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Nadia around the world - Il cantastorie di Marrakech

sabato, aprile 22, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


Buongiorno lettrici e lettori!

Dopo tanto tempo oggi torno con una nuova puntata di Nadia around the world per condividere con voi le mie impressioni sulla meta della mia ultima gita: il Marocco, e in particolare le città di Marrakech e di Essaouira. Ad accompagnarci alla scoperta di questi luoghi un romanzo molto evocativo e di grande atmosfera, sebbene un po’ carente a livello di trama: sto parlando di Il cantastorie di Marrakech, di Joydeep Roy-Bhattacharya.
Il cantastorie di Marrakech

Il primo posto che viene in mente pensando a Marrakech, il più famoso e ricco di atmosfera, il punto nevralgico da cui partire per esplorare questa città così particolare è sicuramente la piazza principale, la Jemaa El-Fna, che è anche il luogo in cui principalmente si ambienta il nostro romanzo. Il cantastorie di Marrakech infatti, come il titolo stesso suggerisce, è il racconto di Hassan, cantastorie professionista dalla lunga tradizione famigliare, che nella Jemaa ogni sera dà vita a mirabolanti avventure per l’intrattenimento e la gioia dei suoi ascoltatori. Nella sera raccontata nel romanzo, però, Hassan racconta un episodio realmente accaduto: la scomparsa di una coppia di giovani stranieri, spariti proprio dalla piazza diversi anni prima, e le conseguenze che tale sparizione ebbe per il fratello di Hassan, Mustafa.
piazza Jemaa el Fna di giorno



piazza Jemaa el Fna di notte
La Jemaa El-Fna, il cui nome potrebbe significare “Assemblea dei defunti”, o “Moschea del nulla”, o “Moschea alla fine del mondo” è quanto di più particolare e diverso abbia mai visto nel corso dei miei viaggi. Sono già stata in Africa e in Medio Oriente, ma da nessuna parte come qui ho visto concentrarsi un così grande numero di venditori, incantatori di serpenti, donne che propongono tatuaggi all’henné, panche per assaggiare discutibile street food accanto a ristoranti eleganti e banchi di succhi di frutta per tutti i gusti. La Jemaa è piena di gente, dal mattino presto a tarda sera, e qui convergono turisti e locali in un tripudio che mette alla prova i cinque sensi: profumi di fiori d’arancio e menta fresca cercano di competere con i fumi esalati dai mille motorini decrepiti che utilizzano ancora miscele da noi bandite più di quarant’anni fa; il rumore dei tamburi e dei pifferi richiama i curiosi, pronti ad ammirare esibizioni di danza sfrenata, non prima di aver toccato con mano le merci più o meno pregiate dei commercianti locali, che cercano di venderti letteralmente qualsiasi cosa.

Il cantastorie di Marrakech rende benissimo l’atmosfera inebriante di piazza Jemaa El-Fna; leggendo questa storia, che pure a mio avviso ha diversi difetti, mi sono ritrovata catapultata nella piazza che ho lasciato due settimane fa, descritta con una tale dovizia di particolari da poter essere immaginata alla perfezione anche da chi non ci è mai stato. Dico che il romanzo non è scevro da difetti perché, al di là delle meravigliose descrizioni, ho trovato la storia piuttosto noiosa e ripetitiva, troppo “filosofeggiante” per i miei gusti.

Medina

Il racconto del cantastorie prosegue nei vicoli stretti e sinuosi della Medina, la città vecchia cinta da dieci chilometri di mura risalenti al XII secolo e ricca di botteghe ed eleganti riad. I riad sono a mio avviso la soluzione migliore per dormire a Marrakech spendendo poco e immergendosi nell’autentica cultura marocchina, perché sono abitazioni tradizionali riattate a b&b (spesso hanno anche un loro ristorante). Inoltre, anche se il vostro riad si trovasse in piena Medina, non ne sentirete il frastuono, perché di solito si trovano in vicoli più periferici, come il nostro, o comunque in cortili interni che schermano il rumore.

Jardins Majorelle

Nel Cantastorie di Marrakech l’autore cita, di sfuggita, due luoghi molto interessanti per il turista: mi riferisco ai Jardins Majorelle e alle Tombe dei Saaditi. I giardini sono incantevoli, la vegetazione al loro interno è tropicale e lussureggiante e il contrasto con l’indaco degli edifici dona al paesaggio un bellissimo colpo d’occhio. I biglietti possono essere acquistati solo online e consiglio di andarci al mattino presto, se non si vuole fare comunque coda nonostante la prenotazione. Le Tombe dei Saaditi sono un altro esempio di arte e architettura fenomenale, legno e marmo sono stati intagliati in maniera magistrale, con una precisione e una cura del dettaglio strabiliante, soprattutto se si pensa che risalgono al XVI secolo.

