#5 blogger per un autore,

5 blogger per un autore #4 - Margherita Oggero - La collega tatuata

sabato, luglio 30, 2022 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


Buongiorno signori, come state? Siamo a fine luglio, chi è in vacanza? Dai dai svelate le vostre mete!
Nel frattempo però... "cinque blogger per un autore" sono tornate! 
Chi sono? Ecco qui:
ChiaraChiccaDaniela, Ombretta e io ogni due mesi leggeremo libri di uno stesso autore deciso precedentemente. Un modo per ampliare i nostri orizzonti, per imbatterci in letture che magari non avremmo preso in considerazione, dandoci la possibilità di innamorarci ancora, in maniera inaspettata (oppure di detestare fortemente qualcosa che non vorremmo più riavere tra le mani) .

Questo mese abbiamo deciso di leggere Margherita Oggero, autrice che ha in attivo diversi titoli e che continua a sfornarne di nuovi. Io ho letto il primo volume di una serie: "La collega tatuata".


Della Oggero, autrice torinese, ho letto parecchi anni fa "Risveglio a Parigi". Non ricordo molto di quel libro, ad oggi non saprei dire nulla sul mio indice di gradimento a riguardo. Ho rimosso. Questo mi fa pensare che probabilmente non lo considerai un capolavoro...o semplicemente non mi è rimasto particolarmente impresso. 
Questo di cui vi parlo è proprio l'esordio dell'autrice, scritto vent'anni fa e pubblicato con Mondadori. Margherita Oggero è un'insegnante in pensione e il suo primo libro ha come protagonista una "profia", così si chiamavano le professoresse non particolarmente simpatiche in Piemonte intorno agli anni 2000, che ha una vita incasinata e ama bere il famoso Punt e Mes (un particolare Vermut di cui abbiamo anche una scultura in centro a Torino). 
L'anno è appena iniziato e le assegnano una nuova classe che le farà storcere il naso, c'è un nuova collega bellissima, con la puzza sotto il naso, un tatuaggio orrendo che però su di lei non stona, che odia i cani e quindi a sua volta verrà odiata dalla nostra protagonista. La Baudino prende talmente in odio la collega (Bianca De Lenchantin) da parlarne di continuo, come se fosse un'ossessione. Dopo poco questo mix di eleganza, bellezza e antipatia... muore. La Gina (amica del cuore della Baudino) ha avuto qualcosa da ridire con l'ormai defunta donna - quando era in vita ovviamente - a causa di cani, giardini e azalee rovinate. Chi avrà ucciso la bellona? E chi lo sa. 
Questo romanzo non è stato di facile lettura, in primis perché la narrazione passa dalla terza persona alla prima persona senza nessun preavviso: tre pagine dove si parla di "lei che beve il suo bicchierino, va a prendere Livietta alla lezione di inglese, passa in rosticceria a prendere un pollo e della gastronomia per la cena con la madre" e di punto in bianco, senza cambiare nemmeno capitolo tu lettore ti ritrovi a leggere "Io che camminavo verso la porta di casa e pensavo il come mai la Gina fosse così distaccata durante la nostra telefonata" e di nuovo si riparte con "la famiglia aveva consumato una cena tremenda, il pollo era vecchio e i gamberi sapevano di formaldeide, Renzo ormai era abituato a queste cose tipiche della moglie". Ditemi cosa ci capisco? Io sono rimasta un po' interdetta. Perché questa scelta? Per confondermi? Cioè io sono sicura che un motivo ci sarà, non è che queste cose qui si fanno a caso...solo che io non l'ho mica capito! 
Passiamo al delitto. Sicuramente le indagini sono ben strutturate ma io non mi sono divertita molto proprio per questo continuo cambio di POV. Poi vi svelerò un segreto, la vittima era poco simpatica anche a me e della sua morte mi fregava abbastanza poco! 
La Luigina detta Gina o Ginotta invece è un personaggio che mi è piaciuto abbastanza, ammetto anche che la figlia, Livia, ha il suo perché: sveglia, scaltra e anche simpatica. 
La parte finale è quella che ho più apprezzato. Dopo aver scoperto colui/colei che ha ucciso Bianca c'è una specie di monologo scritto in prima persona dalla protagonista che racconta la vita della vittima, le sue caratteristiche, il suo passato, le sue passioni, i suoi punti deboli e di forza. Mi è apparso quasi uno scusarsi della Baudino, un modo per dire "mi stavi sulle scatole e in qualche modo ti rendo giustizia". 
La penna della Oggero in questo romanzo non mi è piaciuta molto quindi dubito che continuerò a leggere la serie nonostante io possegga (non so perché) il quarto libro. Forse devo averlo acquistato in qualche mercatino e magari non avevo sotto mano l'ordine di uscita dei romanzi...chissà, è un mistero! 
Adesso però andiamo a scoprire cos'hanno letto le mie amiche di tastiera! A presto, 

Baba 

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#Recensione,

Recensione di Baba #22 - Come vento cucito alla terra di Ilaria Tuti

domenica, luglio 24, 2022 Baba Desperate Bookswife 0 Comments



Il libro
Come vento cucito alla terra di Ilaria Tuti
Editore: Longanesi| Pagine: 384| Pubblicazione: 2022| Prezzo 20,00€| Trama:Qui
Genere: giallo
Notizie sull'autrice
Ilaria Tuti vive a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Appassionata di pittura, nel tempo libero ha fatto l’illustratrice per una piccola casa editrice. Il thriller Fiori sopra l’inferno, edito da Longanesi nel 2018, è il suo libro d’esordio. Il secondo romanzo, Ninfa dormiente, è del 2019. Entrambi vedono come protagonisti il commissario Teresa Battaglia, uno straordinario personaggio che ha conquistato editori e lettori in tutto il mondo, e soprattutto la terra natia dell’autrice, la sua storia, i suoi misteri. Con Fiore di roccia (2020), e attraverso la voce di Agata Primus, Ilaria Tuti celebra un vero e proprio atto d’amore per le sue montagne, dando vita a una storia profonda e autentica. Nel 2021, con Luce della notte, torna alle storie di Teresa Battaglia. Del 2021 è anche la nomina di Ninfa dormiente agli Edgar Awards.
Recensione di Baba


Buongiorno lettori come state oggi?
Grazie al gruppo di lettura organizzato all'interno della nostra sfida di lettura ho preso in mano l'ultima opera di Ilaria Tuti, "Come vento cucito alla terra" edito da Longanesi. Se conoscete l'autrice sapete già quale sia il suo modo di lavorare: ricerca, fonti, storia. La Tuti scrive romanzi partendo da fatti realmente accaduti, si documenta e poi scrive, romanzandoci sopra ovviamente. La storia della dottoressa italiana Cate Hill è ambientata per la maggior parte del tempo a Londra, in un ospedale militare gestito interamente da donne: medici, infermiere, radiologhe, volontarie, segretarie. Quando accade ciò? Durante la prima guerra, quando ancora gli uomini combattevano corpo a corpo e i soldati osservavano il dolore nel volto dell'uomo appena ucciso, quando le persone si rifugiavano nelle cantine per scampare agli aerei pieni di bombe (forse questo accade ancora ahimè). La guerra è guerra, indipendentemente da quando la si ambienti, indipendentemente da dove accada, anche se alcune sono più feroci di altre...ma qui dovrei scrivere un altro post. 
Stavamo parlando di questo ospedale militare a Endell Street  (Londra) all'interno del quale ci sono personaggi che hanno aiutato a cambiare la storia: Flora Murray insieme alla sua collega Louisa Garrett Anderson, fondò l'ospedale aperto nel 1914. Erano suffragette, nella vita ne hanno visto di tutti i colori e si sono sempre battute per i diritti femminili, studiando, mettendosi in prima linea, senza mai nascondere la faccia. Questo libro parla del grande coraggio femminile, di una guerra che ha dilaniato l'Europa e non solo, sopratutto la povera gente. Come vento cucito alla terra racconta le vicissitudini di una madre che deve lottare ogni giorno per portare del cibo a sua figlia e intanto seguire la propria vocazione, per se stessa e per il futuro della sua bambina. Il romanzo dona una voce anche agli uomini, ai feriti, ai mutilati che fino a ieri erano in prima linea a salvare il proprio paese e poi considerati inutili, a breve un peso per chi resta ad accudirli. L'elaborazione di un lutto o di una mutilazione va curata nel migliore dei modi ma prima di arrivare al 2022 c'è di mezzo la storia, la fatica di persone che hanno combattuto per i propri ideali. 

La Tuti scende giù pesante, come avesse in mano una mazza, delicata nello stile, tagliente nei contenuti. Immagino vi chiediate come mai io abbia assegnato solo tre stelline. Perché tutto deve aggirarsi attorno a questo? Credo che le toglierò, così che possiate farvi un'idea di quello che penso dalle mie parole e non dai simbolini. C'è qualcosa che non mi ha convinta: non posso scrivere troppo perché lo spoiler è assicurato. Diciamo che se la parte più storica mi ha rapito il cuore...la parte romanzata decisamente meno. Probabilmente molti lettori amano amano le farfalle nello stomaco, amano i gesti epici da film americano o da commedia romantica inglese. Io caratterialmente sono diventata più ruvida. Diciamo che se mi fossi trovata tra le mani una storia volutamente romantica sarebbe stato ok, io forse da questo romanzo speravo non ci fosse quella parte lì. Ma sono una delle poche! 

Non significa però che non sia un bel libro: lo è e lo consiglio. Credo però che nella lettura ci vada un po' di fortuna nel scegliere il libro giusto al momento giusto. 

Consigliato a:
- coloro che cercano  libri storici e ben documentati.
- chi ama leggere di guerra e anche un po' d'amore.
- gli amanti della scrittura "da sottolineare": la Tuti regala frasi da tatuare. 

E voi lo avete letto? 

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#Recensione,

Recensione di Baba #21 - Delitti a Fleat House di Lucinda Riley

domenica, luglio 17, 2022 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

www.desperatebookswife.it

Il libro
Delitti a Fleat House di Lucinda Riley
Editore: Giunti| Pagine: 496| Pubblicazione: 2022| Prezzo 19,80€| Trama:Qui
Genere: giallo
Notizie sull'autrice
(1966 - 2021) è nata in Irlanda, ha iniziato la sua carriera come attrice per il cinema, il teatro e la tv, e ha pubblicato il suo primo libro a 24 anni. È un’ autrice bestseller del New York Times e del Sunday Times, i suoi romanzi hanno venduto oltre 30 milioni di copie e sono tradotti in 39 Paesi. Per Giunti sono usciti con enorme successo: Il giardino degli incontri segreti (2012), La luce alla finestra (2013), Il segreto della bambina sulla scogliera (2013), Il profumo della rosa di mezzanotte (2014), L’ angelo di Marchmont Hall (2015), Il segreto di Helena (2016), La ragazza italiana (2017), La lettera d’amore (2018), La stanza delle farfalle (2019) e i sette volumi di una saga che diventerà presto una serie televisiva, Le Sette Sorelle (2015), Ally nella tempesta (2016), La ragazza nell’ombra (2017), La ragazza delle perle (2018), La ragazza della luna (2019), La ragazza del sole (2020) e La sorella perduta (2021)
Recensione di Baba
e 1/2


Buongiorno cari lettori, vi spero bene! 
Oggi vi parlerò di un altro libro che ho comprato e iniziato subito a leggere. Mamma mia come cambiano le cose...tempo addietro sarebbe stato impensabile iniziare un romanzo appena portato a casa, invece adesso mi accade abbastanza spesso: è proprio vero che...mai dire mai nella vita! 
Perché ho comprato Delitti a Fleat House? Non lo so, passavo dalla libreria per acquistare un regalo di compleanno per un amichetta di mia figlia e mi sono imbattuta in questa copertina invitante. "Caspita ma che libro ha scritto la Riley? sarà un riedizione di un vecchio romanzo?". E invece no, è stato pubblicato postumo e rieditato leggermente dal figlio dato che questa storia la nostra Lucinda l'aveva scritta veramente tanti, tanti anni fa e lasciata in un cassetto in attesa di tempi migliori. Forse voi ricorderete il mio rapporto di amore/antipatia verso i romanzi delle sette sorelle: ne ho letti quattro e se da un parte ho la curiosità di finire la serie, dall'altra provo antipatia per dei libri con la stessa struttura che si ripete. Comunque questa donna è stata geniale perché è diventata popolare e ha fatto appassionare milioni di lettori in tutto il mondo! 
Per tornare a noi mi sono chiesta se un giallo potesse essere nelle sue corde (Bianchini docet) e ho deciso di buttarmici a capofitto. Il risultato?

C'è un Collegio esclusivo in una parte remota dell'Inghilterra, più precisamente denominata Norfolk, che ha riscontrato qualche problema: uno studente dell'ultimo anno è stato ritrovato senza vita nella sua stanza dopo una presunta reazione allergica ad un farmaco. Si tratta del bullo della scuola, figlio di persone importanti che hanno sempre difeso il pargolo come se in vita fosse stato un pulcino indifeso. A fare chiarezza sulle circostanze della morte di Charlie Cavendish (è così che si chiamava il ragazzo), l'ispettrice Jazz Hunter, donna dal passato complicato che ha deciso di trasferirsi in questa sperduta regione dopo il divorzio sicuramente doloroso. Se in una fase iniziale delle indagini l'ipotesi di un incidente avrebbe anche potuto essere credibile...quando viene ritrovato il cadavere di un docente ( a casa propria) e un altro studente (quello bullizzato) sparisce nel nulla, la prima ipotesi appunto cade nel vuoto. 

Ho adorato questo romanzo perché la scrittura della Riley mi ha messo a mio agio, facendomi subito entrare nella storia e mettendomi quella curiosità che mi rendeva difficile la chiusura del "tomone". Nonostante io non ami le descrizioni minuziose e troppo particolareggiate questo libro mi ha sempre tenuta attiva e sul pezzo, facendomi fare congetture e permettendomi di imprecare senza remore contro questo o quello (compresa la protagonista alla quale non ho fatto sconti). L'autrice ha infilato diversi intrighi anche complessi da gestire e ho avuto più volte paura che poi non venissero trattati adeguatamente mentre invece...perché non hai fatto la giallista Lucinda? 

Se devo trovare una pecca, beh sono i personaggi troppo numerosi e a volte (a mio avviso) senza un posto nel mondo. Ad esempio i signor preside: perché questa figura? Perché esiste poi la segretaria del preside? Cioè sì, ma fin dall'inizio mi hanno messo confusione addosso che spesso ho portato avanti nel tempo confondendo questo e quello. 

All'inizio non sono riuscita ad empatizzare con la protagonista, non mi dava emozioni e non capivo se mi sarebbe piaciuta o meno, andando avanti ho capito che Jazz è paragonabile ad un motore Diesel: lenta da comprendere ma con tanto da dare. Il figlio nella nota introduttiva ha scritto che questa protagonista avrebbe meritato una serie tutta sua...chissà se manderà avanti questo progetto appena iniziato e forse nato per concludersi ma chissà, l'ho scritto all'inizio di questo post, mai dire mai! 

Vi consiglio questa lettura? Assolutamente sì, è godibile, scritta minuziosamente e curata, il giallo sta in piedi e non è facilmente preventivabile. Per chi ama le storie ingarbugliate e le atmosfere un po' cupe e impolverate. E comunque mi è venuta voglia di visitare questo posto che tra l'altro è dove il figlio di Lucinda ha trascorso parte dell'infanzia. 

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#Recensione,

Recensione di Baba #20 - Heartstopper di Alice Oseman

venerdì, luglio 15, 2022 Baba Desperate Bookswife 2 Comments


Il fumetto
Heartstopper di Alice Oseman
Editore: Mondadori Ink| Pagine: 288| Pubblicazione: 2020| Prezzo 17,00€| Trama:Qui
Genere: graphic novel
Notizie sull'autrice
Nata nel 1994 nel Kent, in Inghilterra, Alice Oseman e scrittrice e illustratrice. In genere trascorre le ore a fissare lo schermo del computer, interrogandosi sull'insensatezza dell'esistenza e mettendocela tutta per evitare di avere un lavoro vero. Oltre a scrivere e disegnare Heartstopper, Alice e l'autrice di quattro romanzi YA: Senza nuvole, Radio Silence, I Was Born for This e Loveless.
Recensione di Baba
e 1/2


Buongiorno cari lettori, vi spero bene! 
Proprio adesso stavo guardando la data sul calendarietto da tavolo e contemporaneamente il numero che caratterizza questa recensione. No, ho letto di più di venti libri ma ahimè le recensioni sono nettamente meno. Rispondo a te che so che ti starai chiedendo "perché non chiudi? ma cosa lo tieni aperto a fare? io questa gente che non scrive e non chiude non la capisco proprio..." Se non chiudo è anche per dare fastidio a te ah ah ah. No, a parte le battute, come dice la mia cara Ombretta, potrei pentirmene e così faccio ciò che posso, scrivo quando riesco tra un esame e l'altro. Ieri ho comprato da Daniela la libraia questo volume dopo averne sentito tanto parlare e oggi l'ho terminato. Adesso ve ne parlo.

Charlie è un ragazzo di quattordici anni, vive in Inghilterra e frequenta il quarto anno di College. Dicono abbia fatto coming out...in realtà è venuto fuori che è gay poiché lo aveva confidato ad un paio di amici, fatto sta che lo sanno tutti e forse è il primo dichiaratamente omosessuale in tutta la scuola. Charlie esce di nascosto con Ben fino a quando non gli viene il sospetto che quest'ultimo lo stia usando e basta. nel frattempo conosce Nick, un ragazzone dell'ultimo anno che ha diciotto mesi più di lui e gioca a rugby. Per una serie di motivi diventano amici fino a quando Charlie non scopre di provare dei forti sentimenti verso questo nuovo amico...
Primo di una serie di quattro fumetti (per il momento almeno) Heartstopper ci racconta le prime farfalle nello stomaco e lo fa utilizzando dei disegni perfetti, delle frasi semplici ma che arrivano e delle situazioni che senza spiegazioni fanno il loro lavoro senza dover aggiungere altro. 
Io non sono una particolarmente propensa a leggere fumetti eppure questo mi ha conquistata. Non amo particolarmente i disegni in bianco e nero, vi basti pensare che quando avevo tra le mani le raccolte di Topolino che avevano una pagina a colori e l'altra no...le accantonavo: in questo volume non ne ho sentito la mancanza mai, come se non ce ne fosse bisogno. Non sono una lettrice che si appassiona alle storie d'amore, etero o gay non fa differenza, ma qui ho sentito i farfalloni anche io (che come direbbe mia cugina piccola...da farfalle a gastrite è poi un attimo eh... ah ah ah). 
Insomma mi ha convinto un po' tutto: la delicatezza estrema, un tema particolare che si ripresenta un paio di volte e che è molto forte, la grafica, la copertina, l'impaginazione, il volume stesso. Certo è che posso dissentire su una sola cosa: il prezzo. Ho divorato tutto con ingordigia e domani vorrei comprare l'altro. Insomma 17 euro per quattro fa 68 euro. In quattro giorni magari. Diciamo che non è il massimo. Ma adesso come faccio a non andare avanti? E' impossibile anche perché l'autrice mi ha lasciato una curiosità addosso che non vi sto a spiegare. Va beh vedremo, sono talmente belli che è un peccato non possederli. Ho scoperto proprio ora che è uscita una serie tv su Netflix, voi sapete dirmi qualcosa a riguardo? 
Per il momento è tutto, vi abbraccio forte forte e ci rileggiamo presto (spero). 

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#Nadia,

Recensione di Nadia #12 - Tutte le famiglie felici di A. Garavaglia

martedì, luglio 12, 2022 Baba Desperate Bookswife 0 Comments



Il libro
Tutte le famiglie felici di Ambra Garavaglia
Editore: De Agostini| Pagine: 224| Pubblicazione: 2022| Prezzo 16,15€| Trama:Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
Ambra Garavaglia è hostess di terra all’aeroporto di Malpensa. Si è imposta all’attenzione del pubblico per i suoi divertentissimi tweet che riproducono gli assurdi dialoghi intrattenuti con i viaggiatori. Vive nei pressi di Milano con il marito Fabio, il figlio Leo e il loro bulldog francese Bruno.
Il suo profilo Instagram è @ambragaravaglia
Recensione di Nadia

Buongiorno lettrici e lettori!

Dopo una rigenerante vacanza nel mar Rosso, con anche qualche sessione di snorkeling (e detto da una che ha paura dell’acqua alta, significa che la barriera corallina di quelle zone è davvero uno spettacolo da consigliare) torno a parlarvi di libri, con un’intensa ed emozionante storia famigliare: sto parlando di Tutte le famiglie felici, di Ambra Garavaglia.

Forse conoscete Ambra come “l’hostess di terra esaurita” (così si definisce lei stessa su Instagram) che ci intrattiene con il racconto delle assurdità dette e fatte dai viaggiatori a cui assiste quotidianamente in aeroporto. Anche io l’ho conosciuta così, e ho trovato una persona molto gentile, che interagisce sempre con i suoi follower con grande disponibilità, a differenza di quello che fa la maggior parte degli “influencer”. Così, quando ho scoperto che avrebbe pubblicato un romanzo sulla storia della sua famiglia, ho deciso di acquistarlo a scatola chiusa. Voi sapete che leggo un’ottantina di romanzi l’anno, ma vi prego di credermi se vi dico che questo, almeno finora, è il libro che mi ha emozionata di più in assoluto dall’inizio del 2022.

Come diceva Tolstoj, tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo. Ambra è convinta che la sua sia una famiglia felice, ma nella felicità è comunque diversa da tutte le altre.

Ambra racconta innanzitutto una storia d’amore, quella dei suoi genitori che, conosciutisi e sposatisi molto giovani, anche contro il volere della famiglia di lui, affrontano a testa alta e con il reciproco sostegno il duro lavoro e le piccole grandi difficoltà che si incontrano quando si forma una famiglia. I signori Garavaglia diventano i genitori dei gemelli Christian e Daniel; poi, otto anni dopo, nasce Ambra, la piccola di casa. L’infanzia di Ambra è simile a quella di tutte le bambine della sua età, ma con l’inizio delle medie ai problemi dell’adolescenza si aggiunge qualcosa che fa molta più paura. Dopo indagini difficili e anche errate, al papà di Ambra viene diagnosticato un disturbo mentale. Tutte le famiglie felici racconta come Ambra, i suoi genitori e i suoi fratelli hanno affrontato non solo la malattia, ma anche lo stigma della società, che vede ancora la malattia mentale come qualcosa di cui vergognarsi, qualcosa per cui sentirsi in colpa, soprattutto nei piccoli paesi. Ho amato questo libro, non solo perché nella storia della mia famiglia c’è un’esperienza simile, ma anche perché Ambra è riuscita a scrivere una storia che ho percepito da subito estremamente genuina, autentica, profonda. In questa storia non c’è, nemmeno per un secondo, la ricerca di pietismo o di spettacolarizzazione. C’è invece un racconto pieno di purezza, che mi ha emozionato in ogni singola pagina, che mi ha obbligato più volte a fermarmi a rileggere per riflettere e per metabolizzare, che mi ha fatto venire dei groppi in gola, ma che mi ha anche fatto sorridere e ridere. Non riesco ad esprimere a parole quanto ogni pagina sia densa di emozioni e di amore. È una storia, quella di Ambra, che vorrei far leggere a tutti, perché potrebbe essere la storia di chiunque. Ho amato la sua famiglia, nella sua debolezza e nella sua forza, nell’essere uniti ma anche nell’allontanarsi e nel saper tornare più saldi di prima; nel dare speranza, infondere energia e donare allegria. Raramente faccio recensioni mettendomi così a nudo, ma questo libro ha scardinato in me una miniera di emozioni, e sono sicura che rimarrà per sempre nel mio cuore. Lo consiglio ardentemente a tutti.

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