#Recensione,

Recensione - Il cuore tenace della lavanda di Fiorenza Pistocchi

giovedì, settembre 27, 2018 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Il libro
Il cuore tenace della lavanda di Fiorenza Pistocchi
Editore: Neos Edizioni| Pagine: 136| Pubblicazione:09/ 2018 | Prezzo 14,00€| Trama Qui
Genere: narrativa 
Notizie sull'autrice
Fiorenza Pistocchi
è nata a Savona. Ha vissuto per molti anni a Milano e ora risiede a Pioltello, una cittadina dell’area metropolitana. Ha conservato un grande attaccamento per la sua terra d’origine e passa spesso le sue vacanze a Noli, uno dei borghi più belli della Riviera di Ponente. Proprio in questa cittadina, ricca di cultura, di storia e di bellezze naturali ha voluto ambientare il suo primo romanzo.
Recensione 
e 1/2

Siamo agli inizi del 900 tra le sperdute montagne del cuneese dove incontreremo una famiglia decisamente numerosa che cerca di trascorrere l'ennesimo inverno senza morire di fame o di freddo. La legna scarseggia, il cibo anche, così tutti cercano di risparmiare energie non varcando quasi mai l'uscio e mangiando il minimo indispensabile per restare in piedi. La primavera arriva ufficialmente quando la mamma prende le lenzuola e la biancheria della casa e insieme alle figlie porta tutto al fiume per un primo lavaggio, poi il tutto viene messo a bollire dentro un pentolone con la cenere e olii essenziali e infine l'ultima fatica: il grande risciacquo prima di stendere sul prato profumato le lenzuola, pronte ad assorbire ogni raggio di sole.
Questo è solo uno dei passaggi che l'autrice descrive accuratamente per far immedesimare il lettore, far conoscere il più possibile le difficoltà legate all'ambientazione storica e geografica perchè possa comprendere con chiarezza la vita dei protagonisti di questa storia.
Caterina è la quinta di dieci figli, è una ragazzina che non hai mai dato problemi e diligentemente ha sempre fatto tutto quello che la sua famiglia le ha chiesto, anche andare a raccogliere la lavanda sul Colle di Nava insieme alla sorella Anna. La paga è misera, ma tutto fa brodo quando i soldi in famiglia scarseggiano. Ma succede qualcosa di increscioso, il profumo pungente dei fiori baciati dal sole nasconde l'odore della paura, così Caterina scappa per non tornare e la sua destinazione è casa, che lei però non sente più tale. Il mare, quello specchio cristallino che tanto sogna durante le gelide notti invernali sarà il suo punto d'arrivo, per cercare serenità e chissà, magari anche la felicità.
Fiorenza Pistocchi è riuscita a costruire un breve romanzo in sole centotrentasei pagine, descrivendo alla perfezione la situazione femminile dell'epoca. A cavallo della prima guerra mondiale Caterina dovrà destreggiarsi tra le ingiustizie, il mutismo, le paghe basse e i lavoro più umili, essendo lei priva di istruzione e denaro. La protagonista è un personaggio in crescita, si forma davanti al lettore, piano piano, superando gli ostacoli che le si presentano dinnanzi. E' schiva, taciturna e diffidente, non cerca relazioni amorose, le bastano le amiche, ma il tempo libero è talmente poco per distrarsi, che le colleghe sono le uniche persone con le quali può avere un rapporto.
Ho molto apprezzato le descrizioni relative al periodo storico, lo sbirciare la famiglia montana durante la sua quotidianità, ho amato la parte ambientata nei campi di lavanda, la Pistocchi mi ha fatto vedere quasi dal vivo quelle ragazze sudate, assetate, disidratate, chine sui cespugli con il falcetto in mano e la borraccia appesa alla cintura. Mi sembrava di sentirle cantare durante la pausa pranzo, mentre sbocconcellavano un tozzo di pane e del formaggio, sfidando il supervisore, mentre ordinava loro di tornare al lavoro.
Poi ci sono le suffragette, ospiti dell'Hotel all'interno del quale Caterina ha iniziato a lavorare come cameriera. Mi è piaciuto il modo in cui sono state discretamente inserite, sempre per far comprendere al lettore l'aria che si respirava, quanto l'Italia fosse ancora lontana dall'emancipazione femminile.
Ho invece fatto più fatica ad affezionarmi a Caterina, non perchè non sia una protagonista interessante, tutt'altro, ma mi è mancato il sentimento, le emozioni "di pancia". E' tutto scritto con cura e lo stile è impeccabile, ma mi è mancato il sentimento, mi è mancata LEI, i suoi pensieri, il suo essere persona. Ho aspettato tanto la parte romanzata, mi sono mancate le emozioni che fanno scendere la lacrima, i periodi che stringono lo stomaco. Se avessi avuto anche questo il romanzo per me sarebbe stato superbo.
Un romanzo molto piacevole, che si legge in soffio e che sa di tradizione, di storie tramandate di generazione in generazione, una storia fatta di momenti, di episodi che cambiano la vita, di incidenti, di difficoltà ma anche di speranza, di tenacia, di forza di volontà. Un romanzo che consiglio a coloro ai quali piacciono le storie di una volta, quelle che i miei bisnonni raccontavano ai miei genitori davanti al caminetto, quando la televisione non c'era e le parole avevano un non so ché di magico e ipnotico.

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#Nadia,

Keep Calm and Read Nadia #32 - Frascella e il suo giallo ambientato a Torino

martedì, settembre 25, 2018 Baba Desperate Bookswife 4 Comments

Buongiorno! vi lascio in compagnia di Nadia e di un libro ambientato a Torino. Lo conoscete? 

Buongiorno lettrici e lettori!
Oggi vorrei parlarvi di un romanzo che ho apprezzato molto e che vorrei consigliare non solo ai Torinesi che amano la loro città, ma anche a chi di Torino ha visto solo il “salotto buono” di piazza Castello e via Roma e a chi non c’è mai stato ma è comunque curioso di leggere un giallo con un protagonista forte e ben riuscito.


Il libro in questione è Fa troppo freddo per morire di Christian Frascella (trama qui). Anche se questo autore è piuttosto conosciuto dai tempi di Mia sorella è una foca monaca non avevo mai letto nulla di suo: a incuriosirmi è stato l’aver calato questa sua ultima opera nel quartiere torinese che si chiama Barriera di Milano. Romanzi ambientati a Torino ce ne sono, ma di solito si svolgono in quattro vie centrali, e il più delle volte si tratta soltanto di un pretesto per dare alla storia uno sfondo qualsiasi, e questo mi dispiace sempre un po’ perché, anche se ho sempre vissuto in una cittadina della prima cintura, amo Torino e la trovo bellissima in ogni sua parte. Per questo motivo sono stata molto contenta quando ho saputo, grazie a Stefania de La ragazza che annusava i libri, che sarebbe uscito un romanzo ambientato in un quartiere che tutti a Torino conoscono, ma che tendono a nascondere sotto al tappeto di quel “salotto buono” di cui dicevo prima, perché parlarne e portarlo all’attenzione della gente è scomodo e non fa fare “bella figura”. 


