#Recensione,

Recensione - Ogni piccola cosa interrotta di Silvia Celani

venerdì, maggio 31, 2019 Baba Desperate Bookswife 1 Comments

Il libro
Ogni piccola cosa interrotta di Silvia Celani
Editore: Garzanti | Pagine: 283| Pubblicazione: maggio 2019 | Prezzo 16,90€| Trama: Qui
Genere: narrativa 
Notizie sull'autrice
Silvia Celani è nata a Roma, ma da sempre vive in provincia, in una casa immersa nel verde, dove ama invitare gli amici per pranzi e cene che, di solito, si prolungano all’infinito. Adora i libri, il mare e le facce impiastricciate di Nutella dei suoi bambini a colazione. È sicura che Walt Disney avesse ragione: «Se puoi sognarlo, puoi farlo».
Recensione 

Siete pronti a conoscere Vittoria? La protagonista di questo romanzo è una ragazza apparentemente privilegiata: è ricca, bella, istruita e frequenta una cerchia di amici ricercati e di buona famiglia; abita in una villa in quartiere di Roma di tutto rispetto e frequenta l'università.
Chi non la conosce può farsi l'idea di una persona con la puzza sotto al naso, una ragazza sprezzante e difficile. A Vittoria però manca un pezzo di vita, che non ricorda più: aveva un padre, morto troppo presto a cui lei era legata, ma i pezzi del puzzle non riescono ad andare a posto e il rapporto con sua madre, una donna sicura, anaffettiva e priva di ogni empatia, la manda su tutte le furie e senza troppi sensi di colpa pensa che avrebbe dovuto morire lei al posto di suo padre, così la sua vita oggi sarebbe migliore.
Un giorno incontra un giovane muratore all'interno del bar davanti alla Facoltà, i loro sguardi si incrociano e comunicano nella stessa lingua, anche se le loro vite sono agli antipodi e non c'è bisogno di conoscersi per comprendere che è la verità.
Nello stesso periodo Vittoria decide di farsi aiutare dalla Dottoressa Rosario, una Psicologa che cercherà di farle capire come combattere i suoi attacchi di panico.
Chissà se Vittoria riuscirà a comprendere che non è la perfezione a regalare felicità, chissà se riuscirà ad aggiustare la sua anima ferita e a lavorare su se stessa prendendo i cocci e mettendoli insieme, consapevole del fatto che una tazzina rotta e poi riaggiustata avrà sempre delle crepe visibili. E se fossero proprio quelle crepe a rendere successivamente bella quella tazzina?

Un romanzo che ho letto d'un fiato, scritto con uno stile scorrevole e determinato, che arriva dritto al punto, mostrando al lettore i punti deboli dei personaggi, e mettendoli a dura prova, poiché il lettore faticherà a provare simpatia per loro.
Di Vittoria non ho amato la sua spavalderia, il suo modo di rapportarsi, la sua aggressività e il suo sentirsi superiore (anche se non lo ammette).
Marianna (la madre di Vittoria), ci appare detestabile: è impantanata in una vita fatta di apparenza, cene di gala, vestiti costosi ed egoismo. Come si può provare simpatia per una persona così?
Senza fretta, pagina dopo pagina, ho messo insieme i pezzi e l'ho fatto con Vittoria e tutti coloro che a loro modo le sono stati accanto; sono riuscita ad accantonare l'antipatia verso una persona così impulsiva e ho provato a mettermi nei suoi panni, ho fatto un viaggio e ho scoperto i fantasmi nascosti in cantina, mentre insieme cercavamo l'albero di Natale.

Silvia Celani debutta in grande stile, scrivendo una storia diversa, non lineare e ricca di flash back e segreti che poco alla volta vengono a galla con l'intenzione di rimanere alla luce. Ha scritto un libro sul perdono e sull'accettazione di se stessi, un romanzo per capire l'importanza delle imperfezioni e di quanto le ferite facciano male. Ha elaborato una storia per dirci che ognuno di noi è bello anche grazie alle cicatrici che ci rendono quello che siamo, l'importante è la consapevolezza. La Celani ha scritto una storia all'interno della quale ci comunica che è importante l'aiuto del prossimo ed è difficile accettarlo, ma quando arriva la fiducia, la strada da percorrere è più semplice, perché lo zaino lo si porta un po' per uno, come la sofferenza, che se condivisa è più accettabile.

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#Recensione,

Review Party - Ti aspetterò di E. Enfield

giovedì, maggio 30, 2019 Baba Desperate Bookswife 6 Comments

Il libro
Ti aspetterò di Elizabeth Enfield
Editore: Garzanti | Pagine: 352| Pubblicazione:  maggio 2018 | Prezzo 18,60€| Trama: Qui
Genere: narrativa contemporanea
Notizie sull'autrice
Elizabeth Enfield scrive per le principali testate giornalistiche inglesi, è autrice di programmi tv e radio e tiene corsi di scrittura in diverse università.
Recensione 
e1/2

Ivy e Abe, i due protagonisti di questo romanzo, potrebbero essere due anime gemelle e in questo particolare libro si incontreranno diverse volte, in molte fasi della loro vita.
No aspettate, credo di aver iniziato a digitare con il dito sbagliato. Ricapitoliamo. Questo romanzo è composto da tante parti all'interno delle quali ci sono sempre Ivy e Abe, ma non c'è un prologo, uno svolgimento e un epilogo, bensì la loro storia è costruita a strati, è fatta di possibilità e noi le conosceremo in ordine sparso. Mi sono spiegata meglio?
Oddio che difficile.
Vi siete mai posti la domanda: "E se quella volta?" oppure: "E se invece di prendere il tram avessi preso un taxi?". La Enfield si chiede: " E se Ivy e Abe si fossero incontrati una volta rimasti vedovi, cosa sarebbe successo?" ma anche: " e se Ivy e Abe si incontrassero a quarant'anni grazie ad una relazione clandestina, cosa succederebbe?", "E se loro due si incontrassero da bambini, cosa accadrebbe?".
Noi lettori abbiamo poche certezze, sappiamo che Ivy è sposata, ha due figli e prima o poi rimarrà vedova; sappiamo anche che in ogni capitolo incontrerà Abe, anche lui sposato, ma sempre destinato a finire tra i piedi della protagonista; ogni volta ci chiederemo se il momento è quello buono per la loro storia, oppure no.
Devo ammettere che immediatamente ho fatto un po' fatica a capire cosa stesse succedendo, vi assicuro che al termine del primo capitolo ero così scioccata che non sapevo come l'autrice potesse continuare a scrivere ( eh no, non vi scriverò perché, ma sono certa che leggendo ci arriverete da soli), poi c'è un balzo nel passato e ho pensato che l'autrice volesse scriverci qualcosa di antecedente, ma anche così non mi tornavano i conti. Poi mi si è accesa la lampadina!!! Ahhh ma ogni volta c'è un incontro diverso, questi due personaggi si incontreranno per la prima volta, solo che lo faranno sempre in momenti diversi della loro vita, così che il lettore possa scoprire, di volta in volta, se il momento è quello giusto per loro oppure no!
Geniale.
Dovete sapere che ogni tanto arriva il momento in cui inizio ad annoiarmi, anche se i libri che sto leggendo sono molto belli e interessanti come sta accadendo in questo periodo, sento la necessità di  ricevere uno scossone. Questo smottamento può essere causato dai seguenti fattori: mi imbatto in un libro tremendo e mi sfogo scrivendo la recensione; decido di leggere un libro lontano dalla mia zona confortevole, così da provare emozioni nuove; oppure finisco tra le braccia in una storia dalla struttura particolare e assolutamente non prevedibile. Bingo. L'autrice britannica è riuscita a suscitare l'interesse di una lettrice momentaneamente stanca e particolarmente stressata, che necessitava di una discreta dose di novità.
Ricapitolando. Scrivere questa recensione è molto complicato perché non trattandosi di una storia lineare mi sono lasciata prendere la mano e sto annotando una serie di pensieri e non è detto che questi abbiano un prologo e un epilogo (per non andare fuori tema).

Vi posso però dire perché vi consiglio questo libro:
1- perché la struttura è particolare e lo stile anche, quindi avrete la possibilità di imbattervi in qualcosa di nuovo o comunque poco visto tra gli scaffali delle librerie.
2- perché conoscere i protagonisti un po' alla volta, non in ordine cronologico come forse vi aspettereste è strano, ma potrebbe piacervi!
3- perché si tratta anche di una storia d'amore e voi conoscerete tutte le sfumature possibili e immaginabili ( e non sotto alle lenzuola).
4- Perché vi regalerà sorrisi, ma anche lacrime, quindi in un solo libro vi arrabbierete con un personaggio, poi piangerete per lui, ma poi arriverete a commuovervi, poi magari gli tirereste un calcio nel sedere e infine, perché no, vorreste anche sposarlo. Insomma, più completo di così...

Adesso io non so cosa ne sia venuto fuori, però credo che questo libro ( e il mio pensiero) mi rimarranno impressi: il primo per tutti i motivi che vi ho appena elencato e il secondo perché non capita spesso di scrivere recensioni così, ma è comunque divertente uscire ogni tanto dal sentiero.