Tombe dei Saaditi

Il romanzo parla anche, en passant, della cittadina di Essaouira, piccolo porto di pescatori oggi famoso anche per essere una delle località più amate dai surfisti. Qui infatti, nella storia, vive per un certo periodo di tempo Mustafa, il fratello del cantastorie Hassan. Noi abbiamo visitato Essaouira durante un’escursione di una giornata, e mi è piaciuta tantissimo. Oltre a presentare una Medina molto più piccola (e decisamente meno caotica) rispetto a quella di Marrakech, e oltre ai bastioni corredati da cannoni che hanno fatto da location alla serie tv Il trono di spade, Essaouira mi ha conquistata per il suo lungomare ampio e moderno, che costeggia una spiaggia battuta dal vento, selvaggia ma non respingente, almeno per quanto mi riguarda. A fine marzo c’erano pochi turisti, ma non mancavano temerari sui lettini e soprattutto tanti surfisti che se la spassavano.

Bastioni di Essaouira

Spero di avervi incuriositi un po’ con questa breve carrellata del mio viaggio in Marocco, una terra di cui non conoscevo nulla e che mi ha piacevolmente colpita. Per quanto riguarda il libro che ci ha accompagnato in questo post, ve lo consiglio se volete vivere o rivivere le atmosfere e le sensazioni provate a Marrakech, ma non se cercate una storia adrenalinica e avvincente: da questo punto di vista, purtroppo, Il cantastorie di Marrakech si è rivelato una lettura piuttosto carente.

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Recensione di Baba - Blackwater la diga di M. Mcdowell

venerdì, aprile 21, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Desperate Bookswife

 Il libro
Blackwater la diga di Michael Mcdowell
Editore: Neri Pozza| Pagine: 256| Pubblicazione: 2023| Prezzo 9,90€| Trama:Qui
Genere: saga


Notizie sull'autore
Michael MCDowell (1950-1999) è uno scrittore americano che ha pubblicato oltre trenta romanzi e scritto per la televisione e il cinema (Beetlejuice e Nightmare before Christimas).

 
Recensione di Baba

Buongiorno lettori, come state? Siamo arrivati al secondo capitolo della saga del momento, ovvero Blackwater. Come spesso accade quando si parla di libri in serie (in realtà molti anni fa questo volume nasceva unico, poi Neri Pozza pubblicandolo in Italia ha deciso per motivi commerciali di dividerlo in sei parti), dicevamo che con i libri in serie capita di avere delle difficoltà a scrivere recensioni separate, ma ci proviamo! 
ATTENZIONE SPOILER, SE NON HAI LETTO IL PRIMO VOLUME FERMATI E NON ANDARE AVANTI CON QUESTA RECENSIONE.
Siamo nel 1922 a Perdido e la cittadina si sta riprendendo dalla piena che ha sconvolto la comunità causando morti e danni ingenti. Elinor Caskey è riuscita a raggiungere l'indipendenza (almeno abitativa) dalla matriarca Mary-Love che cerca in ogni modo di tenere i suoi figli (Oscar e Sister) sotto la sua ala da mamma chioccia. La sua presenza non è solo ingombrante, è proprio devastante e sfido chiunque ad accettare una figura così invadente. Il sacrificio però è stato costoso, almeno per Oscar, per Elinor in realtà non l'ho capito. Sono fermamente convinta che la sua decisione sia stata ponderata e questo le ha permesso di mettersi nella condizione psicologica di non patire troppo, come se la sua scelta sia stata fatta a fin di bene e di conseguenza non la riguardasse del tutto. Io sono rimasta basita, nella vita però accade anche di peggio, no? 
La vita prosegue indisturbata, ogni tanto capita di pensare che non accada quasi nulla ma come mi capitò con la saga dei Cazalet...invece succede di tutto, ma scivola via velocemente. Come dice il titolo stesso c'è un professionista, ospitato addirittura a casa di Mary-Love, che si sta occupando della costruzione della diga: tutti la bramano a parte Elinor. Perché? La donna dai capelli rossi e dal passato misterioso sostiene che il fiume non nuocerà più almeno fino a quando lei sarà viva. Un po' strano non trovate? 
Nel frattempo Sister si sta ponendo delle domande riguardo il suo futuro e spera di riuscire ad emanciparsi, nonostante il guinzaglio corto di mammina. 
Ammetto di essere sempre più invaghita da questa serie così strana, scorrevole e intrigante. I personaggi sono perfetti e nonostante il libro non sia freschissimo, io lo trovo davvero molto moderno. La parte surreale c'è ma è minima, incuriosisce senza essere pesante e chissà cosa andremo a scoprire. Non vedo l'ora. Chi è Elinor e perché è arrivata a Perdido? 
Credo che queste domande siano le più gettonate ma non sono le uniche a mantenere alta l'attenzione: il personaggio di Mary-Love è perfetto nel suo essere in parte detestabile, è la suocera che quasi nessuno vorrebbe avere, la madre asfissiante, la sorella rompi balle, la pettegola che pensa all'apparenza e non alla sostanza; Sister è una giovane donna annientata ma che comunque ha un guizzo ogni tanto che provoca quel briciolo di stupore; Oscar è l'uomo che non comprende la direzione da prendere, si fa trascinare un po' dalla mamma e un po' dalla moglie, appare spaesato. Siamo sicuri che l'autore sia un uomo? Battute a parte...per il momento lo consiglio spassionatamente, potrete leggerlo o ascoltarlo grazie ad Audible, approfittatene! 