Ho letto su Goodreads che qualcuno (non di Torino) ha scritto di non aver riconosciuto la città sabauda in questo romanzo: probabilmente nella sua visita non si è mai spinto a nord del Quadrilatero Romano, un po’ come chi va in Cina con i viaggi organizzati. Ma sto divagando e rischio di non farvi capire nulla. Torniamo a bomba. Barriera di Milano (o per chi le vuole bene Barriera) è un quartiere di Torino Nord molto esteso e molto vario, con zone più residenziali e altre più degradate, in cui convivono più o meno pacificamente tante realtà diverse. Ci sono gli italiani figli e nipoti degli immigrati meridionali degli anni Sessanta, ci sono gli stranieri integrati che hanno un lavoro e parlano italiano ai propri figli, e ci sono extracomunitari più o meno giovani di tutte le etnie che nel migliore dei casi bighellonano tutto il giorno, e nel peggiore prestano i loro servizi alla criminalità organizzata. Io non conoscevo Barriera prima di cominciare a lavorare: come vi ho detto sono sempre vissuta in prima cintura, in un posto dove ci sono tuttora pochissimi immigrati e quei pochi sono perfettamente integrati nella società. Cominciando a lavorare nella zona di Barriera una decina di anni fa mi sono scontrata con una realtà completamente diversa da quella a cui ero abituata, e adesso amo questo quartiere con tutte le sue contraddizioni, anche se a volte vorrei avere il potere di mettere a posto un po’ di cose che decisamente non vanno. Ho apprezzato il romanzo di Frascella innanzitutto perché parla di Barriera, quando tutti sembrano dimenticarsi che esista. E poi perché ne fa un ritratto autentico, né lezioso né buonista né eccessivo.















Ho adorato anche il protagonista, Contrera (senza nome per ora, un po’ come il primo McGyver): è vero, è un po’ il classico cliché dell’ex poliziotto sbandato e stropicciato, ma è talmente umano e simpatico e disgraziato nel suo essere autodistruttivo che mi ha proprio conquistato, e spero davvero che questa sia la prima di tante altre avventure. Il giallo è ben costruito e anche i personaggi che ruotano intorno a Contrera sono tutti ben realizzati. Il risultato è un simil poliziesco godibile, che scorre piacevolmente e al tempo stesso fa riflettere sulla solitudine, sull’importanza dei legami e su ciò che si vuole diventare “da grande”. Insomma, se come me amate le ambientazioni curate e i personaggi ben caratterizzati, questo romanzo fa per voi.

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#Blogtour,

Blogtour - Il cuore tenace della lavanda - #3 i personaggi

lunedì, settembre 24, 2018 Baba Desperate Bookswife 4 Comments

Buongiorno lettori! Eccoci alla terza tappa del blogtour dedicato al libro Il cuore tenace della lavanda di Fiorenza Pistocchi edito da Neos Edizioni. Leggete attentamente questo post perchè avrete anche la possibilità di ricevere una copia del libro in edizione speciale fuori commercio, autografata dall'autrice e gentilmente messa a disposizione dall'ufficio stampa Lettera Effe che si occupa della promozione di questo romanzo.


Tutte le tappe del blogtour:

0/9 - Presentazione - Un libro per amico
21/9 - Ambientazione geografica - L'ennesimo Book Blog
24/9 - Personaggi - Desperate Bookswife
25/9 - Il lavoro femminile nei primi del 900 - Lucrezia Scali
26/9 - La realizzazione del sogno attraverso le scelte - Il salotto del gatto libraio





MA ADESSO VENIAMO AI PERSONAGGI
Dovete sapere che tutta la storia gira intorno a Caterina e di conseguenza tutti gli altri personaggi. Ma nonostante questo alcuni di loro hanno una forte influenza sulla crescita della ragazza. Ma guardiamoli uno ad uno!

Caterina: protagonista insindacabile di questo romanzo, che potremmo definire tranquillamente di formazione. La conosciamo che è poco più di una bambina, è allegra, desiderosa di imparare, sempre pronta ad aiutare gli altri membri della famiglia. La vita piano piano le mette davanti al naso ostacoli che deve superare, e ahimè lo deve fare con le sue forze, senza aiuti esterni. Una volta la vita era più spartana, i problemi che oggi farebbero tranquillamente scalpore, negli anni che furono venivano ignorati quasi totalmente. Ma le cicatrici, quelle restavano e non si poteva fare nulla, se non nasconderle. La crescita di Caterina è rapida, non ha tempo per sognare, così la vedremo cambiare, incupirsi e farsi diffidente. Chiude il cuore in una scatolina, cela le emozioni e i sentimenti dalla luce e chiude tutto a chiave, doppia mandata. Ma è determinata, sicura di quello che vuole, non teme la fatica, il cambiamento e pur di restare lontana dalle montagne, pur di vedere tutti i giorni il mare e annusarne la brezza che profuma di sale e speranza, lavora senza interruzione, facendosi amare da tutti. Tutto ruota intorno e spazio per altri ce n'è molto poco.

Anna: sorella maggiore di Caterina, si è recata sul colle di Nava per la raccolta della lavanda. Indubbiamente meno caparbia della sorella, ci appare come una brava persona, ma non lascia il segno. 

Battista: fratello di Anna e Caterina, ha superato fisicamente il primo conflitto mondiale, ma è stato segnato psicologicamente. Le sue scelte post guerra non renderanno molto felice il resto della famiglia, ma come si può immaginare, ogni trauma porta con se una conseguenza, più o meno grave. 

La Mamma: indubbiamente un personaggio degno di nota. Per sposarsi per amore ha lasciato la sua famiglia di origine, indubbiamente benestante, per sposare un uomo di montagna che non ha mai potuto prometterle molto di più se non il sacrificio e l'amore incondizionato. Fiera e convinta delle sue scelte, questa donna caparbia ha vissuto tutta la sua vita a testa alta, convinta e sicura delle sue azioni. Ha protetto i suoi figli, sempre, con sacrificio, prendendo posizioni scomode, sopratutto in quel periodo storico. L'ho amata, forse ancora di più della stessa Caterina. 


Spero di aver destato la vostra curiosità!!

E ADESSO REGOLE PER PARTECIPARE ALL'ESTRAZIONE:
Essere lettori fissi di tutti i blog partecipanti
Mettere mi piace alla pagina Facebook Neos Edizioni
Mettere mi piace alla pagina Facebook Lettera Effe
Commentare tutti i post relativi al blogtour (non dimenticandosi di aggiungere almeno una volta una mail per contattarvi in caso di vincita).
Ad ogni partecipante che avrà seguito tutte le regole verrà assegnato un numero. Alla fine del Blogtour verrà estratto un numero attraverso il sito random.org che stabilirà chi riceverà una copia autografata del libro.
Per oggi è tutto, non perdetevi domani la quarta tappa sul blog di Lucrezia Scali. 