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#Blogtour,

Blog Tour - La turista Italiana Tappa #2 - Intervista a Claudia

martedì, maggio 28, 2019 Baba Desperate Bookswife 12 Comments

Buongiorno lettori cari, eccoci al secondo appuntamento di questo blog tour che profuma di mare, di vacanze, di salsedine e ci permetterà di staccare la spina grazie ad una lettura poco impegnativa ma decisamente ben scritta. Vi sto parlando del libro " La turista italiana" scritto da Maria Tina Bruno e edito da Pop Edizioni. Proprio per questo motivo adesso vi lascio un link e se cliccate QUI potrete leggere le prime 130 pagine e capire se questa storia fa per voi! Mi sembra un'opportunità :-)
Ma prima che io mi dimentichi vi lascio anche il link relativo alla tappa di ieri, sul blog "Il salotto del gatto libraio" all'interno del quale Sonia ha presentato il romanzo e la casa editrice. Lo trovate QUI

Di cosa dobbiamo parlare noi oggi? Di Claudia, ovvero la protagonista femminile di questa storia. 
Claudia è milanese, nella vita si occupa di grafica e lavora in una redazione, è stata sposata con Bruno e dopo la separazione si è fidanzata con Marcello, un medico con il quale l'intesa era perfetta, sopratutto sotto alle lenzuola, ma questa relazione aveva tirato fuori il lato geloso (quasi morboso) di Claudia. 
La nostra protagonista è diversamente alta e non si può considerare bella, sicuramente altre qualità riempiranno il suo curriculum vitae. 
E' sboccata, nonostante svolga un impiego prestigioso e nonostante ogni mattina si vesta e si trucchi a dovere, quando apre la bocca esce la donna verace che c'è in lei. 
E' una donna apparentemente sicura, ma dietro quella facciata di donna di mondo si celano delle crepe che probabilmente solo un uomo abile saprebbe risanare. 
Ha bisogno d'amore, si nutrirebbe di nuotate e avvistamenti di stelle, chiacchierando senza tregua sul futuro, che vorrebbe certo, sopratutto dopo la dipartita di Marcello. 
Sa amare Claudia e quando lo fa ci mette tutta se stessa, senza negarsi, regalando piacere e sentendosi donna, con chi femmina la fa sentire. 
E' dinamica, ma pronta a cambiare vita, quasi non avesse radici e non ci sta nemmeno a pensare troppo (anche se Creta, oltre ad una fauna maschile invidiabile, è decisamente un posto da sogno, diciamo che ha più attrattiva rispetto ad un paesino pianeggiante quanto sconosciuto disperso nella campagna del vercellese invasa dalle zanzare, per dire eh...). 

Ma parliamo di Claudia al fianco di Alekos, perché in questa storia non potrebbe esistere l'una senza l'altro (solo leggendo capirete), ma la cosa importante è appunto il contrasto fra i due; poche righe più in su vi ho scritto che è diversamente alta e non proprio bella, ma dovete capire che quando si passeggia al fianco di un gigante considerato bellissimo e selvaggio, dalla carnagione segnata dal sole e il capello  fluente come solo Sandokan ai tempi d'oro saprebbe portare meglio, è difficile per chiunque riuscire ad emergere a meno che non si tratti di Belen (se in più per emergere si cerca di strafare...son dolori)
"Dopo mille preparativi, quando Claudia fa il suo ingresso trionfale sembra un bassotto ad un matrimonio pacchiano. Ha i capelli lisciati lungo la faccia, gli occhi truccati da befana, un paio di shorts argentati e una canotta di paillettes rosa accompagnati da zatteroni arancioni con il tacco sobrissimo."
Io spero di avervi reso l'idea di questa donna così complessa, irruente e impulsiva. Una persona che avrebbe bisogno di un maschio alfa al suo fianco per tranquillizzare il suo spirito pieno di contraddizioni. Adesso non mi resta che lasciarvi all'intervista alla quale proprio Claudia risponderà alle nostre tre domande.


1- Cosa hai realmente pensato e provato quando Marcello ti ha lasciata sola?
Ho avuto paura. Una paura folle. Tornare a casa e trovare un biglietto di addio, in cui si parla di suicidio, è una cosa orribile. La mente si rifiuta di ragionare. Il cuore si rifiuta di ascoltare. Il corpo si paralizza, completamente. Non sei più tu. Non c’è niente della tua vita che riconosci. Mi sembrava di essere un bicchiere pieno di acqua che, continuamente, si capovolge: non riuscivo a impedire che l’acqua scivolasse sul pavimento, esattamente come facevo io. Scivolavo, non riuscivo a stare in piedi. Ogni ricordo, ogni giorno passato insieme a Marcello, tutte le mie certezze si erano svuotati. Non ero più niente, solo paura e dolore. Senza l’aiuto di Francesca, la mia indistruttibile amica, sarei impazzita di sicuro.

2- Pensi che la fuga in alcune situazioni possa essere un valido ricostituente?
Con la testa ti rispondo di no, con il cuore ti rispondo di sì. La fuga è sempre una pessima idea, una reazione pericolosa perché complica ancora di più la situazione. Ma la paura e il dolore hanno bisogno di tempo per placarsi, per smettere di urlare dentro di te. Io me lo dico sempre, anche se so che è sbagliato e non serve a niente: scappa, Claudia, vai lontano, respira un’aria diversa. Inventa un’altra vita, in un posto migliore, dove nessuno conosce la tua storia e non conosce te.
Ovviamente non funziona mai: per quanto si possa andare lontano, il dolore te lo porti dentro. E, prima o poi, lo dovrai guardare negli occhi. Per me è stato così. Ma fuggire via, scappare il più lontano possibile, beh, lo farei altre mille volte, qualunque cosa piuttosto di affrontare la verità, che quasi sempre fa schifo. Io odio la verità. Sogno un mondo costellato di bugie felici. Ma la vita ha questo stranissimo senso dell’umorismo e mi ha fatto incontrare Alekos, l’unico uomo al mondo che non mentirebbe mai. E non perché sia onesto, figuriamoci. Le persone di solito mentono per paura di perdere qualcosa o qualcuno, e Alekos non ha mai trovato un buon motivo per mentire, lui se ne frega delle conseguenze e della verità. Mi piacerebbe così tanto se un giorno mi raccontasse una bugia, una qualunque. Almeno saprei con certezza che ha paura di perdermi.

3- Quanto ha pesato il buon sesso nella scelta di restare a Creta?
Il buon sesso migliora la qualità della vita, e questo vale per chiunque. È come mangiare bene, offrire al proprio corpo un ottimo nutrimento. Ti rende sano, ti rende forte. Il piacere sessuale è una tregua dai problemi di ogni giorno: spegni l’interruttore e finalmente ti ritrovi in uno spazio fatto solo di odori, sapori, sensazioni intense e ogni volta nuove. Non credo di aver mai avuto due orgasmi uguali in tutta la mia vita. E non so di quante cose potrei dire lo stesso.
Ma non è per questo che sono rimasta a Creta. C’era qualcosa di talmente prezioso in Alekos, nel suo modo di guardare il mondo, di godere a piene mani di tutto ciò che avviene, che ne sono rimasta incantata. Volevo quel suo sguardo coraggioso e sfrontato, e lo volevo tutto per me. Desideravo diventare parte della sua vita, e di lui. Scivolargli sotto la pelle, nascondermi nel suo corpo. Quello che non ho mai capito è perché lui me lo abbia lasciato fare. In quel momento non avevo molto da dargli, a parte tutti i casini che mi porto sempre dietro. Ma lui mi ha tenuta con sé, nella sua casa e nella sua vita. Forse gli ho fatto tenerezza, non lo so. Non parliamo mai di questo, io e lui. Alekos se ne frega delle parole, figuriamoci delle spiegazioni.

Adesso non mi resta che salutarvi e vi ricordo l'appuntamento di domani sul blog di Daniela "Un libro per amico" sul quale si parlerà di Alekos e del suo essere un macho.
Potete seguire la Pagina Facebook della casa editrice cliccando QUI.
A presto e grazie per la vostra visita! 

