Review Party - Beautiful Boy di David Sheff
David Sheff, scrittore americano e giornalista del New York Times, vive con la famiglia a Inverness, in California. Beautiful Boy è stato per più di un anno nella classifica dei bestseller del New York Times, spesso al primo posto, è stato dichiarato "miglior libro del 2008" e presto diventerà un film prodotto da Brad Pitt. Il titolo è stato scelto dall'autore in omaggio alla canzone che John Lennon dedicò al proprio figlio.
Recensione
Queste pagine narrano lo strazio di un padre, l'impotenza di un essere umano verso un altro essere umano, che per di più ha generato. David Sheff apre la porta del suo cuore ai lettori e lo fa per un unico scopo, metterli al corrente, perchè quello che è capitato a Nic potrebbe succedere a qualsiasi ragazzo, di qualsiasi estrazione sociale, razza, sesso ed età . L'autore racconta lo tsunami che ha investito la sua famiglia e del quale è difficile liberarsi. E io da madre mi chiedo e se succedesse a noi?
Ho sofferto per la maggior parte del tempo e mi sono calata nei panni del signor Sheff, ho assaporato amaramente le sue preoccupazioni, ho condiviso la sua ansia e ad ogni squillo del telefono ho sussultato, pensando che suo figlio avesse toccato il fondo. Nic per trecento pagine è stato anche un po' figlio mio. Un figlio malato, al quale in qualche modo non si riesce a non dare la colpa, perchè la sua dipendenza è una malattia equiparabile al cancro, ma non del tutto perchè Nic, non consapevolmente ha scelto, un malato di tumore al cervello, no.
"I malati di tumore, enfisema o disfunzioni cardiache non mentono e non rubano, e farebbero di tutto per guarire. I tossicodipendenti non sono invece capaci di prendere quella che, a un osservatore esterno, può sembrare una semplice decisione: smettere di bere, smettere di assumere droghe. In cambio di quel piccolo sacrificio riceverebbero un dono per il quale gli altri malati terminali darebbero tutto: la vita."Questo è un altro libro che deve essere letto, ma non per svago, perchè purtroppo, per quanto ben scritto non ci sono argomenti rilassanti in grado di allietare una serata. Ma questo libro va letto, sì, indipendentemente dall'avere un figlio tossicodipendente, indipendentemente dall'essere genitori. David Sheff ha lottato per anni una guerra e lo ha fatto senza armi, il suo avversario invisibile però gli ha dato filo da torcere. Anzi, ha devastato la vita di tutti. Ma la cosa sconvolgente della tossicodipendenza è che non si guarisce mai, si può sempre ricadere nel tunnel senza un perchè e quando un genitore arriva a sperare che il figlio finisca in prigione, così almeno è più al sicuro...la situazione è drammatica.
Ho letto questo libro in un giorno e mezzo, lo rileggerei ancora. In America è stato pubblicato nel 2008, è arrivato in Italia solo quest'anno, tardi, ma c'è.
Non è un'esperienza per i più giovani, non credo potrebbero comprendere questa storia scritta da un genitore che oltre a riportare su carta la sua vita, studia la droga, si documenta e condivide i suoi traguardi con il lettore. Forse è un'autobiografia dedicata ad un pubblico un po' più maturo. Lo consiglio a tutti coloro che hanno a che fare con dei ragazzi, per imparare qualcosa e anche per raccontarlo a loro, con parole proprie, nei giusti tempi.
E qui vi lascio, ancora con una citazione:
"Fortunatamente c'è un bel ragazzo.Sfortunatamente ha una terribile malattia.Fortunatamente c'è gioia e amore.Sfortunatamente c'è dolore e disperazione.Fortunatamente la storia non è finita.L'aereo si dirige verso la pista."
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