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#Recensione,

Review Party - Cercasi amore vista lago di Virginia Bramati

mercoledì, settembre 19, 2018 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

Il libro
Cercasi amore vista lago di Virginia Bramati
Editore: Giunti| Pagine: 240| Pubblicazione:19/09/ 2018 | Prezzo 14,90€| Trama Qui
Genere: narrativa italiana
Notizie sull'autrice
Virgina Bramati vive e lavora a Milano. Ha esordito in rete, con un ebook che si è presto trasformato anche in un libro di carta: Tutta colpa della neve (e anche un po' di New York) (Mondadori 2014) poi seguito da Meno cinque alla felicità e E se fosse un segreto?. Tutti i suoi romanzi ruotano intorno al piccolo, verdeggiante borgo di Verate, in Brianza: un luogo immaginario eppure più che mai verosimile, destinato a diventare per le sue protagoniste un vero luogo del cuore. 
Recensione 
e mezzo

L'architetto Maffei è abituato a lavorare in cantiere, gestisce progetti da circa dieci anni e lavora per una ditta affermata. La sua collega è anche la migliore amica del mondo, Irene, con la quale ha affrontato l'università, il tirocinio e i vari contratti a tempo determinato. Bianca e Irene sono inseparabili, fino a quando la prima non si rende conto di essere di essere sacrificabile (per la seconda). 
Così Bianca da Milano scappa a Verate, un paese in Brianza, dove trova un lavoro presso un'agenzia immobiliare e perde momentaneamente l'iscrizione all'albo degli architetti e il caos della grande città. In cambio però riceve l'amicizia delle ragazze di Verate e un appartamentino decisamente delizioso. E l'amore? Chissà!
Ho cominciato a leggere le storie ideate da Virginia nel 2013, grazie al romanzo "Tutta colpa della neve e anche un po' di New York" grazie al quale ho conosciuto Annalisa, per gli amici Sassi, e da allora ho letto quasi tutti i suoi libri con piacere, e ogni volta mi rendo conto di quanto questa autrice sia in crescita, perchè se il primo romanzo è stato delicato e accattivante, degli ultimi mi sono innamorata.
L'avventura di Bianca è per metà fiabesca e metà reale: il lavoro precario è una verità costante, il tempo indeterminato una lontana chimera, mentre la vita a Verate, l'amore, i sogni che si realizzano in un quasi battere di ciglia, insomma fanno più parte della fiaba e tutti questi ingredienti ci permettono di sognare a occhi aperti!
Dopo poche pagine mi sono sentita accolta in quella grande famiglia dalla quale mi ero momentaneamente congedata, ritrovando persone desiderose di condividere un nuovo capitolo insieme. Se i personaggi sono accattivanti e sfaccettati, lo stile è umoristico, dolce e condito da quella sensibilità tipica di Virginia.
Ho amato fortemente il mio ritorno a Verate, dove ho lasciato delle amiche, incontrate di volta in volta in ogni romanzo scritto dalla Bramati: lei usa la formula "prima o poi ci rivedremo"  e le sue protagoniste vengono presentate ai lettori in un racconto gratuito disponibili ad esempio su Amazon Qui, Il dritto e il rovescio del cuore, grazie al quale ci si può avvicinare  velocemente a questo universo femminile.
Se avete voglia di leggere tutti i romanzi autoconclusivi in ordine di pubblicazione, quindi di apparizione in scena delle varie fanciulle, dovete seguire questa scaletta:
- Tutta colpa della neve e anche un po' di New York
- Meno cinque alla felicità
- E se fosse un segreto
- Il dritto e il rovescio del cuore (racconto)
- Tutta colpa della mia impazienza e di un fiore appena sbocciato
- Un tuffo al cuore (racconto)
- Cercasi amore vista lago
Spero di aver svegliato la vostra curiosità, oggi esce in tutte le librerie il romanzo che vi ho appena presentato, non vi resta che dargli un'opportunità, perchè se avete voglia di trascorrere qualche momento in completa serenità questa storia fa per voi.


Punti forti
- La Bramati ha la capacità di far sognare senza risultare stucchevole, non calca mai la mano e la storia scorre piacevolmente senza incontrare ostacoli.
- L'autrice scrive romanzi autoconclusivi ma che in qualche modo si possono raggruppare in un circolo, quelle delle ragazze di Verate. Le protagoniste "vecchie" tornano timidamente come comparse, senza rubare la scena alla nuova arrivata, senza che la loro vecchia storia torni in nessun modo a galla, dando però al lettore fedele un senso di appartenenza, ma incuriosendo quello che per la prima volta prende un romanzo della Bramati in mano. Questa è una grande dote dell'autrice.
- Amo le tutte le donne di Virginia: sono forti, intraprendenti, sensibili, moderne. Sono donne normali, con i pregi e difetti delle persone reali, ma che ogni tanto hanno una botta di fortuna. 

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#Recensione,

Review Party - Isola di Neve di Valentina D'Urbano

mercoledì, settembre 12, 2018 Baba Desperate Bookswife 5 Comments




Il libro
Isola di Neve di Valentina D'Urbano
Editore: Einaudi| Pagine: 320| Pubblicazione: 13/09/ 2018 | Prezzo 17,60€| Trama Qui
Genere: narrativa contemporanea
Notizie sull'autrice
VALENTINA D’URBANO è nata nel 1985 a Roma, dove vive e lavora come illustratrice per l’infanzia. Il suo romanzo d’esordio, Il rumore dei tuoi passi, è uscito nel 2012 presso Longanesi conquistando un pubblico sempre più numeroso e affezionato. «Tanto rabbiosamente primitiva quanto capace di plasmare personaggi commoventi.» LA REPUBBLICA
Per comunicare con l’autrice, entrare nella community dei suoi lettori, scoprire di più sui personaggi e gli ambienti dei suoi romanzi e accedere a contenuti extra gratuiti, potete visitare la sua pagina facebook: Valentina D’Urbano Autrice
PREMI E RICONOSCIMENTI:
Il rumore dei tuoi passi
Romanzo vincitore del torneo IoScrittore I° edizione
Premio città di Penne opera prima
Finalista Premio Kihlgren
Finalista Premio Zocca Giovani
Premio città di Cuneo – sezione scuole
Recensione 
e mezzo