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#Recensione,

Recensione - La misura imperfetta del tempo di Monica Coppola

lunedì, maggio 27, 2019 Baba Desperate Bookswife 4 Comments




Il libro
La misura imperfetta del tempo di Monica Coppola
Editore: Las Vegas Edizioni | Pagine: 221| Pubblicazione: maggio 2019 | Prezzo 14,00€| Trama: Qui
Genere: narrativa 
Notizie sull'autrice
Monica Coppola è nata nel 1974 a Torino. Ha pubblicato i romanzi “Viola, vertigini e vaniglia” (BookSalad, 2015) e "La misura imperfetta del tempo" (Las Vegas edizioni, 2019).
Ha curato l’antologia “Dai un morso a chi vuoi tu” (BookSalad, 2016). Ha scritto racconti per “La Repubblica - L’Espresso” e “Carie”, e collaborato con il blog di “Vanity Fair”. Si occupa di marketing e formazione.
Recensione 
e1/2

Buongiorno lettori, questa mattina inizieremo la settimana chiacchierando di donne. Sì perché dovete sapere che Monica Coppola ha scritto un altro romanzo (finalmente!!!) ed è vero che ci ha fatto attendere, però ne è valsa la pena. Dicevamo, questo romanzo che si intitola La misura imperfetta del tempo, racconta la storia di tre donne: Mia, Lara e Zita che fanno parte della stessa famiglia perché sono Nipote, Figlia e Nonna. 
Mia è una ragazza di ventidue anni assolutamente atipica, più magra della norma, ecologista, maniaca del controllo, amante dei dread e single. E' cresciuta principalmente con i suoi nonni perché sua madre, Lara, rimasta incinta troppo presto, ha preferito seppellire il suo scarso senso materno sotto alla carriera e al sesso occasionale rimediato su internet. 
Zita, rimasta vedova da pochi mesi, nella vita ha cercato di portare avanti la famiglia come meglio poteva, consapevole di avere una figlia assente e una nipote da distrarre perché il peso dell'assenza alcune volte e troppo pesante da sopportare da soli.
Oggi Tore, il marito di Zita, non c'è più e questa donna si sente oppressa da una nipote troppo presente da risultare maniacale, che è pur vero che l'ha accompagnata fedelmente durante la fase di lutto, ma oggi la soffoca e lei si ritrova a fare le cose di nascosto, come i ragazzini. 
Ma non è solo questo. In famiglia, quella che rimane, tutto stride, perché il rumore dei segreti a volte è assordante e quando è il momento di svelarli loro iniziano ad agitarsi e tenerli rinchiusi nell'armadio diventa impossibile. Chi è veramente Lara? Cosa è successo ventidue anni fa? 

Questo romanzo, completamente diverso dallo scorso dell'autrice, ha lasciato il segno: ancora una volta Monica si rivolge al lettore parlando di donne di diverse generazioni e comunque appartenenti alla stessa famiglia, questa volta però, nonostante la penna sia riconoscibile, lo stile e il tipo di storia sono completamente diversi. Siamo ancora ospiti della capitale piemontese, ma girovaghiamo per quartieri di periferia e affronteremo dei drammi di vita vera che fanno riflettere. 
Questa storia potrebbe essere assolutamente vera, le protagoniste potrebbero essere le nostre vicine di casa, tanto discrete quanto sconosciute. 

Mi è piaciuto lo stile, perché scorrevole ma ricercato, molte frasi apparentemente descrittive vi ritroverete a sottolinearle: Monica è bravissima a delineare gli stati d'animo dei suoi protagonisti e a farli comprendere e assimilare a chi legge. 
Zita è la mia preferita, sappiatelo. Sarà perché ha una certa età ma nonostante tutto non ha perso la voglia di vivere, sarà perché borbotta ma sopporta grazie alla spalle larghe e allenate dalla vita. Zita è una nonna che io non ho avuto e che mi è tanto mancata. 
Capisco Mia, perché credo che la mancanza dei genitori sia tremenda e il sapore delle verità non dette molto amaro, così il suo vomitare cibo che non è abituata a mangiare è il minimo che le possa capitare. Mia è nel mio cuore perché problematica e sensibile, ha danneggiato sempre se stessa vivendo le vite degli altri per non dover pensare alla sua. 
Lara...beh Lara è una figura particolare, dovrebbe far arrabbiare ( e vi giuro che ci riesce in diverse occasioni) ma si si è dotati di un po' di sensibilità si può comprendere in fretta la motivazione dei suoi comportamenti, anche se non giustificabili.

Una storia che lascia il segno, scritta con quella vena poetica leggermente ironica che contraddistingue la Coppola, quello stile che delinea i personaggi grazie a qualche battuta e a qualche modo di dire dialettale, un'autrice che nonostante non descriva le sensazioni dei suoi personaggi, beh il lettore sa perfettamente cosa stanno provando perché diventano libri aperti e lo stomaco contratto di Mia ha un significato, il prurito sul collo di Lara anche.

Se vi piacciono le storie familiari, contenenti segreti, piccoli drammi, risoluzioni e rinascite: questo libro fa per voi. Se avete voglia di leggere una storia ambientata a Torino che parla di vita vera, di quella possibile, di quella di cui almeno una volta avete sentito parlare: questo libro fa per voi. Se volete un libro che vi faccia entrare in sintonia con i personaggi, tanto da credere che potrebbero essere membri della vostra famiglia: questo libro fa per voi. Monica Coppola ci ha messo il cuore, io vi consiglio di provare, perchè il suo cuore, all'interno di queste 221 pagine, lo troverete ad aspettarvi. 

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#Recensione,

Keep Calm and Read Nadia #45 - Recensione di Mosaico Napoletano - Daniela Carelli

sabato, maggio 25, 2019 Baba Desperate Bookswife 11 Comments



Buongiorno lettori, ecco a voi Nadia! Oggi ci parlerà di un romanzo tutto italiano, scritto da Daniela Carelli. Lo conoscete? Si intitola Mosaico Napoletano. 
Buongiorno lettrici e lettori, come state?

Io, dopo le grandi emozioni regalatemi da Libri al Leu, a cui ho partecipato nel ruolo di moderatrice, torno oggi per parlarvi di un libro che è stata una vera sorpresa: sto parlando di Mosaico napoletano di Daniela Carelli, edito da Segmenti editori. Innanzitutto ringrazio l’autrice che mi ha dato la possibilità di leggerlo e la mia amica Daniela del blog Un libro per amico che mi ha incuriosita consigliandomelo. Eccovi quindi il mio pensiero!

Il romanzo ci presenta immediatamente i suoi due personaggi principali: un uomo di nome Giuseppe e… Napoli. Sì, perché se Giuseppe è la voce narrante, che lascia scorrere nella sua mente, ricordo dopo ricordo, la storia della sua vita fino a questo momento, Napoli è l’unica altra presenza fissa e incrollabile nel romanzo: la sua forza evocativa si avverte in ogni pagina, in scene ora allegre ora struggenti, ma sempre vive e piene di colore. 

Proprio i colori scandiscono e caratterizzano le diverse parti di questo libro: rosso, giallo, blu, verde, grigio si declinano nelle loro diverse sfumature e si ricollegano a momenti importanti della vita di Giuseppe. Dall’infanzia, quando il rossetto “rosso passione” della mamma è quasi il simbolo dell’innamoramento di un bimbo nei confronti di quella che, a cinque anni, è ancora l’unica donna della sua vita; all’adolescenza, con il giallo ocra che ricorda il colore preferito del primo amore; dalla giovinezza spensierata e un po’ sbruffona al primo, grande dolore. 

Insieme a Giuseppe vive e si erge prepotente a protagonista la città di Napoli: con le sue contraddizioni, la sua bellezza paesaggistica, i suoi problemi ma anche il suo grande cuore, le sue tradizioni e, indifferente alle emozioni umane, il suo mare che è parte profonda di ogni abitante della città.

L’autrice a mio avviso è stata bravissima a raccontare la storia di una persona “normale”, con le sue gioie e i suoi dolori, in modo davvero speciale. Sì, perché la vita di Giuseppe ci entra dentro, si insinua nella nostra anima e riesce a farlo non tanto per gli avvenimenti che lo coinvolgono, ma per la maestria con cui la Carelli li racconta. I personaggi “minori” costituiscono quasi un coro attorno al protagonista e ogni episodio è vivido e brillante, ricco di quei colori che compongono, appunto, il “Mosaico napoletano”.

Ho apprezzato tantissimo come la Carelli è riuscita a mescolare senza soluzione di continuità la vita di Giuseppe con la vita di Napoli: la tradizione del presepe, il terremoto, il miracolo del sangue di San Gennaro sono solo alcune delle sfaccettature di un luogo che è parte integrante della storia di Giuseppe, un ragazzo come tanti, che apprezza John Lennon e i Led Zeppelin, ma quando ascolta Pino Daniele si sente vibrare dentro, all’unisono con l’anima della sua città.

Lo stile della Carelli è scorrevole e piacevole; ho trovato inoltre dei dialoghi davvero realistici, particolare non da poco che denota a mio avviso una grande cura nella scrittura. Se devo trovare un difetto in questa storia riguarda forse qualche scelta di tempo verbale che mi ha lasciata un po’ stranita, ma è veramente poca cosa.

Il finale mi ha spiazzato, non me l’aspettavo ma l’ho trovato una perfetta conclusione per questa storia. In conclusione, un libro acceso di colori e di emozioni, che credo mi rimarrà dentro a lungo e che mi ha fatto venire voglia di rivedere la meravigliosa Napoli!

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#Blogtour,

Blog Tour - Ogni piccola cosa interrotta - Tappa #5: Gli opposti che si attraggono

venerdì, maggio 24, 2019 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

Buongiorno lettori! Oggi su questo blog si conclude questo interessantissimo BlogTour di “Ogni Piccola cosa interrotta” di Silvia Celani, edito Garzanti, dal 23 maggio in libreria. Io l'ho letto in anteprima e ho avuto anche l'opportunità di conoscere l'autrice proprio ieri a Milano ed è stata una bellissima esperienza. 
Oggi parleremo degli opposti che si attraggono. Siete pronti?

