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Recensione di Baba #28 - Raccontami di un giorno perfetto di Jennifer Niven

mercoledì, agosto 31, 2022 Baba Desperate Bookswife 3 Comments

 

Desperate 

Il libro
Raccontami di un giorno perfetto di Jennifer Niven
Editore: DeA| Pagine: 400| Pubblicazione: 2015| Prezzo 10,00€| Trama:Qui
Genere: YA
Notizie sull'autrice
Jennifer Niven vive a Los Angeles ma è cresciuta nello Stato dell’Indiana. Il suo primo romanzo, Raccontami di un giorno perfetto, è stato un sorprendente caso editoriale, bestseller in tutto il mondo e vincitore di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Mare di Libri 2016. Da Raccontami di un giorno perfetto è stato tratto un film Netflix con Elle Fanning e Justice Smith come protagonisti e la stessa Jennifer Niven come sceneggiatrice. Per De Agostini ha pubblicato anche i romanzi L’universo nei tuoi occhi e Respiro solo se tu.
Recensione di Baba
e 1/2


Ho letto un libro di Jennifer Niven diversi anni fa, non mi ricordo il perché e nemmeno chi me la consigliò. Quel libro però lo ricordo bene: non avevo aspettative e mi rimase impresso per diverso tempo. Lo stile dell'autrice mi entrò dentro e comprai presto un altro suo libro, questo qui di cui vi parlo oggi. 

Raccontami di un giorno perfetto narra la storia raccontata attraverso due punti di vista alternati di due teenagers: Violet e Finch. Abitano in paesino dell'Indiana, non potrebbero essere più diversi eppure...eppure hanno qualcosa in comune: entrambi non sono ragazzi comuni per motivi diversi ma se Violet fa di tutto per celare il suo dolore e per far tacere il mostro che le cresce dentro, Finch invece viene etichettato come Strano, Svitato e altri epiteti simili. 
Nonostante i due vadano a scuola insieme non si rivolgono la parola: lei è popolare e lui lo è ma nella maniera sbagliata. Complice un giro sul tetto e un presunto tentato suicidio di qualcuno...i due inizieranno a parlarsi e tra loro nascerà qualcosa di particolare, trasgressivo, forte. Fino a quando...

Premetto che si tratta di uno Young Adult, quindi ahimè lontano dalle mie farfalle nello stomaco e dai trucchetti per piacere o meno ai ragazzi. Ancora una volta però la Niven mi convince, mi tiene incollata alle pagine e non mi fa perdere una battuta. Per alcuni aspetti questa storia sembrerebbe scontata, forse lo è, ma è la penna della Niven e la psicologia dei due protagonisti a farti venire voglia di leggere ancora e ancora. 

Altro particolare interessante è il fatto che l'autrice parli ancora di persone "diverse", "etichettate", facili da mettere ai lati per un motivo o per un altro. 
Jennifer ci parla di casi di suicidio, ci parla di buchi neri, di grande sonno, mette in guardia i suoi giovani lettori, non lascia scampo. Una lotta verso la vita, una cosa continua che per chi sta bene sembra la normalità, sembra banale, scontato, ma non lo è per chi soffre di depressione o per chi ha subito dei traumi psicologici o fisici. Qual è la percentuale di suicidio tra i giovani? Quanti hanno il coraggio di parlarne senza paura di essere messo da parte. Perché un problema fa paura, come se ci fosse il rischio di contagio. 
Poi ci parla di perdite, di violenze familiari, di famiglie sfasciate, di colpe che non ci sono. Tutto in unico libro e non sembra sovraffollato, sembra giusto così.

Mi piace pensare che ci siano molti adulti che grazie alle storie stiano accanto ai giovani, li facciano sentire speciali, parte di un tutto. Credo che la Niven ci riesca. Ma forse io sono grande e vedo cose anche quando non ci sono. 

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Recensione di Baba #27 - Se prima eravamo in due di Fausto Brizzi

mercoledì, agosto 31, 2022 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Fonte Google


Il libro
Se prima eravamo in due di Fausto Brizzi
Editore: Einaudi| Pagine: 120| Pubblicazione: 2017| Prezzo 13,00€| Trama:Qui
Genere: biografie
Notizie sull'autore
Fausto Brizzi (Roma, 1968) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico. Con il suo film d'esordio Notte prima degli esami ha vinto il David di Donatello e il Nastro d'Argento. Tra le altre sue opere: Ex, Maschi contro femmine, Com'è bello far l'amore, Pazze di me. Per Einaudi ha pubblicato Cento giorni di felicità (2013 e 2017), tradotto in Francia, Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Brasile, Israele, Repubblica Ceca, Slovacchia, Serbia, Turchia, Australia, Se mi vuoi bene (2015 e 2016), Ho sposato una vegana (2016 e 2017) e Se prima eravamo in due (2017).
Recensione di Baba


Ho conosciuto Brizzi grazie al consiglio spassionato di un'amica blogger una decina di anni fa e dopo aver letto "cento giorni di felicità" ho capito che questo autore faceva per me. "Se prima eravamo in due" è il secondo libricino scritto dal noto regista sulla sua vita di coppia, quest'ultimo tratta la gravidanza dell'ormai ex moglie Claudia Zanella e la nascita della piccola Penelope Nina detta Penny. L'autore è simpatico, non c'è che dire ma questo volume non mi ha rapito come invece è accaduto con i suoi precedenti e vediamo il perché.

Claudia, a detta di Brizzi, era una nota vegana integralista, salutista al 100% e attenta all'ambiente, ci ha permesso di sorridere grazie a numerosi siparietti durante la lettura di "Ho sposato una vegana", adesso però anche basta...ok tu mangeresti anche le gambe del tavole mentre lei ti propina il digiuno dell'uva...la bambina a parte l'allattamento seguirà una dieta strettamente vegana, pure il ginecologo deve essere Vegan Ok: Brizzi cambia argomento. 

Secondo punto che mi ha fatto arricciare un po' il naso è stata proprio la fine. Ho ben compreso che questa storia fosse dedicata alla figlia, con tanto di lettera finale da leggere post mortem del padre. Insomma, davvero? Mol molto carina l'idea, però io avrei preferito che queste cose non fossero pubblicate. Cioè mi è sembrato come se sfruttasse in nome della figlia per vendere un libro. Puoi farlo con te stesso, con tua moglie che è adulta e consenziente, ma non "usando" una bambina di appena un anno. 
Non fraintendetemi, sarei stata felice se mio padre mi avesse dedicato un libro, però secondo me...è come lo fai. Le ultime dieci pagine le ho trovate davvero molto molto di cattivo gusto. 

Indubbiamente leggere queste pagine intime (perché qui non si tratta di un romanzo ma di vita vera) dopo aver letto della separazione tra i due e i motivi che li hanno portati a separarsi...mi ha fatto un po' ridere. Ecco perché a mio avviso non bisogna mai sbilanciarsi troppo nelle dichiarazioni d'amore pubbliche, non è prudente tatuarsi il nome del marito o della moglie sul braccio...insomma il "per sempre" non esiste sempre e quando accade...è perché si ha lottato, non ci si è risparmiati ma a volte non basta lo stesso. 

Per concludere, il libro si lascia leggere, lo stile dell'autore è sempre simpatico e scorrevole e la storia è quella di un padre innamoratissimo di sua figlia prima ancora di averla vista. Dolce e commovente quest'uomo che diventa padre quando ormai la sua famiglia aveva perso le speranze, un uomo che comprende il potere del DNA e che si rende conto che sarà schiavo di Penny finchè vivrà. 

Se volete una lettura leggera e di intrattenimento potete prenderlo in considerazione :-) A me non ha rapito il cuore ma questo non significa nulla! E' indubbiamente un libro scorrevole. 

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Recensione di Baba #26 - Una stella senza luce di Alice Basso

giovedì, agosto 25, 2022 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

 

Desperate Bookswife

Il libro
Una stella senza luce di Alice Basso 
Editore: Garzanti| Pagine: 313| Pubblicazione: 2022| Prezzo 16,90€| Trama:Qui
Genere: narrativa - giallo
Notizie sull'autrice
Alice Basso è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Nel tempo libero finge di avere ancora vent’anni canta e scrive canzoni per un paio di rock band. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne.
Recensione di Baba


Buongiorno lettori, vi spero bene. Oggi qui sul blog parleremo di un libro scritto da un'autrice che seguo da sempre, dall'anno in cui ha esordito con il primo romanzo della fortunata serie su Vani Sarca, ovvero la Gostwriter. Dopo aver amato alla follia ogni sua frase, averla seguita in svariate presentazioni a Torino e provincia, sono ancora qui a scrivervi della Basso.
Dopo le case chiuse, l'Opera Nazionale Maternità e Infanzia, la censura del fascio e  un cold case, è giunto il momento di scoprire di cosa ci vorrà parlare Alice.

Una stella senza luce è il terzo libro dedicato alle vicissitudini di Anita Bo, giovane dattilografa torinese degli anni '30 che decide, prima di sposarsi con Corrado, un pezzo di marcantonio ricco e molto fascista, di fare un'esperienza lavorativa presso la rivista Saturnalia, gestita da Sebastiano Satta Ascona e socio.

Siamo a Torino, come annunciato prima negli anni trenta, in una città elegante, patria di tante cose tra le quali...il Cinema!
Questo romanzo ci fa conoscere una realtà che probabilmente non tutti sanno, quella appunto del cinema a Torino, delle stelle degli inizi del novecento, delle muse, dei registi, di un mondo che era agli inizi, quando un volto diventava un'icona senza conoscerne la voce.
Poi arriva il Regime Fascista, arriva la censura, si smontano i sogni tra le dita e i progetti cadono a terra perché non realizzabili, troppo audaci, troppo espliciti, troppo veri.
L'autrice ci racconta il sogno del regista Leo Luminari, del suo ritorno a Torino dopo essersi trasferito a Roma, del suo progetto di fare cinema.
Intanto però le vite dei due protagonisti proseguono un po' alla volta, tra un'indagine e l'atra.
Inizialmente ho faticato un pochino a ingranare: mi è sembrato lento e i protagonisti fermi nello stesso identico posto. Ho pensato che non fosse la Basso di sempre.
Poi però sono andata avanti e ho capito che questo libro voleva raccontarci molto, molto di più. I protagonisti diventano comparse e "Il Cinema" dell'epoca è il centro di tutto, con tanto di spiegazioni nelle note dell'autrice alla conclusione del romanzo.

Una storia che non si legge d'un fiato, perché l'autrice non ha quello stile lì, Alice è ricercata, studiata, arzigogolata nella scelta dei termini e nella costruzione delle frasi. È un libro che si deve assaporare senza correre, leggendo parola per  parola e assaporandole tutte.
Quello che però non mi è piaciuto tantissimo è il modo che hanno i personaggi di viversi (Anita e Sebastiano). Mi piacerebbe si arrivasse a un dunque nel bene o nel male. Ma per come è finito il libro... credo che l'autrice ce lo dirà presto!
Comunque niente, la Basso è sempre una garanzia, si scova delle storie che per la miseria...vorrei avere un terzo del suo acume. Ma soprattutto scrive con ironia, lasciando al lettore la testa piena di cose da approfondire ma comunque leggera. Ditemi se è poco.

Se non avete ancora iniziato questa serie, ecco che vi scrivo l'ordine di lettura:
- Il morso della vipera - Garzanti 2020 - Recensione Qui
- Il grido della rosa - Garzanti 2021 - Recensione Qui 

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Recensione di Baba #25 - La Banda degli Dei di Barbara Fiorio

martedì, agosto 23, 2022 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


Il libro
La banda degli dei di Barbara Fiorio
Editore: Rizzoli| Pagine: 346| Pubblicazione: 2021| Prezzo 16,00€| Trama:Qui
Genere: narrativa per ragazzi
Notizie sull'autrice
Barbara Fiorio è nata a Genova nel 1968. È docente di comunicazione e da anni si dedica all’insegnamento in laboratori di scrittura (tra cui il Gruppo di Supporto Scrittori Pigri, GSSP, da lei fondato). Ha pubblicato diversi romanzi: C’era una svolta (2009; Morellini, 2019), Chanel non fa scarpette di cristallo (Castelvecchi, 2011), Buona fortuna (Mondadori, 2013), Qualcosa di vero e Vittoria (Feltrinelli, 2015 e 2018). La banda degli Dei è il suo primo romanzo per ragazzi.
Recensione di Baba
e 1/2


Ho letto il primo libro di Barbara Fiorio parecchi anni fa grazie a Daniela di Un libro pr amico: per un sacco di mesi ha ripetuto in continuazione "leggi il fungone, leggi il fungone!" fino a quando, presa da un istinto di sopravvivenza emotiva...ho deciso di acquistarlo. Ah, scusate, a proposito, "fungone" perché in copertina svetta una donna accovacciata con in testa un mega fungo al posto del cappello. Da quel momento è stato amore, ho letto successivamente "Vittoria" e acquistato "Buona Fortuna" (ancora da leggere). Durante questo agosto caldo, strano, per me davvero surreale ho deciso di prendere in mano "La banda degli dei" e scorrazzare in bicicletta insieme ai giovani protagonisti di questa storia.

Il romanzo è ambientato in un paesino immaginario nel biellese, una cittadina piemontese diventata provincia agli inizi degli anni '90 nella quale l'autrice ha svariati ricordi essendo suo padre originario di quelle zone. 
Sette sono i ragazzini protagonisti che si alternano capitolo dopo capitolo in questa entusiasmante storia, fatta di scorribande, giri in bicicletta, piccole bravate, grandi problemi legati alla loro età e vicissitudini familiari da affrontare con poche armi in mano, perché i piccoli non sempre riescono a farsi ascoltare. 
Setti ragazzi molto diversi tra loro ma uniti a scuola e all'interno del loro covo, l'Olimpo, dove settimanalmente si incontrano e utilizzano nomi in codice (ognuno di loro è un Dio greco). 
Persone normali, con famiglie comuni, ognuna con pregi e difetti ma nonostante questo ognuno di loro deve affrontare delle sfide, farsi sentire, iniziare a far rispettare i desideri più semplici che spesso vengono calpestati, perché l'adulto è convinto sempre di fare il bene del figlio anche quando magari infrange sogni semplici provocando dolore non premeditato. Ma capita anche che i figli a volte non comprendano pienamente delle scelte fatte dai genitori per ferire il meno possibile i sentimenti degli eredi. E mentre dei fanciulli fragili indossano maschere di cartapesta pronte a squagliarsi con le prime lacrime sincere, altri più forti fingono indifferenza, proseguendo il cammino come se nulla fosse. 

Una storia questa che può essere letta ad ogni età: i più giovani si divertiranno e immagineranno avventure prendendo spunto da questo libro ricco di dettagli e  cose fighissime da fare; alcuni di loro si immedesimeranno pensando "anche mia madre fa così, anche i miei genitori si comportano cosà" i più grandi invece potranno leggere tra le righe gli errori più comuni commessi senza premeditazione.

Pagine sull'amicizia, sui valori, sull'accettazione e sul rispetto, parole che lasciano il segno e che scorrono veloci ma nonostante questo sono fatte per restare nel cuore del lettore. 
In un periodo (da lettrice) strano e poco stimolante mi sono imbattuta in un'avventura che mi ha donato forti emozioni, mi ha fatto versare più di una volta una lacrima e mi ha permesso di porre delle domande a me medesima sul mio ruolo genitoriale. 

Grazie Fiorio, questo è unaltro tuo libro da conservare. 

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Recensione di Baba #24 - Instant Love di Luca Bianchini

sabato, agosto 06, 2022 Baba Desperate Bookswife 0 Comments



Il libro
Instant Love di Luca Bianchini
Editore: Mondadori| Pagine: 252| Pubblicazione: 2003| Prezzo 12,00€| Trama:Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autore
Luca Bianchini è nato l'11 febbraio del 1970 a Torino, città che ama e dove ama tornare.
Scrivere è la cosa che gli riesce meglio insieme ai primi piatti con quel che resta nel frigo.
Con Mondadori ha pubblicato i romanzi Instant love (2003), Ti seguo ogni notte (2004), la biografia di Eros Ramazzotti, Eros - Lo giuro (2005), Se domani farà bel tempo (2007), Siamo solo amici (2011), Io che amo solo te e La cena di Natale (2013) - da cui sono stati tratti due film di grande successo -, Dimmi che credi al destino (2015), Nessuno come noi (2017), portato l'anno successivo sul grande schermo, So che un giorno tornerai (2018) e Baci da Polignano (2020).
È una delle voci di "Mangiafuoco" su Rai Radio
Recensione di Baba


Buon sabato cari lettori, come state? Oggi è il 6 agosto, nel nord Italia il caldo non manca e le persone sperano di rifugiare il corpo al fresco o immergerlo nell'acqua rigenerante! Il caldo devasta, ne è la prova il fatto che abbia impiegato un mese a leggere un libro di Bianchini. 
I personaggi principali di questo romanzo sono tre: Rocco, Viola e Daniele. Il primo lavora per una rivista che si occupa di francobolli, Viola è una studentessa in ambito umanistico e Daniele lavora nel campo della pubblicità. Questi personaggi si affiancano a quelli di seconda fila ma non per questo marginali: Marina e CarloG amici di banco di Rocco e Ruben lo spacaccuori è il confidente di Daniele. 
La vera star di questo libro però è la scoperta. 
Daniele e Viola sono bellissimi, intelligenti, furbi e si amano tantissimo. Si conoscono sul treno al ritorno da non mi ricordo dove. Rocco decide di sedersi accanto alla coppietta e inizia una conversazione con Viola, uno da all'altra il numero di telefono e ne nasce una frequentazione. Da quel momento le vite di questi personaggi (tutti, non solo i tre principali) verranno sconvolte e modificate. La dimostrazione di come un piccolo evento possa cambiare le cose inaspettatamente. 
Inizialmente non ho trovato gradevole questa lettura, si parla di omosessualità, scoperta, pazienza, accettazione, libertà, outing, relazioni, cambiamenti, sopportazione. Tutte cose viste e riviste. Nel 2022 quanti romanzi leggiamo su persone omosessuali che decidono di uscire allo scoperto senza troppa paura di essere giudicati? In quanti libri troviamo storie gay, in primo piano o in sottofondo? Quindi fin qui...nulla di speciale, unito al fatto che non ho molto apprezzato il comportamento di Viola che è sembrata per gran parte del libro una ragazza senza amor proprio o spina dorsale. Poi ho pensato che è stato pubblicato una ventina d'anni fa, quando ben pochi scrivevano storie così, con leggerezza e normalità (come dovrebbe essere infatti). Vent'anni fa non era nemmeno, passatemi l'espressione, "di moda". Oggi la narrativa segue delle correnti: c'è il momento delle saghe familiari, delle storie omosessuali, degli erotici casalinghi, dei morti che tornano sotto forma di spiriti, dei vampiri, dei giochi in stile hunger games, dei gialli non convenzionali, del Covid. E non venitemi a dire che non è così.
Bianchini però scrive tutto questo ben lontano dal cavalcare un'onda e lo fa con la sua solita leggerezza voluta e studiata che lo contraddistingue. Continuo a sostenere che il libro non mi ha rapita: l'ho trovato un po' lento e a tratti pesante, con dei protagonisti lontani dal mio essere: Daniele pieno di sé e decisamente egoista, di Viola vi ho già parlato, Rocco è confuso e apparentemente non si prende ciò che vuole. Mi è piaciuto però CarloG, il compagno di banco che per vivere fa interviste, buono e dolce, uno di quegli amici che vorresti avere accanto nonostante la sua fobia verso le possibili malattie. 
Il finale (che tanti sostengono non esserci) l'ho trovato super azzeccato, divertente, possibilista, realistico: mi sono tolta un paio di sassolini dalle scarpe! Insomma ho goduto nonostante abbia fatto fatica ad arrivarci!
Ho anche apprezzato le difficoltà nell'accettare la propria omosessualità; l'autore mette alla luce delle problematiche reali, una confusione che immagino esista, la complessità nel metabolizzarlo e renderlo reale. A costo di sembrare ripetitiva...parliamo del 2002/2003!
Per concludere, una storia un po' lunga ma che alla fine mi ha regalato una gioia! 

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