Fiore di Roccia

Gruppo di Lettura di Fiore di Roccia - Tappa Tre - ATTENZIONE CONTIENE SPOILER

lunedì, giugno 29, 2020 Baba Desperate Bookswife 4 Comments



Buongiorno Carissimi Lettori, come state? In men che non si dica siamo arrivati alle battute finali. Il libro è terminato e qui a discutere insieme delle impressioni complessive!

«Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni. Il fragore delle bombe austriache scuote anche i villaggi, mille metri più giù.
Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle.
Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi moriranno anche di fame.
Questa guerra mi ha tolto tutto, lasciandomi solo la paura. Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio padre malato, il tempo di leggere i libri che riem­piono la mia casa. Mi ha tolto il futuro, soffocandomi in un presente di povertà e terrore.
Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi rispondiamo alla chiamata. Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle. Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione.
Risaliamo per ore, nella neve fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte. I cecchini nemici – diavoli bianchi, li chiamano – ci tengono sotto tiro. Ma noi cantiamo e preghiamo, mentre saliamo con gli scarpetz ai piedi. Ci aggrappiamo agli speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i ’fiori di roccia’.
Ho visto il coraggio di un capitano costretto a prendere le decisioni più difficili. Ho conosciuto l’eroismo di un medico che, senza sosta, fa quel che può per salvare vite. I soldati ci hanno dato un nome, come se fossimo un vero corpo militare: siamo Portatrici, ma ciò che trasportiamo non è soltanto vita. Dall’inferno del fronte alpino noi scendiamo con le gerle svuotate e le mani strette alle barelle che ospitano i feriti da curare, o i morti che noi stesse dovremo seppellire.
Ma oggi ho incontrato il nemico. Per la prima volta, ho visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco. E ora so che niente può più essere come prima.»

Con Fiore di roccia Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra mondiale. La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo. Questo romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili.
Il libro è di 320 pagine e costa 18,80€ il cartaceo, su IBS potete prenotarlo autografato dall'autrice. L'ebook costa 9,99.

----------ATTENZIONE SPOILER da LEGGERE SOLO SE SI PARTECIPA AL GDL----------


Barbara Bandoli

gio 25 giu, 10:21 (1 giorno fa)
me
Ragazze belle...che dire, siamo arrivati alla fine e quest’ultima parte è stata a dir poco emozionante. 
Non starò qui a farvi il riassunto perché trattandosi di un libro appena uscito mi dispiacerebbe nel caso qualcuno leggesse questo post per sbaglio, spoilerare il finale (c’è scritto, ma a volte le persone non leggono bene). Tanto se siete arrivate fino a qui è perché lo avete letto ðŸ˜‚.
Partiamo con il dire che di perdite ce ne sono state parecchie e tutte molto dolorose. Ormai il carattere di Agata è ben delineato, siamo in grado di stare accanto  a lei e prevedere i suoi sentimenti e il suo stato d’animo. È una donna forte, temprata dalla vita e dal dolore che le sue spalle sono abituate a sopportare; anche il cuore ha un callo intorno e non si lascia andare a manifestazioni troppo sentimentali, né in un senso nè nell’altro. Mi ha colpito il suo modo di approcciarsi alla perdita, apparentemente senza scomporsi troppo ma sono certa che ogni bruttura la faccia invecchiare nell’animo. 
Se vi state chiedendo il mio pensiero riguardo al cecchino austriaco...beh una figura che mi ha fatto riflettere, che mi ha emozionato: un esempio di uguaglianza e diversità, un essere umano all’interno del quale scorre un sangue simile a quello italiano eppure in quel momento non potrebbe apparire più disuguale. Agata vede lontano, ha una visione molto moderna per quegli anni e probabilmente non capita da molti, a partire dalla sua amica Viola, ma lei non si scompone e porta avanti i suoi ideali, comportandosi come ritiene giusto, pronta a lottare per portare a casa un corpo al quale teneva ma altrettanto clemente con un ragazzo che porta una bandiera di un altro colore. Lei semplicemente non vede l’ora che finisca, non è assetata del sangue nemico, vorrebbe non vederne più scorrere tra le rocce delle montagne che sono la sua casa.
Mi è piaciuta questa tappa? Eccome. Forse non ho pianto come invece avevo creduto, ma sono rimasta turbata da molteplici fatti, in primis ho riflettuto su quanto ci sia da imparare e come diceva un saggio, più apprendi e più ti accorgi di essere ignorante. Non sapevo dell’esistenza delle Portatrici, donne straordinarie che andrebbero ricordate sui libri di scuola, persone coraggiose partite al buio senza nemmeno avere la certezza di essere rispettate, figuriamoci onorate. Comprendete la differenza tra un soldato che sa già che se non tornerà a casa verrà ricordato come un eroe che ha dato la vita per la Patria e una di queste ragazze? Volontarie partite per amore della propria terra, senza certezza alcuna, non riconosciute da nessuno e inizialmente controllate a vista come potenziali ladre? Io sono scossa da tutto questo e sono molto felice che Ilaria Tuti abbia preso la decisione di scrivere un romanzo a riguardo. Come speso mi accade  quando leggo un bel libro, sono andata a documentarmi su di un conflitto mondiale di cui ricordo poco, ho voglia di conoscere, perché la vita che  faccio oggi la devo anche alle persone che hanno combattuto per la libertà. 