Quante volte abbiamo detto o sentito la frase: "Gli opposti si attraggono"? Io moltissime, sopratutto quando amici apparentemente incompatibili tra di loro finivano per uscire insieme. "Ma certo, sono molto diversi, ma alla fine si completano, impareranno a smussare gli angoli".
Alla fine è successo anche a me. Una sera, complice una cena organizzata da un mio amico, ho conosciuto una persona che dal primo sguardo ha svegliato le farfalle che dormivano nel mio stomaco. Sicuro di se, chiacchierone, simpatico, sempre a suo agio, ma sopratutto una faccia di bronzo (per non dire culo...ops l'ho fatto). Io timida, riservata, con scarsa voglia di chiacchierare con chi non conosco, mi sono sono invaghita di un teatrante. Non potevo crederci. Alla fine me lo sono sposato quell'omino lì. Ci siamo completati? Sono trascorsi dieci anni anni e sette mesi esatti da quella sera e me lo sto chiedendo! Non è vero: lui è diventato un po' più diffidente verso il prossimo e io mi sono più aperta al confronto e chissà quante altre cose che adesso non sto a scrivere qui.
Oggi dobbiamo parlare di Ion e Vittoria, due persone che niente hanno in comune, nemmeno il modo di esprimere il dolore causato dal proprio passato.
Come avete avuto modo di leggere nelle tappe di "Diario di un sogno" e "Esmeralda libri e Viaggi", Vittoria è complessa, ingombrante, eccessiva. Apparentemente sicura di quello che è (così il mondo la vede), mentre al suo interno il cuore brucia di incertezza e il respiro le viene a mancare. Ricca, intelligente, bella e colta, cosa potrà avere in comune con un muratore dell'est, sempre sporco di calce, con un berretto di lana sul capo e dal futuro poco roseo e quasi sicuramente incerto? Niente.
Invece basta uno sguardo, all'interno del bar davanti all'università frequentata da Vittoria, proprio in quello sguardo è racchiuso tutto quello che queste due persone potrebbero dirsi, ma non hanno il coraggio di farlo. Queste due persone, per quanto reciprocamente attratte, non si sono scambiate una parola, fino a quando il destino non ha fatto in modo che lo facessero. Probabilmente la protagonista aveva bisogno di una figura completamente fuori dal suo ambiente per riuscire ad aprirsi e affidarsi. Forse gli opposti si attraggono per questo motivo, perché allontanati dal proprio habitat si sentono liberi di mostrare le proprie paure senza il timore di essere giudicati. Ma sopratutto Ion forse può mostrare un'altra visione della vita a Vittoria, quella che lei non può conoscere e allora torniamo nuovamente lì, gli opposti si attraggono chimicamente perché inconsciamente sanno davvero di potersi completare.
Ma qui mi voglio fermare perché non vorrei che questo libro apparisse come la storia di due ragazzi così diversi da attrarsi. No, la storia che ha scritto la Celani è una storia complessa di rinascita, è l'evoluzione della protagonista, è il suo modo di combattere contro dei fantasmi e mettercela tutta per vincere. Non pensate ad una storia d'amore: non lo è. Non è vero, lo è ma in senso molto più ampio. Preparatevi ad un romanzo fatto di dolore, di cocci da aggiustare, di sfide da superare, di mondo da conoscere e di segreti da scoprire.
Io comunque vi lascio la trama.




TRAMA:
Mi chiamo Vittoria e la mia vita è perfetta.
Ho una grande casa e tanti amici. Non mi interessa se mia madre si comporta come se io non esistessi. Se mio padre è morto quando ero piccola. Se non ricordo nulla della mia infanzia. Se, anche circondata da persone e parole, sono in realtà sola.
Io indosso ogni giorno la mia maschera, Vittoria la brava figlia, la brava amica, la brava studentessa. Io non dico mai di no a nessuno. Per me va benissimo così.
È questo senso di apnea l’unica cosa che mi infastidisce. Quando mi succede, quello che ho intorno diventa come estraneo, sconosciuto. Ma è solo una fase. Niente potrebbe andare storto nel mio mondo così impeccabile.
Ero convinta che fosse davvero tutto così perfetto. Fino al giorno in cui ho ritrovato i pezzi di un vecchio carillon di ceramica. Non so cosa sia. Non so da dove provenga. Non so perché mi faccia sentire un po’ spezzata e interrotta, come lui. Ma so che, da quando ho provato a riassemblarlo, sono affiorati ricordi di me bambina. Della voce di mio padre che mi rassicura mentre mi canta una ninnananna. Momenti che avevo sepolto nel cuore perché, come quel vecchio carillon, all’improvviso si erano spezzati per sempre.
Eppure ora ho capito che è l’imperfezione a rendere felici. Perché le cose rotte si possono aggiustare e diventare ancora più preziose.

Ecco le tappe precedenti:

Vittoria allo specchio - QUI-
I personaggi femminili del romanzo - QUI -
L'importanza dei ricordi - QUI -
Le nostre imperfezioni _QUI -

Grazie per essere stati con noi, ci siamo divertite a parlarvi di questa storia, un'autrice che ho avuto la fortuna di conoscere ieri, una nuova voce che ha molto da raccontare. Buona giornata e buone letture a tutti! 

2 commenti:

#Recensione,

Recensione - L'equilibrio delle illusioni di Antonella Frontani

martedì, maggio 21, 2019 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

Il libro
L'equilibrio delle illusioni di Antonella Frontani
Editore: Garzanti | Pagine: 247| Pubblicazione:  maggio2018 | Prezzo 16,90€| Trama: Qui
Genere: narrativa contemporanea
Notizie sull'autrice
Antonella Frontani, giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva, vive a Torino. Con la casa editrice Garzanti ha pubblicato anche "Tutto l'amore smarrito". Questo è il suo secondo romanzo.
Recensione 
e1/2

Agnese è una manager torinese di mezza età; rigida, elegante, ricca e bella. Sola.  La perfezione è il suo motto, ma tutte le persone che hanno a che fare con lei la ritengono una grande stronza. Guida una macchina potente e aggressiva, veste abiti stretti, gioielli vistosi e la messa in piega è sempre impeccabile, come d'altronde lei vuole apparire.

" L'auto rallenta ma il motore non cala di giri. Attende lo spazio per passare, quasi sbuffando. Riparte con uno scatto felino, come al solito, questa mattina più impaziente di altre.
- Buongiorno dottoressa.
La Porsche non indugia ma schizza verso il suo posteggio.
- Sempre più stronza... -
 pensa Riccardo, l'addetto alla sorveglianza.Una frenata decisa e un paio di gambe scolpite affiorano dall'auto avvolte in calze velate. Ai piedi, décolleté costose e raffinate dal tacco vertiginoso. E' la mimetica di Agnese."
Adriano è un architetto appassionato, lavora all'università e i suoi corsi sono affollati come i concerti di Vasco Rossi; è di una bellezza apparentemente trasandata, il suo obiettivo è quello di far invaghire la preda, questo lo fa sentire potente. Le donne lo adorano e gli uomini lo ammirano. Sembrerebbe condurre una vita perfetta. Forse.

"Adriano ha quarant'anni, una laurea in architettura e un dottorato in composizione architettonica. I corsi all'Università diventano eventi e l'incontro con gli studenti un bagno di folla: la sua oratoria è quella di un trascinatore di masse. Sarebbe stato un leader se solo avesse voluto. E' bello e scanzonato. Quanto basta per risultare seducente in ogni situazione. il look è casual, ma elegante come talvolta accade con le mise non studiate."
Agnese e Adriano non si conoscono ma il fato vuole che prendano un aereo per la Sicilia, destinazione ultima Erice. La prima è stata obbligata a salire a bordo dal presidente dell'Azienda per la quale lavora, il secondo è davanti ad un'opportunità che adora e non vede l'ora di atterrare. Agnese odia tutto, Adriano si nutre del mondo e della vita.

