#Nadia,

Recensione di Nadia - La luce delle stelle di Licia Troisi

mercoledì, aprile 10, 2024 Baba Desperate Bookswife 1 Comments


Il libro
La luce delle stelle di Licia Troisi
Editore: Marsilio| Pagine: 192| Pubblicazione: 2024| Prezzo 15,00€| Trama:Qui
Genere: giallo

Notizie sull'autrice
Felicia Troisi, detta Licia, è una scrittrice italiana, autrice delle serie fantasy ambientate nel Mondo Emerso e di altre opere quali La ragazza drago, I regni di Nashira, Pandora e La saga del Dominio, nonché di saggi di divulgazione scientifica di astrofisica, materia nella quale è laureata.
Recensione di Nadia

Buongiorno lettrici e lettori, come state? Oggi vi parlo di un libro di una famosa autrice per ragazzi, che si è voluta cimentare in un giallo: sto parlando di Licia Troisi, con La luce delle stelle.
Avevo naturalmente sentito parlare di quest'autrice, molto apprezzata nel suo genere, ma non avevo letto nulla di suo fino a oggi. Posso dire, però, che per quanto mi riguarda l'esperienza non è stata positiva.
Gabriele è un ricercatore astronomico che lavora con alcuni colleghi in uno sperduto e non ben identificato osservatorio internazionale. È piuttosto timido e ha una cotta per Mariela, il medico del gruppo. Durante un black out, che si scoprirà non essere stato casuale, Gabriele dovrà improvvisarsi investigatore: l'hard disk di una dirigente infatti viene trafugato, e uno dei suoi colleghi viene trovato senza vita...
Dicevo che l'esperienza con la Troisi non è stata per me positiva: avevo bisogno di un libro "cuscinetto" da incastrare nella challenge tra uno stato e l'altro e ho scelto questo perché era sotto le 200 pagine, ma avrei dovuto capire che un giallo così breve non poteva essere ben scritto. La luce delle stelle è infatti un libro davvero troppo debole: è privo di una struttura salda. L'idea di un osservatorio immaginario e senza riferimenti geografici avrebbe potuto essere interessante, ma qui il problema è che non si capisce niente: chi sono esattamente questi astronomi? Chi li paga e per fare cosa? Chi li coordina, quali sono le gerarchie? Ok, c'è Samantha, ma anche il suo ruolo rimane molto fumoso, e comunque si sa che viene in visita solo ogni tanto: in suo assenza, chi è il capo? Non abbiamo risposte. Anche la figura di Gabriele, a cui è affidata la risoluzione del "mistero", è inconsistente, priva di fascino, un protagonista scialbo al quale il lettore non si appassiona: non sembra un ricercatore, per quanto giovane, ma un ragazzino insicuro in balia degli ormoni, pertanto non risulta affatto credibile come investigatore. Il finale poi, mi dispiace dirlo, è estremamente banale, telefonatissimo, in una parola deludente. Forse avrei potuto promuovere questo libro se fosse stato presentato come un giallo per ragazzi, ma la casa editrice Marsilio l'ha pubblicato nella collana Lucciole, per adulti. In conclusione, un romanzo che non consiglio, a meno che non siate ragazzini, o lettori completamente digiuni di libri gialli, e anche di bocca buona.

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Recensione di Baba - Blackwater pioggia di M. Mcdowell

sabato, marzo 30, 2024 Baba Desperate Bookswife 1 Comments

Desperate Bookswife

 Il libro
Blackwater Pioggia di Michael Mcdowell
Editore: Neri Pozza| Pagine: 248| Pubblicazione: 2023| Prezzo 9,90€| Trama:Qui
Genere: saga


Notizie sull'autore
Michael MCDowell (1950-1999) è uno scrittore americano che ha pubblicato oltre trenta romanzi e scritto per la televisione e il cinema (Beetlejuice e Nightmare before Christimas).

 
Recensione di Baba

Siamo arrivati alla fine di questa saga familiare che a pensarci bene è costata un rene ( 60 euro in tutto e considerando che nasce unica...un po' ci si sente presi in giro).
Ma oltre ad avere un bel packaging... è interessante?
Siamo giunti alla conclusione quindi più che parlare delle storia in sé si possono tirare le somme.
Il primo volume è puramente introduttivo, il lettore si trova davanti una serie di personaggi che gli terranno compagnia per un lungo percorso. Non può capire di cosa si tratti, in realtà non ha nemmeno molta possibilità di appassionarsi, solo conoscere, come quando si va ad una festa di un amico ma gli invitati sono tutti sconosciuti! I volumi successivi danno forma, accadono cose e si intuisce la vena soprannaturale che aleggia intorno alla famiglia protagonista, ma soprattutto alla cara Elinor, la Donna venuta con la piena del fiume Perdido ed accasatasi con Oscar Caskey.
A partire dai primi del 900 in Alabama veniamo piano piano trasportati in braccio al fiume fino alla fine degli anni 50, dove ricchezza, perdite accumulate, cambi generazionali e sorprese hanno fatto sì che si giungesse all'epilogo. Circa sessant'anni di evoluzioni e mistero per un epilogo non all'altezza della situazione. Ho notato un calo negli ultimi due volumi, che mi Hanno fatto pensare che forse l'autore si sia dilungato troppo, facendo perdere un po' di phatos.
È stato buffo vedere com'è tutto sia un cerchio, oppure al contrario come la vita sia una linea che ad un certo punto incerte totalmente rotta. Magari nella stessa persona! Così è capitato a Sister e poi a Miriam. Alla fine Mary Love, la tanto odiata Mary Love ha gettato un seme in un terreno fertile, anche se nessuno a parte la Primogenita di Elinor e Oscar, che ha sempre amato la nonna che l'ha sottratta alla sua famiglia consenziente.
Mi ha fatto sorridere che l'impresa di famiglia sua finita proprio in mano sua, che ha passato gran parte della sua vita a detestare i genitori biologici e comunque ha portato rancore praticamente fino alla fine.
Mi ha lasciato un po' basita la fine di un personaggio fondamentale, non ho molto capito la scelta dell'autore, sono rimasta confusa dal comportamento dei familiari...magari mi confronterò con qualcuno che lo ha terminato!
Ho molto detestato Layla, la figlia della secondogenita Caskey: un comportamento arrivista, materialista e privo di sensibilità nei confronti della famiglia e di chi le vuole bene. Indubbiamente essere stata "presa" da Miriam ha avuto il suo peso!
Ma alla fine, vi starete chiedendo, questa collezione di piccoli volumetti mi è piaciuta oppure no?
La risposta non è così semplice e lineare: in parte parecchio, anche se mi ha lasciato un senso di insoddisfazione, come se in fondo mi aspettassi qualcos'altro che non è mai arrivato. Un po' come un bambino che apre i regali che trova sotto l'albero di Natale è felice, ma speravo in fondo al suo cuore che arrivasse un biglietto firmato dal Babbo più famoso al mondo e questa letterina non c'è!
Ecco, Caro Babbo, dove sei? Cosa volevi dirmi? Non lo saprò mai, ho solo un sorriso di soddisfazione parziale ma gli occhi velati di liquido lacrimale che per fortuna non scende, lo sento solo io ma non traspare.

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Recensione di Baba - Blackwater la fortuna di M. Mcdowell

giovedì, febbraio 15, 2024 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Desperate Bookswife

 Il libro
Blackwater la fortuna di Michael Mcdowell
Editore: Neri Pozza| Pagine: 245| Pubblicazione: 2023| Prezzo 9,90€| Trama:Qui
Genere: saga


Notizie sull'autore
Michael MCDowell (1950-1999) è uno scrittore americano che ha pubblicato oltre trenta romanzi e scritto per la televisione e il cinema (Beetlejuice e Nightmare before Christimas).

 
Recensione di Baba

Fortuna è forse il romanzo che più mi ha entusiasmato di tutta la saga: quinto volume della fortunata serie ambientata a nella città di Perdido, Mcdowell ci butta a gamba tesa nel fantasy cupo, gotico, un po' raccapricciante, come se fosse la cosa più normale del mondo. L'autore scrive con una naturalezza avvenimenti disgustosi (non molti eh...ma d'impatto), come se stesse raccontando di un aperitivo bevuto con un amico la sera precedente. Il lettore ci crede e va avanti a leggere un po' intorpidito ma sicuro che sia tutto a posto, che in quella famiglia sia normale essere così! 

SPOILER PER CHI NON HA LETTO I PRECEDENTI ROMANZI

Ma facciamo un cappello introduttivo come si deve: in questo capitolo della saga Miriam, che è tornata a casa e sta cercando di capire il suo posto nel mondo (o forse sono i suoi parenti a capire quale sia il loro nella vita della giovane donna) inizia quasi a sembrare una donna normale. Elinor è come sempre colei che ha in mano le pedine in questo gioco familiare un po' stravagante; Oscar ha quasi terminato il suo compito, (ne aveva uno se non quello di "genitore due"?); Sister ha fatto un cambiamento repentino e da generosa zitella sposata solo sulla carta si trasforma in qualcos'altro; Grace e Lucille crescono il bambino e sognano ricchezze che non avrebbero mai sperato; Billy Bronze, colui che ormai gestisce le finanze della numerosa famiglia, continua a non piacermi per niente ma indubbiamente ha una piccola parte di terzo livello in questa serie; infine Frances è la vera rivelazione! 

Mai mi sarei aspettata una piega del genere, ho dovuto cambiare idea sulla figlioletta opaca di Elinor: il libro ha svoltato e lo ha fatto con stile. Non solo una saga familiare, un pizzico di fantasy, una spruzzatina di horror e quel briciolo di ambientazione gotica che quella casa sa dare. L'autore ha fatto centro, ma non sono io a dirlo!

Dire che non vedo l'ora di leggere l'ultimo capitolo è banale e prevedibile a questo punto, ma è la verità. Con "Pioggia" dovrò dire addio a questi personaggi che mi hanno accompagnato durante questo viaggio retrò, ho seguito le loro vicissitudini e non li ho mai traditi. Con una prosa coinvolgente e sicuramente una traduzione che non è da meno, La Fortuna (che come dice la parola stessa vede la rinascita finanziaria dei Caskey) è il più brutto dei sei libri dal punto di vista grafico, il più bello fino ad ora a livello di trama. La Pioggia vieni a meeeeeeeeee. 

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Recensione di Nadia - Clandestina di Marie Jalowicz Simon

lunedì, febbraio 12, 2024 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


Il libro
Clandestina di Marie Jalowicz Simon
Editore: Einaudi| Pagine: 331| Pubblicazione: 2015| Prezzo 20,00€| Trama:Qui
Genere: narrativa

Notizie sull'autrice
Marie Jalowicz è stata una filologa e storica della filosofia tedesca. Divenne nota a un pubblico più vasto per il suo racconto autobiografico della persecuzione degli ebrei nella Germania nazista, che fu pubblicato postumo.
Recensione di Nadia

Buongiorno lettrici e lettori!

Oggi vi parlo di un libro che esula di parecchio dalla mia comfort zone: infatti non si tratta di un romanzo, ma di una storia vera. Sto parlando di Clandestina - Una giovane donna sopravvissuta a Berlino 1940-1945, di Marie Jalowicz Simon.

In questo libro, edito da Einaudi, l'autrice, ebrea, racconta la sua vita da clandestina nella sua citta, Berlino appunto, dopo essere rimasta orfana alla morte del padre, nel 1941. Costretta ai lavori forzati nella fabbrica Siemens, circondata da parenti, amici e conoscenti ebrei che poco per volta vengono deportati nei campi di concentramento nell'est Europa, Marie capisce presto un'amara verità: se vuole sopravvivere deve togliersi la stella di David dai cappotti, tagliare i ponti con tutte le pe ebree che conosce e iniziare una vita in clandestinità. Marie comincerà così un'esistenza fatta di vagabondaggi nel cuore della notte quando non aveva un posto sicuro dove dormire, decisioni dettate dall'istinto e un catalogo di personaggi più o meno bizzarri che, consapevolmente o meno, la aiuteranno a sopravvivere.

Ricordo che, quando ero bambina e a scuola la maestra ci spiegava che durante la seconda guerra mondiale gli ebrei europei dovevano portare una stella di David cucita sul petto per essere immediatamente riconoscibili, pensavo "ma perché non potevano semplicemente togliersela e fingere di essere ariani?". Ecco, aiutata da un aspetto molto "tedesco", che non la denunciava automaticamente come ebrea, Marie fa proprio questo. Pur non perdendo di vista i capisaldi della propria religione decide, in maniera del tutto lucida e determinata, di comportarsi come una non ebrea in tutto e per tutto. Decisa a sopravvivere a tutti i costi, Marie ha patito la fame e il freddo, ha sopportato violenze e angherie, ma la sua volontà ferrea non ha mai vacillato. Marie non mi è risultata particolarmente simpatica, il suo carattere egoista e fortemente indipendente lo ha impedito, ma d'altra parte è ciò che le ha permesso di giungere incolume alla fine della guerra. Alcuni episodi raccontati dalla Jalowicz sono così assurdi da sembrare inventati, ma proprio ciò che ci sembra più incredibile è in realtà veramente accaduto, soprattutto in tempo di guerra. Leggere questo libro, arricchito da alcune foto d'epoca, è stato molto interessante e illuminante, sebbene i personaggi citati dall'autrice siano così numerosi da farmi girare la testa. Mi sono sentita immersa totalmente nella Berlino degli anni Quaranta, e ho palpitato con Marie in più di un'occasione. Un libro molto interessante, che consiglio a chiunque voglia approfondire la questione delle persecuzioni nei confronti degli ebrei, soprattutto in un momento storico come questo, dove i vertici stessi del popolo israeliano sembrano aver dimenticato cosa significhi essere vessati, minacciati e uccisi senza pietà.

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Recensione di Baba - Blackwater la guerra di M. Mcdowell

venerdì, febbraio 09, 2024 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Desperate Bookswife

 Il libro
Blackwater la guerra di Michael Mcdowell
Editore: Neri Pozza| Pagine: 250| Pubblicazione: 2023| Prezzo 9,90€| Trama:Qui
Genere: saga


Notizie sull'autore
Michael MCDowell (1950-1999) è uno scrittore americano che ha pubblicato oltre trenta romanzi e scritto per la televisione e il cinema (Beetlejuice e Nightmare before Christimas).

 
Recensione di Baba

Sono finalmente riuscita a fare il giro di boa e ho terminato il quarto volume di questa serie che mi piace davvero molto.
Blackwater non è solo una storia familiare ambientata in Alabama, è una raccolta di vite, un susseguirsi di eventi che fagocitano il lettore in un abisso dal quale non riesce ad uscire perché ormai fa parte della famiglia.
Torniamo però al quarto libro: la famiglia Caskey vede il ritorno del figliolo prodigo, anzi della figliola, Miriam, ormai rimasta senza la nonna MaryLove piano piano, senza dare troppa soddisfazione a Elinor, torna a casa.
Molti personaggi ruotano intorno a questa famiglia e solitamente sono gli appartenenti al sesso maschile a doversi adattare alle vicissitudini e ai mutamenti di questa famiglia che nasce matriarcale e continua su questa scia. Ogni uomo si adatta in qualche modo alla situazione e le donne portano avanti il loro compito o semplicemente la loro vita.
Non posso accennare molto di più sulla trama perché lo spoiler è dietro l'angolo, ma posso dirmi molto soddisfatta della fine che ha fatto Grace e la sua casa sullo stagno. Dopo ciò che è successo si è dimostrata caparbia e indubbiamente moderna visti i tempi. Mi è piaciuto come è riuscita ad affrontare il problema a testa alta, senza porsi troppe domande sulle eventuali conseguenze.
Non ho ancora capito che piega debba prendere la figlia più piccola di Elinor e Oscar, Frances,  la cocca di mamma ( cocca per un motivo che salterà all'occhio superata la metà del libro): a parte il piccolo neo invisibile a tutti ma enorme per sé stessa...per il momento non colgo altre sfumature degne di nota. Chissà se sarà un personaggio decisivo o sarà solo una comparsa messa lì per dare un senso alla storia. Forse però il suo fidanzato Billy potrebbe modificare notevolmente le vite di tutti i membri della famiglia. Ammetto però di non apprezzarlo, attualmente mi appare come una sorta di parassita e non riesco a provare simpatia per lui.
Che dire, vado avanti per la mia strada a vele spiegate e non vedo l'ora di affrontare il quinto volume!

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#4bloggerperunautore,

Quattro blogger per un autore - Anna Premoli

martedì, gennaio 30, 2024 Baba Desperate Bookswife 3 Comments


Buongiorno signori, come state? Siamo nel 2024 e con la benedizione del nuovo anno bisestile torniamo con la nostra rubrica!!! Ditelo che vi siamo mancate un pochetto! Se invece non avete modo di conoscerci, ecco due righe su ciò che combiniamo insieme.
Chi siamo? Ecco qui:
ChiaraChicca,  Ombretta e io: ogni due mesi leggeremo libri di uno stesso autore deciso precedentemente. Un modo per ampliare i nostri orizzonti, per imbatterci in letture che magari non avremmo preso in considerazione, dandoci la possibilità di innamorarci ancora, in maniera inaspettata (oppure di detestare fortemente qualcosa che non vorremmo più riavere tra le mani) .

Questa volta è il turno di Anna Premoli!



Il libro
Non ho tempo per amarti di Anna Premoli
Editore: Newton| Pagine: 315| Pubblicazione: 20178 Prezzo 9,04€| Trama:Qui
Genere: narrativa rosa

Notizie sull'autrice
È nata nel 1980 in Croazia; vive a Milano dove si è laureata alla Bocconi. Il suo romanzo d’esordio, Ti prego lasciati odiare, è stato un libro fenomeno: per mesi ai primi posti nella classifica, ha vinto il Premio Bancarella. Con la Newton Compton ha pubblicato anche Come inciampare nel principe azzurro, Finché amore non ci separi, Tutti i difetti che amo di te, Un giorno perfetto per innamorarsi, L’amore non è mai una cosa semplice, L’importanza di chiamarti amore, È solo una storia d’amore, Un imprevisto chiamato amore, Non ho tempo per amarti, L’amore è sempre in ritardo, Questo amore sarà un disastro, Molto amore per nulla, Tutto a posto tranne l’amore, Non sono una signora, Sfida all’ultimo bacio, Un amore sulla neve, In amore vince chi rischia e Tutto troppo complicato. Tre di questi titoli sono stati opzionati da case di produzione cinematografica.
Recensione di Baba

Julie vive e lavora in un appartamento a New York: scrive romanzi romantici storici e la sua casa è un porto sicuro che abbandona con poco entusiasmo. Julie ama le pantofole a forma di unicorno, i pigiami improbabili e le magliette molto infantili e poco sexy. Dopo una delusione sentimentale decisamente importante ha preso la decisione di mettere in standby il suo cuore e si dedica totalmente alla scrittura e alle amicizie. La madre la stressa parecchio, chiedendosi il perché sua figlia non riesca a portare a casa uno straccio di fidanzato, la sua vicina di casa, una signorina un po’ attempata, la tratta sempre con distacco e con un po’ di compassione. Non ci sono più le donne di una volta, sembrerebbe pensare.

La vita della scrittrice però è destinata a cambiare, un nuovo inquilino sta per arrivare nello stabile e gli operai che si occupano del trasloco emettono non poco baccano. Come farà Julie a concentrarsi? Chi si crede di essere il nuovo arrivato? Terrence Graham è il nome del ragazzo che abiterà al piano di sopra. Il suo bagaglio è fatto di strumenti musicali e le magliette da lui indossate sono piene di buchi e Julie si rende conto che i suoi trentasei anni hanno un peso se bilanciati a quelli del vicino di casa: un musicista decisamente famoso che ovviamente lei non aveva riconosciuto.

La loro storia inizia con una strana amicizia: la differenza di età si sente e a Julie pesa, per un uomo che può procreare anche a settant’anni non è un problema frequentare una donna più giovane di lui, purtroppo però non si può sempre dire lo stesso se i casi si capovolgono. Una donna dopo un po’ perde la sua capacità di mettere al mondo figli e proprio come succede a Cenerentola, la carrozza si trasforma in una zucca allo scadere del tempo. Possiamo dire che non sia vero, ma la verità è che purtroppo l’utero femminile ha una data di scadenza e che per molte persone tutto ciò ha un peso. Certo, non si nota in caso di una differenza di età piccola…ma se il divario è di 10 lustri…ahimè le cose cambiano. Tutto questo però dovrebbe fermare due anime che si amano? Ci possono essere altri modi per superare l'ostacolo e la "scusa" dei figli forse la si adotta per paura. Ma qui ci addentriamo in acque scure e non è questo il luogo.

Possiamo affermare che questo sia un tema all’interno del romanzo e proprio non mi aspettavo di trovare!

Per il resto è una commedia divertente, romantica, attuale e la penna della Premoli si conferma eccellente nel suo genere. Lo stile è frizzante, moderno e scorrevole, la protagonista è una di noi e il maschio alfa per fortuna non è così tanto "masculo" ma è un ragazzo alla portata di tutti, nonostante la sua notorietà. 

Ho scoperto che questo titolo fa parte di una serie ( non sequenziale) all’interno della quale vengono raccontate le storie di autrici che vivono a Manhattan e ovviamente sono amiche! Credo che cercherò gli altri titoli perché sono letture leggere ma che possono restare in memoria, senza essere cancellate come la cache del telefono.

E adesso non ci resta che andare a vedere cosa hanno letto le mie compagne di avventure!

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#Recensione,

Recensione di Nadia - La felicità dei giorni perduti di N. Kiss

sabato, gennaio 20, 2024 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


 Il libro
La felicità dei giorni perduti di Nikoletta Kiss
Editore: Giunti| Pagine: 464| Pubblicazione: 2020| Prezzo 16,90€| Trama:Qui
Genere: narrativa

Notizie sull'autrice
NIKOLETTA KISS nata a Budapest nel 1978, è cresciuta a Berlino dove ha studiato economia. Ha lavorato come consulente finanziaria per dodici anni in Germania, Stati Uniti e Australia. Dal 2016 si dedica alla scrittura e vive a Vienna con il marito e due figli. "La felicità dei giorni perduti", suo romanzo d’esordio di grande successo, è ispirato alla vera storia della sua famiglia.

Recensione di Nadia

Buongiorno lettrici e lettori!

Dopo parecchio tempo (il lavoro mi risucchia sempre di più) torno con la recensione del primo libro dell’anno per me: sto parlando di La felicità dei giorni perduti, di Nikoletta Kiss.

Questo romanzo si ambienta tra la Budapest degli anni Cinquanta e le Berlino e Vienna dei nostri giorni, e racconta una storia ispirata a quella della nonna dell’autrice. Rebeka Bardossy è figlia di un nobile ungherese e ha velleità di attrice. Purtroppo è nata nel periodo sbagliato: dopo la Seconda Guerra Mondiale, con la spartizione dell’Europa in due fasce d’influenza, una americana e l’altra russa, l’Ungheria è finita sotto il giogo del comunismo, e Rebeka, volitiva ma abituata ad avere sempre tutto ciò che desidera senza dover lottare, vedrà presto rovesciato tutto il suo sistema di valori. Ai giorni nostri, nel 2017, la nipote di Rebeka, Anna, che non vede la nonna da anni, deve rintracciarla per sottoporle una preziosa eredità. Anna ha un compagno più grande di lei, di cui è stata l’amante prima che lui lasciasse la moglie, e adesso è incinta.

Ho opinioni discordanti su questo libro, come ormai sempre più spesso mi accade. Se da una parte ho apprezzato il racconto della Budapest degli anni Cinquanta, che ho trovato descritta in modo efficace ed evocativo, dall’altra ho avuto la sensazione che le due parti della storia, il passato e il presente, fossero decisamente sbilanciate a favore del primo. È vero che spesso, nei romanzi che si sviluppano su due diversi piani temporali, una parte è preponderante rispetto all’altra, ma qui l’impressione è che la storia del presente sia soltanto un pretesto per narrare quella di Rebeka e di Istvàn, il suo amore contrastato (soprattutto da loro stessi, visto che entrambi sono bravissimi nel complicarsi la vita, che all’epoca era già difficile di suo). La parte relativa ad Anna invece è davvero troppo debole e non abbastanza incisiva affinché il lettore si interessi a lei. A mio parere sarebbe stato meglio se la Kiss si fosse semplicemente concentrata su Rebeka, il romanzo avrebbe guadagnato in incisività e ci sarebbe stato probabilmente lo spazio per rispondere ad alcune domande del lettore. Sì, perché un altro difetto che il libro ha, a mio parere, è che finisce in modo piuttosto brusco, lasciando diversi punti sospesi che, in una storia riuscita e ben equilibrata, avrebbero dovuto essere spiegati. La sensazione invece è che l’autrice avesse urgenza di raccontare determinati punti della vita della sua vera nonna e che, una volta fatto questo, abbia perso interesse nella storia che aveva creato. Avrei voluto per esempio saperne di più sulla vita di Rebeka dopo la partenza per l’America, o anche su ciò che è successo agli altri personaggi della storia, ma la Kiss non ha evidentemente ritenuto necessario raccontarlo. Un altro difetto che mi sento di attribuire al romanzo è il fatto che la storia intera sembra abbastanza un cliché: non metto in dubbio che la nonna della scrittrice abbia vissuto davvero questa storia, ma il rapporto della ricca nobile caduta in disgrazia con il povero artista squattrinato ma che la ama alla follia e farebbe di tutto per lei sa davvero tanto di già visto, e mi ha impedito di legarmi alla storia come avrei voluto (infatti ho impiegato diversi giorni per terminare il libro). In conclusione, un romanzo di cui salvo lo stile (è comunque ben scritto) e l’ambientazione, nella parte relativa a Budapest, ma che in generale presenta diversi difetti, che un editing come si deve avrebbe senz’altro potuto contribuire a smussare.

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