Recensione di Baba #35 - Melody di Sharon M. Draper
venerdì, dicembre 02, 2022
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giovedì, dicembre 01, 2022
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Buongiorno bellini! Ebbene sì, oggi la Lettrice Disperata compie 40 anni tondi tondi. Non accade spesso che io non sappia cosa scrivere ma in questo caso, oggi, faccio fatica.
Sono nata in un mercoledì piovoso all'ospedale di Moncalieri e la mia mamma, dopo aver partorito letteralmente a secco, dopo avermi fatto esaminare dai medici, si infilò gli stivali e salutò tutti: "io andrei". Ma signora, dovrebbe restare in osservazione almeno un paio di giorni... "No grazie, se mia figlia sta bene, io andrei a casa mia". Così è iniziata la mia vita, di fretta, di corsa, al bagnato, di mercoledì come la figlia degli Addams.
Cosa ho combinato in tutto questo tempo? Non mi sento di fare bilanci, tendenzialmente mi tratto peggio di come meriterei, quindi scrivo solamente che ci sono arrivata, abbastanza intera. Sì perché involontariamente mi sono data fuoco un paio di volte in tenera età , sono stata morsicata da diversi cani, ho avuto qualche incidente e giusto lo scorso anno sono quasi finita giù da un dirupo mentre sciavo (eh se non ho preso bene la curva mica è colpa mia!). Ah giusto, poi ho fatto un frontale con un cinghiale mentre tornavo dalla parrucchiera dalla quale non volevo andare (dì mercoledì, sbagliando parrucchiera, ovvero quella da cui prenotò la mia amica mi sta aspettando ancora adesso). Ma nonostante tutto mi è sempre andata bene e di questo non posso che ringraziare il Signore o chi c'è lassù, se c'è.
Gli ultimi anni sono stati ricchi di imprevisti, la maggior parte dei quali poco piacevoli, ma si persevera e ci si fortifica.
Mi sono laureata: sì, cosa che non credevo possibile, anni e anni a far finta che quella parentesi fosse chiusa e invece...l'ho riaperta e finalmente messo un punto. Diciamo che non mi sento più in colpa e incompleta. E sono riuscita a farlo entro i 40. Bellissimo. Mi sono emozionata, ho pianto.
In questi anni ho partorito (anzi no, me l'hanno tirata fuori) una figlia, ho visto nel loro ambiente naturale i facoceri (mi sono quasi fatta azzannare), le scimmie, i leoni, gli ippopotami e i coccodrilli. Mi sono fatta morsicare la mano da un cammello, ho accarezzato un alpaca e ho preso in braccio almeno un paio di porcelli. Ho visto luoghi che non scorderò mai. Ho surfato in Portogallo, sono stata nel quartiere a luci rosse ad Amsterdam, visto il museo di Van Gogh, mangiato macarons a Parigi, pianto sulle spiagge dello sbarco in Normandia, bevuto birra a Brugges, dormito in un ostello al settimo mese di gravidanza a Berlino, mangiato torta Sacher a Salisburgo e molto, molto altro.
C'è ancora tantissimo che vorrei fare: vedere i koala in Australia anche se sono cattivissimi, visitare il villaggio di Babbo Natale, assistere all'aurora boreale, andare in Botswana, riuscire a compensare e immergermi con le bombole, ammirare le Piramidi, fare una crociera sul Nilo, alzare gli occhi al cielo e riempirmi di stupore guardando la Grande Mela, salire su di un battello a vapore sul Mississipi, fare una foto ai pinguini al Polo Sud, vedere gli orsi in Alaska. Potrei partire però da obiettivi più fattibili e comprare un volo per Catania per perdermi in Sicilia; andare a mettere il naso a Corfù, paese natale di mio nonno materno; fare una vacanza in bicicletta; lanciarmi con un paracadute (sempre mio nonno era un paracadutista durante la seconda guerra mondiale); dedicare più tempo alle persone che contano; imparare una lingua stranissima; sentirmi speciale.
Sono arrivata a 40 anni, spero di viverne altri 40 ma questo nessuno lo può sapere. Mi sento ancora una ragazzina insicura e ci resto male quando mi danno della signora, sopratutto i più giovani. Vorrei fare otto miliardi di cose ma poi mi crogiolo nella mia pigrizia. Ho quarant'anni, i numeri pari mi hanno sempre fatto schifo, ho cambiato la decina e non me ne faccio una ragione. Dicono che i quaranta siano i nuovi trenta ma signori, non prendiamoci per il culo, è una vita che si dice così. Sono grata delle persone che ho accanto, che mi sopportano e mi vogliono bene così come sono, o quasi. Stranamente non sono nostalgica, non penso ai tempi che furono ma sono abbastanza cosciente di dove sono e di chi sono, nel bene e nel male. Questa tranquillità però è un'illusione, durerà poco, il mio umore è perennemente in altalena e chissà come mi sveglierò domani, quindi oggi prendetemi così. Buon compleanno Desperate Bookswife!
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