Ho letto questo libro grazie al consiglio della mia libraia del Mondadori Bookstore di Chivasso: lei ha conosciuto Antonella in diverse occasioni e mi ha caldamente consigliato questo romanzo. Mi piacciono i consigli delle persone che mi conoscono, così mi sono lasciata trasportare da questa storia che inizia in una città che conosco molto bene, Torino,  e termina in una Regione a me sconosciuta ma che tanto vorrei visitare, la Sicilia.
La prima cosa he mi sento di scrivere è questa: Antonella ha la capacità di rendere tridimensionali  le parole che scrive. Mi spiego meglio:

"Adriano respira a pieni polmoni.
Finalmente atterrato in quella terra seducente e profumata di cui ha imparato ad apprezzare gli odori fin da ragazzo, nei libri di Vitaliano Brancati.
Il sorriso dei passanti, la luce radente, l'aria di mare che arriva fino in autostrada e la vegetazione selvaggia gli riempiono lo sguardo e il cuore. (...)
Pregusta il paesaggio che si allargherà davanti ai suoi occhi, la vegetazione mediterranea ricca di cespugli di mirto, corbezzolo, lentisco ed euforbia di Bivona. La ginestra fiorita che gli ricorda la lirica di Leopardi."
 Già questa descrizione delle emozioni che Adriano prova grazie ad un paesaggio così selvaggio e seducente mi ha permesso di immaginare e vedere con i miei occhi le immagini che lui ha veramente assaporato. Ho sentito il profumo dei fiori, ho visto un paese ricco di cultura, ho assaggiato dei piatti apparentemente poveri ma sono certa siano la fine del mondo. Indubbiamente un punto forte di questo romanzo è l'ambientazione e lo stile che Antonella decide di usare.
Narrato in terza persona lei riesce a dare un senso di uniformità, focalizzandosi qualche volta su Agnese e qualche volta su Adriano, l'autrice è imparziale e super partes.
I personaggi sono ben delineati, costruiti con cura e descritti con maestria, srotolando la loro vita pian piano, senza fretta e sempre tenendo viva l'attenzione del lettore.
Ho detestato Agnese con tutta me stessa, l'avrei presa a calci nel sedere per una buona parte del romanzo, e mi ero convinta che non avrei saputo comprenderla. Lo stesso Adriano, per quanto piacione non si è conquistato le mie simpatie (diciamo che non ho mai sopportato gli uomini così convinti del loro fascino da renderli certi della conquista).
Magari vi state chiedendo: "ma se i protagonisti ti erano così antipatici, perché sei andata avanti?" Domanda più che lecita. Innanzi tutto, come vi ho scritto qualche riga più in su, le descrizioni sono eccezionali, così io sono veramente andata in vacanza il luogo magnifico e l'ho fatto grazie ad un libro; il secondo motivo è la curiosità: io volevo assolutamente conoscere i segreti di questi due personaggi così enigmatici (la curiosità è donna). Più le pagine mi scorrevano tra le dita e più volevo sapere, accompagnata da una colonna sonora eccezionale (dovete sapere che Antonella è una musicista) e da una guida culturale di tutto rispetto, io mi sono goduta tutto quanto. E poi? Beh il finale lettori miei. Perché se già la storia non è scontata, e vi assicuro che non lo è, il finale è emozionante. Proprio per tutti questi motivi ho comprato il primo libro di Antonella "Tutto l'amore smarrito" e io vi consiglio caldamente la lettura di una storia che lascerà il segno, conoscere Agnese e Adriano e la loro personale crescita vi renderà  testimoni del cambiamento e anche voi capirete che i primi spietati giudici di noi stessi siamo noi. Per togliere le catene è necessario un grande lavoro interiore, le chiavi del lucchetto non necessariamente le possiede qualcun altro. Grazie Antonella Frontani, per tutto. 

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ExCogita,

SalTo19 - Piccoli editori crescono - il 9 maggio si conclude in bellezza MasterBook

mercoledì, maggio 15, 2019 Baba Desperate Bookswife 2 Comments


 Buonasera lettori, finalmente trovo il tempo per raccontarvi la mia esperienza presso la Sala Rosa al SalTo19. Come ho scritto in un post la scorsa settimana, sono andata ad ascoltare la presentazione dei tre libri ai quali gli studenti di MasterBook (Master di Specializzazione nei Mestieri dell'Editoria promosso da IULM) hanno lavorato per cinque mesi durante il loro percorso formativo. 
Immaginate l'organizzazione: l'aula occupata da trentatré studenti  si trasforma in una piccola casa editrice, si parte dalla scelta democratica dei testi proposti dalla coordinatrice del Master, la Dottoressa Bianciardi, che dopo una scrupolosa ricerca, porta in aula tre saggi, tre opere di narrativa e tre libri di poesie. I ragazzi entrano nella parte, studiano i testi e si accordano scegliendone uno per tipologia. 
Il corso del 2019 ha lavorato su Tropico di Gallina di Mattia Nocchi per quanto riguarda la narrativa, Spostando il limite di Simone Leo per il saggio e Casting di Lombardi per la raccolta di poesie. 
I piccoli editori hanno iniziato con la lettura dei libri e poi hanno seguito tutta la filiera editoriale occupandosi dell'editing, della correzione di bozze, dell'impaginazione, della copertina e anche della stesura della quarta di copertina; hanno scritto i comunicati stampa, organizzato l'evento, trasformato il libro in e-book e per finire hanno imparato ad organizzare il magazzino di una casa editrice. Insomma un lavoro completo seguito e coordinato da ben undici docenti. 



Mattia Nocchi ha presentato il suo romanzo "Tropico di Gallina" edito da ExCogita, raccontando al pubblico la sua commedia degli equivoci ambientata in un piccolo paesino situato nella campagna toscana che ha una particolarità: il paese Gallina è attraversato dal 43° parallelo e la protagonista è proprio la comunità, con i suoi piccoli drammi e le grandi conquiste. L'autore è felice di questa esperienza, c'è sempre un po' di paura ad affidarsi ad un editore che in qualche modo può "sconvolgere" quello che si è fatto. Mattia ne è uscito arricchito, un'esperienza unica e grazie ai ragazzi ha visto il suo libro crescere. 


Simone Leo grazie al suo saggio autobiografico "Spostando il limite" edito da ExCogita, racconta la sua esperienza degli ultimi dieci anni come ultramaratoneta: da uomo sedentario ad agonista estremo. Leo è riuscito a trasformare la corsa in uno sport di squadra, poiché grazie al suo team riesce a fare cose sorprendenti, come correre per 220 chilometri nella Valle della Morte. Il suo libro contiene consigli su come approcciarsi alla corsa, racconta quanto faccia bene praticare sport durante la vita quotidiana, inserisce i resoconti di gare importanti e mette davanti agli occhi del lettore la sua esperienza, la sua vita e quanto abbia influito lo sport nel suo cambiamento. Proprio come Nocchi, Leo è entusiasta di questa esperienza, ne esce arricchito di rapporti umani, interazioni ed è soddisfatto di un'esperienza che gli ha dato soddisfazioni sia a livello umano sia a livello lavorativo. 

Roberto Lombardi, autore di "Casting" edito da ExCogita, incanta il pubblico grazie alla sua presenza scenica. Il suo libro è un'unione di tre progetti (grafico di impaginazione e tecnica di poesia), è la sua prima opera di poesia e si può considerare una galleria di brevi testi, dove personaggi famosi sono descritti grazie a dei versi. Io non ho grandi conoscenze a riguardo ma sono rimasta incantata dai brani letti e indubbiamente mi è venuta voglia di approfondire l'argomento. 
Anche Lombardi termina questa esperienza con il sorriso: il lavoro con i ragazzi gli è piaciuto, ha avuto modo di mettersi alla prova e di lavorare con delle persone motivate e piene di iniziativa. Un successo. 


E Io? Io temevo che questa presentazione fosse molto tecnica e meno coinvolgente, invece ho visto una classe unita, laboriosa e motivata. Ho letto negli occhi di questi studenti un'emozione grande e la voglia di imparare. Le ragazze hanno presentato in maniera professionale gli autori rendendo l'evento interessante e godibile. Sono felice di aver partecipato, di aver conosciuto qualcuno di loro, di aver potuto chiacchierare con qualche docente e aver potuto fare qualche domanda di approfondimento agli autori. Ma sopratutto, da lettrice, posso dirvi di aver ordinato un libro. Quale? Eh...lo scoprirete più avanti! Vi saluto lasciandovi questa foto, i sorrisi parlano da soli ( e non è nemmeno la più bella, che purtroppo è troppo sfocata)



 Alla prossima!! Ci rileggiamo per le interviste che ho fatto in questi giorni, a presto :-) 





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#Nadia,

Keep Calm and Read Nadia #44 - Recensione di Altered Carbon di R. Morgan

lunedì, maggio 13, 2019 Baba Desperate Bookswife 6 Comments

Buongiorno lettori! Innanzi tutto chiedo ufficialmente scusa a Nadia, lei è sempre puntuale e io ho pubblicato questo pezzo in ritardo. Ma adesso godiamoci questa recensione insieme!


Buongiorno lettrici e lettori!

Qualche tempo fa io e il mio compagno abbiamo cominciato a guardare Altered carbon, una serie tv che si potrebbe definire fantascientifica, hard boiled e distopica al tempo stesso. Purtroppo era estremamente complicata e lasciava molti punti in sospeso senza spiegazione, cosicché dopo alcune puntate ci siamo stufati e l’abbiamo abbandonata. A me però era rimasta la voglia di capirci qualcosa di più, e magari scoprire anche come andasse a finire. Così, dopo aver scoperto che –come la maggior parte delle serie tv in circolazione- anche Altered carbon era tratta da un romanzo, di Richard K. Morgan (pubblicato prima come Bay City e ripubblicato nel 2018 da TEA con il titolo originale Altered carbon), me ne sono procurata una copia, sperando che il libro chiarisse meglio la storia e soddisfacesse la mia curiosità.