Mi sono posta alcune domande però: ad esempio su alcuni personaggi che non ho capito fino in fondo, uno fra questi è Francesco. Qual è il suo ruolo? Certo, è un disturbatore, un antagonista, ma alla fine non mi è chiaro il suo posto nella storia. E la guaritrice? Una figura strana che avrei voluto approfondire di più. 
Infine Viola, perché non ha più voluto saper nulla di Agata? Cioè lo so, ma mi è dispiaciuto un po’ intuire e non avere un confronto diretto tra le due. 

Adesso non mi resta che aspettare i vostri commenti, ancora una volta, per l’ultima parte di Fiore di Roccia. 


CALENDARIO:

1 GIUGNO 2020 - Iscrizioni e calendario delle tappe. 

8 GIUGNO 2020 - data di uscita del romanzo -  Taggateci su INSTAGRAM ( oppure inviateci la foto privatamente e noi la condivideremo su IG) con la foto delle vostre copie, digitali o cartacee, noi siamo @desperate_bookswife e @ombre_di_carta , usando questo hashtag #fioredirocciagdl , spedirò un segnalibro fatto a mano (da me, quindi di nessun valore commerciale) alla foto che a noi piacerà di più. Avete tempo dall'8 giugno fino al 14 giugno compreso e successivamente dovrete commentare tutte e tre le tappe. Al termine del GDL comunicheremo il nome del vincitore. 

15 GIUGNO 2020 - Discussione prima tappa sul Blog Desperate Bookswife fino a pagina 105 (ovvero fino al capitolo 12 compreso). QUI

22 GIUGNO 2020 - Discussione seconda tappa sul blog Ombre di Carta da pagina 106 a pagina 210, (ovvero fino al capitolo 31 compreso).

29 GIUGNO 2020 - Discussione terza tappa sul blog Desperate Bookswife da pagina 211 (capitolo 32) alla fine.


Vi aspettiamo, a presto, un abbraccio. <3 

4 commenti:

Keep Calm and Read Nadia #66 - Recensione di L'Isola dei fiori rossi

martedì, giugno 23, 2020 Baba Desperate Bookswife 0 Comments





Buongiorno lettrici e lettori, come state? Oggi vi faccio viaggiare molto, molto lontano con l’immaginazione: andremo infatti alle Hawaii con L’isola dei fiori rossi di Alan Brennert, un romanzo che ha saputo emozionarmi, commuovermi e che, soprattutto, mi ha insegnato tantissime cose.

Non sapevo, per esempio, che la popolazione hawaiiana fosse stata, tra la fine del Diciannovesimo e l’inizio del Ventesimo secolo, tra le più colpite dal morbo di Hansen, ovvero la lebbra: a quanto pare gli abitanti di questi luoghi, vissuti per secoli nell’isolamento, si ritrovarono privi delle difese immunitarie necessarie ad affrontare e debellare la maggior parte delle malattie portate dagli stranieri, tra cui proprio il morbo di Hansen. Per cercare di arginare questa grave e contagiosa piaga, che rischiava addirittura di portare la popolazione hawaiiana all’estinzione, il governo impose misure restrittive molto dure: chi si ammalava di lebbra veniva arrestato, esiliato sull’isola di Moloka’i e i suoi beni confiscati per pagargli le cure (purtroppo, fino ai primi decenni del Ventesimo secolo, soltanto palliative).

Fonte Google

L’isola dei fiori rossi racconta la storia della vita di Rachel: ammalatasi di lebbra quando è solo una bambina, è costretta ad abbandonare la famiglia e a lasciare la sua casa di Honolulu per trasferirsi nel lebbrosario di Moloka’i. Vedremo Rachel crescere, farsi delle amiche e perderle a causa del morbo, crearsi una famiglia acquisita fatta di legami anche più forti di quelli di sangue e vivere una vita irta di difficoltà, ma anche piena e ricca di amore. 

Non sono una persona che si commuove facilmente; raramente un libro mi smuove emozioni nel profondo, ma devo confessare che questa storia ha saputo toccare le corde giuste. È impossibile non empatizzare con Rachel, non sentire la sofferenza di una bimba di neanche otto anni che deve allontanarsi, forse per sempre, dall’unica famiglia che ha mai conosciuto. Sicuramente questo romanzo non è una lettura leggera e vi lascerà tutt’altro che spensierati; devo però riconoscere che mai, neanche nei momenti più bui della vita della protagonista, mi sono sentita come se non ci fosse più speranza. L’autore è molto bravo nel dosare e alternare momenti più cupi ad altri più felici, e Rachel è un grande personaggio, che riesce a non abbattersi mai nonostante le durissime avversità a cui la vita la sottopone.

Inoltre questo romanzo mi ha conquistata per numerosi altri motivi: fra tutti l’ambientazione lussureggiante e perfettamente descritta, tant’è che già dalle prime righe ci si ritrova proiettati nella natura incontaminata della Honolulu di fine Ottocento. In più ho imparato tantissimo. Per esempio non conoscevo nulla della storia delle Hawaii prima dell’annessione degli Stati Uniti: voi sapevate che queste isole diventarono parte degli USA in seguito a un colpo di stato? O che fino alla fine del Diciannovesimo secolo le Hawaii fossero un regno? Adoro leggere romanzi dove alla finzione sono mescolati avvenimenti storici realmente accaduti. Durante la vita della protagonista l’autore ci farà conoscere i reali delle Hawaii e tremare per l’attacco giapponese a Pearl Harbor, ma troverà anche il modo di condannare la risoluzione statunitense che fece rinchiudere tante persone perfettamente integrate negli USA, colpevoli soltanto di essere nati in Giappone. 

Riuscirà la nostra Rachel a vedere il mondo fuori da Moloka’i? Lo scoprirete se deciderete di leggere questo meraviglioso e complesso romanzo, che credo mi resterà nel cuore e nella mente per molto, molto tempo.



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Longanesi

Gruppo di Lettura di Fiore di Roccia - Tappa 1 - ATTENZIONE CONTIENE SPOILER

lunedì, giugno 15, 2020 Baba Desperate Bookswife 6 Comments



Buongiorno Carissimi Lettori, come state? Eccoci finalmente giunti alla prima puntata di questo gruppo di lettura. Ombre di Carta e Io siamo felici di darvi il benvenuto. Dovevamo leggere fino a pagina 105, la storia fino ad ora mi è volata e nemmeno mi sono accorta di aver letto un centinaio di pagine in poco tempo, quindi ottime premesse! 

«Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni. Il fragore delle bombe austriache scuote anche i villaggi, mille metri più giù.
Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle.
Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi moriranno anche di fame.
Questa guerra mi ha tolto tutto, lasciandomi solo la paura. Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio padre malato, il tempo di leggere i libri che riem­piono la mia casa. Mi ha tolto il futuro, soffocandomi in un presente di povertà e terrore.
Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi rispondiamo alla chiamata. Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle. Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione.
Risaliamo per ore, nella neve fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte. I cecchini nemici – diavoli bianchi, li chiamano – ci tengono sotto tiro. Ma noi cantiamo e preghiamo, mentre saliamo con gli scarpetz ai piedi. Ci aggrappiamo agli speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i ’fiori di roccia’.
Ho visto il coraggio di un capitano costretto a prendere le decisioni più difficili. Ho conosciuto l’eroismo di un medico che, senza sosta, fa quel che può per salvare vite. I soldati ci hanno dato un nome, come se fossimo un vero corpo militare: siamo Portatrici, ma ciò che trasportiamo non è soltanto vita. Dall’inferno del fronte alpino noi scendiamo con le gerle svuotate e le mani strette alle barelle che ospitano i feriti da curare, o i morti che noi stesse dovremo seppellire.
Ma oggi ho incontrato il nemico. Per la prima volta, ho visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco. E ora so che niente può più essere come prima.»

Con Fiore di roccia Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra mondiale. La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo. Questo romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili.
Il libro è di 320 pagine e costa 18,80€ il cartaceo, su IBS potete prenotarlo autografato dall'autrice. L'ebook costa 9,99.

----------ATTENZIONE SPOILER da LEGGERE SOLO SE SI PARTECIPA AL GDL----------

Agata è una contadina che ha superato i vent'anni, orfana di madre, un padre che la malattia le ha rubato nonostante sia ancora in vita e due fratelli scomparsi, non appena appresa la notizia della malattia del capofamiglia. Agata è affamata: di cibo, di affetto, di vita. Accetta insieme alle altre donne del villaggio di portare le munizioni in cima alla montagna all'interno delle loro gerle, per aiutare i soldati, il popolo, la sua gente. La guerra contro gli austriaci è spietata, il cielo è del colore del fuoco e gli uomini sono impauriti e stremati. Le ragazze partono, vengono trattate come esseri stupidi, poco più che dei muli e all'arrivo, in cima, i soldati sono stupiti e diffidenti, addirittura temono che abbiano rubato qualcosa, mancando di rispetto, senza pensare al dolore, alla fatica, al sacrificio. Sono volontarie e avrebbero potuto cadere, non riuscire a salire o esplodere. Ma il rispetto devono ancora ottenerlo e ci penserà proprio Agata, grazie al suo silenzio carico di significato a ricevere le scuse del Capitano e insieme a queste, la stima.  Il secondo giorno viene regalato loro un fiore di roccia. 
Queste donne sono le Portatrici, ovvero un vero e proprio reparto militare, donne chiamate a scalare la montagna con indosso gli scarpetz (calzature friulane fatte di stoffa) e le gerle cariche di materiale bellico.
I soldati italiani si sono ripresi il confine, possono festeggiare, la cresta del Freikofel è in mano al nostro tricolore. Così siamo arrivati.

Inizio con il dire che questa storia parte al galoppo, non c'è un'introduzione o un acclimatamento: il lettore viene buttato nella storia e noi conosceremo dei personaggi che hanno già una vita alle spalle e non ci resta che provare a conoscerli. È buffo perché ho come l'impressione che Agata abbia un passato, così come Viola e tutti gli altri. Peccato che la Tuti non lo abbia scritto e questo sia un unico volume autoconclusivo. Senza ombra di dubbio mi sono immediatamente appassionata a questa storia, curiosa di scoprire la vita senza fronzoli delle portatrici che una volta scese a Valle tornano alla vita di sempre: chi allatta il figlio, chi zappa la terra e chi torna a fare il bucato. Grazie alle descrizioni meravigliose dell'autrice, una delle sue doti da scrittrice , è stato semplice immaginare la situazione. Non nego di aver cercato qualcosa su internet per farmi anche un'idea delle montagne, dei villaggi e di quel conflitto, tutto di confine.
Una scena pazzesca, che ho davanti agli occhi e mi fa sorridere, con orgoglio, è quella della protagonista mentre mostra i piedi feriti e le spalle al Capitano. Un gesto che vale più di mille parole.
Adesso non ci resta che scoprire cosa accadrà sulla cresta e anche a Valle. Ma ne parleremo tra una settimana. 

Ed ecco il calendario
 
CALENDARIO:

1 GIUGNO 2020 - Iscrizioni e calendario delle tappe. 

8 GIUGNO 2020 - data di uscita del romanzo -  Taggateci su INSTAGRAM ( oppure inviateci la foto privatamente e noi la condivideremo su IG) con la foto delle vostre copie, digitali o cartacee, noi siamo @desperate_bookswife e @ombre_di_carta , usando questo hashtag #fioredirocciagdl , spedirò un segnalibro fatto a mano (da me, quindi di nessun valore commerciale) alla foto che a noi piacerà di più. Avete tempo dall'8 giugno fino al 14 giugno compreso e successivamente dovrete commentare tutte e tre le tappe. Al termine del GDL comunicheremo il nome del vincitore. 

15 GIUGNO 2020 - Discussione prima tappa sul Blog Desperate Bookswife fino a pagina 105 (ovvero fino al capitolo 12 compreso). QUI

22 GIUGNO 2020 - Discussione seconda tappa sul blog Ombre di Carta da pagina 106 a pagina 210, (ovvero fino al capitolo 31 compreso).

29 GIUGNO 2020 - Discussione terza tappa sul blog Desperate Bookswife da pagina 211 (capitolo 32) alla fine.

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Vi aspettiamo, a presto, un abbraccio. <3 

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cose preziose

Keep Calm and Read Nadia #65 - Recensione di Cose Preziose - S. King

mercoledì, giugno 10, 2020 Baba Desperate Bookswife 4 Comments



Buongiorno lettrici e lettori, come avete cominciato questo mese di giugno? Io mi sento un po’ strana perché, da sempre, in questo mese avevamo l’abitudine di cominciare le nostre vacanze estive facendo un viaggetto, e quest’anno sarà praticamente impossibile… ma spero davvero che potremo recuperare e tornare tutti a vedere il mondo a breve!

Fonte Google

Oggi viro all’horror e vi racconto di un romanzo che ha ormai quasi vent’anni, ma che io ho letto soltanto adesso: sto parlando di Cose preziose, del “Re” Stephen King. Tanto per cambiare ci troviamo a Castle Rock, la cittadina immaginaria nel Maine in cui King ha ambientato molti dei suoi romanzi più famosi. Castle Rock è di norma una località placida e sonnacchiosa, ma quando Leland Gaunt arriva per aprire un nuovo negozio sulla via principale… beh, le cose non saranno più le stesse. Cose preziose –è questo il nome del negozio- è un posto decisamente singolare: è incredibile come ci sia un articolo apparentemente interessantissimo per ognuno degli abitanti di Castle Rock, e come il signor Gaunt, i cui occhi sembrano essere di colore diverso a seconda di chi lo guarda, sappia sempre di quale “cosa preziosa” abbia bisogno ciascun acquirente. Che si tratti di un vaso pregiato o di un modello di canna da pesca di nicchia; che tu ambisca a una semplice figurina da collezione o che stia cercando un rimedio contro l’artrite che ti devasta le mani… Leland Gaunt ha sempre la soluzione. Bisogna soltanto vedere quanto sei disposto a pagare. Nessuno fa caso al cartello esposto in vetrina: CAVEAT EMPTOR, c’è scritto, lui vi aveva avvertiti…

Credo che tutti noi, forse più spesso di quanto non ci piaccia ammetterlo, siamo rimasti irretiti da un particolare acquisto: alzi la mano chi non ha mai ceduto all’impulso di acquistare qualcosa perché ricordava un periodo felice della propria vita, o semplicemente perché era bello. In Cose preziose però la “magia” dello shopping può portare a conseguenze ben più disastrose di uno scoperto sulla carta di credito. King realizza con quest’opera un romanzo corale, dove il personaggio principale è l’abitato di Castle Rock. Sono protagonisti le manie del singolo, la voglia di rivalsa sul prossimo, i piccoli-grandi rancori mai davvero sopiti tra gli abitanti della cittadina. Di tutto questo Leland Gaunt si nutre; gioca con Castle Rock una partita a domino, dove ogni incomprensione, ogni idiosincrasia si somma alla precedente, in un effetto a cascata inevitabile.

Tutti i personaggi sono descritti con maestria; ogni carattere porta con sé di volta in volta la meschinità, l’arroganza, l’avidità o la semplice disperazione che sono la miccia per lo scatenarsi del male. Quasi soltanto lo sceriffo Alan Pangborn rimane a contrapporsi a Leland Gaunt, ma mi sarebbe piaciuto saperne di più sul suo conto. Conosciamo infatti un pezzo molto importante e doloroso del suo passato, necessario allo sviluppo della storia, ma secondo me il romanzo avrebbe giovato di un suo maggior coinvolgimento fin dall’inizio.La storia è, come sempre, ammaliante grazie allo stile avvolgente ericco del Re, ma questa volta a mio parere l’autore si è dilungato un po’ troppo, ripetendo lo stesso schema forse più volte di quanto necessario alla comprensione del romanzo. O forse, dopo decine di libri di King letti,ormai le sue dinamiche mi appaiono un po’ troppo chiare e quindi le apprezzo meno. Un romanzo che consiglio comunque, soprattutto a chi voglia avvicinarsi a questo mostro sacro del genere horror e abbia la giusta disposizione d’animo: sono pur sempre quasi 700 pagine!

4 commenti:

#gruppo di lettura,

Gruppo di Lettura di Fiore di Roccia - Ilaria Tuti - Iscrizioni e calendario

lunedì, giugno 01, 2020 Baba Desperate Bookswife 14 Comments



Buongiorno Carissimi Lettori, come state? Oggi siamo qui per un nuovo evento: avete letto bene, l'8 di giugno uscirà in libreria il nuovo romanzo di Ilaria Tuti, una storia autoconclusiva ambientata in Friuli, durante la guerra. Dimenticate per un secondo Teresa Battaglia e lasciatevi trasportare da questa storia ricca di emozioni. Ad accompagnarmi in questo magnifica lettura condivisa, Ombretta del blog "Ombre di Carta". Per stuzzicare il vostro insaziabile appetito vi riporto qui la trama:

UNA VICENDA EPICA E INTENSA CHE LA STORIA AVEVA DIMENTICATO
IL NUOVO GRANDE ROMANZO DI UN'AUTRICE SEMPRE PIÙ APPREZZATA ANCHE ALL’ESTERO

Dalla voce potente della creatrice di Teresa Battaglia, un'indimenticabile storia di coraggio, generosità e resilienza femminile

«Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni. Il fragore delle bombe austriache scuote anche i villaggi, mille metri più giù.
Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle.
Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi moriranno anche di fame.
Questa guerra mi ha tolto tutto, lasciandomi solo la paura. Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio padre malato, il tempo di leggere i libri che riem­piono la mia casa. Mi ha tolto il futuro, soffocandomi in un presente di povertà e terrore.
Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi rispondiamo alla chiamata. Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle. Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione.
Risaliamo per ore, nella neve fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte. I cecchini nemici – diavoli bianchi, li chiamano – ci tengono sotto tiro. Ma noi cantiamo e preghiamo, mentre saliamo con gli scarpetz ai piedi. Ci aggrappiamo agli speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i ’fiori di roccia’.
Ho visto il coraggio di un capitano costretto a prendere le decisioni più difficili. Ho conosciuto l’eroismo di un medico che, senza sosta, fa quel che può per salvare vite. I soldati ci hanno dato un nome, come se fossimo un vero corpo militare: siamo Portatrici, ma ciò che trasportiamo non è soltanto vita. Dall’inferno del fronte alpino noi scendiamo con le gerle svuotate e le mani strette alle barelle che ospitano i feriti da curare, o i morti che noi stesse dovremo seppellire.
Ma oggi ho incontrato il nemico. Per la prima volta, ho visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco. E ora so che niente può più essere come prima.»

Con Fiore di roccia Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra mondiale. La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo. Questo romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili.
Il libro è di 320 pagine e costa 18,80€ il cartaceo, su IBS potete prenotarlo autografato dall'autrice. L'ebook costa 9,99.

Ed ecco il calendario
 
CALENDARIO:

1 GIUGNO 2020 - Iscrizioni e calendario delle tappe. 

8 GIUGNO 2020 - data di uscita del romanzo -  Taggateci su INSTAGRAM ( oppure inviateci la foto privatamente e noi la condivideremo su IG) con la foto delle vostre copie, digitali o cartacee, noi siamo @desperate_bookswife e @ombre_di_carta , usando questo hashtag #fioredirocciagdl , spedirò un segnalibro fatto a mano (da me, quindi di nessun valore commerciale) alla foto che a noi piacerà di più. Avete tempo dall'8 giugno fino al 14 giugno compreso e successivamente dovrete commentare tutte e tre le tappe. Al termine del GDL comunicheremo il nome del vincitore. 

15 GIUGNO 2020 - Discussione prima tappa sul Blog Desperate Bookswife fino a pagina 105 (ovvero fino al capitolo 12 compreso).

22 GIUGNO 2020 - Discussione seconda tappa sul blog Ombre di Carta da pagina 106 a pagina 210, (ovvero fino al capitolo 31 compreso).

29 GIUGNO 2020 - Discussione terza tappa sul blog Desperate Bookswife da pagina 211 (capitolo 32) alla fine.

Adesso non vi resta che iscrivervi commentando questo post e riportando la vostra email per ricevere le il promemoria :-)  

Vi aspettiamo, a presto, un abbraccio. <3 

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