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Recensione di Baba - Blackwater la piena di M. Mcdowell

sabato, aprile 15, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Desperate Bookswife

 Il libro
Blackwater la piena di Michael Mcdowell
Editore: Neri Pozza| Pagine: 250| Pubblicazione: 2023| Prezzo 9,90€| Trama:Qui
Genere: saga


Notizie sull'autore
Michael MCDowell (1950-1999) è uno scrittore americano che ha pubblicato oltre trenta romanzi e scritto per la televisione e il cinema (Beetlejuice e Nightmare before Christimas).

 
Recensione di Baba

Come non farsi irretire da una pubblicazione a puntate di un romanzo diviso in sei parti dalla copertina accattivante e dalla trama misteriosa, intrigante e che richiama addirittura la saga familiare? Non si può resistere, per nulla al mondo, anche perché il prezzo è un vero specchietto per le allodole: 9,90 euro. Si, ma per sei volumi. Praticamente questo libro mi è costato 60 euro e io sono anche contenta! Bravi Neri Pozza, il vostro marketing non fa una piega.
Blackwater prende vita nel 1919 in Alabama. Una piena ha appena fatto straripare le acque del fiume che hanno sommerso la cittadina di Perdido uccidendo diverse persone e portando conseguentemente il panico tra gli abitanti che hanno perso molto o tutto. Insieme all'acqua torbida del fiume appare una persona completamente diversa dai neri che popolano le strade di quella zona d'America: una giovane donna dai capelli rossi è stata salvata e portata in un albergo come "base di salvataggio". Si chiama Elinor, è sola al mondo, sembra quasi non avere un passato ed è una maestra, la maestra dai capelli rossi. Questa misteriosa donna si infila nelle vite della famiglia Caskey facendo innamorare Oscar e indispettendo la madre di quest'ultimo, la signora Mary-Love.
Inizialmente l'autore è partito da lontano, sembrava proprio voler introdurre i personaggi in vista di un viaggio abbastanza lungo e tortuoso: ammetto di non essere entrata immediatamente in sintonia. Superate poi le sessanta pagine ho iniziato a seguire con maggior interesse la storia. Indubbiamente il sig. McDowell ha saputo mescolare bene le carte introducendo il personaggio di Elinor con grande maestria. Tutto un mistero la avvolge ma non è forzato, di tanto in tanto arrivano delle piccole perle che incuriosiscono il lettore e gli lasciano un bel po' di acquolina in bocca. Una donna che non solo è misteriosa, sembra proprio arrivare da un luogo sconosciuto a noi comuni mortali. All'interno della storia però sembra tutto così normale, come se quelli strani fossimo noi lettori. Le vicende familiari dei Caskey mi piacciono assai: Sister, ovvero la sorella di Oscar, che vive con la madre Mary Love, succube della matriarca eppure così legata a lei; un rapporto molto intenso che non sono in grado di descrivere, quasi contraddittorio. James, il cognato di Mary Love, con sua moglie Genevieve e la figlioletta, che si attacca così tanto a Elinor ( come d'altronde James stesso) facendo abbastanza infuriare Geneviève... Insomma i rapporti familiari che cambiano dopo l'avvento di una donna apparentemente mite e docile ma che ha quel non so che di nascosto pronto a uscire allo scoperto. La piena è la prima parte di una saga colma di sorprese. I colpi di scena non mancheranno e non vedo l'ora di proseguire visto il finale davvero con il botto: chi si sarebbe aspettato una scelta così premeditata? Io no e anche solo il fatto che tutto questo mi abbia preso alla sprovvista è un punto a favore del libro! 
Voi lo avete letto? Cosa ne pensate? 

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Recensione di Baba - Coraggio di Raina Telgemeier

venerdì, aprile 14, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Desperate Bookswife

 Il libro
Coraggio di Reina Telgemeier
Editore: Il Castoro| Pagine: 211 Pubblicazione: 2010| Prezzo 15,50€| Trama:Qui
Genere: graphic novel 

Notizie sull'autrice
RainaTelgemeier, classe 1977, è tra le più note e affermate autrici di graphic novel per ragazzi nel mondo, vincitrice e a oggi di ben cinque Eisner Award. Vive e lavora a San Francisco. È considerata “la Regina dei graphic novel” per la fascia 9-13 anni. Il New York Times ha detto di lei: «Raina Telgemeier è come i Beatles o la J.K. Rowling dei Graphic Novel.»
Raina Telgemeier ha iniziato la sua carriera adattando e illustrando i primi quattro graphic novel ispirati alla serie di romanzi “Il Club delle baby sitter” di Ann. M. Martin, classico della letteratura mondiale per ragazzi.
Nel 2010 si dedica alla pubblicazione di opere completamente sue partendo dal graphic novel Smile (Eisner Award 2011, “Miglior fumetto per ragazzi” e per quattro anni consecutivi nella classifica dei bestseller del New York Times.). Seguono nel 2012 Drama (In scena), nel 2014 Sisters (Sorelle – Eisner Award 2015 “Miglior Autrice”), e nel 2016 è la volta di Ghosts (Fantasmi – Eisner Award 2017, “Miglior fumetto per ragazzi”). Nel 2019, Guts (Coraggio): appena uscito negli Stati Uniti diventa il libro più venduto della settimana scalzando perfino Stephen King, vince due Eisner Award 2020 come “Miglior fumetto per ragazzi” e come “Miglior autrice” ed è di nuovo un successo mondiale. Tutti i libri di Raina Telgemeier sono pubblicati in Italia da Editrice Il Castoro.
Il suo sito&blog goraina.com/

 Recensione di Baba

Ho scelto questa graphic perché mia figlia, dopo averla letta e avermi esternato il suo entusiasmo mi ha detto: "tanto non la leggerai mai". Va beh, se la mettiamo su questo piano passo subito ai fatti. Quindi eccomi qui, a parlarvi una graphic decisamente interessante. 
L'autrice è diventata famosa proprio grazie alla serie composta da Smile, Sorelle e infine Coraggio, questa serie che si contraddistingue da uno smile in copertina, racconta le esperienze autobiografiche dell'autrice. In questo volume Raina frequenta la quinta della scuola primaria e proprio durante questi mesi inizia a soffrire di forti mal di pancia. Da quel momento oltre al dolore prendono forma le sue fobie, fino ad arrivare ad apparire la strana della classe. Come dice il titolo stesso ci vuole un bel Coraggio per riuscire a combattere le proprio battaglie, mica è scontato a quell'età ( in realtà in generale nella vita) provare a prendere la situazione in mano e combattere, fino alla vittoria. Una storia che insegna tanto, Ancor di più perché vera. Le illustrazioni sono semplici, dai colori pastello e dai tratti tondeggianti e privi di ghiri Gori, secondo me adatti particolarmente ai 10 anni. Ho apprezzato particolarmente la delicatezza con cui è stato trattato il tema di questo capitolo della serie e nonostante non abbia letto gli altri mi sento di dire che questa donna sa molto bene come arrivare ai cuori e alla testa dei ragazzi. Raina, proprio perché è lei, è una di loro, fragile, sensibile, a volte aggressiva altre volte indifesa, vive la sua quotidianità con fatica per affrontare le sfide quotidiane, ma quando si accorge che anche altre persone hanno dei problemi torna con i piedi per terra e comprende la sua fortuna. 
Mi è piaciuta tantissimo e devo ringraziare Isotta per avermela fatta leggere, gliel'ho comprata io, chiedi consiglio ad una instagrammer specializzata in graphic e indubbiamente ci ha preso in pieno. 

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Recensione di Baba - La ballata del naso rotto

giovedì, aprile 13, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


 Il libro
La ballata del naso rotto di Arne Svingen
Editore: La nuova frontiera| Pagine: 192| Pubblicazione: 2019| Prezzo 15,50€| Trama:Qui
Genere: narrativa ragazzi

Notizie sull'autore
È uno dei più importanti autori norvegesi per ragazzi. Impegnato nel promuovere la lettura tra i più giovani, ha scritto per loro decine di libri, oltre ad alcuni testi per adulti, drammi radiofonici e graphic novel. I suoi libri affrontano temi molto diversi: thriller per ragazzi, titoli umoristici, o argomenti ben più seri, come gli ex bambini soldato o il tema della droga.
La ballata del naso rotto è stato il suo più grande successo, sia in patria che all’estero.

 Recensione di Baba

Questo volume mi è stato consigliato da una cara persona della quale mi fido: una bibliotecaria che possiede il grande dono di comprendere davvero le esigenze dei lettori, prendendoci sempre! Così un giorno di un gennaio di un paio di anni fa questa fantastica persona stila una lista dove inserisce anche questo titolo. Subito non ero così convinta, non conoscevo la casa editrice, non avevo mai sentito nominare né l'autore né il il romanzo stesso. Un bel giorno però mi capita tra le mani e penso che fosse un segno del destino. 
Il protagonista si chiama Bart, come il protagonista giallo e combina guai dei Simpson, ha dodici anni e abita in un quartiere molto popolare di una città nella penisola Scandinava. Bart fa pugilato per compiacere la sua affettuosa madre ma non ha mai effettuato un attacco, però si difende abbastanza bene. Vorrebbe cantare, se solo il coraggio lo accompagnasse invece di bloccargli la voce non appena esce dal bagno di casa sua, dove invece dimostra il meglio di sé. Nessuno sa della sua passione, solo una sua compagna di scuola, decisamente popolare, peccato che non sappia tenere un segreto nemmeno a pagarla. 
Bart  ogni giorno a scuola cerca di essere invisibile: se nessuno si accorge di lui nessuno può prenderlo di mira e scoprire le problematiche della sua strana famiglia. Può sembrare una strana impresa, ma fino ad oggi c'è riuscito egregiamente. Poco alla volta però il nostro protagonista scopre che c'è qualcos'altro, scopre che l'amicizia esiste e che alla fine non è poi così male. Questa è una storia fatta di emozioni, di cambiamenti e difficoltà da affrontare una alla volta. Parla di riscatto e fiducia, parla di spontaneità. 
I personaggi, anche se giovani, sono profondi e i sentimenti degli adolescenti non sono così semplici da mettere su carta. Bart non è più un bambino ma non è nemmeno un ragazzo, ha dei sogni sui quali però non spende troppo tempo, manca il denaro a casa sua e a lui basta sopravvivere in pace. Cerca di fare di tutto per compiacere sua madre, donna dolce e amorevole nonostante abbia diversi problemi e non sia sempre trasparente. Conta di più dimostrare affetto con moine e carezze ma poi continuare sulla propria strada sbagliata oppure sarebbe meglio essere meno stucchevoli ma maggiormente rette? Credo che comunque faccia un genitore sbaglia, anche se diciamo ci sono errori che si possono prevedere ed evitare. 
Quando ho finito il libro sono rimasta con il volume in mano a pensare, una bellezza che arriva poco alla volta, che entra piano dalla finestra come una luce soffusa al mattino ma dirompente verso mezzogiorno. Ecco cosa mi ha lasciato La ballata del Naso Rotto. Se non lo conoscete, beh procuratevi una copia! 

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Recensione di Baba - L'ombra del bastone di Matteo Corona

lunedì, aprile 10, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


 Il libro
L'ombra del bastone di Matteo Corona
Editore: Mondadori| Pagine: 116| Pubblicazione: 2021| Prezzo 19,00€| Trama:Qui
Genere: graphic novel

Notizie sull'autore
Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Matteo Corona, classe 1981, vive e lavora a Erto. Collabora con privati, aziende, agenzie di comunicazione e case editrici alla realizzazione di progetti editoriali, branding, disegni, elaborati grafici e illustrazioni.

 Recensione di Baba
L'ombra del bastone è una graphic novel del figlio del celebre Mauro Corona, tratta appunto da un romanzo di quest'ultimo "l'ombra del bastone". Non ho mai letto nulla di questo autore (Corona senior) mentre invece mio marito è decisamente suo fan, possiede la maggior parte dei suoi libri e mi mandò al patibolo per avere un autografo che mi costò uno sguardo di disprezzo e una rispostaccia. Non appena ho visto questo fumetto ho pensato che potesse fare al caso di Ezio e gliel'ho comprato. Lo ha letto subito e la sua reazione entusiasta mi ha fatto pensare di averci preso. Adesso è la mia volta ma decisamente le impressioni sono totalmente discordanti da quelle del mio coniuge ( che strano, invece di solito...). 
Le illustrazioni sono in bianco e nero, tavole complesse ricche di particolari, sfumature e tratti duri e taglienti. Le espressioni facciali sono complesse e rendono molto l'idea di ciò che passa nella mente del personaggio. Diciamo che le parole sono giusto un sottotitolo perché la parte grafica, seppur non piacendomi, è assolutamente esaustiva. La storia proprio non mi piace, cupa, macabra, senza uno spiraglio di speranza. Non dico che ci debba essere il lieto fine, non sono una fan del "e vissero felici e contenti" ma nemmeno metto un like al "moriremo tutti sempre e comunque". 
Questa è la storia di una maledizione, di persone che si ammazzano a vicenda, di donne davvero descritte come cagne in calore e di uomini che non mi piacciono per niente. Ho trovato tutto molto molto sgradevole anche contestualizzando, dalle illustrazioni disturbanti, troppo esplicite e di una volgarità fine a se stessa ( anzi mi è sembrata quasi denigratoria per il genere femminile) alla storia orrenda. La famiglia Corona sarà famosa e ben considerata dal punto di vista letterario ma a me tutto questo ha provocato solo la sensazione di aver perso del buon tempo, per fortuna non molto. 

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Recensione di Baba - Le bugie non salvano nessuno di Monica Coppola

venerdì, aprile 07, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Desperate Bookswife
 Il libro
Le bugie non salvano nessuno di Monica Coppola
Editore: Las Vegas| Pagine: 170| Pubblicazione: 2022| Prezzo 15,00€| Trama:Qui
Genere: narrativa

Notizie sull'autrice
Autrice di La misura imperfetta del tempo e Le bugie non salvano nessuno
Monica Coppola è nata a Torino. Ha pubblicato i romanzi “Viola, vertigini e vaniglia” (BookSalad, 2015), “La misura imperfetta del tempo” (Las Vegas edizioni, 2019) e “Le bugie non salvano nessuno” (Las Vegas edizioni, 2023) .
Ha curato l’antologia “Dai un morso a chi vuoi tu” (BookSalad, 2016). Ha scritto racconti per “La Repubblica - L’Espresso” e “Carie”, e collaborato con il blog di “Vanity Fair”. Si occupa di marketing e formazione.

 Recensione di Baba

Premetto di essere una fan dell'autrice da diversi anni, ho seguito il suo esordio a Book Salad e poi sono stata felice quando si è affidata a Las Vegas edizioni perché Carlotta e Andrea sono dei professionisti con la P maiuscola. Monica e Book Salad sono stati nostri ospiti a Libri al Leu, festival letterario ubicato nel centro storico di Casalborgone. Daniela e io ci tenevamo che Monica venisse ascoltata e poi letta. So che in molti hanno letto il suo ultimo libro di allora.
Oggi torna più grintosa che mai con una storia ambientata nella Torino popolare a cavallo tra gli anni 80 e 90, Anna è protagonista che conosciamo bambina e salutiamo diciottenne.
Anna nasce in una famiglia come tante altre, padre operaio in Fiat, madre casalinga/venditrice ambulante e un fratello molto più grande di lei, Enzo. La mamma, bellissima, è una donna irrequieta, terrorizzata dal giudizio frivolo degli altri, sempre arrabbiata e pronta ad attaccare la sua famiglia per qualunque ragione; non riesce a trasmettere tenerezza come Anna vorrebbe ma sembra sempre scocciata e di corsa. Il papà è un uomo che appare un po' succube, di quelle persone che si incurvano per portare meglio il peso invece di fermarsi, scaricarne un po' e trasportarlo a rate. Mina è la nonna paterna, una donna anziana che invece il calore sa trasmetterlo e Anna si riempie cuore e anima della sua presenza quando c'è, e purtroppo sempre troppo poco. Durante questo romanzo avremo la possibilità di vedere crescere la nostra piccola protagonista, osservare impotenti quanto ogni scelta, ogni omissione, ogni carezza non data, ogni spiegazione negata possa influenzare la crescita di una persona. Forse siamo convinti che siano i gesti eclatanti a danneggiare un bambino, come uno schiaffo, un maltrattamento, ma non è solo quello: crescere in un posto apparentemente normale ma senza serenità e soprattutto senza spiegazioni può comunque rovinare la vita. Certo, Anna ha sempre avuto un tetto sopra la testa, un letto caldo e un piatto in cui mangiare, le è però venuta a mancare la fiducia verso i componenti della sua famiglia ma soprattutto niente è come sembra.
Un libro che mi ha tenuta incollata alle pagine, una storia di vita quotidiana così forte ma contemporaneamente delicata, una scrittura curata a tal punto che sembra che l'autrice con le parole ci danzi, ma lo fa in maniera del tutto naturale, senza apparire forzata o studiata. Monica è questo. Per me ogni suo libro è tanta bellezza e Anna dagli occhi giapponesi resterà accanto a me per un po'.

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Recensione di Baba - Come uccidono le brave ragazze di H. Jackson

martedì, aprile 04, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

 


 Il libro
Come uccidono le brave ragazze di holly Jackson
Editore: Rizzoli| Pagine: 464| Pubblicazione: 2021| Prezzo 17,00€| Trama:Qui
Genere: thriller/YA

Notizie sull'autrice
Si è laureata all’università di Nottingham, dove ha studiato linguistica letteraria e scrittura creativa. Vive a Londra, dove trascorre il suo tempo libero con i libri (che legge e scrive), con i videogiochi e con i documentari sul crimine, immaginando di essere una detective. Questo è il suo primo romanzo e presto diventerà una serie TV.

 Recensione di Baba

Ho visto questo volume numerose volte sui profili di diverse book-qualcosa ( IG, Tik Tok, Facebook e chi più ne ha ne metta) ma proprio per questo motivo non l'ho preso in considerazione: è raro che io mi lanci su qualcosa di cui si è molto parlato. La sfida di lettura che organizzo ha deciso che io dovessi leggere dei libri di autori...diciamo imposti, così ho pensato che sì, avrei affrontato questo libro thriller per ragazzi.
Pippa è una ragazza che sta per finire le superiori e deve iscriversi al College. Decide di fare un compito, una ricerca su come i media influenzino Ia risoluzione dei fatti di cronaca.
Cinque anni prima una ragazza, Andy, è stata uccisa dal suo ragazzo, che poi si è suicidato pochi giorni dopo. Il caso è stato chiuso abbastanza velocemente senza troppi problemi, una vittima bella e popolare, un assassino nero, una discussione pochi giorni prima del fattaccio e stop. Pippa, che è una studentessa volenterosa, decide di volerne sapere di più poiché certi conti non le tornano e insieme al fratello dell'assassino cercherà di scoprire maggiori dettagli fino a quando però va a toccare tasti che non sarebbe dovuto far suonare!
Inizialmente ero un po' scettica, quando ci sono di mezzo ragazzi giovani per me è sempre un'incognita, riuscirò ad appassionarmi nonostante la mia età sia nettamente superiore a quella dei protagonisti? Spesso non accade e la lettura scivola via senza lasciare nulla. Per quanto in questo libro alcuni fattori mi siano sembrati alquanto fantasiosi...ammetto di aver provato simpatia per Pippa: la ragazza è testarda, precisa e non molla l'osso. Mi è piaciuto il modo di investigare e mi è quasi sembrato di essere all'interno di un film che avrei guardato con piacere qualche anno fa.
Credo che l'autrice abbia uno stile coinvolgente, ovviamente moderno e adatto ad un pubblico di teen-ager, non per questo non adatto ad un pubblico più adulto. Ovviamente la lettura va presa con semplicità e senza pretese stratosferiche ma è comunque un buon intrattenimento. Non so se leggerò il seguito, ho talmente tanti libri in lista che boh...ma sicuramente non lo escludo a priori perché sono rimasta piacevolmente colpita.

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Recensione di Baba #16 - I sette mariti di Evelyn Hugo

lunedì, aprile 03, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


 Il libro
I sette mariti di Evelyn Hugo di  Taylor Jenkins Reid
Editore: Mondadori| Pagine: 420| Pubblicazione: 2021| Prezzo 20,00€| Trama:Qui
Genere: narrativa

Notizie sull'autrice
Taylor Jenkins Reid è autrice dei bestseller Malibu Rising, Daisy Jones & The Six e I sette mariti di Evelyn Hugo. Vive a Los Angeles con il marito e la figlia.
Un adattamento de I sette mariti di Evelyn Hugo in forma di miniserie è attualmente in preparazione per Touchstone Television Studios sotto la direzione di Ilene Chaiken e Jennifer Beals (The L Word).
 Recensione di Baba

Ho deciso di leggere questo libro grazie ad una recensione scritta da una mia amica. Mi ha talmente incuriosita che ho dovuto affrontare questo volume e comvolgere altre persone nella lettura, perché leggere insieme è più bello e la possibilità di confronto è maggiore. 
Evelyn Hugo è un'anziana e famosissima attrice che contatta la narratrice di questa storia con una scusa (una giornalista mulatta che cerca di salire i gradini della sua rivista mettendoci anima e cuore) e le strappa la promessa di scrivere la sua biografia. La giornalista è stupefatta: non è famosa, la rivista Vivanne è popolare, molto letta e gestita da una direttrice tutta d'un pezzo. Lei...perché proprio lei? Non lo sa, eppure Evelyne non è disposta a trattare, cederà la sua vita nelle mani di questa giovane donna e a nessun altro: il giornale deve restare fuori. Oddio e se così perderà il lavoro? Quale sarà la scelta giusta? 
Come potrete immaginare, visto il titolo del libro, Evelyn ottiene sempre quello che vuole.
Ho amato il personaggio di Evelyn un po' alla volta, è il classico personaggio spigoloso e cosciente di esserlo
Bella da impazzire, sicura di sé, un po' senza freni inibitori e senza particolare moralità l'attrice non ha troppi veli addosso e le piace: gli sguardi e le attenzioni devono essere tutte sue, la scena è sempre stata sua. 
Una donna all'avanguardia che fa di tutto per diventare qualcuno, come ad esempio sposare qualcuno che le possa dare un passaporto per diventare finalmente grande, poi un altro per emergere e via così. Ma cosa si nasconde dietro a questo romanzo? Chi sarà la narratrice e perché la Hugo ha scelto proprio lei? 
Non si può dire che la protagonista sia amabile e che sia scritta per piacere ai lettori perché Lei è ciò che molti vorrebbero essere ma non sono a causa di tabù; Lei è ciò che non si ammette di desiderare; Lei è la regina delle donne e sovrana degli uomini. Forse però non è tutto oro ciò che luccica e il lettore scoprirà se invecchiando lei crescerà oppure se resterà la medesima, solo con più esperienza. 
Mi è piaciuto, una lettura scorrevole e coinvolgente, una trama mai banale che mi ha trasportato altrove. Al suo interno si toccano dei temi importanti e importanti come l'omosessualità e l'accettazione, il ruolo della donna in carriera, la crescita sociale e altro ancora. 
E voi lo conoscete? Qual è la vostra opinione? Quali sono i punti di forza e quello deboli? Vi aspetto nei commenti. 

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Recensione di Baba #15 - I sette killer dello Shinkansen

sabato, aprile 01, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


Il libro
I sette killer dello Shinkansen di Isaka Kotaro
Editore: Einaudi| Pagine: 542| Pubblicazione: 2021| Prezzo 21,00€| Trama:Qui
Genere: thriller giapponese

Notizie sull'autore
Isaka Kotaro è uno dei piú celebri scrittori giapponesi di crime e non solo. Nel corso della sua straordinaria carriera ha vinto tra gli altri lo Shincho Mystery Club Prize, il Mystery Writers of Japan Award, il Japan Booksellers' Award e lo Yamamoto Shugoro Prize. Per Einaudi ha pubblicato I sette killer dello Shinkansen (2021 e 2022) e La vendetta del professor Suzuki (2022).

 Recensione di Baba

Questo titolo ha una storia particolare: lo trovai in un mercatino e pensai di regalarlo a Daniela (noi abbiamo un rito, quello del libro cacca, io cerco sempre di trovarle un libro potenzialmente di merda così che lei possa scrivere una di quelle recensioni da spaccarsi dalle risate, fino ad oggi non ci sono riuscita). Successivamente, forse qualche mese dopo, il caso vuole che la figlia della mia libraia mi ha consigliato questo thriller dicendomi che non era riuscita a staccarsi dalla lettura. Lo prendo, ma non ricordo assolutamente che è lo stesso libro che regalai a Dany (ovviamente :-)).
I sette killer dello Shinkansen è un libro geniale e a tratti assurdo, racconta le storie di un numero considerevole di persone poco raccomandabili che popolano il treno ad alta velocità che parte da Tokyo e raggiunge altre parti del Giappone.
Ogni capitolo è dedicato ad uno o più protagonisti: ci sono una coppia di killer abbastanza improbabile ma decisamente comica che si fanno chiamare agrumi perché i loro nomi in italiano sono tipo Limone e Mandarino o similare..., Lemon sembra un po' ritardato ma in realtà ne sa una più del diavolo, è appassionato al trenino Thomas paragona tutto ai personaggi di quei cartoni animati/libro per bambini; poi abbiamo Nanao lo sfigato e Maria, sempre al telefono con lui ad ordinarli cosa debba fare ma lui ne combina sempre una risultando una vera macchietta; poi c'è il Principe che è un ragazzino delle medie assolutamente fuori di melonex inquientante come un killer psicopatico peccato che sia solo più che un bambino; poi abbiamo un ex ubriacone con il figlio all'ospedale dopo una caduta da un tetto...tenuto in ostaggio dallo stesso principe.
Ognuno è su quel treno per un motivo, ognuno combina un casino dietro l'altro, e tra colli spezzati e scene tragicomiche questo libro è assolutamente assurdo ma decisamente avvincente. Credo che l'autore abbia studiato tutto nei minimi dettagli senza lasciare niente al caso, piccoli particolari che fanno la differenza ( come una delle scene finali...).
Peccato che come spesso accade in Italia le pubblicazioni seguano ordini tutti loro e così scopro che c'è un libro che mi è stato venduto come seguito ma in realtà veniva prima di questo, dedicato ad un personaggio secondario, il professore, che appare in questo libro quasi inutile. Sicuramente lo leggerò, spero quasi subito visto che sono all'interno dello stile un po' strano di questo autore. È un giapponese sì, ma rispetto a quelli che ho letto in precedenza devo ammetterne la completa diversità dello stile: parolacce, azione, sentimenti poco raccontati con poca compostezza, nessuna delicatezza. Certo, è un thriller, ma solitamente appaiono decisamente più lenti!
All'inizio ammetto di aver faticato abbastanza a capire il senso di tutto e ho iniziato a perdermi, poi anche parlandone con Daniela ho capito dove stava andando questo benedetto treno e sono entrata nel Mood "ok ci sto dentro".
Lo consiglio? Non lo so... Non a tutti, non credo sia uno di quei libri che tutti dovrebbero leggere, anzi! Deve piacere l'idea di un romanzo quasi corale, tragicomico, per certi versi assurdo. Deve piacere l'idea di leggere qualcosa di diverso, non molto classificabile. Io sono felice di averlo affrontato, ma probabilmente ero ben disposta, in un altro momento forse non lo avrei apprezzato così tanto.

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