Devo dire che sono stata davvero contenta di averlo letto, e adesso vi racconto perché. Innanzitutto, alcune informazioni fondamentali: Bay city è il nome che, in un futuro parecchio lontano, gli abitanti danno alla città di San Francisco. In questo futuro le persone possiedono, inserita in profondità in un punto dietro la nuca, una “pila corticale” in carbonio alterato, sede della personalità (e se vogliamo dell’anima) di ciascun individuo. Quando qualcuno muore, se ha abbastanza soldi e la pila corticale non è danneggiata, può tornare a vivere semplicemente facendo trasferire la pila corticale in un’altra “custodia”, ovvero in un altro corpo. Ci sono custodie sintetiche, ovvero create appositamente in laboratorio, ma anche custodie “naturali”, che vengono messe a disposizione delle persone più ricche nel caso in cui il vecchio proprietario sia stato “immagazzinato”, cioè separato dalla propria custodia per aver commesso qualche tipo di reato o per altri motivi che non starò qui ad elencare.

Il nostro protagonista è Takeshi Kovacs, uno Spedi (una sorta di incrocio tra un soldato e un ninja) originario del pianeta Harlan’s world che, dopo essere stato immagazzinato, viene spedito sulla Terra e impiantato in un’altra custodia per investigare su un apparente caso di suicidio. La personalità di Kovacs è molto forte ed emerge anche in una custodia che non è la sua; tra nuovi amici e vecchie, temibili conoscenze, si troverà ad affrontare un caso decisamente complicato e pieno di colpi di scena, intricato al punto che il lettore faticherà a trovare il bandolo della matassa.

Come vi sarete accorti, le premesse del libro non sono delle più semplici, anche perché non vengono esposte così come ho fatto io in un’introduzione: il lettore viene catapultato nella storia e dovrà capire da sé, un passo alla volta, quali sono le logiche di questo futuro. Morgan ha creato un universo estremamente complesso ma perfettamente logico, in cui tutto ha senso e ogni pezzo del puzzle si incastra alla perfezione; lo scoglio più grosso per il lettore è proprio comprendere i meccanismi che regolano questa società, dopodiché tutto scorrerà liscio o quasi. In Bay city le scene cruente e splatter sono tantissime, quindi astenetevi se non amate il genere ma, se non vi danno fastidio e se amate una distopia che sia davvero rigorosa e non abbia venature young o new adult, mi sento davvero di consigliarvi questo romanzo. Oltre al puro e semplice intrattenimento e a uno stile davvero ammaliante, troverete infatti anche numerosi spunti di riflessione, conditi da una buona dose di disincanto. Ah, sappiate che si tratta del primo volume di una trilogia, ma si può tranquillamente leggere come autoconclusivo. Quindi, se doveste affezionarvi allo Spedi di Harlan’s World, avrete altri due romanzi per approfondirne la conoscenza, e sono già stati pubblicati!


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Bianciardi,

SalTo19 - Gli Studenti di MasterBook presentano i libri di ExCogita - Ore 12:30 Sala Rosa

martedì, maggio 07, 2019 Baba Desperate Bookswife 2 Comments


Buongiorno lettori, questo post per comunicarvi che a partire da giovedì 9 maggio io sarò al Salone del Libro. Terminata la prima ora a scuola mi metterò in auto e sperando in una botta di fortuna (per il traffico e il parcheggio) riuscirò ad arrivare proprio per l'apertura! 
Il primo appuntamento al quale non mancherò è proprio quello scritto nel titolo del post: ovvero la presentazione dei libri della casa editrice ExCogita ai quali hanno lavorato gli studenti di MasterBook. Ma facciamo un passo indietro! 

Cosa è MasterBook?
E' un Master di Specializzazione nei Mestieri dell'Editoria promosso da IULM, creato per tutti coloro che nella vita vorrebbero lavorare con i libri. Parliamo quindi di redattori, agenti letterari, fondatori di case editrici. Per maggiori informazioni cliccare QUI

Chi è ExCogita?
E' la Casa Editrice di Milano che collabora con MasterBook, proponendo dei testi sui quali lavoreranno gli studenti. Per accedere al sito cliccare QUI

Luciana Bianciardi è la coordinatrice del Master ed editore di ExCogita e dopo un lungo e approfondito lavoro condiviso con lo staff dei docenti, porterà al SalTo19  l'intera aula, quest'anno composta da trentatré studenti (il numero varia di anno in anno) che ha seguito tutta la filiera editoriale, da capo a coda. I ragazzi ci saranno tutti, ognuno con un suo compito, sei di loro ad esempio dialogheranno con gli autori, intervistandoli e leggendo brani tratti dai libri.

Giovedì alle ore 12:30 presso la Sala Rosa verranno presentati i tre libri seguiti proprio dagli studenti: le opere di narrativa, saggistica e poesia selezionate nel 2019 da MasterBook, Master di Specializzazione nei Mestieri dell’Editoria promosso da IULM in collaborazione con ExCogita.


Tropico di Gallina, di Mattia Nocchi, per il genere narrativa.
Dialogherà con l'autore Serena D'Angelo
Letture a cura di Lisa Frasconi


I paesini di campagna sono come le famiglie felici: si assomigliano tutti. Gallina non fa eccezione. Le persone si muovono lente nelle settimane sempre uguali, un’umanità raccontata con note di sarcasmo ma anche di quieto e desolato lirismo; i vecchi ingannano il tempo tra una briscola e una bestemmia, i ragazzi sognano di scappare dalla monotonia. Fino a quando un giorno, per le strade che si srotolano tra le biancane, ritorna l’Armata Rossa: nessuno se lo aspetta, eppure qualcuno non ha mai smesso di crederci.
A tratti amaro, a tratti ironico, l’autore dà vita a una commedia
degli equivoci il cui unico punto fermo è un cartello giallo ben
piantato nel cuore del paese, a indicare il passaggio del 43esimo
parallelo dell’emisfero boreale.





Spostando il limite , di Simone Leo, saggio/autobiografia
Dialogherà con l'autore Arianna Miazzo
Letture a cura di Giulia Leonarduzzi

Quanta distanza deve percorrere un uomo prima di poter
affermare di conoscere veramente se stesso?
La risposta, per Simone Leo, è 1.880 chilometri: quelli che
servono a portare a termine con successo sette ultramaratone,
considerate tra le più dure al mondo. A metà tra un saggio
e un romanzo autobiografico, Spostando il limite è la storia
di qualcuno che ci ha creduto abbastanza e spera che la sua
esperienza possa essere d’ispirazione e stimolo per tutti quelli
che vogliono trascendere la fatica e vagliare nuove possibilità.
Dai colli del Passatore agli scenari lunari della Badwater, Leo
ci mostra come sia possibile abbandonare il divano e diventare
runner nel giro di pochi anni, perché nello sport, come nella
vita, è necessario spostare il proprio limite sempre un po’ più
in là, senza mai mollare.
Se la sfida è contro se stessi, il fallimento non esiste.





Casting, di Roberto Lombardi, poesia
Dialogherà con l'autore Francesca Sante
Letture a cura di Silvia Fortunato

Sono minimi ritagli, distorte figure in controluce, confuse silhouette che sfidano il rumore bianco: questi i personaggi che il poeta chiama a testimoniare nel suo ritratto televisivo di un’Italia patinata, terra di contraddizioni, di grandi
poeti e presentatori della domenica.
Sotto i nostri occhi, come interferenze, scorrono i volti di chi, nel bene e nel
male, è stato protagonista dell’immaginario degli anni Novanta.
Roberto Lombardi, al pari di un direttore artistico, realizza un casting feroce che
è a tratti condanna e a tratti nostalgico sforzo apologetico, e chiede a chi legge di
fermarsi a valutare quello che è stato e interrogarsi su che cosa forse un giorno
sarà. Noi, Italiani Brava Gente, saremo in grado ancora una volta di stare seduti
di fronte a noi stessi?

Io sono indubbiamente curiosa, oltre agli studenti saranno presenti gli autori, quindi sarà  interessante scoprire tutto il lavoro svolto dai ragazzi, le loro sensazioni e sopratutto conoscere i vari punti di vista, di chi ha scritto e di chi ha lavorato "dietro le quinte". Se volete, ci andiamo insieme :-) 
Chi viene? Se volete sbirciare, QUI il link relativo all'evento di Giovedì. 

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#Recensione,

Recensione - Il guardiano della collina dei ciliegi di F. Faggiani

domenica, maggio 05, 2019 Baba Desperate Bookswife 2 Comments


Il libro
Il guardiano della collina dei ciliegi di Franco Faggiani
Editore: Fazi Editore| Pagine: 232| Pubblicazione: 2 maggio 2019 | Prezzo 16,00€| Trama: Qui
Genere: narrativa 
Notizie sull'autore
Franco Faggiani vive a Milano e fa il giornalista. Ha lavorato come reporter nelle aree più calde del mondo; ha scritto manuali sportivi, guide, biografie, ma da sempre alterna alla scrittura lunghe e solitarie esplorazioni in montagna. Con il romanzo La manutenzione dei sensi (Fazi Editore, 2018), già tradotto in Olanda, vincitore del Premio Parco Majella, del Premio Città delle Fiaccole e finalista al Premio Cortina e al Premio Wondy, ha ottenuto un grande successo di critica e di pubblico.
Recensione 

Buongiorno carissimi, oggi sono qui per parlarvi di un libro che ho avuto il privilegio di leggere in anteprima ma solo oggi riesco a scrivere il mio pensiero; si tratta di un romanzo ispirato alla vita di Shizo Kanakuri, maratoneta giapponese che partecipò alle Olimpiadi di Stoccolma nel 1912, non tagliò mai il traguardo se non 54 anni, 8 mesi, 6 giorni, 5 ore, 32 minuti e 20 secondi più tardi. Era l'atleta favorito, lo sconosciuto orientale con il tempo migliore, colui che abbandonò la gara a soli sette chilometri dal traguardo nonostante fosse il primo del fila. La maglia numero 344 sparì misteriosamente dalla competizione, non fu mai ritrovato, nonostante le forze dell'ordine si misero sulle sue tracce. La vita di Kanakuri-San fu travagliata a causa del perduto onore, la sua espiazione fu lenta, per Shizo il non essere riuscito a portare a termine il compito che il suo Imperatore gli diede con speranza e orgoglio gli fece vivere un'esistenza di solitudine e sacrifici. 