Chi mi conosce sa che il mio approccio con le storie di Valentina D'Urbano non è stato dei migliori. Lessi "Il Rumore dei tuoi passi" qualche anno fa e rimasi talmente sconvolta dalla potenza della storia da non sapere se questo libro mi piacesse da morire oppure no. Ma l'angoscia che mi lasciò per giorni vinse e decisi che la scrittura di questa autrice era troppo per me. Poi diverse amiche mi dissero di leggere Acquanera, che ne sarebbe valsa la pena. Siamo arrivati al dunque, ho letto Isola di Neve e ho capito di dover rimodellare il mio pensiero.
2004 - Manuel ha ventotto anni, è scappato da Roma per qualcosa che ha commesso e si è rifugiato aEdith, una giovane violinista tedesca, sbarcata sull'isola per una ricerca personale, ma dalla quale non può rimanere indifferente, lui ama il talento e lei ne ha da vendere.
Novembre, nella casa dei suoi nonni, un'isola di pescatori assalita dai turisti nel periodo estivo e dimenticata da Dio in quello invernale. Manuel deve combattere con il suo passato, così ingombrante e restio a farsi lasciare alle spalle. Incontra
1952 - Neve non ha ancora compiuto diciotto anni, è l'ultima di sette sorelle e quella dal carattere più difficile. Lavora sul mare, insieme a suo padre, perchè lui è troppo impegnato a ubriacarsi e a picchiare la sua famiglia e qualcuno deve pur pensare a sfamare le donne di casa. Neve è bella , intelligente, selvatica. Costantemente in pericolo dell'amore paterno, dimostrato dai segni lasciati da una mano troppo pesante per essere appoggiata sul corpo di una donna.  Ogni momento è buono per sfogare le frustrazioni su quel viso così affilato e diffidente, davanti ad una madre che ha più paura di prenderle che di assistere ad un genocidio. Neve non ha nulla, eppure è libera, come solo un animo come il suo può essere. 
Vicino a  Novembre c'è un carcere, quello di Santa Brigida, e un detenuto tedesco è appena stato trasferito. Si chiama Andreas Von Berger, un violinista famoso tra i crucchi, benestante, un delinquente però, perchè a Santa Brigida spediscono solo gli assassini. Un caso fortuito vuole che Neve e Andreas incrocino i loro sguardi la mattina stessa dell'arrivo in cella. Nascerà qualcosa, un rapporto umano  considerato sbagliato; perchè tutti possono chiudere gli occhi davanti alla violenza, se consumata in casa, ma non è concessa la dolcezza tra chi ha sbagliato ma sta pagando e chi ha così bisogno di calore umano.
La scrittura di Valentina è un fiume in piena, gli argini non contengono le sue parole e la passione esce da ogni dove, senza riserve, senza paura. Le prime sessanta pagine sono state di assestamento: all'inizio la storia mi sembrava interessante, ma non indispensabile, piacevole ma non magnifica. Poi ho iniziato ad affezionarmi a quella ragazzetta bionda tutta ossa e muscoletti, scavata dalla fame e disidratata dal sole. Ho stimato la sua forza, il coraggio, la ribellione, il non abbassare la testa. Così come ho detestato sua madre, forse ancora più del padre. Il padre pestava Neve a sangue e la madre lo pregava di smettere, ma non si avvicinava, per paura di prenderle anche lei. Ecco, a me prudevano le mani ogni volta e mi sono ritrovata a digrignare i denti ad ogni lamentela o piagnisteo di quella donna inutile, perchè la vita a volte è così ingiusta. Ma quella ragazzina aveva un piano B, una vita di scorta dove il suo nome era Tempesta e i sogni realizzabili. Non sarebbe rimasta zitella come Neve, non avrebbe più preso botte dal padre, non si sarebbe più scorticata le mani tirando su le reti, non avrebbe sofferto ancora la fame e sopratutto sarebbe stata amata senza riserve.
Mi sono dilungata e lo sto facendo ancora, ma voi dovete comprendere che per la seconda volta la D'Urbano mi ha emozionata, anche se in due maniere diverse. Vi assicuro che io ero sull'isola di Novembre, c'ero. Non insieme a Edith e Manuel, che mi sono simpatici ma potrebbero essere in qualche modo sostituibili (anche se alla fine mi sono emozionata anche grazie a loro), io c'ero nel 1952, a fare il tifo, ad aiutare due persone bisognose, anche se per motivi diversi.
Questa storia non potete perderla, perchè sarebbe un peccato, un'occasione mancata, un bel libro lasciato sullo scaffale. Certo, dovete essere pronti alla scrittura tagliente dell'autrice, che non risparmia, che non fa sconti ma ha il potere di catturare il lettore con la forza e graffiarlo, per fargli capire che è tutto vero.
Se ve lo state chiedendo...sì, ho cercato sul web e l'isola di Novembre non l'ho trovata. Nemmeno il violinista. Ci ho sperato, ma no. Ma questo accade con i libri belli, questo succede quando vuoi sapere di più, perchè in qualche modo vuoi continuare a fantasticare su qualcosa che ahimè, è finito.
Punti forti
- La forza della trama, gli intrecci, la forma che prende piano piano, i personaggi che investigano sul passato, i personaggi passati che vorrebbe essere nel futuro.
- Forse qualcosa ce lo si aspetta, ma lo stupore arriva, quando si pensa di aver compreso tutto.
- Lo stile magnetico di Valentina D'Urbano è quasi unico. E' solo il suo secondo romanzo che leggo, ma se con "Il rumore dei tuoi passi" avevo amato la sua scrittura ma il dolore troppo grande da sopportare, questa volta ho sofferto in silenzio, ero preparata e ho indossato lo scudo, che mi ha protetta e mi ha permesso di uscirne vittoriosa. 

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#Nadia,

Keep Calm and Read Nadia #31 - Il cavaliere d'inverno

martedì, settembre 11, 2018 Baba Desperate Bookswife 6 Comments

Eccoci qui, con un altro appuntamento in compagnia di Nadia. La fanciulla ha letto un romanzo di cui si è parlato moltissimo sul web, anche io e Daniela volevamo leggerlo, ma ancora non abbiamo trovato il tempo. Però ci ha pensato Lei, la mia socia, con la S maiuscola. Curiosi?

Buongiorno lettrici e lettori, come state? Ripreso a pieno regime il solito tran tran? Dai che oggi vi intrattengo io con la recensione di un libro che probabilmente avete già letto tutti (io arrivo sempre in ritardo sui casi editoriali più famosi!), Il cavaliere d’inverno di Paullina Simons.

Ero molto curiosa di leggere questo libro già da parecchio tempo, per diversi motivi: ne avevo sentito parlare molto bene da persone di cui mi fido, è (almeno per certi aspetti) un romanzo storico e si ambienta in Russia, un altro di quei Paesi per cui ho una fascinazione particolare e dove mi piacerebbe andare, una volta nella vita. Qui però interviene il mio compagno che detesta il freddo e quindi mi accontento –per ora- di leggere i romanzi, ma questa è un’altra storia!

Sì ma alla fine, direte voi, questo romanzo ti è piaciuto? Purtroppo devo dire ni, e cercherò di spiegarvi il perché. Cominciamo con i pro. Lo stile della Simons è avvolgente e avvincente, il libro scorre piacevolmente anche se si tratta di quasi settecento pagine e l’attenzione del lettore è tenuta quasi costantemente viva, in questo devo ammettere che l’autrice è piuttosto brava. Mi è piaciuto moltissimo il suo modo di raccontare la guerra, e in particolare l’assedio di Leningrado: è un argomento che mi affascina sin da quando lessi La città dei ladri (che vi consiglio spassionatamente di recuperare, se ancora non l’avete letto), e leggendo Il cavaliere d’inverno mi è venuta ancora più voglia di informarmi. Ho cercato qualcosa su internet e ho scoperto che la Simons cita tantissimi degli episodi più famosi avvenuti in città e in generale nella parte di Russia occupata dai Tedeschi tra il ‘41 e il ‘43, e questo mi ha fatto molto piacere. Anche la descrizione di alcune zone di Leningrado è accurata e fa venir voglia di andare a vedere di persona la Prospettiva Nevskij o il Giardino d’Estate, ma è anche vero che a me basta un piccolissimo input per risvegliare il mio desiderio di viaggiare, quindi non faccio molto testo!

Un altro punto a favore di questo romanzo è la caratterizzazione che l’autrice fa dei personaggi secondari: mi è piaciuto tantissimo come sono stati resi Dimitri e Dasha, per esempio. Molto meno ho apprezzato invece Alexander e Tatiana, e qui iniziano, per quanto mi riguarda, le note dolenti.

Il cavaliere d’inverno, dicevo più su, è un romanzo storico in parte, ma è soprattutto un romanzo d’amore. Non fraintendetemi, anche se sono più il tipo da thriller e romanzi d’azione amo anche i libri romantici, se sono ben scritti e con almeno una minima profondità. E secondo me, purtroppo, questo è mancato al Cavaliere d’inverno. Alexander e Tatiana sono personaggi troppo banali e poco caratterizzati: tanto alla Simons è riuscito bene il viscido e codardo Dimitri, tanto ha peccato nella realizzazione dei suoi protagonisti. Alexander è l’eroe senza macchia, perfetto se ci dimentichiamo per un attimo i confusi giochetti che porta avanti con Dasha per tutta la prima parte del romanzo (e io, tra l’altro, non riesco a dimenticarmene e mi chiedo come sarebbe andata avanti la storia se… chi ha letto il libro mi ha capito, per gli altri sarebbe uno spoiler troppo grande!). Alexander combatte, salva, nutre, difende, rischia, si butta nella mischia senza pensare a se stesso neanche per un attimo, profuma sempre: il classico “buon americano” contrapposto alla maggioranza dei russi, che sono descritti tendenzialmente come infidi, sporchi e pigri. Capisco che la Simons viva in America e abbia trovato lì la sua dimensione, ma non mi è piaciuta questa dicotomia così netta. Il mio rapporto con Tatiana è stato anche peggiore: ragazzina frivola e vanesia all’inizio del romanzo, si trasforma in eroina praticamente indistruttibile solo grazie all’amore di Alexander, tirando fuori dal cilindro doti di resilienza piuttosto incredibili ed eccessive rispetto al suo carattere iniziale. Capisco che si tratti di un romanzo e capisco anche che le situazioni più difficili facciano emergere lati della personalità inauditi, ma qui davvero mi è sembrato tutto un po’ troppo campato in aria. Un’altra cosa che non mi è piaciuta è stato il modo in cui (non) si è sviluppato l’amore tra Alexander e Tatiana: un instalove in piena regola, basato tutto sull’aspetto fisico. Ma la cosa che meno mi è piaciuta sono state le scene d’amore: le ho trovate banali, melense, troppo sentimentali, tanto che alle volte ho avuto la tentazione di saltarle a piè pari. Ecco, se la Simons avesse messo un po’ più di attenzione nella parte romantica del libro avrebbe potuto realizzare un capolavoro. Invece a mio parere è un libro riuscito a metà. Mi piacerebbe confrontarmi con chi ha apprezzato completamente questo romanzo, per capire se avete colto qualcosa che a me è sfuggito, e poi avrei anche una curiosità: perché in italiano il titolo originale The bronze horseman è stato tradotto con Il cavaliere D’INVERNO e non di bronzo? Paura che il fantasma di Puskin venisse a tirare i piedi al traduttore? ☺

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#Recensione,

Recensione in anteprima - Cambio di rotta di E. J. Howard

giovedì, settembre 06, 2018 Baba Desperate Bookswife 10 Comments


Il libro
Cambio di rotta di Elizabeth Jane Howard
Editore: Fazi| Pagine: 430| Pubblicazione: 06/09/ 2018 | Prezzo 18,50€| Trama Qui
Genere: narrativa 
Notizie sull'autrice
 (Londra, 1923 – Bungay, 2014) Figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo, ebbe un’infanzia infelice a causa della depressione della madre e delle molestie subite da parte del padre. Donna bellissima e inquieta, ha vissuto al centro della vita culturale londinese della seconda metà del Novecento e ha avuto una vita privata burrascosa, costellata di una schiera di amanti e mariti, fra i quali lo scrittore Kingsley Amis. Da sempre amata dal pubblico, solo di recente Howard ha ricevuto il plauso della critica. Scrittrice prolifica, è autrice di quindici romanzi. La saga dei Cazalet è la sua opera di maggior successo. Fazi Editore ha pubblicato, nell’ordine, il romanzo Il lungo sguardo, i cinque volumi della saga: Gli anni della leggerezza, Il tempo dell’attesa, Confusione, Allontanarsi e Tutto cambia e il romanzo All’ombra di Julius.
Recensione 


Un drammaturgo sposato ma farfallone, una donna fragile e apparentemente cieca, un tuttofare deciso e fedele, una segretaria giovane e disarmante. Questi sono i quattro protagonisti di questo romanzo scritto il secolo scorso dalla mia amata Howard. Uscì nel 1959, venne considerato uno dei libri migliori dell'anno, siamo nel 2018 e io lo trovo ancora molto attuale.
Emmanuel e Lillian sono sposati da tempo, lui è un artista famoso, benestante e amato dalla critica e sopratutto dalle donne, lei è una moglie fedele, apparentemente frivola e di poco spessore. Apparentemente. Lilian accetta le scappatelle del marito, fingendo che sia tutto normale, per non turbare l'equilibrio mantenuto con costanza durante gli anni, che ha superato perdite, momenti di burrasca e persiste, nonostante tutto. Ma una sera accade un fatto sgradevole, che turberà molto lo stato d'animo della fragile Lillian. Per fortuna nella vita dei coniugi Joyce c'è spazio per Jimmy, amico, manager, segretario, colui che si prende cura di Mrs Joyce quando Em non ha il tempo o la volontà di starle accanto. Ma dopo lo sgradevole incidente, Emmanuel necessita di una nuova segretaria, ed ecco che entra in scena Alberta, giovane ragazza di campagna, figlia di un reverendo e nipote di un attore teatrale, verrà catapultata in questo mondo così caotico quanto affascinante. Ma proprio durante uno dei tanti viaggi di lavoro affrontati da questo particolare quartetto che le cose inizieranno a cambiare rotta.
Questo romanzo parla di vite, che nonostante siano intrecciate, in realtà sono ben distinte le une dalle altre, e si incrociano e poi si allontanano, come in una danza ben strutturata e ballata con impegno ma anche lasciando che il destino ci metta una mano.
E' la storia di una coppia, che vive una vita apparentemente normale e se non felice, almeno tranquilla, ma che in realtà nasconde imperfezioni e crepe, come ogni famiglia che si rispetti. La Howard esalta le difficoltà di comunicazione, il cercare di ritagliarsi uno spazio segreto, racconta gli espedienti, il toccare il fondo, il mettersi una benda sugli occhi, l'accontentarsi, il trovare una soluzione e sopratutto svela quanto sia importante saper giocare a poker e di conseguenza bluffare. Perchè a volte, per ottenere quello che vuoi devi saper fingere di possedere determinate carte.
Ma non è solo questo, anzi sarebbe assolutamente riduttivo, perchè qui c'è il cambiamento in senso lato, c'è la sorpresa, c'è anche il rimanere senza fiato per una notizia inaspettata che cambierà la vita di più di una persona.
L'autrice continua ad affascinarmi grazie al suo stile pacato ed elegante, la sua scrittura mi affascina, nonostante sia apparentemente prolissa e come per la saga dei Cazalet, sembra sempre che non accada nulla, poi si arriva alla fine che la rotta è stata invertita, e nel frattempo sono successe una miriade di piccole cose. E noi non ce ne siamo nemmeno resi conto.
Se devo pensare al personaggio che mi ha donato più insegnamenti non ho dubbi a riguardo: Mrs Lillian è senza dubbio colei che ho più apprezzato, anche se al principio sembrava senza speranza, quesi spacciata dalla sua malattia e dal carattere fragile, quanto il suo stesso cuore.
La bravura della Howard stava nel riuscire a costruire minuziosamente dei personaggi perfetti grazie alle loro imperfezioni e da lettrice sono entusiasta, perchè ancora una volta ho avuto il piacere di conoscere delle persone e non dei personaggi, questa era la magia che usciva dalla sua bacchetta.
Questo romanzo non mi ha rapito il cuore come è successo con la famiglia Cazalet, ma è stata una esperienza interessante, ricca di particolari che hanno reso la lettura appagante. Ho vissuto insieme a queste quattro persone, che mi hanno confuso le idee, alcune volte mi hanno fatto arrabbiare, ma poi ad un certo punto ho capito la loro meta ed è stato bello accompagnarli durante i loro viaggi, non solo fisici.
Libro consigliato, sopratutto alle persone più introspettive, riflessive e alla ricerca del personaggio perfetto o della frase accurata. Per chi ha un animo vintage e ama tuffarsi in quegli anni che furono e che ahimè non torneranno.

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#Recensione,

Review Party - Recensione di La teoria imperfetta dell'amore - Julie Buxbaum

martedì, settembre 04, 2018 Baba Desperate Bookswife 4 Comments

Il libro
La teoria imperfetta dell'amore di Julie Buxbaum
Editore: DeA| Pagine: 384| Pubblicazione:4 settembre 2018 | Prezzo 14,90€| Trama Qui
Genere: narrativa YA
Notizie sull'autrice
Julie Buxbaum è un’autrice bestseller internazionale e i suoi lavori sono stati tradotti in venticinque lingue. Vive a Los Angeles con il marito e i loro due figli. Con DeA Planeta Libri ha pubblicato Dimmi Tre Segreti e La teoria imperfetta dell’amore.
Potete trovare Julie online all’indirizzo juliebuxbaum.com e seguirla su Twitter @juliebux.

Recensione 


Kit e David, due ragazzi che frequentano un liceo statale di una cittadina americana, per pura coincidenza sono nati durante lo stesso anno solare, per caso i loro genitori hanno deciso di vivere nel medesimo luogo e sempre il destino ha voluto che venissero iscritti nella stessa scuola. Lei è popolare, non la reginetta della scuola ma comunque una ragazza che ha il suo seguito, lui è solitario, è abitudinario e metodico, chiacchiera di fisica quantistica con la disinvoltura che avrei io a parlare di... beh non di fisica comunque. I suoi compagni lo definiscono strano, quando sono gentili.
David sa bene chi è Kit, ma questa formula non gode della proprietà commutativa, fino a quando non arriva il giorno del mesiversario della morte del padre di Kit, così lei, sempre per puro caso, si siede al tavolo del solitario e strano David. E allora lo vede, forse per la prima volta.
Le mie aspettative? Nessuna. Non ho mai sentito nominare questa autrice e non conoscevo i suoi precedenti libri. La copertina mi attrae e lo stesso vale per la trama, così decido di partecipare a questo Review Party. Poi mi accorgo di essere in ritardo, mancano pochi giorni alla scadenza e ancora non ho iniziato il romanzo. Non appena apro il file sul Kobo incrocio le dita e penso "fai che sia scorrevole altrimenti queste quasi quattrocento pagine mi uccideranno in così pochi giorni". Il mio desiderio si è avverato, non solo la lettura è stata piacevole e leggera, ma ha assorbito tutta la mia attenzione.
Innanzi tutto questo è un libro scritto per i più giovani, l'età del liceo per intenderci, ma è scritto abilmente, anche io mi sono immedesimata nella storia e non mi sono sentita "vecchia" per questo genere di lettura. Un po' come mi è capitato con il libro della Niven "L'universo nei tuoi occhi", uno YA che ho amato senza riserve.
La Buxbaum decide di trattare diversi argomenti, alcuni dei quali correlati: l'autismo, il bullismo, l'elaborazione di un lutto,  dinamiche e problematiche familiari; mi piace lo stile che utilizza, come muove le sue carte, come comunica con il lettore grazie ai suoi personaggi. I capitoli si alternano, prima abbiamo il punto di vista di David, che si narra in prima persona e successivamente quello di Kit, anche lei narratrice; alcune volte si ripete la stessa scena con due punti di vista, mentre in altre la storia va semplicemente avanti. Questa alternanza è un ottimo stratagemma per tenere sempre viva l'attenzione. 
Ho apprezzato il modo di descrivere la situazione scolastica odierna: ad esempio, quando accade un episodio di bullismo, la stessa scuola non prende le giuste posizioni, arrampicandosi sugli specchi. Sempre più spesso si leggono libri su questi argomenti e continuo a sostenere che dovrebbero leggerli proprio a scuola. Probabilmente non potranno studiarne lo stile ricercato e arcaico o non dovranno scervellarsi per comprendere un significato celato nel significato stesso, nemmeno cercare metafore o cose del genere, però potrebbero imparare quanto il mondo virtuale possa essere pericoloso se non frequentato con criterio, quanto le parole possano ferire, sopratutto se urlate in massa, quotidianamente, pronunciate per torturare lo sfigato in questione, come la goccia che batte ritmicamente sulla roccia, fino a spaccarla. Ma potrebbero anche imparare che le amicizie a volte nascono per caso, nelle maniere più insolite e la diversità spesso può essere la carta vincente. Leggerebbero che il bello a volte è celato, ma non per questo inesistente. Magari alternarlo a Pirandello, che ne so...per le vacanze estive. Ma d'altronde sono talmente tanti i libri che avrebbero bisogno di una possibilità, che potremmo parlarne per delle ore.

Punti forti
- I personaggi: David mi è rimasto nel cuore, con le sue debolezze che fanno a pugni con una forte determinazione. Kit, la tenera e insicura Kit, una ragazza profonda che scopre il proprio valore grazie a qualcun altro che sa ascoltare le sue frequenze meglio di lei.
- I temi trattati: come ho scritto prima, sempre più spesso gli autori sono sensibili ai disagi adolescenziali. Reputo che questo libro abbia centrato il bersaglio.

Punti deboli
- Forse c'è un colpo di scena di troppo, non perchè strida l'effetto sorpresa, ma perchè reputo l'idea carina ma poco fattibile nella realtà.

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#aspettandoisoladineve,

Blogtour - Isola di Neve - Tappa 1- presentazione BT - autrice - romanzi

lunedì, settembre 03, 2018 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


Buongiorno amici lettori, come state? Avete sentito in giro blogger che non vedevano l'ora di condividere con voi una lettura tanto attesa? Avete visto fotografie di ogni tipo senza poter vedere la cover? Ecco, finalmente il giorno tanto atteso è arrivato: oggi inizia il blogtour dedicato all'ultimo romanzo scritto da Valentina D'Urbano, in tutte le librerie dal 13 settembre. Il titolo? Isola di neve. 
Questa prima tappa prevede che io vi presenti l'autrice e i suoi romanzi, che ne dite, cominciamo?

Uhhh ma stavo dimenticando...se si parla di blogtour si prevedono delle tappe.  Ecco a voi il programma.

Tappe e contenuti del blogtour
- Tappa #1 -  Desperate Bookswife -  3 settembre 2018 
apertura e presentazione del blogtour

- Tappa #2 - Esmeralda Viaggi e libri - 4 settembre 2018
periodo storico e ambientazione 

- Tappa #3 - Sognando dietro ai libri - 5 settembre 2018
Focus Manuel - Edith (Con identikit grafico)

- Tappa #4 - Rachelsandmanauthor - 6 settembre 2018
4. Focus Neve - Andreas (Con identikit grafico)

- Tappa #5 - La ladra dei libri - 7 settembre 2018
Fuga + ricerca di se stessi (la fuga vista come nuova occasione per ricominciare)

- Tappa #6 - Diario di un sogno blog - 8 settembre 2018
6. L'amore nei libri di Valentina (Un viaggio attraverso i sentimenti nei romanzi con ESRATTI dell'ultimo libro)

- Tappa #7 - Un libro per amico - 9 settembre 2018
Intervista all'autrice + playlist

8. Review party - 12 settembre 2018
Tutte noi vi aspettiamo

                                            L'autrice


VALENTINA D’URBANO è nata nel 1985 a Roma, dove vive e lavora come illustratrice per l’infanzia. Il suo romanzo d’esordio, Il rumore dei tuoi passi, è uscito nel 2012 presso Longanesi conquistando un pubblico sempre più numeroso e affezionato.  «Tanto rabbiosamente primitiva quanto capace di plasmare personaggi commoventi.» LA REPUBBLICA Per comunicare con l’autrice, entrare nella community dei suoi lettori, scoprire di più sui personaggi e gli ambienti dei suoi romanzi e accedere a contenuti extra gratuiti, potete visitare la sua pagina facebook: Valentina D’Urbano Autrice 

Premi e riconoscimenti: 
Per Il rumore dei tuoi passi
  • Vincitore del torneo IoScrittore I edizione
  • Vincitore Premio Città di Penne opera prima 2012
  • Vincitore Premio Cultura Mediterranea 2012
  • Segnalato per il Premio città di Cuneo XV edizione
  • Finalista Premio Kihlgren opera prima 2012
  • Finalista Premio Zocca Giovani 2013
Per Acquanera
  • Finalista Premio Fenice Europa 2014
  • Vincitrice Premio Stresa 2014
  • Finalista Premio Teresa Di Lascia 2014
Per Quella vita che ci manca
  • Vincitore del Premio Rapallo Carige per la donna scrittrice 2015

I romanzi di Valentina

Il rumore dei tuoi passi, Longanesi, 2012

In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e

cresciuti è chiamato "la Fortezza", Beatrice e Alfredo sono per tutti "i gemelli". I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un'amicizia ruvida come l'intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un'amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent'anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare.


Acquanera, Longanesi, 2013
È un mattino di pioggia gelida, che cade di traverso e taglia la faccia, quello in cui Fortuna torna a casa. Sono passati dieci anni dall'ultima volta, ma Roccachiara è rimasto uguale a un tempo: un paesino abbarbicato alle montagne e a precipizio su un lago, le cui acque sembrano inghiottire la luce del sole. Fortuna pensava di essere riuscita a scappare, di aver finalmente lasciato il passato alle spalle, spezzato i legami con ciò che resta della sua famiglia per rinascere a nuova vita, lontano. Ma nessun segreto può resistere all'erosione dell'acqua nera del lago. A richiamarla a Roccachiara è un ritrovamento, nel profondo del bosco, che potrebbe spiegare l'improvvisa scomparsa della sua migliore amica, Luce. O forse, a costringerla a quel ritorno è la forza invisibile che ha sempre unito la sua famiglia: tre generazioni di donne tenaci e coraggiose, ognuna a suo modo. E forse, questa volta, è giunta l'ora che Fortuna dipani i segreti nascosti nella storia della sua famiglia. Forse è ora che capisca qual è la natura di quella forza invisibile, per riuscire a darle un nome. Sperando che si chiami amore. 



Quella vita che ci manca, Longanesi, 2014

Gennaio 1991. Valentino osserva le piccole nuvole di fiato che muoiono contro i finestrini appannati della vecchia Tipo. L'auto che ha ereditato dal padre, morto anni prima, non è l'unica cosa che gli rimane di lui: c'è anche quell'idea che una vita diversa sia possibile. Ma forse Valentino è troppo uguale al posto in cui vive, la Fortezza, un quartiere occupato in cui perfino la casa ti può essere tolta se ti distrai un attimo. Perciò, non resta che una cosa a cui aggrapparsi: la famiglia. Valentino è il minore dei quattro fratelli Smeraldo, figli di padri diversi. C'è Anna, che a soli trent'anni non ha ormai più niente da chiedere alla vita. C'è Vadim, con la mente di un dodicenne nel bellissimo corpo di un ventenne. E poi c'è Alan, il maggiore, l'uomo di casa, posseduto da una rabbia tanto feroce quanto lo è l'amore verso la sua famiglia, che deve rimanere unita a ogni costo. Ma il costo potrebbe essere troppo alto per Valentino, perché adesso c'è anche lei, Delia. È più grande di lui, è bellissima - ma te ne accorgi solo al secondo o al terzo sguardo - e, soprattutto, non è della Fortezza. Ed è proprio questo il problema. Perché Valentino nasconde un segreto che non osa confessarle e soprattutto sente che scegliere lei significherebbe tradire la famiglia. Tradire Alan. E Alan non perdona. Questo è un romanzo sull'amore, spietato come solo quello tra fratelli può essere. Ma è anche un romanzo sull'unico altro amore che possa competere quello che irrompe come il buio in una stanza.


Alfredo, Longanesi, 2015 
"La fine arriva presto, arriva in un giorno così bello che quasi non te l'aspetti. Vorrei che ci fosse il suo viso sopra di me, ma non c'è niente. Non arriverà in tempo, non potrò neanche salutarla. Arriva la fine e sono da solo, e posso soltanto chiamarla. So che sopravviverà, lei è più forte di me. Lei è sempre stata più forte. Mi attraversa la testa il suo sorriso, l'idea di quello che avremmo potuto essere e non siamo mai stati."



Non aspettare la notte, Longanesi, 2016

Giugno 1994. Roma sta per affrontare un'altra estate di turisti e afa quando ad Angelica viene offerta una via di fuga: la grande villa in campagna di suo nonno, a Borgo Gallico. Lì potrà riposarsi dagli studi di giurisprudenza. E potrà continuare a nascondersi. Perché a soli vent'anni Angelica è segnata dalla vita non soltanto nell'animo ma anche su tutto il corpo. Dopo l'incidente d'auto in cui sua madre è morta, Angelica infatti, pur essendo bellissima, è coperta da cicatrici. Per questo indossa sempre abiti lunghi e un cappello a tesa larga. Ma nessuno può nascondersi per sempre. A scoprirla sarà Tommaso, un ragazzo di Borgo Gallico che la incrocia per caso e che non riesce più a dimenticarla. Anche se non la può vedere bene, perché Tommaso ha una malattia degenerativa agli occhi e sono sempre più i giorni neri dei momenti di luce. Ma non importa, perché Tommaso ha una Polaroid, con cui può immortalare anche le cose che sul momento non vede, così da poterle riguardare quando recupera la vista. In quelle foto, Angelica è bellissima, senza cicatrici, e Tommaso se ne innamora. E con il suo amore e la sua allegria la coinvolge, nonostante le ritrosie. Ma proprio quando sembra che sia possibile non aspettare la notte, la notte li travolge...


Isola di Neve, Longanesi, 13 settembre 2018
2004. A ventotto anni, Manuel sente di essere già al capolinea: un errore imperdonabile ha distrutto la sua vita e ricominciare sembra impossibile. L'unico luogo disposto ad accoglierlo è Novembre, l'isola dove abitavano i suoi nonni. Sperduta nel mar Tirreno insieme alla sua gemella, Santa Brigida - l'isoletta del vecchio carcere abbandonato -, Novembre sembra a Manuel il posto perfetto per stare da solo. Ma i suoi piani vengono sconvolti da Edith, una giovane tedesca stravagante, giunta sull'isola per risolvere un mistero vecchio di cinquant'anni: la storia di Andreas von Berger - violinista dal talento straordinario e ultimo detenuto del carcere di Santa Brigida - e della donna che, secondo Edith, ha nascosto il suo inestimabile violino. Del destino di Andreas e del suo prezioso e antico strumento si sa pochissimo. L'unico indizio che Edith e Manuel hanno è il nome di una donna: Tempesta. 1952. A soli diciassette anni, Neve sa già cosa le riserva il futuro: una vita aspra e miserabile sull'isola di Novembre, senza alcuna possibilità di fuggire. Figlia di un padre violento e nullafacente, Neve è l'unica in grado di provvedere alla sua famiglia. Tutto cambia quando, un giorno, nel carcere di Santa Brigida viene trasferito uno straniero. Sull'isola non si fa che parlare del nuovo prigioniero, ma la sua cella si affaccia su una piccola spiaggia bianca e isolata sui cui è proibito attraccare. È proprio lì che sbarca Neve, contravvenendo alle regole, spinta da una curiosità divorante. Andreas è il contrario di come lo ha immaginato. È bellissimo, colto e gentile come nessun uomo dell'isola sarà mai, e conosce il mondo al di là del mare, quel mondo dove Neve non è mai stata. Separati dalle sbarre della cella di Andreas, i due iniziano a conoscersi, ma fanno un patto: Neve non gli dirà mai il suo vero nome. Sarà lui a sceglierne uno per lei.

Per il momento io vi ringrazio e non perdete la tappa di domani, Esmeralda vi aspetta sul suo blog per approfondire il periodo storico e l'ambientazione.
Se tutto questo è di vostro gradimento, se vi state divertendo a seguire questo percorso insieme a noi o semplicemente apprezzate il lavoro e l'impegno che ci stiamo mettendo, potete iniziare a seguirci, iscrivendovi ai nostri blog. Non è obbligatorio, ma sicuramente a noi farebbe immensamente piacere! Buone letture ragazzi!


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#challenge,

Visual Challenge - Sfida di lettura 2018 - Tappa 9 - SETTEMBRE

sabato, settembre 01, 2018 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Ciao amici lettori, come state? Siete già rientrati dalle vacanze?? O fate parte di quel gruppo di persone che vanno in vacanza a settembre facendo invidia a tutti coloro ai quali sta scomparendo la tintarella?
Siamo arrivati a settembre e quindi alla nuova fotografia. Prima permettetemi come sempre un piccolo riepilogo.



LA SFIDA

La sfida durerà un anno e sarà divisa in 12 tappe della durata di un mese ciascuna. Il primo di gni mese pubblicheremo un post in cui troverete una fotografia scattata da noi che conterrà svariati oggetti. Voi potrete leggere in un mese massimo 5 libri che abbiano raffigurato sulla copertina uno degli oggetti contenuti all'interno della nostra fotografia. Se il libro da voi scelto dovesse contenere più di un oggetto di quelli raffigurati nella foto della tappa, vi verrà in ogni caso conteggiato un punto.
Ogni mese potrete decidere di leggere da zero a cinque libri, ma potrete anche decidere di non leggere nulla il mese in corso e poi magari recuperare nei mesi successivi i libri corrispondenti alle immagini delle tappe precedenti. Potrete quindi partecipare a qualsiasi tappa anche se non avrete letto libri per le tappe precedenti.
Per dimostrare di aver letto i libri dovrete caricare, nel format che troverete alla fine di questo post, il link che rimanderà alla vostra recensione. Le recensioni potranno essere postate sul vostro blog (se ne avete uno) o su una qualsiasi piattaforma online (amazon, facebook, goodreads, anobii, ecc.) da cui potrete prendere un link e inviarcelo. Non valgono recensioni inviate via mail.




PUNTEGGIO:
Per ogni libro letto e recensito entro la fine della tappa corrente: 1 PUNTO

Per ogni libro letto e recensito al di fuori dei tempi della tappa: 1/2 PUNTO

Ovviamente farà fede la data e l'orario di invio che sarà presente nel format. Se il link arriverà dopo la mezzanotte dell'ultimo giorno del mese sarà in automaticamente conteggiato mezzo punto, quindi prestate molta attenzione agli orari! 
Tenete sempre d'occhio i nostri blog perchè abbiamo pensato di aggiungere dei giochini bonus che potrebbero esservi utili per riuscire a raccimolare qualche punto in più!

PREMI:
Alla fine della Challenge i partecipanti saranno divisi in quattro fasce:

Prima fascia: chi avrà totalizzato da 51 in su
Seconda fascia: chi avrà totalizzato da 41 a 50 punti compresi
Terza fascia: chi avrà totalizzato da 31 a 40 punti compresi
Quarta fascia: chi avrà totalizzato da 12 a 30 punti compresi

Per ognuna delle quattro fasce sarà estratto un vincitore attraverso il sito Random

Vincitore prima fascia: Buono amazon di € 20.00
Vincitore seconda fascia: Un cartaceo a nostra scelta
Vincitore terza fascia: Mistery box contenente articoli di cancelleria
Vincitore quarta fascia: Piccolo premio di consolazione

Durante lo svolgimento della Challenge potrebbero essere premiati con piccoli omaggi alcuni partecipanti che, a nostro insindacabile giudizio, si saranno distinti nel corso del gioco. Ma non ci sarà una regola fissa per questo. Lo scoprirete unicamente giocando.

REGOLE PER PARTECIPARE

Obbligatorie:
  • Essere lettori fissi dei blog - basterà cliccare segui nel box apposito che trovate nei nostri blog (comunicateci se vi iscrivete con un nome diverso a quello che utilizzate per i commenti qui sul blog)
  • Commentare questo post (qui o su Desperate Bookswife) comunicandoci la vostra intenzione a partecipare e una vostra mail su cui inviarvi le comunicazioni relative alla challenge.
  • Avere voglia di divertirvi
LA FOTO DEL MESE


Qualche precisazione:
    - la scarpa vale per qualsiasi tipo di scarpa tranne che le scarpe con il tacco (già utilizzate nella tappa precedente).

    - per il telefono valgono solo quelli con la cornetta quindi no cellulari o telefoni moderni.

    - il bambino può essere solo neonato.


    -per la fotografia che vedete nell'immagine vale sia fotografia generica che un quadro purchè abbia intorno una cornice di qualsiasi materiale ma ben visibile (no disegnata!) 


    - per quanto riguarda quella paperella che vedete vale qualsiasi animale purchè abbia un becco ben visibile (no intuizione, no ombra, no stilizzata, no uccello che vola lontano)



    - le lucine sono solo di bellezza, non valgono ai fini della challenge.

        RICAPITOLANDO:

        - nel format inserite il mese giusto, altrimenti noi organizzatrici potremmo andare in confusione

        - potete leggere ancora i libri della scorsa tappa, inseriteli indicando il mese di appartenenza corretto, varranno però 1/2 punto

        - importante: NON BASTANO 20 PAROLE PER DESCRIVERE IL LIBRO, QUESTO MESE SAREMO PIU' INTRANSIGENTI. Almeno qualche riga, dobbiamo capire che avete letto il libro in questione, per correttezza verso gli altri partecipanti.

        Vi ricordiamo che potete controllare il vostro punteggio sul file drive qui e che è attivo il gruppo facebook della challenge cui si può richiedere l'iscrizione qui (non è obbligatorio).

        Ecco il format dove dovrete inserire i link. Vi chiediamo di prestare attenzione alla correttezza dei dati. Se inserite un link che rimandi a Goodreads o Anobii inserite quello che riporta alla vostra recensione specifica e non al libro generico. Se avete bisogno di aiuto non esitate a chiedere!



        Ovviamente le nostre mail sono sempre a vostra disposizione per qualsiasi dubbio, chiarimento, necessità voi abbiate ed anche solo per fare quattro chiacchiere con noi!!!
        Ci trovate qui:

        DANY

        BABA

        A presto!

        0 commenti: