#Recensione,

Review Party - Un intero attimo di beatitudine di C H Parenti

mercoledì, marzo 27, 2019 Baba Desperate Bookswife 4 Comments


Il libro
Un intero attimo di beatitudine di C.H. Parenti
Editore: DeA Planeta | Pagine: 288| Pubblicazione: 26 marzo 2019 | Prezzo 16,00€| Trama: Qui
Genere: narrativa young
Notizie sull'autrice
C.H. Parenti è lo pseudonimo che la scrittrice bestseller Chiara Parenti ha scelto per i suoi romanzi rivolti a un pubblico più giovane. Chiara è nata nel 1980 a Lucca, dove tuttora vive con il marito, il figlio, due gatti, due pesci rossi e una tartaruga. Laureata in Filosofia, è giornalista pubblicista e lavora nell’ambito della comunicazione. Nel tempo libero le piace disegnare, leggere e viaggiare. È autrice di tre romanzi ebook; nel 2017 ha esordito in libreria con La voce nascosta delle pietre, seguito da Per lanciarsi dalle stelle. Un intero attimo di beatitudine è il suo primo, bellissimo romanzo per lettrici crossover.

Recensione 
e mezzo

Arianna è una ragazza della provincia toscana, di una bellezza disarmante e dalla lingua tagliente. E' disinibita, colleziona ragazzi senza troppe remore e odia profondamente sua madre, causa della fine dell'unione familiare e donna dedita al lavoro più che alla famiglia. Arianna vive la giornata e non pensa al futuro, frequenta ragazzi che pensano solo a organizzare festini, ha perso l'anno e adesso è definitivamente in punizione: lavorerà in un bar per tutto il periodo estivo. In questo bar però conoscerà Carlo, il figlio del proprietario, e Daniel, un ragazzo introspettivo e apparentemente solitario, sempre in compagnia di un libro e di una macchina fotografica.
Arianna sarà disposta a vedere la bellezza intorno e dentro di sé? Riuscirà ad ampliare i suoi orizzonti e mettere in discussione il suo stile di vita? Questo lo scoprirete solo se leggerete il libro perchè io sarò muta come un pesce!
Questa è una storia che parla di ribellione adolescenziale, racconta la vita estiva di una ragazza che non rispetta se stessa a causa di un dolore troppo grande da accettare, la Parenti scrive di una persona apparentemente forte, che maschera i suoi buchi emotivi con l'aggressività verso una madre così tanto simile a se stessa da voler a tutti i costi negare un'evidenza. Certo, indubbiamente c'è una storia d'amore, vedremo sbocciare amicizie, ci emozioneremo, ma dietro c'è ancora molto, moltissimo altro.
- Innanzi tutto c'è la crescita e lo sviluppo del personaggio: Arianna all'inizio del romanzo si presenta in un determinato modo e termina il suo percorso dopo aver subìto una metamorfosi non di poco conto. Conosciamo una ragazza che non sprizza simpatia, che non riesce ad interagire con il lettore e che fa di tutto per rendersi detestabile. Ho amato la sfida, il suo cambiamento e lo sforzo che deve sostenere per ottenere tutto questo. Una protagonista che sa il fatto suo, di quelle che restano nel cuore.
- C'è una storia accattivante, ben costruita e ricca di colpi di scena. L'intera vicenda tiene il lettore incollato alle pagine fino all'epilogo.
- Lo stile di Chiara è diretto e arriva subito al punto, scritto per un pubblico più giovane ma non per questo meno curato. L'autrice ha la capacità di regalare emozioni forti, che arrivano dirette al cuore di chi legge, indipendentemente dall'età.
- I personaggi secondari offrono dei siparietti niente male, e oltre a far divertire il lettore rafforzano il rapporto con quest'ultimo, che si sentirà parte di una grande, pazza famiglia.

Quello che proprio ho adorato di questo libro è stata la sensazione di pace che mi ha lasciato alla fine, come se l'autrice avesse voluto dirci: "tranquilli, qualsiasi cosa capiti, un modo per essere felici si trova".
Un libro che tratta diversi temi, come le rivoluzioni degli Under18, il relazionarsi con gli adulti e iniziare a pensare da grandi, affrontando le responsabilità. Parla di problemi familiari, di relazioni difficili da sostenere e di bellezza che dura un attimo, oppure una vita intera.
Ho letto una storia straordinariamente delicata, che ha conquistato il mio cuore poco per volta e mattone dopo mattone ho assistito alla costruzione di una storia completa e dal finale assolutamente inaspettato. Non ho letto tutti i libri dell'autrice, questo è solo il secondo, ma non si può negare la sua crescita. Felice di aver partecipato a questo evento, di aver potuto leggere il libro in anteprima e di poterlo consigliare oggi, con tutto il cuore!

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#Recensione,

Recensione - Quella metà di noi di Paola Cereda

martedì, marzo 26, 2019 Baba Desperate Bookswife 10 Comments




Il libro
Quella metà di noi di Paola Cereda
Editore: Perrone Editore| Pagine: 222| Pubblicazione: 2019 | Prezzo 15,00€| Trama Qui
Genere: narrativa contemporanea
Notizie sull'autrice
Nata e cresciuta in Brianza, si è laureata in Psicologia a Torino con una tesi sull'umorismo ebraico. Si è specializzata in diritti umani e cooperazione internazionale, in particolare in progetti artistici e teatrali nel sociale.Ha viaggiato e lavorato in molti paesi del mondo. Attualmente vive a Torino e collabora con ASAI, Associazione di Animazione Interculturale, dove si occupa di progetti artistici con minori italiani e stranieri. Cura la regia e la drammaturgia della compagnia teatrale integrata assaiASAI, nella quale recitano ragazzi di età, provenienze e abilità differenti.
Vincitrice di numerosi concorsi letterari, è stata finalista al Premio Calvino 2009 con il romanzo Della vita di Alfredo (Bellavite). Per Piemme ha pubblicato nel 2014 Se chiedi al vento di restare (Finalista al Premio Rieti). nel 2019 con Perone Editore ha pubblicato Quella metà di noi".

Recensione

Io mi chiedo: fino a metà marzo nemmeno un cinque stelline su cinque e poi tutto d'un tratto due standing ovation? Entrambe causate da autori nostrani? Bellissima sensazione. Ma non voglio far perdere prezioso tempo a nessuno dunque arriviamo al punto, perchè l'attenzione dev'essere tutta per Paola Cereda e per il suo bellissimo romanzo, che tra l'altro è tra i dodici finalisti al Premio Strega 2019.
Matilde Mezzalama abita a Torino, in un quartiere che si chiama Barriera di Milano, è una maestra andata in pensione relativamente giovane, ha una figlia che si chiama Emanuela e due nipoti che vede solo a Natale. E' vedova Matilde, ma ha saputo organizzare la sua vita, nonostante tutto. Già, nonostante sua figlia sia fuggita dal quartiere come se ci fosse stata un'epidemia dalla quale scappare, nonostante la morte abbia deciso di portarle via il marito prematuramente, nonostante debba fare i conti con i soldi e abbia dovuto cercare un lavoro - quello di badante - che chiede molto e paga non così tanto, nonostante il panettone artigianale fatto con lievito madre e  canditi che sua figlia le porta per le feste, quasi a sottolineare che Lei Può, glielo porta dalla Precollina Torinese, quella abitata dalla gente con i soldi, quella parte che non si mischia e non ne vuole sapere. Ecco, nonostante tutto Matilde vive la sua vita, fatta di quotidianità, sogni nascosti nell'ultimo cassetto del mobile comprato a rate da Aiazzone, e sospiri, tanti sospiri, che vogliono dire tutto o niente.
Anche questa volta ho capito di avere tra le mani un libro super dopo poche pagine, questo volume mi ha catapultata nelle strade della "mia" città e mi ha fatto respirare l'aria di periferia dove è cresciuta mia madre,  descritta così bene dalla Cereda.
Questo è un libro che raccoglie le vite di molte persone, oltre a quella della signora Mezzalama si intende, e racchiude la metà di loro che un po' tutti tendiamo a nascondere al prossimo. Le persone ci vedono per quello che noi gli diamo e ci giudicano per le quello che facciamo, ma non sanno cosa si nasconda dietro al nostro sorriso, che tanto cerchiamo di ostentare per non far vedere lo sconforto che di tanto in tanto prende il sopravvento.
Questo è un libro fatto di vita, costruito sui rapporti, ma non quelli belli e studiati a tavolino, al contrario rapporti umani complicati, fatti di omissioni, cose non dette ma pensate, sensazioni, stati d'animo e perplessità. Un libro fatto di sogni che non è detto che alla fine qualcuno non si avveri, pagine piene di personaggi unici eppure così simili a qualcuno che alla fine conosciamo anche noi.
Un libro che vi farà porre delle domande sulla vostra vita, vi farà riflettere circa le cose che contano, sui rapporti, sulla sincerità, sui desideri e sui propri errori.
Per tutto il libro ho amato Matilde e il suo andare avanti come un treno, incurante della schiena dolorante a causa del troppo peso da portare, sia fisico che metaforico. Ho detestato Emanuela, dal primo incontro e non ho voluto darle una possibilità. Ho comunque fatto male, ho guardato quello che voleva mostrarmi, ma non ho fatto alcuno sforzo per comprenderla (e continuo a non farlo, ma con consapevolezza).
Paola Cereda ha la grande capacità di scrivere con apparente ironia e leggerezza di argomenti profondi e riesce a comunicare con il lettore talmente bene da creare un rapporto, come se lei si sentisse vicina, ascoltasse le persone, trascrivesse le esperienze altrui. Non è facile essere dei buoni ascoltatori.
Io forse sarò di parte, perché questo libro racchiude posti che conosco, rumori, odori, architettura nota, insomma avete presente quando qualcuno vi parla di un posto e voi quel luogo lo conoscete bene e allora vi sentite confortati, vi gonfiate un pochino perché siete sul pezzo? Ecco, io conosco il quartiere, per davvero, e mi sono acclimatata così bene che ormai sono convinta di essere in confidenza con Matilde, Emanuela, l'Ingegnere, Laura, Dora e pure il Lazzi con le sue scurrilità. E sapete cosa spero? Che da qualunque posto veniate voi possiate sentire Barriera come casa vostra, anche solo per qualche giorno, il tempo di leggere il libro.

"Chi non ha qualcosa da nascondere, ha almeno una verità da raccontare."

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#Premio Bancarella,

Premio Bancarella 2019: i Magnifici Sei

martedì, marzo 19, 2019 Baba Desperate Bookswife 3 Comments


Carissimi, questa sera alle 18:00, presso una location torinese di tutto rispetto, Il Circolo dei Lettori, è stata svelata la sestina finalista. Mi chiedete di cosa stiamo parlando? Certo, certo, si tratta della sessantasettesima edizione del Premio Bancarella.
Immaginate l'emozione di una lettrice accanita come me, il fatto di poter partecipare attivamente, scattando fotografie, facendo domande, insomma l'essere lì, in quel luogo così maestoso da mettere quasi un po' in soggezione il visitatore non abituale, ma così suggestivo e ricco di fascino da far volare la mente un po' più avanti, perché la magia di questa sera è stata unica e irripetibile. 
Mi sono apparsi davanti agli occhi volti noti nel campo dell'editoria, agenti, editori, uffici stampa, organizzatori, autori, giornalisti, insomma tutti riuniti all'interno di una storica sala fregiata da bassorilievi per parlare di letteratura. Un sogno. 
Erano giorni che la curiosità divorava la mia mente: chi saranno i finalisti? Ne conoscerò qualcuno? Avrò letto almeno un libro? E poi arriva il giorno, prendo la macchina, carico mia mamma, incontriamo Nadia da Fiorio (sì proprio lei, la mia socia, quella delle rubriche super interessanti), ci scambiamo opinioni e ansie come fossero noccioline e varchiamo la soglia di Palazzo Granieri Della Roccia. Ci siamo. 
Il tempo di salutare Francesca Rodella, Ufficio Stampa dell'evento, che cominciamo ad intravedere i volti degli autori protagonisti, e così, tra una testa e uno smartphone riesco a scattare una fotografia:



E loro sono, partendo da sinistra:
Tony Laudadio, Preludio a un bacio, NN Editore
Marino Magliani, Prima che te lo dicano gli altri, Chiarelettere
Marco Scardigli, Ã‰velyne, Interlinea
Elisabetta Cametti, Dove il destino non muore, Cairo
Giampaolo Simi, Come una famiglia, Sellerio
Alessia Gazzola, Il ladro gentiluomo, Longanesi



E queste le copertine dei romanzi:
Adesso conoscete i titoli, le copertine e i volti dei protagonisti. Nei prossimi giorni leggeremo insieme le trame e scopriremo qualche curiosità in più. Ho scritto questo post solo per svelarvi i nomi, ma tra qualche giorno approfondiremo meglio l'argomento. Ringrazio Francesca per avermi coinvolta, noi ci aggiorniamo più avanti! Dimenticavo...queste due siamo io e Nadia, che scriverà un post per il blog "Un libro per amico". Buona notte a tutti :-) 



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#Nadia,

Keep Calm and Read Nadia #41 - Recensione: L'uomo delle castagne

martedì, marzo 19, 2019 Baba Desperate Bookswife 6 Comments

Buongiorno lettori, in attesa di scoprire insieme la magnifica sestina del Premio Bancarella (tenete vicino il cellulare che non mancheranno gli aggiornamenti sui social), godiamoci la recensione di Nadia. Ecco a voi un thriller, di quelli nordici eh! 

Buongiorno lettrici e lettori!

Oggi voglio raccontarvi di un thriller partito un po’ in sordina, ma che da un certo punto in poi non sono più riuscita a mettere giù: sto parlando di L’uomo delle castagne, del danese Soren Sveistrup.

Siamo a Copenaghen, dove Naia Thulin, giovane poliziotta della Omicidi che scalpita per passare all’Unità informatica, si ritrova a indagare su un efferato serial killer insieme a Mark Hess, agente dell’Interpol rispedito a casa in punizione dopo aver inanellato una serie di casini poco chiari.

Il killer, ribattezzato L’uomo delle castagne, amputa pezzi di arti alle sue vittime quando sono ancora vive, le uccide e lascia invariabilmente sul luogo del delitto un inquietante omino fatto di castagne.

Molto presto è chiaro che questo caso è legato a doppio filo con un altro che si credeva risolto, la sparizione di una bambina, figlia del ministro degli Affari sociali, avvenuta l’anno prima e di cui un uomo ha confessato l’omicidio.

Devo ammettere che, dopo un prologo esplosivo che mi ha emozionata, ho trovato piuttosto lenta la prima parte, e ho impiegato un po’ ad affezionarmi ai detective protagonisti. Soprattutto Thulin mi ha inizialmente respinta, così fredda e quasi asettica, ma dopo un po’ ho cominciato a volerle bene, quasi la conoscessi da anni anziché da poche pagine. Per Hess ho provato simpatia quasi da subito, anche se il suo personaggio un po’ stropicciato e preso a pugni dalla vita ricorda un po’ l’Harry Hole di Jo Nesbo.

Prima di essere scrittore, Sveistrup è autore di serie tv e sceneggiatore proprio de L’uomo di neve, il film con Fassbender tratto dal romanzo di Nesbo. Questa formazione si avverte nelle descrizioni precise e pulite, ma non inficia a mio avviso la complessità del romanzo, ben strutturato e sostenuto da una trama solida. Le descrizioni delle amputazioni e degli omicidi sono crude e non lasciano molto all’immaginazione, perciò se siete particolarmente sensibili forse questo romanzo non fa per voi, ma se siete capaci di soprassedere al trucido (o se in fondo in fondo in un thriller lo agognate) buttatevi a pesce su questo libro, perché a mio parere è uno degli esempi meglio riusciti del genere negli ultimi anni.

Se proprio devo trovare un difetto a L’uomo delle castagne è forse l’attribuire troppa incompetenza alla Polizia nella prima parte del caso, ma riconosco che fosse uno stratagemma necessario, e in fondo mi ha fatto storcere il naso poco poco (come avrebbe detto Kaori del Phipadelphia).

Le omissioni su alcuni aspetti della vita privata di Thulin e Hess mi fanno pensare che le avventure con i due investigatori potrebbero continuare, e devo dire che lo spero, perché in un solo romanzo l’autore è stato capace di farmi affezionare ai suoi protagonisti.

Ci sarebbero ancora tante cose da aggiungere su questo romanzo, ma non voglio togliervi il piacere di scoprirle e poi, se avete voglia, di discuterne insieme! A presto!

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Recensione - Eppure cadiamo felici di Enrico Galiano

sabato, marzo 16, 2019 Baba Desperate Bookswife 16 Comments

Il libro
Eppure cadiamo felici di Enrico Galiano
Editore: Garzanti | Pagine: 384| Pubblicazione:  2017 | Prezzo 16,90€| Trama: Qui
Genere: narrativa 
Notizie sull'autore
Enrico Galiano è nato a Pordenone nel 1977. Insegnante in una scuola di periferia, ha creato la webserie Cose da prof, che ha superato i dieci milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha dato il via al movimento dei #poeteppisti, flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie. Nel 2015 è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti d’Italia dal sito Masterprof.it. Il segreto di un buon insegnante per lui è: «Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti». Ogni tanto prende la sua bicicletta e se ne va in giro per l’Europa con uno zaino, una penna e tanta voglia di stupore.
Recensione 

Gioia Spada ha diciassette anni, abita in un quartiere popolare insieme a due genitori decisamente imperfetti e a scuola è una vera e propria sfigata. Quando i suoi compagni decidono di essere gentili la soprannominano Maiunagioia. Ama collezionare parole non traducibili  in italiano e ogni giorno ne appunta una sul polso, fotografa le persone di spalle e ha una sola amica speciale che si chiama Tonia che la accompagna ovunque. Questo è un quadretto molto approssimativo  della nostra protagonista. L'autore ovviamente  spiega alla perfezione com'è la signorina Spada:

"E' che Gioia Spada è una che è capace, quando le fanno un regalo, di aprire solo il bigliettino e di scordarsi di aprire il pacco. Gioia Spada è una che quando piove non prende l'ombrello, e che se ce l'ha lo lascia chiuso. Gioia Spada è una che quando trova un libro che le piace non inizia a divorarlo, ma a leggerlo più piano, per paura di finirlo presto. Gioia Spada è una che non sorride tanto spesso, ma quando lo fa accende la luce. Gioia Spada è una che non sa bene chi sia Bèlen Rodrighez. Gioia Spada è una che nei temi scrive tutto senza punti e senza virgole e poi aggiunge la punteggiatura alla fine. Gioia Spada è una che quando vede un cane lo saluta, sempre. Gioia Spada è una che in camera ha un muro con un sacco di foto di cantanti e scrittori e pittori e poeti, e il novantacinque per cento di loro attualmente sono morti."

Lo porta sempre una felpa con un cappuccio calato sulla testa, è un campione a freccette se nessuno lo guarda, colleziona sassolini in un barattolo e ama l'Irlanda anche se non c'è fisicamente mai stato.
Si incontrano per caso, di notte, nel dehor di un bar di periferia, lei scappava dai suoi genitori, lui cercava un po' di pace grazie a freccette e bersaglio e lei non se ne accorge, si addormenta sulla sedia convinta di essere sola e poi si sveglia perchè sente dei ripetuti "tum -tum - tum" e pensa ad un maniaco invece trova un articolo determinativo e lui invece trova una Cosa. 
Questa è una di quelle recensioni che probabilmente non ha un capo e nemmeno una coda, ci sarebbero un milione di cose da scrivere, ma di sensate in questo momento non me ne viene nemmeno una. Ho capito che avevo tra le mani IL LIBRO  dopo poche pagine, lo stile così avvolgente ha giocato un ruolo fondamentale e immediatamente lo ha seguito la protagonista, così "da me" oppure "per me". Per citare l'autore, un po' come quando ascolti una canzone e ti sembra che il testo avresti potuto scriverlo tu, perchè quelle parole raccontano di te e sei convinto che in qualche modo il cantautore si sia appostato vicino a casa tua e si sia comportato da stalker silenzioso e invisibile. Ecco, nonostante i miei genitori non siano come quelli di Gioia... Maiunagioia sono Io, o per lo meno, lo sono stata, per parte della storia,  per parte della mia vita.
Questa è la storia di una ragazza che affronta disagi momentaneamente difficili da sostenere, una vita complessa, delle relazioni complicate, un Pianeta di Merda  tutti i giorni della sua vita, fino a quando non trova qualcuno con cui confrontarsi, aprirsi, sorridere, scambiare opinioni. E' una storia di estremo coraggio, perchè non sempre la cosa giusta da fare per il bene di qualcuno è anche quella che porta benessere a chi la fa, perchè nella vita, comunque ci si comporti, per quanto si cerchi di farlo al meglio, non si può fare a meno di ferire qualcuno. Questo è un romanzo che straripa:  bellezza,  sensibilità,  emozioni, vita. Scritto sui giovani, per i giovani, per gli adulti, per tutti, da uno che con i ragazzi ci lavora ogni giorno mettendosi in discussione e ascoltando quello che i ragazzi hanno da dire.
E io non lo volevo leggere questo libro, perchè se ne è parlato tanto e ho avuto paura di non poterlo amare in maniera incondizionata, ho temuto che arrivasse la delusione, anche per colpa delle aspettative troppo alte. Ho aspettato, con pazienza, anche se in fondo al cuore sapevo che prima o poi ci sarei arrivata, nonostante il faccione in copertina.
Questo è il primo cinque del mio 2019, il primo libro di quest'anno che ho amato senza riserve dall'inizio alla fine, uno di quelli pieni di sottolineature, appunti e cuoricini virtuali. Uno di quei libri che regalerò, che ho già consigliato spassionatamente alle mie ginnaste più grandi, nella speranza che Magari possa diventare anche il loro libro del cuore. E se proprio devo scegliere una parola da amare, quest'ultima in grassetto potrebbe diventare anche la mia, poichè intraducibile e il significato è stupendo.
E se ci avete capito poco, se le mie parole vi sono apparse sconclusionate ma in qualche modo hanno attirato la vostra attenzione, beh allora andate a leggere il libro, poi tornate qui e rileggete tutto! Io vi aspetto, non scappo, per l'Irlanda c'è ancora tempo e anche per le rosse della Bretagna.


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Recensione - Il rumore della pioggia di Gigi Paoli

martedì, marzo 12, 2019 Baba Desperate Bookswife 4 Comments

Il libro
Il rumore della pioggia di Gigi Paoli
Editore: Giunti | Pagine: 256| Pubblicazione:  2016 | Prezzo 10,00€| Trama: Qui
Genere: giallo
Notizie sull'autore
(Firenze, 1971), giornalista, è stato dal 2001 e per 15 anni il responsabile della cronaca giudiziaria della redazione di Firenze del quotidiano La Nazione. Dal marzo 2016 è caposervizio della redazione di Empoli. Vive a Prato assieme alla figlia teenager, una gatta nera e tanti libri. Per Giunti sono uscite con grande successo le prime due indagini del reporter Marchi: Il rumore della pioggia (2016, Premio Mazara Opera Prima) e Il respiro delle anime (2017, Premio Tettuccio).
Recensione 

Siamo a Firenze e Carlo Alberto Marchi scrive per il Nuovo Giornale, ma in questo momento ha bisogno di una notizia bomba per far vedere al suo detestabile capo quanto valga. Lo scoop arriva e non è molto lontano: in via Maggio, la zona degli antiquari,  hanno brutalmente ucciso con ventitré coltellate un anziano commesso di un famoso negozio di antichità. Il palazzo è della Curia e al piano superiore c'è l'Economato, non si trova l'arma del delitto, l'unico indizio è un mazzo di chiavi senza proprietario e  l'assassino è a piede libero: il vaso di Pandora sta per aprirsi.
Ho iniziato a leggere questo libro circa tre settimane fa, mi piace intrattenermi con storie tutte italiane, il giallo poi è un genere che mi garba parecchio. Ma purtroppo non siamo partiti con il piede giusto, all'inizio ho faticato a comprendere dove l'autore volesse andare a parare, facevo confusione tra magistrati, procuratori, capitani e marescialli, poi non ho ben compreso il secondo capitolo legato alla Curia. In poche parole mi sono arenata. Aggiungiamo anche il fatto che leggevo questo noir prima di andare a dormire, riuscendo a leggere poche pagine per volta. Avrei avuto voglia di abbandonarlo, ma è raro che io lo faccia. Ho stretto i denti e sono andata avanti.
Dopo l'iniziale smarrimento la lettura ha iniziato a scorrere, ho collegato tutti i nomi ai vari personaggi e infine sono anche riuscita ad affezionarmi a Marchi, il papà single che ha un pessimo rapporto con le donne ma un amore illimitato per la sua principessa Donata, una ragazzina tutta sale e pepe in preadolescenza conclamata.
Ho anche iniziato a nutrire simpatia nei confronti di Mastrantonio, il magistrato che per concentrarsi o allontanare lo stress si rigira un elastico giallo tra le dita spesso facendolo finire il faccia al suo interlocutore di turno.
Ho anche assaporato quello che della Toscana mi piace tanto, la cadenza, il buon vino e il cibo sempre stuzzicante; l'autore regala spesso descrizioni che fan voglia di visitare le parti meno note della città:

"Mi rifugiai lì proprio mentre la pioggia diventava ancora più fastidiosa, ordinai un bicchiere di Gallo Nero (perchè i turisti dicevano Chianti, ma noi indigeni no, sapendo la differenza), tre polpette di magro e dei crostini con i funghi. Mi infilai in un angolo su uno sgabello e sentii il padrone del locale che pietosamente ascoltava un anziano cliente lamentarsi del caos dei turisti a Firenze."
Poi mentre avevo questo libro tra le mani ho potuto assaporare le descrizioni, indubbiamente Paoli ha saputo narrare la città che fa da sfondo a questa storia e anche in questo caso propone al lettore uno scenario di tutto rispetto, incuriosendo chi non c'è mai stato e facendo annuire saccentemente chi invece la conosce a menadito:

"La Versailles di Firenze era proprio dietro ponte Vecchio, in Oltrarno. Arrivarci da via del Proconsolo voleva dire fare il giro dei turisti giapponesi. Piazza della Signoria, Uffizzi, ponte Vecchio, et voilà. Itinerario da cartolina per il quale turisti da tutto il mondo spendevano una fortuna e che invece gli indigeni come me percorrevano senza neanche alzare la testa dalla punta dei piedi."
Quindi, ricapitolando, la scrittura è scorrevole e piacevole, l'ambientazione c'è, i personaggi sono calati nel loro ruolo, ma una cosa ancora mi è mancata: la risoluzione del mistero. Impossibile per il lettore poterci arrivare, o almeno per me! Non so a voi, ma a me piace poter fare congetture, investigare insieme ai personaggi, cercare di capire chi potrebbe essere l'assassino. Questo mi è un po' mancato, anche se l'effetto sorpresa indubbiamente c'è stato, intendiamoci.
Quindi adesso capirete il perché del mio voto un poco sopra la metà. Molti punti a favore di questo libro ma alcuni invece non così tanto positivi.
In linea generale posso dirvi che il libro è godibile e indubbiamente mi piace il suo stile, così come ho amato le descrizioni dell'ambiente. Non il massimo come giallo, ma chissà, questo è solo l'esordio e già altri due capitoli di questa serie sono stati pubblicati grazie a Giunti e si intitolano:

- IL RESPIRO DELLE ANIME (2017)
- LA FRAGILITA' DEGLI ANGELI (2018)

E voi? Conoscevate già questo autore? Aspetto i vostri commenti. A presto e buon proseguimento di settimana :-)

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#Recensione,

Recensione - Sentirai parlare di me di Sara Rattaro

lunedì, marzo 11, 2019 Baba Desperate Bookswife 10 Comments

Il libro
Sentirai parlare di me di Sara Rattaro
Editore: Mondadori | Pagine: 138| Pubblicazione:  2019 | Prezzo 15,00€| Trama: Qui
Genere: narrativa ragazzi
Notizie sull'autrice
E' autrice, tra gli altri successi, di "L'amore addosso" (Sperling & Kupfer). Laureta in Biologia e Scienze della Comunicazione, ha conseguito il master di divulgazione scientifica "Rasoio Occam" e ha lavorato come informatore farmaceutico prima di dedicarsi completamente alla sua grande passione, la scrittura. E' oggi una delle più note scrittrici italiane, accolta con grande successo dai librai, lettori e critica. "Il cacciatore di sogni" è il suo primo romanzo per ragazzi.
Recensione 
e1/2

C'è stato un momento nella mia vita in cui ho pensato di voler diventare una giornalista, non culturale, ma di cronaca; volevo scoprire, investigare, capire, osservare e poi trascrivere tutto.
Iniziai a scrivere i miei primi articoli, tenuti sempre nascosti da occhi indiscreti a causa della troppa timidezza, che ero piccola, forse ero all'ultimo anno della scuola primaria. Quando iniziammo a svolgere i primi temi e scoprii "l'articolo di giornale" gioii silenziosamente.
Dopo qualche anno, tra un cambio di indirizzo scolastico e l'altro frequentai un master in scienze dei beni culturali e svolsi il tirocinio in un Ufficio Stampa. Mi divertii moltissimo. Poi la mia vita cambiò radicalmente e io tornai a fare quello che alla fine è il mio lavoro attuale, l'allenatrice di ginnastica ritmica.
Seguo Sara Rattaro e amo la sua scrittura, così non appena ho scoperto questo nuovo romanzo sulla vita di Nellie Bly non ho esitato. Devo ammettere la mia ignoranza, non conoscevo questo personaggio, avevo sentito parlare di una donna che fece il giro del mondo in settantadue giorni e che era una famosa giornalista, ma ignoravo il suo nome (Tranquilli mi sono appena data una bacchettata sulle dita).
Questa è una storia per ragazzi che ci racconta di un sogno nel cassetto, quello di Bianca, la giovane protagonista, che nella vita vorrebbe diventare una giornalista d'inchiesta. Durante un incontro a scuola con la famosa giornalista Vittoria,  Bianca decide di voler approfondire l'argomento e chiede a Vittoria di svelarle i suoi segreti. Così la nostra piccola amica conoscerà le avventure di Nellie Bly, che alla fine dell'800 diventò la prima reporter della storia, combattendo contro tutto e tutti pur di ottenere il suo posto nel mondo. Cambiò la vita di molte donne e non solo grazie alla sua perseveranza e schiettezza, ma sopratutto grazie al suo impareggiabile coraggio.

"Non ho mai scritto una parola che non venisse dal cuore. Nè mai lo farò. Questo è il mio motto"
Nellie Bly
Trovo questo libro molto appassionante, la scrittura dell'autrice è sempre diretta e colloquiale, queste caratteristiche catturano il lettore e non lo lasciano scappare. Credo che per i ragazzini sia interessante leggere di una coetanea che vive ai giorni nostri, riescono ad immedesimarsi con facilità, in questo modo la vita di Nellie, raccontata da un adulto ad una ragazza come loro, è molto più semplice da apprendere e ricordare.
Il libro al suo interno contiene gli articoli che Bianca scrive per il giornalino della scuola: la pagina è strutturata come la schermata di un tablet e anche questa "chicca" è fantastica: un siparietto visivamente accattivante che permette al giovane lettore di fare una breve pausa dalla storia, ficcando un po' il naso nella vita della protagonista.
Volete sapere cosa è successo a me? Beh una volta terminato il romanzo di Sara ho acceso il computer, ho digitato "Nellie Bly" e ho letto altre importanti notizie riguardanti la sua vita. Ho anche scoperto dell'esistenza di un film e di  libri contenenti le sue imprese. Indipendentemente dal fatto che io sia adulta, sono rimasta affascinata dal personaggio grazie alla scrittura della Rattaro e sono sicura che anche per i ragazzi sarà lo stesso.
Mia figlia è ancora troppo piccola e purtroppo i libri la appassionano fino ad un certo punto, li sfoglia, legge quelli scritti in stampatello maiuscolo, ma le piace di più se sono io a leggerglieli. Spero che la situazione un giorno cambi. Questo romanzo lo conservo per quando sarà un po' più grande e magari lo leggeremo insieme!
E adesso andate a comprarlo anche voi, immergetevi in questa lettura indipendentemente dall'età, perchè è godibile, oppure regalatelo ai vostri figli, per dei ragazzi di prima media è perfetto! 

10 commenti:

#Recensione,

Recensione - Maria accanto di Matteo B. Bianchi

venerdì, marzo 08, 2019 Baba Desperate Bookswife 8 Comments


Il libro
Maria accanto di Matteo B. Bianchi
Editore: Fandango Libri | Pagine: 260| Pubblicazione:  2017 | Prezzo 18,00€| Trama: Qui
Genere: narrativa contemporanea
Notizie sull'autore
Matteo B. Bianchi
Nato nel 1966, Matteo B. Bianchi ha pubblicato i romanzi Generations of love (1999), Fermati tanto così (2002) ed Esperimenti di felicità provvisoria (2006), per Dalai editore. Nel 2008 ha curato con Giorgio Vasta il Dizionario Affettivo della Lingua Italiana (Fandango).
Ha scritto programmi per la radio (“Dispenser” Radio Due Rai) e la tv (“Victor Victoria”, La7). Attualmente è autore del programma “Quelli che il calcio” (Rai Due).
Scrive sul blog www.matteobblog.blogspot.com, dirige on line la sua rivista di narrativa ‘tina (www.matteobb.com/tina) e lavora come editor presso la casa editrice milanese Indiana.
I sui ultimi romanzi sono Apocalisse a domicilio (Marsilio, 2010) e Maria Accanto (2017).

Recensione 

Betty ha venticinque anni, abita a Milano da tutta la vita, ha avuto la fortuna di trovare un impiego sicuro (è l'assistente di un dentista), da qualche anno esce con Diego, ha degli amici affidabili e una madre premurosa.
Da qualche tempo si sente sorvegliata, addirittura seguita, ma quando si gira di colpo non scorge nessuno. Vede dei bagliori, ma potrebbero essere dei fari o dei semplici riflessi. Vede la Madonna e si crede pazza o semplicemente stressata. La Santa Vergine una sera le rivolge la parola e lei stramazza al suolo.
Da quel giorno l'imperfetta Betty e la Beata Maria diventano amiche, si scambiano opinioni, fanno shopping insieme e parlano di arte, mode giovanili, centri di aggregazione, cinema. Tutto procede per il meglio finché qualcosa non le farà allontanare.
Questo libro è si è rivelato sorprendente grazie alla storia assolutamente inusuale e fuori dal comune, Matteo B. Bianchi ha osato, decidendo di far scendere sul pianeta Terra nientepopodimeno che la Madonna, in tutto il suo raggiante e luminoso riflesso. Betty è la prescelta, anche non c'è un motivo preciso, di tanto in tanto Lei ha piacere di aggiornarsi, di vivere in compagnia di qualche mortale che possa farle da Cicerone in un mondo che conosce ma che non vive, l'umanità è sempre sorprendente. E tra una corsa in metropolitana e una mostra iconografica il rapporto si consolida, a Betty sembra quasi "normale" chiacchierare con La Santa per eccellenza e a Maria è utile e piacevole sentirsi parte di qualcosa.
Un romanzo sui cambiamenti, sui rapporti umani, sull'amicizia, ma quello che è veramente sorprendente è la crescita dei personaggi e dei loro rapporti interpersonali. Conosciamo una Betty apparentemente frivola, senza grandi ambizioni, una ragazza normale che ama divertirsi, uscire con il proprio ragazzo, ma che non sente la necessità di un miglioramento. Quello che accade in duecentosessanta pagine è una svolta, e non solo per la protagonista.
C'è un personaggio che ho adorato: Luchino, il migliore amico di Betty, il suo confidente, l'unico al quale lei confiderebbe veramente tutto. Lui l'ha vista sbronza, innamorata, depressa, su di giri, felice, incazzata. Luchino è un personaggio spalla, un supporto quasi indispensabile ma che matura e vive comunque una sua individualità ( e tra le altre cose è il migliore amico che tutte noi donne vorremmo avere).
Anche il finale ha un suo perché, lascerà il lettore piacevolmente sorpreso e con un sorriso sulle labbra (i più sensibili potrebbero avere bisogno di un fazzoletto nel caso l'emozione facesse capolino).
Ps. grazie Matteo per aver fatto la scelta che hai fatto (mi riferisco alla vita privata di Elisabetta, sono certa che tu hai capito).
Mi ritengo soddisfatta? Certamente. Ancora una volta un autore italiano è riuscito a confermare il mio pensiero riguardo alla loro bravura. Abbiamo la possibilità di leggere delle gran belle storie Made in Italy, godiamocele! Con questo non voglio dire che si debba tirare una riga sopra alla letteratura straniera eh, non fraintendetemi, ma secondo me sarebbe necessario prestare attenzione alle proposte editoriali italiane, sono certa che non deludano, basta cercare e trovare la lettura più affine alle proprie esigenze.
Vi lascio con questa citazione, che tanto mi è piaciuta:

"La logica è l'ultima delle carte che bisognerebbe estrarre nella discussione sui figli. Un figlio è entusiasmo, incoscienza, follia d'amore, fiducia insensata nel futuro. Un figlio significa: buttiamoci."
Punti Forti
- L'ambientazione: l'autore descrive Milano, le situazioni, i punti di aggregazione, le abitudini, il tipo di persone che si possono incontrare. Ci si sente ospitati dalla città in questione. 
- La crescita dei personaggi, il loro percorso, stralci di vite, la risoluzione dei problemi. 
- Lo stile in parte ironico in parte serio, la semplicità del linguaggio che rende questo romanzo vero.  - La facilità con la quale propone intoppi, ostacoli, difficoltà e li appoggia sul vassoio, pronti per essere afferrati e affrontati. 

8 commenti:

#Nadia,

Keep Calm and Read Nadia #40 - La famiglia prima di tutto di S. Kinsella

mercoledì, marzo 06, 2019 Baba Desperate Bookswife 6 Comments

Buon mercoledì lettori cari, oggi Nadia ci parla di un libro molto interessante, scritto da un'autrice che ho molto amato grazie alla famosa serie "I love shopping". 
Ps. Tanti auguri Desperate Bookswife, oggi è il tuo quarto compleanno. 

Buongiorno lettrici e lettori!

Oggi vi racconto di un romanzo che ho letto davvero molto volentieri, una lettura leggera ma non stupida di un’autrice che, nonostante qualche scivolone (inevitabile a mio avviso quando sei da anni la migliore nel tuo genere), apprezzo sempre tanto. Sto parlando dell’ultimo libro di Sophie Kinsella, dal titolo “La famiglia prima di tutto”. Il titolo originale è “I owe you one”, ovvero “Ti devo un favore”: sì, perché la protagonista Fixie è alle prese con due “problemi”: uno sentimentale, a cui si riferisce il titolo originale e uno famigliare, ed è su questo secondo filone che l’edizione italiana ha scelto di porre l’accento. Io di solito non vedo di buon occhio lo stravolgimento dei titoli, ma questa volta direi che ci può stare, perché le storie della Kinsella, per quanto lei venga sempre definita “la regina del chick-lit”, a mio parere sono molto di più di classici romanzetti rosa da intrattenimento.

Devo ammettere che, sebbene mi sia precipitata (iperbole, visto lo stato di salute della mia gamba nelle scorse settimane, ah-ah) in libreria ad acquistare “La famiglia prima di tutto”, ho cominciato la lettura con un po’ di trepidazione. Sì, perché “Sorprendimi!”, il penultimo romanzo della Kinsella, mi aveva lasciato un po’ con l’amaro in bocca. “La famiglia prima di tutto” invece parte in sordina, ma si rivela un romanzo azzeccato: Sophie non ha perso il suo smalto, anzi, ha saputo scrivere una bella storia d’amore, non solo romantico (c’è anche quello, non vi preoccupate), ma anche tra genitori e figli, tra fratelli, e perché no?, anche tra cognate. 

La protagonista non riesce ad evitare di aggiustare tutto, o almeno di provarci: dal vaso da raddrizzare sullo scaffale più alto alla gestione del negozio di famiglia, tutto dev’essere sistemato, tant’è che nessuno la chiama con il suo vero nome ma, appunto, Fixie. Peccato che nessun altro intorno a lei abbia la stessa propensione nei suoi confronti. Quando Fixie salva un pc portatile da acqua e calcinacci in un bar non proprio a norma, il riconoscente proprietario le firma una fascetta di cartoncino a mo’ di cambiale: “ti devo un favore”, c’è scritto. Fixie lo interpreta come una battuta estemporanea, ma sarà proprio questa fascetta a innescare una serie di avvenimenti che, una volta tanto, aiuteranno la nostra protagonista ad “aggiustare” anche la propria vita.

Ancora una volta Sophie Kinsella scrive una storia leggera, ma che fa pensare: sull’importanza della famiglia non solo come legami di sangue incontrovertibili, ma come gruppo affiatato in cui ognuno dà il proprio contributo; sulla necessità di realizzarsi e di trovare la propria dimensione, senza mettersi sempre in secondo piano; sull’amore, che non dev’essere solo blandizie e assenso, ma che a volte deve anche sapere imporsi per salvare l’altro dagli errori. 

Questo romanzo non fa ridere come altri dell’autrice, anche se si sorride in più di una circostanza; però fa bene al cuore, perché esprime, con il garbo e la finezza che sono cifra stilistica della Kinsella, delle verità che a volte dimentichiamo. In conclusione, se avete voglia di rilassarvi senza spegnere il cervello, leggendo qualcosa di simpatico e intelligente, sappiate che Sophie Kinsella è tornata, e che “La famiglia prima di tutto!” può fare egregiamente al caso vostro!

6 commenti:

#Recensione,

Recensione - The Giver di Lois Lowry

lunedì, marzo 04, 2019 Baba Desperate Bookswife 18 Comments

Il libro
The Giver - Il donatore di Lois Lowry
Editore: Giunti | Pagine: 203| Pubblicazione:  2010 in Italia - 1993 in USA| Prezzo 12,00€| Trama: Qui
Genere: Distopico - Young 
Notizie sull'autrice
Lois Lowry è nata nel 1937 alle Hawaii e attualmente vive nel West Cambridge. Ha al suo attivo oltre trenta romanzi. Con The Giver e Conta le stelle (entrambi pubblicati da Giunti) si è aggiudicata per ben due volte il Newbery Medal, il più importante riconoscimento letterario nell’ambito della letteratura per ragazzi. Dopo The Giver sono usciti, sempre per Giunti, tutti i romanzi della fortunata serie distopica:
La Rivincita, Il Messaggero, Il Figlio.
Recensione 
e 1/2

Se vi state chiedendo come mai io abbia in mano questo romanzo, in fondo fate bene. Inciampai in questa meravigliosa copertina (quella con le farfalle intendo), quando gestivo il blog "Scribacchiando in Soffitta" insieme a Menta. Cercavamo delle cover per una rubrica e io notai subito questa meraviglia. Lessi la trama e capii che non era il mio, così lo lesse la mia compagna di avventure, che invece sembrava entusiasta della nuova avventura. Poi un giorno al mercatino dell'usato trovai l'altra edizione ad un prezzo ridicolo e comprai il volume. Sono quattro anni che è in casa mia, complice la sfida di lettura "Le quattro cavaliere dell'apocalisse" che prevede anche la lettura di un libro distopico, il momento opportuno è arrivato.
E' la storia di un ragazzo di dodici anni, Jonas, che vive insieme ai genitori che gli sono stati assegnati, con la sorellina Lily, in un mondo Uniformato, dove sono banditi i
sentimenti, la sessualità i colori, le scelte. Tutto questo per proteggere l'umanità dai disastri e dal dolore. Un mondo perfetto, popolato da persone che vivono in armonia, rispettando le regole ed il prossimo; la pace regna sovrana, tutto scorre omogeneo e ben calibrato, senza eccessi di nessun genere.
Jonas sta aspettando una cerimonia per capire quale lavoro dovrà svolgere, perché tutto è assegnato dalla comunità in modo che il singolo non commetta errori, ma per il ragazzo la vita sta per cambiare, lui è il Prescelto.
Vi annuncio subito che questa mia recensione è stata complicata da scrivere perché gli spoiler sono sempre in agguato come lupi in cerca di una preda. Non posso dirvi molto senza rovinare la lettura a chi ancora la deve affrontare, così ho deciso che vi racconterò le mie emozioni, un po' come fanno i personaggi al termine della loro giornata.
- Ho provato scarso interesse all'inizio di questa storia perché tutto era descritto con un discreto distacco, non capivo come la famosa autrice avesse potuto scrivere qualcosa di così "freddo" per il lettore.
- Ho compreso che forse lo stile narrativo è stato studiato per bene, per far comprendere la condizione  delle persone popolano il romanzo e far immedesimare il lettore, proprio grazie alla scarsa emotività.
- Ho pensato che fosse tremendo, perché è vero che l'essere umano può fare grandi danni, ma la ricerca delle perfezione toglie il lato umano alle persone trasformandole in macchine.
- Sempre senza eccessi emotivi, mi si è scaldato il cuore grazie ai ricordi del Donatore ( e qui non posso aggiungere altro). Ad un certo punto tutto prende colore e si percepisce anche un calore che viene dal cuore.
- Mi si è accapponata la pelle quando ho scoperto il tipo di mansione che svolge il padre di Jonas. Ho provato rabbia e impotenza.
Sono felice di aver affrontato questa lettura perché è stata costruttiva e nonostante io sia partita decisamente scoraggiata e priva di aspettative, l'autrice è riuscita ad affascinarmi. Sicuramente non posso elencarla tra le mie letture preferite e continuo a sostenere di aver patito il mio poco coinvolgimento, ma mi ritengo comunque soddisfatta. Se non mi fossi sentita così lontana dal protagonista, se non mi fosse sembrato di leggere un saggio, se non mi fossi sentita messa in un angolo, come una semplice spettatrice, sono certa che lo avrei apprezzato ancora di più.
Ma adesso ho una domanda per chi il libro lo ha già letto. Secondo voi, perché la copertina che posseggo io ritrae DUE persone in copertina? Cioè la fanciulla....ma chi è?? Perché? Magari è sfuggito a me. Credo si tratti di Fiona, ma questa ragazza non ha nessun ruolo, almeno in questo primo capitolo della serie. Aspetto una vostra risposta, magari mi illuminerete!

18 commenti:

#challenge,

Visual Challenge Upgrade Tappa #3 - marzo 2019

venerdì, marzo 01, 2019 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


Buongiorno lettori, siamo al terzo mese di challenge e, lasciatemelo dire, ogni volta il tempo vola!!!
Daniela sta per partorire, è quasi primavera e io continuo a pensare che il tempo mi scappi dalle mani. Ma torniamo a noi.





LA SFIDA

La sfida durerà un anno e sarà divisa in 12 tappe della durata di un mese ciascuna, potrete iscrivervi in qualsiasi momento comunicandocelo nei commenti. Il primo di ogni mese pubblicheremo un post in cui troverete una fotografia che conterrà svariati oggetti o scenari. Voi potrete leggere in un mese massimo 6 libri e minimo 2. Il primo dei sei dovrà avere raffigurato uno o più oggetti della fotografia. Il secondo dovrà contenere un'immagine presente nella cover del primo, il terzo un'immagine presente nella cover del secondo e così via, formando una catena fino ad un massimo di 6 libri. Potrete utilizzare anche sei volte la stessa immagine e otterrete un punto per ogni libro letto, ma se sarete fantasiosi e utilizzerete sempre immagini differenti otterrete un bonus e vi verranno assegnato un punto in più a libro. Per ottenere questo bonus dovrete però leggere almeno 3 libri.

Se non riuscirete a completare la tappa leggendo almeno DUE LIBRI, quel mese otterrete 0 punti, ma potrete comunque continuare a giocare con noi.

VI CONSIGLIAMO IN OGNI CASO, PRIMA DI INIZIARE A LEGGERE, DI CHIEDERCI CONFERMA LIBRO PER LIBRO, ONDE EVITARE CHE LA VOSTRA CATENA SI SPEZZI MAGARI A META', PER EVITARE DI SCOPRIRE A FINE TAPPA DI AVER TOTALIZZATO MENO PUNTI A CAUSA DI UN COLLEGAMENTO ERRATO. I COLLEGAMENTI SARANNO VISIVI, QUINDI NON INTUITIVI: UCCELLO VALE PER PENNUTO E NON PER ANIMALE GENERICO. VASO DI FIORI VALE PER VASO DI FIORI E NON FLORA IN GENERALE.

Ogni mese potrete decidere di leggere da due a sei libri per ottenere qualche punto. Potrete quindi partecipare a qualsiasi tappa anche se non avrete letto libri per le tappe precedenti. Per dimostrare di aver letto i libri dovrete caricare, nel format che troverete nel post della tappa corrispondente, il link che rimanderà alle vostre recensioni, ma lo potrete fare una sola volta al mese quando avrete completato la catena. (capirete meglio quando aprirete il format). Le recensioni potranno essere postate sul vostro blog (se ne avete uno) o su una qualsiasi piattaforma online (Amazon, Facebook, goodreads, anobii, ecc.) da cui potrete prendere un link e inviarcelo. Non valgono recensioni inviate via mail. (Per recensione non si intende un riassunto e neanche solo bello o brutto, bisogna argomentare il proprio pensiero raccontando, possibilmente evitando gli spoiler, le motivazioni del vostro giudizio sul libro. Non fatevi spaventare se anche non ne avete mai scritte, sarà più facile di quello che credete. Comunque se avete bisogno non esitate a chiedere!!! Noi siamo sempre disponibili a darvi una mano).
Importante: il libro deve essere di almeno 150 pagine - fa fede Amazon -

PUNTEGGIO

Per ogni libro letto e recensito entro la fine della tappa corrente anche con sempre la stessa immagine - catena minima di DUE LIBRI - : 1 PUNTO


Per una catena minima di tre libri contenenti sempre oggetti differenti: 1 PUNTO in più a Libro.

Il punteggio del primo libro dipenderà dal numero di oggetti che questo avrà in comune con la nostra immagine: ogni oggetto varrà 1 PUNTO.

Se create una catena composta da sei libri, indipendentemente che gli oggetti siano uguali o differenti, ottenete un bonus di 3 PUNTI.
Se il link arriverà dopo la mezzanotte dell'ultimo giorno del mese sarà automaticamente cancellato, quindi occhio!
Ci saranno dei punti bonus o dei premi speciali? Chi può dirlo, sapete che le nostre menti sono sempre in movimento, e che noi siamo quelle dell'ultimo minuto! Quindi è troppo presto per deciderlo.

FOTO DEL MESE

FONTE:immagine da Pinterest

PRECISAZIONI DA LEGGERE BENISSIMO:
Non valgono come collegamento con il primo libro le seguenti immagini:

Alberi se non fioriti
Acqua - solo piscina -
parete
pavimento
corda
Le parti del corpo delle persone
e tutto quello che completa l'abbigliamento o le immagini, a parte STETOSCOPIO - OCCHIALI - TETTE

Eccezionalmente perchè un po' assomiglia a Daniela in questo momento vale 2 punti nel primo collegamento:
donna incinta!


Ed ora la palla passa a voi! Aspettiamo le vostre catene!!!

Per i nuovi i scritti, per le regole per partecipare o per chi ancora avesse dei dubbi sulla realizzazione della catena o su qualsiasi altro punto della challenge c'è sempre la spiegazione con gli esempi nel primo post QUI.


Vi ricordiamo che potete controllare il vostro punteggio sul file drive qui e che è attivo il gruppo facebook della challenge cui si può richiedere l'iscrizione qui (non è obbligatorio).

Ecco il format dove dovrete inserire i link. Vi chiediamo di prestare attenzione alla correttezza dei dati. Se inserite un link che rimandi a Goodreads o Anobii inserite quello che riporta alla vostra recensione specifica e non al libro generico. Se avete bisogno di aiuto non esitate a chiedere!




Siamo sempre a vostra disposizione via mail per qualsiasi dubbio, chiarimento, necessità voi abbiate ed anche solo per fare quattro chiacchiere con noi!!!

Ci trovate qui:

BABA E DANY
babaedany@gmail.com
A presto!

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