"Mi hanno detto che la sua falcata ormai assomiglia a quella di una cicogna quando sta per spiccare il volo, che i suoi piedi sussurrano all'erba e che le sue braccia si alternano come gli stantuffi di una locomotiva che viaggia veloce"
Queste le parole che gli sussurrò l'Imperatore ormai malato, quando gli comunicò la decisione di volerlo inviare a Stoccolma per rappresentare il Paese ai Giochi Olimpici. 
Uno dei motivi per cui diventò il Guardiano della collina di ciliegi, in un posto inospitale, dove gli inverni sono talmente duri da desiderare la morte. Questo è un viaggio, sopratutto interiore, dove il lettore vedrà il protagonista mutare, in tutti i sensi. 

Questo genere di storie non è il mio, solitamente è un tipo di racconto che legge mio marito, lui è più meditativo e indubbiamente più legato a storie sportive, a romanzi ispirati a vite di personaggi non così famosi, ma che in qualche modo hanno fatto storia. Ogni tanto mi piace mettermi alla prova (sopratutto quando sono particolarmente oberata e il tempo è pochissimo, così l'impresa diventa ancora più ardua ma la soddisfazione è anche maggiore!), così ho deciso di approcciarmi, aspettandomi una narrazione fredda e una storia non troppo allettante. 
Ah ah ah quanto mi piace stupire me stessa. Fin dalle prime pagine ho incontrato uno stile fresco e accattivante, la narrazione è in prima persona e già questo mi ha avvicinata sentimentalmente al protagonista, così lontano a causa del tempo e della cultura. Avevo immaginato una storia fredda perché la mia esperienza con la letteratura giapponese non mi ha regalato grandi gioie (fino ad ora), ma che stolta Baba, certo, parla di un uomo giapponese, ma il tutto è raccontato da un autore italiano! 
Se all'inizio alcuni fatti sono narrati meccanicamente, in ordine temporale e quasi privi di sentimento, pagina dopo pagina mi sono ritrovata tra le mani la vita di un uomo, i suoi pensieri, le sue paure, e le magnifiche descrizioni di ciò che lui vedeva con i suoi occhi. E' riuscito a regalarmi immagini magnifiche, che mi hanno messo una curiosità estrema di ammirare la natura a volte inospitale dell'isola e tutte le sue meraviglie. 

Mi sono stupita dell'empatia nei confronti del protagonista, ho colto i suoi stati d'animo e silenziosamente ho patito le sue sconfitte, ma sopratutto  le scelte di vita estreme e apparentemente discutibili le ho approvate, mi sono lasciata trasportare dalla sua voglia di purificazione. Mi sono seduta sotto gli yamazakura (ciliegio selvatico delle montagne), vicino a dove è stato seppellito Haru, per quattordici anni suo fedele compagno di razza Hokkaido, ho ascoltato la voce del vento, ho lasciato che la terra mi scorresse tra le dita, ho assaporato la sensazione di libertà e solitudine, ho guardato con i miei occhi i segni sul viso che una vita faticosa lascia in dono. 
Leggere queste pagine mi ha regalato una sensazione di pace, terminando la lettura con soddisfazione, ma sopratutto mi sono sentita appagata, come se tutto in qualche modo avesse trovato il suo giusto posto. Questo però non vuol dire che sia tutto bello, solo che bisogna accettare quello che la vita ci riserva.  
Una lettura consigliata, grazie Cristina per avermi consigliato questa nuova uscita firmata Fazi. 

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#Blogtour,

Blog Tour - Più forte di ogni addio di E. Galiano - Tappa #4 Gli adolescenti e la scuola

domenica, maggio 05, 2019 Baba Desperate Bookswife 4 Comments

Ed eccomi finalmente a parlarvi dei miei pensieri, oggi l'argomento è: gli adolescenti e la scuola.  Preparatevi perché qui si nasconde un mondo. 
Innanzi tutto vi dico subito che ci sono due tifoserie: quella a favore dei ragazzini di oggi e quella invece che li condanna sempre e comunque. Sui social è pieno di commenti negativi sui teenagers, perché sono svogliati, sfaccendati, con poca voglia di fare, scarso entusiasmo nello sperimentare, sempre attaccati al cellulare, connessi al web e disconnessi dalla realtà. Vivono nel mondo virtuale e non si godono quello che c'è. 
Io vi racconto la mia esperienza, non da mamma perché mia figlia ha solo sette anni, nemmeno da cittadina del mondo perchè esco molto poco dal mio guscio, vi racconto invece quello che vivo grazie al mio lavoro, allenando ragazze, accompagnandole, facendo conoscere loro il fantastico mondo della ginnastica ritmica.  
Innanzi tutto vi dico che in effetti io con gli adolescenti ci lavoro tutti i giorni, alcune ragazzine le conosco da una vita e le sento un po' mie, perché il rapporto è proprio affettivo.

Come sono questi ragazzi di oggi?
In questo libro ho conosciuto Michele, che ha quasi diciotto anni, non possiede più la vista e il suo più grande sogno è già infranto. Una persona che però crede nella vita, che ama la sua famiglia, onora l'amicizia e si emoziona grazie alle piccole cose. 

Beh nella vita al di fuori del romanzo vedo negli occhi delle mie ragazze la determinazione che avevo io, non alla loro età ma poco dopo (sono un po' più precoci!), vengono in palestra con passione, cercando di unire lo studio allo sport, rinunciando spesso ad uscire e facendosi venire i lividi sulla schiena a forza di fare capovolte per terra, rovinandosi i piedi a forza di girare e piroettare. Sudate a fine allenamento ma quasi sempre soddisfate dell'impegno che ci mettono. Si allenano il sabato mattina, alzandosi presto, quando avrebbero solo voglia di dormire e non trovano mai scuse, sempre presenti, con le mezze punte ai piedi e i capelli ordinatamente acconciati di prima mattina.

Come sono gli adolescenti oggi?
In "Più forte di ogni addio" ho incontrato Nina, una pazza ragazza che incuriosisce e spaventa, una teenager dalla lingua lunga, dalla fervida fantasia e dalle spalle larghe, allenate a trasportare il dolore della vita. Una persona che si è persa ma vuole ritrovare sopratutto se stessa. Nina sa quello che vuole, nonostante la giovane età ( e poi dicono che i ragazzi non sanno quello che vogliono!)

Io conosco ragazzi connessi, che si preoccupano di quello che pensano gli altri sul web, si scattano delle foto e sognano in fondo al cuore  di diventare influenti nel campo che più piace a loro. Sperano di vedere aumentare i cuoricini sotto allo scatto quotidiano. Ma questo lo speravamo anche noi vent'anni fa, non esisteva Instagram, ma chi non ha sperato di essere notato dal particolare allenatore? Sono cambiate le modalità, ma i sogni più o meno sono gli stessi. 
Certo che...forse è necessario avere la situazione sotto controllo, perchè lo smartphone è un nuovo mezzo di comunicazione, ha molti vantaggi, ma sicuramente nasconde dei pericoli. C'è la possibilità di perdere il contatto con la realtà, di restare appiccicati allo schermo invece di chiacchierare con il vicino di sedia (io però sul pullman ascoltavo la musica con il walkman invece di colloquiare con i miei vicini). 
E anche la scuola è più social, anche se a volte alcuni docenti sono un po' all'antica, ma non è detto che poi non siano quelli che i ragazzi ricorderanno negli anni, proprio come capitò a me con il mio professore di latino, che per quanto mi sembrasse "vecchio" nei modi e nei contenuti è colui al quale ancora oggi dico grazie. 

Enrico Galiano nei suoi romanzi inserisce sempre un professore e dei ragazzi che frequentano gli ultimi anni delle scuole superiori. In quest'ultimo libro non si parla mai dei tanto discussi Social Network, i due protagonisti sembrano un po' fuori dal tempo, mandandosi al massimo qualche vocale su WhatApp. L'autore ci racconta i ragazzi che conosce lui, che vede tutti i giorni a scuola, con i quali parla, si confronta e sopratutto chiede, ascoltando subito dopo la risposta.
Nei suoi libri traspare l'amore per il suo lavoro, l'ammirazione che ha nei loro confronti e sopratutto riesce sempre a portare davanti agli occhi dei lettori storie diverse, ragazzi con trascorsi differenti ma sogni simili. Che poi passano gli anni, ma la frase è sempre la stessa: "non ci sono più i ragazzi di una volta". E come sono questi ragazzi di una volta? Perchè vent'anni fa mia madre si lamentava, ascoltavo la musica sempre e non interagivo in casa, leggevo fumetti e non mi preoccupavo di raccontare la mia giornata, trascorrevo le mie ore in palestra e quando volevo uscire era un problema perché avrei dovuto fare qualcos'altro. Alla fine anche mia stessa mi racconta che la sua nonna borbottava ( e vi assicuro che mia mamma ha condotto una vita dedicata alla famiglia, fin da ragazza). Forse dovremmo abituarci al fatto che il mondo cambia, la vita va avanti, le tecnologie aumentano e la parte più difficile per chi più giovane non è...è adattarsi e vedere le cose da un altro punto di vista. 

Ho paura di avere una figlia che tra qualche anno sarà adolescente?
Sarei orgogliosa di avere un figlio come Michele, vorrei che mia figlia crescesse così e io vorrei riuscire ad accompagnare mia figlia per mano, vegliandola da lontano, senza farmi scorgere, proprio come fa la sua di madre. Avrei paura a crescere una ragazza con il carattere di Nina, ma indubbiamente il suo trascorso e il modo di comportarsi di sua madre hanno il loro peso.
E comunque sì, sarei ipocrita ad affermare il contrario, ma sto facendo di tutto per trasmetterle i miei valori sperando che prima o poi possa farli suoi e se anche sbanderà, posso sperare che la mia presenza, quella di suo padre, dei suoi nonni, insomma delle persone che le vogliono bene possa servirle a rimettersi in carreggiata e a trovare l'incrocio giusto nel quale svoltare per prendere la SUA direzione. 

4 commenti:

#Blogtour,

Blog Tour - La ragazza nel bosco di Carmen Weiz - Ambientazione

giovedì, maggio 02, 2019 Baba Desperate Bookswife 2 Comments



Buongiorno lettori, come state? Eccoci arrivati alla quarta tappa di questo blog tour, io vi farò vedere qualcosa sull'ambientazione, così da stuzzicare il vostro appetito da lettori!
Come anticipato dalle mie college nei giorni scorsi, questo è il primo volume autoconclusivo di una serie di romanzi: Swiss Stories.

Vi mostrerò i luoghi dove Anna vivrà le sue avventure, rimarrete incantati e sono sicura che avrete voglia di leggere le pagine scritte da Carmen!


Questa invece è la splendida La cascata di Neuhausen am Rheinfall, non la trovate spettacolare? Anche questa bellezza naturale è presente all'interno del romanzo.
E per finire...vi lascio con una piccola chicca! Un antico sul secondo volume della serie, ovvero la location di un matrimonio :-) Curiosi? Non volete sapere chi si sposa in un posto così? Eh eh eh allora leggete, leggete, leggete!


Vi aspettiamo domani, sul blog di Sonia, Il salotto del gatto libraio, per conoscere meglio l'autrice!

E ora veniamo al momento tanto atteso, un fortunato vincitore, avrà la possibilità di portarsi a casa la copia del libro con dei piccoli regalini golosi, volete tentare la fortuna? Partecipare è semplice basta seguire le semplici regole che troverete nel format:

- Commentare tutte le tappe del Blogtour

- Mettere Mi piace alla pagina FB di Carmen Weiz

- Condividere con almeno 2 persone


a Rafflecopter giveaway

Non mi resta che augurarvi buona giornata e a presto, Ci si legge in giro :-)

2 commenti:

#challenge,

Visual Challenge Upgrade - Tappa #5 - Maggio 2019

mercoledì, maggio 01, 2019 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

Buongiorno a tutti! Altro giro altra corsa. Inutile dire che anche il mese di aprile è volato. Siamo consapevoli che pensavate a qualcosa di stagionale, ad un'immagine bucolica, quasi estiva...invece no! Ci siamo dati al vintage style, con attrezzi da cucina anti tecnologici, bambine vestite come non se ne vedevano dai tempi della pubblicità del lievito per dolci e un arredamento decisamente non moderno. Che dite?  



LA SFIDA 

La sfida durerà un anno e sarà divisa in 12 tappe della durata di un mese ciascuna, potrete iscrivervi in qualsiasi momento comunicandocelo nei commenti. Il primo di ogni mese pubblicheremo un post in cui troverete una fotografia che conterrà svariati oggetti o scenari. Voi potrete leggere in un mese massimo 6 libri e minimo 2. Il primo dei sei dovrà avere raffigurato uno o più oggetti della fotografia. Il secondo dovrà contenere un'immagine presente nella cover del primo, il terzo un'immagine presente nella cover del secondo e così via, formando una catena fino ad un massimo di 6 libri. Potrete utilizzare anche sei volte la stessa immagine e otterrete un punto per ogni libro letto, ma se sarete fantasiosi e utilizzerete sempre immagini differenti otterrete un bonus e vi verranno assegnato un punto in più a libro. Per ottenere questo bonus dovrete però leggere almeno 3 libri.

Se non riuscirete a completare la tappa leggendo almeno DUE LIBRI, quel mese otterrete 0 punti, ma potrete comunque continuare a giocare con noi. 

VI CONSIGLIAMO  IN OGNI CASO, PRIMA DI INIZIARE A LEGGERE, DI CHIEDERCI  CONFERMA LIBRO PER LIBRO, ONDE EVITARE CHE LA VOSTRA CATENA SI SPEZZI MAGARI A META', PER EVITARE DI SCOPRIRE A FINE TAPPA DI AVER TOTALIZZATO MENO PUNTI A CAUSA DI UN COLLEGAMENTO ERRATO. I COLLEGAMENTI SARANNO VISIVI, QUINDI NON INTUITIVI: UCCELLO VALE PER PENNUTO E NON PER ANIMALE GENERICO. VASO DI FIORI VALE PER VASO DI FIORI E NON FLORA IN GENERALE. 

Ogni mese potrete decidere di leggere da due a sei libri per ottenere qualche punto. Potrete quindi partecipare a qualsiasi tappa anche se non avrete letto libri per le tappe precedenti. Per dimostrare di aver letto i libri dovrete caricare, nel format che troverete nel post della tappa corrispondente, il link che rimanderà alle vostre recensioni, ma lo potrete fare una sola volta al mese quando avrete completato la catena. (capirete meglio quando aprirete il format). Le recensioni potranno essere postate sul vostro blog (se ne avete uno) o su una qualsiasi piattaforma online (Amazon, Facebook, goodreads, anobii, ecc.) da cui potrete prendere un link e inviarcelo. Non valgono recensioni inviate via mail. (Per recensione non si intende un riassunto e neanche solo bello o brutto, bisogna argomentare il proprio pensiero raccontando, possibilmente evitando gli spoiler, le motivazioni del vostro giudizio sul libro. Non fatevi spaventare se anche non ne avete mai scritte, sarà più facile di quello che credete. Comunque se avete bisogno non esitate a chiedere!!! Noi siamo sempre disponibili a darvi una mano).
Importante: il libro deve essere di almeno 150 pagine - fa fede Amazon - 


PUNTEGGIO
Per ogni libro letto e recensito entro la fine della tappa corrente anche con sempre la stessa immagine - catena minima di DUE LIBRI - : 1 PUNTO

Per una catena minima di tre libri contenenti sempre oggetti differenti: 1 PUNTO in più a Libro.

Il punteggio del primo libro dipenderà dal numero di oggetti che questo avrà in comune con la nostra immagine: ogni oggetto varrà 1 PUNTO.
Se il link arriverà dopo la mezzanotte dell'ultimo giorno del mese sarà automaticamente cancellato, quindi occhio!

Se create una catena composta da sei libri, indipendentemente che gli oggetti siano uguali o differenti, ottenete un bonus di 3 PUNTI.

FOTO DEL MESE







Fonte: https://radikal.ru/lfp/i011.radikal.ru/1108/e9/0849b2c63c48.jpg/htm




Precisazioni: 
1- vale bambina e non donna.
2- i biscotti vanno bene tutti, non solo gli omini di pandizenzero
3- vale tavolo







Ed ora la palla passa a voi! Aspettiamo le vostre catene!!!

Per i nuovi i scritti, per le regole per partecipare o per chi ancora avesse dei dubbi sulla realizzazione della catena o su qualsiasi altro punto della challenge c'è sempre la spiegazione con gli esempi nel primo post qui.


Vi ricordiamo che potete controllare il vostro punteggio sul file drive qui e che è attivo il gruppo facebook della challenge cui si può richiedere l'iscrizione qui (non è obbligatorio).

Ecco il format dove dovrete inserire i link. Vi chiediamo di prestare attenzione alla correttezza dei dati. Se inserite un link che rimandi a Goodreads o Anobii inserite quello che riporta alla vostra recensione specifica e non al libro generico. Se avete bisogno di aiuto non esitate a chiedere!

   


Siamo sempre a vostra disposizione via mail per qualsiasi dubbio, chiarimento, necessità voi abbiate ed anche solo per fare quattro chiacchiere con noi!!!
Ci trovate qui:

BABA E DANY

babaedany@gmail.com

2 commenti: