#Nadia,

Keep Calm and Read Nadia #90 - L'invenzione di noi due di Matteo Bussola

lunedì, maggio 31, 2021 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Buongiorno lettrici e lettori, come state? Qui tutto bene, finalmente si intravedono l’estate e il calduccio che piace a me, quindi cercherò di godermeli, perché durano sempre troppo poco!


Ma so che voi volete sentir parlare di libri, quindi oggi vi racconterò la mia impressione su un romanzo che mi incuriosiva, ma che mi ha parzialmente deluso. Sto parlando de L’invenzione di noi due, di Matteo Bussola.

Milo e Nadia sono marito e moglie, ormai più vicini ai cinquant’anni che ai quaranta. Da un po’ di tempo Milo si è reso conto che sua moglie non lo ama più come una volta, anzi probabilmente non lo ama affatto. Nonostante non sia mai stato una persona dai grandi slanci emotivi, Milo capisce che deve fare qualcosa se non vuole perdere definitivamente sua moglie: cercherà quindi di riconquistarla come aveva fatto un tempo, cioè scrivendole, ma fingendosi un altro. Riuscirà a fare breccia nel cuore apparentemente spento di Nadia?
Fonte Google

Nei confronti di questo romanzo ho provato emozioni ambivalenti. Ho apprezzato molto i primi capitoli, quelli in cui il protagonista racconta lo sbocciare dell’amore tra i giovani Milo e Nadia. Questa prima parte mi è sembrata la più vera, la più fresca. Ho trovato, in Milo e Nadia liceali, una concretezza e un’autenticità che, a mio parere, mancano quasi del tutto nei protagonisti adulti. Non mi riferisco tanto al fatto che, da ragazzi, tutto sembri più reale e concreto, che i sogni sembrino sempre raggiungibili e che in età adulta subentri il disincanto, anche se tutto questo è sicuramente vero, e chiunque abbia vissuto abbastanza lo potrà confermare. No, mi riferisco al fatto che i personaggi principali di questo romanzo perdono autenticità a mano a mano che l’autore scrive, quasi volesse dimostrare a tutti i costi al lettore di essere romantico, profondo e filosofico, risultando invece, almeno per quanto mi riguarda, soltanto stucchevole. Le mail che si scambiano “Antonio” (l’alter ego di Milo) e Nadia mi sono sembrate davvero troppo costruite, perse in un empireo di illazioni completamente distaccato dalla realtà. Nadia e Milo sono due persone istruite, è vero; forse credono di avere problemi più elevati rispetto a un netturbino o a un fruttivendolo; ma sono sicura che neanche un premio nobel si è mai fatto tanti “pipponi” (scusate il francesismo) in una lettera d’amore.

Si potrà forse obiettare che queste mie impressioni derivino dal fatto che io non sono per nulla una persona romantica, che ho sempre piuttosto i piedi per terra e che non mi emoziono facilmente, ma non credo sia per questo: se una storia è autentica, scritta con sentimento e senza secondi fini, tocca sempre le corde giuste, anche quelle di una vecchietta un po’ cinica come la sottoscritta. In questo romanzo, che comunque scorre con piacevole leggerezza, ho trovato un po’ troppo calcolo. Ovviamente posso sbagliarmi ed è solo la mia impressione, ma quest’impressione mi ha un po’ rovinato la lettura. Inoltre non ho potuto fare a meno di attribuire a Nadia motivi egoistici per il suo comportamento, che non voglio esplicitare troppo per non creare spoiler; questo però non ha fatto altro che aumentare la mia diffidenza verso la storia.

Tutti i romanzi vengono letti e filtrati dall’esperienza personale e dal carattere di ciascuno di noi, e credo che questo sia ancor più valido nel caso di L’invenzione di noi due, che fa del rapporto di coppia la sua stessa ossatura. Quindi sono sicura che, mai come in questo caso, ogni recensione sia diversa da un’altra e l’impressione di qualcun altro possa essere del tutto opposta. Sarei davvero curiosa di conoscere altri punti di vista, se qualcuno ha letto questo romanzo! Per ora vi saluto e vi do appuntamento a presto!

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#Recensione,

Recensione - Uccelli di rovo di Collen McCullough

giovedì, maggio 27, 2021 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

 

Desperate Bookswife

Il libro
Uccelli di Rovo di Collen McCullough
Editore: Bompiani| Pagine: 558| Pubblicazione: 1977 (prima edizione in Italia)| Prezzo 12,00€| Trama:Qui
Genere: saga familiare
Notizie sull'autrice
Colleen McCullough, nata a Wellington (Australia) nel 1937, si è imposta all’attenzione di tutto il mondo con Uccelli di rovo (Bompiani 1977), da cui è stato tratto il celebre sceneggiato televisivo. Tra i suoi libri ricordiamo anche I giorni della gloria, I giorni del potere, I favoriti della fortuna, Cesare. Il genio e la passione, Il canto di Troia. 
Recensione
e mezzo

STORIA DELLA MIA COPIA
Buongiorno a tutti, come state? E' finalmente arrivato il momento di parlarvi di un libro che posseggo da un anno e mezzo e che mi è stato regalato dalla mia amica Lucrezia. Avevamo da poco letto insieme "Via col Vento" e lei in un mercatino trova questa copia, così la acquista e me la regala dicendomi:" lo leggeremo insieme, non so perchè ma mi ricorda un po' quello che abbiamo appena letto". Alla fine è andata proprio così, abbiamo organizzato un gruppo di lettura insieme a  Un libro per amico e A books Life e adesso eccomi qui.

SCARABOCCHIO
Se io ancora sento qualcuno dire "è un romance" me lo mangio. Non perché abbia qualcosa in contrario, ma semplicemente perché è altro e a descrivere i libri diversamente da quello che sono si rischia di creare false aspettative in chi sta per prendere il romanzo in mano. 
Questa è la storia di una famiglia che abita in Nuova Zelanda, i Cleary, a partire dai primi del 900. Lui (Paddy)è un tosatore di pecore, lei (Fee) ha delle origini altolocate, insieme hanno generato diversi figli tra cui una bambina, Meggie, dagli splendidi capelli rossi e dalla spiccata sensibilità. La vita all'epoca non è semplice, la scuola cattolica è dura, le suore sono delle vere e proprie arpie, i genitori non dispensano molto affetto e Meggie è colei che patisce di più la freddezza. Per fortuna suo fratello più grande, Frank, ha un debole per lei e riesce sempre a consolarla nel momento del bisogno o a metterla in salvo nei momenti di difficoltà. Quando Meggie è solo una bambina la famiglia si trasferisce in Australia presso una tenuta enorme: Drogheda. La proprietaria è Mary Carson, ovvero la sorella maggiore di Paddy, che li invita a lavorare per lei, essendo suo fratello l'unico erede. Ecco che arriva in scena il tanto discusso padre Ralph, un bellissimo giovane uomo che frequentava spesso la tenuta per cupidigia e poichè Mary Carson aveva un debole per la bellezza, quindi per il prete, anche se, a differenza di quello che vi aspettereste, non c'è mai stato nulla tra i due. Da questo momento inizia un amore semi-platonico tormentato tra Meggie e Ralph. Credete davvero che questo sia il tema del romanzo scritto dalla McCullough? Allora avete preso un abbaglio. 

Innanzi tutto questa è la storia di un'intera famiglia, i Cleary, i loro figli e i nipoti; è la storia di un'epoca, di un'Australia a tratti selvaggia e rude, della condizione femminile, dei rapporti familiari, della condizione lavorativa, della guerra, e perchè no...anche di una storia sentimentale improbabile che fa da sfondo a tutto quello che l'autrice narra. Io, come del resto la maggior parte delle persone, mi aspettavo un romanzo romantico e anche un po' sdolcinato su di un prete porcello che fa innamorare le donzelle che gli capitano sotto mano. Immaginavo scene di sesso e traumi amorosi, credevo che la trama fosse scontata e priva di colpi di scena. Ma che romance?? Ma dove? E perchè tutti coloro che hanno guardato la soap si rifiutano di leggere il libro pensando di trovarsi in mezzo ad amori sdolcinati e fanciulle ansimanti? Dunque io mi pongo una domanda: ma chi è che decide di sconvolgere e stravolgere un libro? Perché in questo caso il romanzo è stato rovinato. La maggior parte delle persone alle quali ho detto di avere tra le mani questo titolo mi ha risposto:" No dai, padre Ralph no, non posso farcela". 
Sono infervorata? Sì, lo sono. Padre Ralph è un uomo che ha scelto la Chiesa e Dio, un uomo consapevole del suo fascino che ha preferito comunque vivere secondo le regole della Chiesa, ammettendo le sue colpe e le sue debolezze. Una persona ambiziosa ma non cattiva, un essere umano consapevole del proprio tallone d'Achille ma che sempre si è messo in discussione, un personaggio letterario interessante. 

Certo, ammetto che la maggior parte dei personaggi non è stata di mio gradimento, i caratteri sono di un certo spessore, a partire da Fee fino ad arrivare a Justine, la figlia di Meggie. Questo però non significa che io non abbia amato quasi tutto di questa storia, persino le descrizioni dettagliate che sono un po' la mia croce. Lo ammetto, io sono un po' di parte perché ho un debole per le saghe familiari, ma sono entusiasta di aver intrapreso questa lettura. L'unica pecca? La mia edizione decisamente vintage (anche se bellissima) è stata stampata con un carattere piccino piccino, quindi la lettura non è stata proprio snella. La nuova edizione ha qualche pagina in più ma decisamente più godibile. 
Volete dirmi il vostro pensiero a riguardo?  Avete pregiudizi? Conoscete la mini serie tv? Vi piacerebbe leggere questo libro? 

Questo libro fa per te se:
- sei amante delle saghe familiari
- ti piacciono le storie ambientate durante il secolo scorso
- sei pronto a buttare i pregiudizi dal balcone


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#Recensione,

Review Party - Il labirinto delle ombre di Remigiusz Mròz

lunedì, maggio 24, 2021 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

 

Buongiorno lettori e buon lunedì! Oggi è con grande piacere che vi parlo di un libro che non avrei letto se Marianna, che ringrazio, non me ne avesse parlato. Il labirinto delle Ombre è l'esordio di Remigiusz Mròz, autore promettente edito in Italia dalla casa editrice Nord. Vediamo qualche notizia sul romanzo: 

Titolo: Il labirinto delle Ombre

Autore: Remigiusz Mròz 

Pagine: 400

Prezzo: 18,60€

Trama:Sono passati dieci anni da quella sera, eppure Damian non riesce a dimenticare. Un attimo prima, la sua adorata Ewa aveva accettato di sposarlo, l’attimo dopo erano stati aggrediti, lui era svenuto e, quando aveva ripreso i sensi, Ewa era svanita. Da allora, Damian ha vissuto di rimpianti. Ma tutto cambia quando un amico gli mostra una foto comparsa su Facebook, una foto che ritrae una ragazza uguale a Ewa tra il pubblico di un concerto. Sperando che si tratti proprio di lei, Damian contatta subito l’ispettore che si era occupato del caso, tuttavia, nel giro di poche ore, la fotografia viene fatta sparire dal web e Damian trova il cadavere dell'amico riverso in una pozza di sangue. L’unica persona disposta ad aiutarlo sembra essere Kasandra, una donna enigmatica e dal passato misterioso, sposata da dieci anni col titolare di un’agenzia investigativa. È lei che lo convince che Ewa è viva e che quella foto è solo il primo anello di una catena di indizi per ritrovarla. E per salvarla. E Damian non si tira indietro, anche a costo d'inoltrarsi in un labirinto d’ombre in cui nulla è come appare, in cui il confine tra verità e menzogna si fa sempre più sottile. E in cui qualcuno sta manovrando ogni sua mossa…

L'autore:Remigiusz Mróz è nato a Opole, in Polonia, nel 1987. Laureato in legge, da diversi anni affianca alla professione di avvocato una brillante carriera di scrittore. I suoi romanzi hanno riscosso un clamoroso successo di critica e pubblico, che lo ha portato a diventare uno degli autori più famosi in Polonia, con oltre tre milioni di copie vendute. Il suo straordinario talento, unito al clamore che ha suscitato in patria, ha attirato l'attenzione delle case editrici straniere e Il labirinto delle ombre verrà tradotto in tutta Europa.

Recensione: j Ci troviamo in Polonia ai giorni nostri, Damian è un uomo distrutto dalla vita, fa il barista in un locale per portare a casa il denaro per l'affitto e l'alcol da consumate finito il turno mentre si isola davanti ai videogiochi cercando di sopravvivere ad un trauma subito dieci anni prima. Eh sì, dieci anni fa Damian e Ewa erano fidanzati, universitari con un futuro non male davanti e lui le aveva appena chiesto di sposarla. In una serata come tante, trascorse a bere in un locale abituale, convinto che lei conoscendolo bene già sapesse il suo intento. Perché loro erano così, fidanzati da una vita, conoscevano ogni piccolo reciproco segreto e se le persone erano convinte che la loro coppia sarebbe scoppiata...loro invece progettavano  un futuro insieme. Fino a quella sera, quella maledetta notte in cui vengono aggrediti, lei ripetutamente stuprata davanti al compagno inerme, fino a quando lei sparisce nel nulla, il suo corpo mai ritrovato e dei suoi aggressori nemmeno una traccia. Sono trascorsi dieci anni, lui è l'ombra sbiadita di ciò che è stato, non si è mai laureato e il suo pensiero fisso è quello di scoprire che fine abbia fatto la metà del suo cuore.  Dopo tempi di isolamento, una persona simile ad un amico gli mostra un post su Facebook contenente una foto di una donna che non può che essere Lei. Da questo momento parte la ricerca e l'affanno verso la verità, probabilmente tenuta nascosta, forse appositamente o forse no, insomma un caso da investigatori privati, poichè la polizia sembra non voler più approfondire molto, facendolo passare per un alcolizzato che vede fantasmi dietro l'angolo. 

A tutto questo si aggiunge la narrazione dal punto di vista di Kasandra, donna elegante ed enigmatica a capo di un'agenzia investigativa, colei che decide di prendere in mano il caso di Damian. E così si apre una porta su di un'altro personaggio, proprio quando eravamo convinti di aver capito dove l'autore sarebbe andato a parare, sicuri del fatto che gli investigatori avrebbero fatto il proprio. Due storie che viaggiano quasi parallele, un libro che ci racconta di una sparizione ma anche della vita delle persone che girano intorno a tutto questo. 

Chiamarlo thriller lo considero riduttivo. Ammetto che da questo libro non mi aspettavo così tanto coinvolgimento emotivo, pensavo di trovarmi davanti ad una storia magari appassionante ma non necessariamente coinvolgente dal punto di vista emotivo, cerco di spiegarmi meglio. Se da subito ho apprezzato la velocità con la quale l'autore mi ha gettato all'interno del caso, incuriosendomi fin dalle prima pagine, dopo un po' mi sono sentita coinvolta dalla psicologia dei personaggi. Proprio loro mi hanno permesso non solo di immedesimarmi nella conduzione delle "indagini" ma di conoscerli come persone, quasi mi trovassi tra le mani un romanzo di narrativa. Inoltre aggiungo che l'autore è al suo esordio, mentre leggendolo le sue parole appare come uno scafato narratore dalla ricca esperienza, quindi mi chiedo, cosa potrà arrivare a fare? 

Ho faticato con l'ambientazione, i nomi delle città e delle persone mi hanno un po' messo in difficoltà, essendo abituata a leggere storie principalmente costruite in Italia o comunque in luoghi che almeno visivamente conosco. Tutto questo però è stato scalzato da una penna avvincente e da un mistero intrigante. Se prima potevo avere qualche punto interrogativo, adesso dico senza indugio che non mi farò scappare l'autore in futuro. 

La costruzione è assai articolata, i colpi di scena sono diversi e credibili e l'autore pone l'attenzione su diversi temi importanti di attualità, che fanno sì che il lettore empatizzi ancora di più con i personaggi. Se mi permettete direi che è alquanto inusuale per un thriller classico, dove l'attenzione è più concentrata sulla vicenda dichiarata nella trama. Mi viene in mento un thriller letto qualche mese fa, che mi colpì proprio per questo motivo, ovvero "Muori per Me" di Elisabetta Cametti. Tanto di cappello, sia all'autore polacco, sia all'autrice italiana che poco ha a che fare con questo post, ma visto che mi è venuta in mente...un elogio mica ci sta male. 

Promosso quindi "Il labirinto delle ombre", che gli amanti del genere e non solo, non devono lasciarsi scappare. Avevate intenzione di leggerlo? Lo avete già fatto? Su, vi aspetto nei commenti, ma prima non mi resta che ringraziare le mie favolose compagne di viaggio e Patrizia (In punta di Carta) per la grafica. Trovate il loro pensiero sui blog: 

A spasso coi libri

In punta di carta

Bookspedia

Un libro per amico

Esmeralda viaggi e libri

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#5 blogger per un autore,

Cinque blogger per un autore #3 - Rebecca Quasi

venerdì, maggio 21, 2021 Baba Desperate Bookswife 10 Comments

Buongiorno lettori, eccoci qua, per la terza volta, con una nuova rubrica, in collaborazione con Ombre di carta, Un libro per amico, La lettrice sulle nuvole e Librintavola. Ogni due mesi leggeremo tutte un libro di uno stesso autore; un modo per ampliare i nostri orizzonti letterari e approcciarci tutte insieme ad autori che magari non avremmo considerato. L'autrice prescelta per il mese di Maggio è Rebecca Quasi. 

Desperate Bookswife

Titolo: La Governante
Autore: Rebecca Quasi
Casa Editrice: Self
Pagine: 200
Prezzo: 8,84 euro cartaceo - 1,49 euro ebook
Link per l'acquisto: qui


Eccomi carissimi, come potete notare dalla foto ho scelto "La Governante", un po' perché mi stuzzicava il titolo, un po' perché, dato che l'autrice scrive romance, ho preferito andare indietro nel tempo e cercare qualcosa che potesse avvicinarsi alle mie esigenze.
La Governante è un libro ambientato nei pressi di Londra all fine dell'800, Leonard Lennox è il conte di Moncrieff, Sidonie Tate è la governante che lui assume per mandare avanti la casa in campagna in cui spedirà la figlia Penelope. Il conte è felicemente vedovo, la governante anche. Lui è bello. Lei anche. Lui si invaghisce dopo il primo sguardo, lei è rigida come una scopa e questo lo ringalluzzisce ancora di più. Lui la vuole, lei no, o forse sì. Ma chi lo sa.
Questo libro potrebbe essere ambientato in Polinesia, a Berlino o a Torino. Siamo nel 1875 ma a me tutto sembra a parte di stare in quell'epoca lì.
E' vero, io non sono un'esperta del genere romance puro e non voglio criticarlo in quanto tale, ma ok leggere un libro semplice e prevedibile, non mi sta bene invece trascorrere qualche ora a scorrere pagine che non mi trasmettono niente. Vi faccio un esempio. Ho letto due o tre mesi il primo libro della serie di Virgin River ed esperti mi dicono che si tratta di un ex Harmony ripubblicato da Harper Collins. Non mi aspettavo niente da quel romanzo e invece le descrizioni dei luoghi, alcuni argomenti trattati, i personaggi...insomma sono stata piacevolmente colpita.
Ad essere sincera da "La Governante" mi aspettavo dei dettagli sugli abiti indossati, descrizioni della casa...non so, qualcosa! Niente. I personaggi poi sono tremendamente moderni, una governante che risponde e si rifiuta di svolgere delle mansioni, una bambina che studia e che si prende alcune libertà, un cane trattato come un amico (un alano che dorme sul letto), insomma non sto dicendo che non capitasse anche all'epoca, ma tutto insieme in una storia dove niente profuma di storico...ecco niente, avete capito.
C'è da dire che scorre che è una meraviglia, anche se non ho apprezzato alcuni modi di parlare del conte, tipo "ti ingravido", ripetuto con una tranquillità pazzesca.
L'ultima parte del libro è un po' più movimentata, l'autrice si è inventata parecchi diversivi per tenere viva l'attenzione senza dare nulla per scontato.
Un altro aspetto che invece ho gradito è il rapporto che si crea tra Penelope e Sidonie: la bambina che durante la narrazione ha nove anni, ha trascorso un'infanzia priva di affetti, con una madre anaffettiva morta comunque troppo presto e un padre che non l'ha mai considerata sua figlia. Sid le regalerà stabilità, complicità e costanza, la sua presenza permetterà alla giovane ragazzina di recuperare parte di ciò che ha perso.
Adesso vorrei fare insieme a voi una riflessione. E ci tengo a sottolineare ciò che sto per scrivere. Prima che le fan dell'autrice mi si rivoltino contro, prima che le amanti del genere romantico mi dicano che non capisco nulla, leggete quello che sto per scrivere. Se mi conoscete sapete che scrivere un pensiero negativo su di un libro mi costa una certa fatica, dietro ad un romanzo c'è un sacco di lavoro e disprezzare il lavoro altrui non fa per me. C'è anche da dire che quando una persona scrive, pubblica e si mette in gioco deve pur mettere in conto che a qualcuno il suo lavoro possa non piacere. Questo libro non mi ha comunicato molto, ma nemmeno mi ha fatto sognare o mi ha fatto passare il tempo, di conseguenza, ahimè, non credo leggerò altro per il momento. Un'amica mi dice che i romanzi contemporanei sono molto belli, magari un giorno ci penserò. Ancora una cosa vorrei chiedervi: amanti della Quasi, spiegatemi cosa non ho capito, perché so che è un'autrice molto apprezzata, quindi molto probabilmente a me è sfuggito qualcosa e mi piacerebbe discuterne :-)
Vi aspetto!

Siete curiosi di scoprire quali libri hanno letto La Lettrice Sulle Nuvole, Libriintavola, Un libro per amico e Ombre di carta? Correte! 

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#Nadia,

Keep Calm and Read Nadia #89 - recensione di Stupidistan - Stefano Amato

martedì, maggio 18, 2021 Baba Desperate Bookswife 4 Comments



Buongiorno lettrici e lettori, come state?

Avete visto la serie Anna o recuperato il relativo romanzo e siete in crisi di astinenza da distopici ambientati in Sicilia? E io comprendo la vostra necessità e ve ne propongo subito uno: sto parlando di Stupidistan, di Stefano Amato.

Che cosa diventerebbe la società civile se le persone decidessero che non vogliono più mandare a scuola i bambini né vaccinarli, se nessuno leggesse più libri, se non ci fossero più medici e se educazione e gentilezza fossero considerate caratteristiche “da sfigati”? Questo è ciò che succede, tra gli anni Venti e gli anni Trenta del ventunesimo secolo, in Sicilia, ridenominata “Stupidistan” dopo che tutte le persone intelligenti e desiderose di migliorare la propria condizione sono emigrate nel continente. Ora non si può più né entrare né uscire legalmente dalla Sicilia, che è completamente isolata dal resto d’Italia e in cui il degrado, la sporcizia, l’arroganza e la maleducazione regnano sovrani.

fonte google

In questa regione che ormai si autogoverna (male) arriva un giorno, in circostanze rocambolesche, la giovane Patty Carnemolla. Figlia di siciliani emigrati a Roma, Patty non si distingue particolarmente per acume o disinvoltura ma, dato che in terra di ciechi anche un orbo è re, attira subito l’attenzione degli stupìdi (così si chiamano gli abitanti di Stupidistan). Patty dovrà sudare sette camicie nel tentativo di tornare a Roma…

Stefano Amato è siracusano, e non credo che abbia ambientato Stupidistan nella sua terra a cuor leggero. Il suo romanzo è comunque un ritratto paurosamente veritiero di cosa potrebbe effettivamente capitare, non solo in Sicilia ma in tutta Italia, se un’ipotetica bilancia della civiltà pendesse del tutto dalla parte dell’ignoranza, della maleducazione e della totale mancanza di ambizione a discapito della voglia di studiare e migliorarsi. Gli abitanti di Stupidistan si muovono solo in auto, passano i giorni nelle sale scommesse e mangiano solo carne. Parlano solo in dialetto e guardano con riprovazione e incomprensione chiunque metta un “per favore” o un “grazie” nelle proprie frasi. Leggendo questa storia alternavo momenti in cui ridevo da sola come una scema ad altri in cui pensavo, con un misto di preoccupazione e disperazione, che purtroppo non siamo così lontani dalla situazione presentata da Amato: basta farsi un giro su Facebook e leggere alcune delle quotidiane polemiche che si scatenano nei commenti per comprendere che la maleducazione e la totale indifferenza verso la cultura sono già imperanti in una grande fetta della popolazione. Ho apprezzato il romanzo di Amato perché è comunque lontano dalla spocchia che spesso viene rimproverata all’ ”intellighenzia”: chi è stupìdo non lo è tanto perché non ha potuto studiare, ma perché ritiene che farlo sia da pazzi e non serva a nulla.

Stupidistan lascia spazio anche alla speranza, ma non nego che il sentimento prevalente, una volta terminato il romanzo, sia stata l’amarezza, forse perché l’ignoranza sguaiata e l’arroganza fanno molto più rumore della gentilezza e dell’educazione. Un romanzo che metterei come lettura obbligatoria in tutte le scuole del Paese.


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#Recensione,

Recensione - C'è un cadavere in biblioteca di A. Christie

lunedì, maggio 17, 2021 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

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Il libro
C'è un cadavere in biblioteca di Agatha Christie
Editore: Mondadori| Pagine: 183| Pubblicazione: 1948| Prezzo 10,00€| Trama:Qui
Genere: giallo
Notizie sull'autrice
Pseudonimo di Agatha Mary Clarissa Miller. Scrittrice inglese. Di famiglia agiata, viene educata privatamente. Ancora bambina scrive racconti e poesie; alcune di queste vengono pubblicate nel 1908 in «Poetry Review».
Nel 1914 sposa Archibald Christie dal quale divorzia nel 1928.
Il genere letterario con cui raggiunge il successo in campo internazionale è il romanzo poliziesco. I suoi detective, tra i quali primeggiano Hercule Poirot (che compare per la prima volta in Poirot a Styles Court, 1920) e Miss Jane Marple (che compare per la prima volta in una serie di racconti apparsi in rivista e raccolti nel 1932 in l tredici problemi e che diventa per la prima volta protagonista di un romanzo in La morte nel villaggio nel 1930), sono entrambi abilissimi nel risolvere i più intricati enigmi polizieschi. Essi concentrano la loro (e la nostra) attenzione sul comportamento degli indiziati e sulle loro reazioni emotive e verbali. L'azione ha sempre poca importanza, le prove non sono mai particolarmente signignificative; ciò che conta sono le motivazioni psicologiche che potrebbero aver spinto al delitto. ln un mondo di buone maniere, di modi raffinati, di anziane signore molto amanti della conversazione e di impettiti colonnelli in pensione, depositari di antichi valori e tradizioni, l'autrice può nutrire l'illusione di controllare il delitto e, grazie all'acume dei suoi detective, di riportare tutto alla normalità.
La "signora del crimine" ha scritto più di 50 romanzi e 100 racconti; da molti di questi sono stati tratti film, commedie e telelfilm. Nei suoi due ultimi romanzi, Sipario, l'ultima avventura di Poirot (1975) e Addio, Miss Marple (1976) l'autrice ha scelto di far morire i suoi due, ormai vecchissimi, detective: i romanzi erano stati scritti anni addietro, la scrittrice scelse di mantenerli inediti sino a poco prima della sua morte.
La mia vita (An Autobiography, 1977), è stata pubblicata postuma.

 Recensione


STORIA DELLA MIA COPIA
Buongiorno a tutti, come state? Oggi vi parlerò della mia prima esperienza in compagnia della signora del giallo! Se siete curiosi di sapere la storia di questa copia...beh resterete un po' delusi, comprai questo volume nella libreria della mia amica Daniela parecchio tempo fa, speravo di acquistare il primo della serie di Miss Marple ma fallii miseramente, ma ovviamente me ne accorsi non molto tempo fa. Dato che è troppo tempo che si impolvera all'interno della mia libreria e Daniela di Un libro per amico possiede la mia stessa copia, ho deciso che è arrivato il suo momento. 

SCARABOCCHIO
C'è un cadavere in biblioteca è il secondo libro della serie di romanzi (il terzo in cui appare Miss Marple se contiamo "Miss Marple e i tredici problemi") che vede come protagonista la nubile Jane Marple. Nel 1930 la Christie scrisse "La morte nel villaggio" e dopo dodici anni decise di fare riapparire la signorina dagli occhi azzurri in questo libro qui.

Siamo intorno agli anni 40 in Inghilterra, in una prestigiosa Villa di proprietà del colonnello Bantry. Nella biblioteca di questa lussuosa abitazione è stato ritrovato dai domestici il cadavere di una giovane donna bionda, con indosso un abito elegante, da ballo. Chi avrà ucciso la giovane sconosciuta? Perché è stato messo il corpo in quella biblioteca? La padrona di casa, ovvero la moglie del colonnello, decide di chiedere aiuto alla sua amica Jane Marple, famosa per il suo intuito e per il fatto di non dare nulla per scontato. Inutile dirvi che la donna risolverà il caso.
Come mia prima volta non è stata niente male: indubbiamente questo libro, scritto una vita fa, ha una struttura diversa dai gialli a cui sono abituata. Questo è un giallo classico, non c'è spazio per fronzoli o pagine dedicate alla vita privata di qualche personaggio, tutto gira intorno alle indagini e il lettore ce la metterà tutta per farsi un'idea e provare a risolvere il caso.
Miss Marple mi ha affascinata, l'ho immaginata, l'ho sentita e mi ha fatto scervellare. Purtroppo non sono riuscita ad arrivare con le mie forze all'assassino, non ho indovinato.
Grazie a questo libro ho fatto un tuffo nel passato, quando guardavo il tenente Colombo alla tv o più recentemente La signora in giallo su Amazon Prime Video. Sono storie fini a se stesse che intrattengono bene, non ci sono troppi vincoli e ti permettono di affezionarti ma anche di sentirti libero. Insomma se quello successivo lo leggerò tra cinque anni non accadrà nulla, perché anche se non ricorderò questo volume nei minimi dettagli avrà poca importanza. C'è poco che io vi possa raccontare senza spoilerare. È difficile scrivere una recensione su di un libro del genere. Ma posso dirvi di essere contenta e di consigliarvi questa lettura, se vi piace il genere, certo. Perché qui, o amate approcciarvi a  omicidi e indagini serrate oppure il libro è sbagliato per voi, perché non c'è nulla d'altro.
Voi avete letto cosa di questa autrice? Preferite Marple o Poirot e perché?

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#Recensione,

Recensione - Ombre sul Naviglio di Rosa Teruzzi

sabato, maggio 15, 2021 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

 

Desperate Bookswife

Il libro
Ombre sul Naviglio   di Rosa Teruzzi
Editore: Sonzogno| Pagine: 156| Pubblicazione: maggio 2021| Prezzo 14,00€ | Trama: QUI
Genere: giallo

Notizie sull'autrice
Rosa Teruzzi
(1965) vive e lavora a Milano. Oltre a diversi racconti e tre romanzi, ha pubblicato per Sonzogno La sposa scomparsa (2016), La fioraia del Giambellino (2017), Non si uccide per amore (2018), Ultimo tango all’Ortica (2019) e La memoria del lago (2020). Esperta di cronaca nera, è caporedattore della trasmissione televisiva Quarto grado (Retequattro).
Recensione
e 1/2.
Buon sabato lettori, come state? Oggi con grande piacere vi parlerò del sesto libro di una serie che mi rapì più o meno cinque anni fa. Si tratta di Ombre sul Naviglio, scritto da Rosa Teruzzi. 
Come ormai sapete, la mia curiosità verso la letteratura italiana contemporanea, che molti purtroppo continuano a snobbare, è sempre in crescita, così sono sempre pronta a sperimentare. Nel 2016 mi arrivò una newsletter, tra le novità c'era un titolo che mi colpì "La sposa scomparsa"...la copertina era strana ma la trama intrigante. Capii subito, non appena sfogliai i primi capitoli, che era fatto per me. Ed ecco che non ho perso un solo romanzo, anzi sono andata a comprare i precedenti, pubblicati da altri editori! Ma di questo vi parlerò in un altro post. 
Come sempre non sarà semplice parlarvi di questa storia senza rischiare lo spoiler, ma ci proverò. Libera è una signora rimasta vedova troppo presto, oggi ha un atelier di fiori ed è famosa tra le quasi spose per i mazzi porta fortuna creati da lei. Vittoria è sua figlia, un poliziotto sulle orme del padre, rigida come un manico di scopa, simpatica come può esserlo una vescica sotto ad un piede. Iole, mamma di Libera, è una giovane nonna figlia dei fiori, crede nell'amore senza vincoli, ama il buon sesso occasionale, i vestiti stravaganti, fare yoga e possibilmente ficcare il naso nei fatti altrui. Tutte e tre vivono all'interno di un casello ristrutturato, un posto che regala serenità solo a leggerne sui libri. Per un caso fortuito Libera e Iole si ritroveranno ad indagare e a risolvere un caso. da quel momento in maniera del tutto informale, in ogni libro si metteranno alla ricerca della verità insieme alla giovane giornalista Irene, che scrive per un tizio poco raccomandabile (Cagnaccio). 
Cosa accade in questo volume? Una banda di rapinatori lascia al verde dei piccoli imprenditori, ma le cose non quadrano...strane le dinamiche, strani i costumi usati per nascondere l'identità (Il gatto con gli stivali e la Fata turchina), strani i posti presi d'assalto. Ovviamente anche questa volta le due donne più grandi della famiglia investigheranno in maniera bizzarra mentre Vittoria seguirà le normali procedure! Nel frattempo la vita privata dei personaggi procede, tante nuove scoperte, qualcosa in sospeso...non ci si annoia. Ma la fine di questo libro...Rosa, Rosa, Rosa! non me lo dovevi fare! Adesso io voglio sapere! Troppe domande, troppa la curiosità. non si fa così. Insomma, cari amanti di questa serie, preparatevi perché come sempre l'indagine sarà interessante, ma i risvolti personali renderanno il libro davvero imperdibile. Inutile dirvi che non vedo l'ora di proseguire ma mannaggia temo che la mia curiosità non potrà essere appagata per almeno un anno. 

Chi invece non ha ancora letto niente...beh vi posso dire che dovreste darle una possibilità se:
1- vi piacciono i gialli ma amate anche quelli non propriamente classici.
2- oltre alla parte investigativa non disdegnate seguire le avventure private dei protagonisti.
3- avete voglia di fare un tuffo a Milano e dintorni, conoscere una persona che ama cucinare per placare il nervoso, anche se non ha appetito, che legge stralci dei libri che amato di più prima di andare a dormire, che crea mazzi di fiori stupendi, azzeccando sempre le personalità di chi ha davanti, che non riesce a sbloccare il suo cuore, quasi fosse chiuso a chiave.   

Ecco, sono riuscita ad incuriosirvi? Spero di averlo fatto, perché adoro Iole che mi strappa sempre una risata, mi sono affezionata a Libera, nonostante sia molto diversa da me, in qualche modo voglio bene anche alla figlia, nonostante sia insopportabile, ma forse è il personaggio che mi assomiglia maggiormente. Ogni piccolo libro è completo, il prezzo è sempre il medesimo dal primo volume ( e io aggiungerei che non è cosa da poco) e aggiungerei...seguite l'autrice, la trovate su Facebook. 

Adesso vi scrivo l'ordine in cui leggere i libri:
La sposa scomparsa
La fioraia del Giambellino
Non si uccide per amore
Ultimo tango all'ortica
La memoria del lago
Ombre sul Naviglio

A presto, buona cena :-) 

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#Recensione,

Recensione - La casa degli amori impossibili di Cristina Lòpez Barrio

venerdì, maggio 07, 2021 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


Desperate Bookswife

Il libro
La casa degli amori impossibili  di Cristina Lopez Barrio
Editore: Sperling&Kupfer| Pagine: 384| Pubblicazione: 2012| Prezzo 18,00€| Trama: Qui
Genere: narrativa 
Notizie sull'autrice
Cristina López Barrio è nata nel 1970 a Madrid, dove si è laureata in legge, specializzandosi in diritto d'autore. Ha iniziato la sua carriera d'autrice con una serie di apprezzati libri per ragazzi. Il suo primo romanzo per adulti, La casa degli amori impossibili, ha avuto un grande successo in Spagna ed è stato pubblicato in venti Paesi.
Recensione

Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un romanzo uscito circa una decina di anni fa e che ho scoperto solo da qualche mese grazie al consiglio di un'amica.
Questa storia, consigliatami caldamente da Lucrezia, narra la vita di più generazioni di donne, è ambientata in Spagna a partire dalla fine dell'800.
Le donne Laguna, Clara e sua madre (una strega) aprono le danze e ci raccontano di una maledizione che grava sulle loro spalle, tutte loro sono destinate a soffrire per amore e a concepire sempre e solo figlie femmine, anch'esse maledette. Nonostante la madre di Clara l'avesse messa in guardia, quest'ultima si innamorerà di un uomo che non appena scoprirà di averla messa incinta, si dileguerà dopo averle averle acquistato "la casa rossa" per lavarsi la coscienza e per sentirsi meno in colpa per averle apertamente detto che mai l'avrebbe sposata. Clara, immersa nel suo dolore, programma la sua vendetta, sperando di fare soffrire chi tanto le ha causato sofferenza. Da questo momento inizia il susseguirsi delle figlie, delle nipoti e delle pronipoti, per finire...come non posso dirvi.
Non sono un'esperta di narrativa spagnola o sudamericana, ho sentito dire che assomiglia ad alcuni grandi romanzi che hanno fatto la storia (che io non ho letto), ma io non posso saperlo, quindi non farò paragoni. Posso solo affermare che sono rimasta incantata dallo stile, appassionante, coinvolgente, malinconico, ricco. Questo è quello che più mi ha colpita. Perché la storia è anche molto appassionante, il Don del paese è un personaggio marginale che invece è splendidamente caratterizzato, la storia c'è, anche se della maledizione si parla poco (nel senso che la si nomina spesso, ma non viene spiegata mai nel dettagliato e non viene nemmeno spoilerato il perché).
Ogni donna porta addosso la sua voglia di riscatto e il suo dolore, l'autrice ha composto una catena fatta di vite che cercano di arrivare a qualcosa, e trasmettono a chi legge le difficoltà, i sentimenti forti, il turbinio che invade le loro anime. Sono contenta di aver ascoltato la mia amica e di aver comprato questo libro, ammetto che non lo avrei preso in considerazione, poiché non ho mai realmente sentito il richiamo. Lo sapete che i libri mi parlano, no??
Se cercate una storia dallo stile inconfondibile, che trasudi tradizioni...questo potrebbe fare al caso vostro. Se amate le vicissitudini femminili, siete attratti dall'occulto e credete nelle superstizioni o comunque siete affascinati dall'argomento, non perdete l'occasione di leggerlo. Cristina Lòpez Barrio ha una penna interessante, un modo particolare di comunicare, insomma sono rimasta piacevolmente colpita da questa "Casa Rossa", dal suo significato profondo, che alla fine è proprio l'inizio, da dove noi partiamo per questa avventura introspettiva, fatta di personaggi che si susseguono, di problemi che restano, di vite che si spezzano. 

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#Nadia,

Keep Calm and Read Nadia #88 - Recensione - Un comunista in mutande di Claudia Pineiro

martedì, maggio 04, 2021 Baba Desperate Bookswife 2 Comments



Buongiorno lettrici e lettori!

Come avete cominciato questo mese di maggio? Noi siamo sempre alle prese con il lavoro e avrei voluto distrarmi con qualche pranzo fuori (in tutti i sensi!), ma qui piove da una settimana… mai una gioia!

Non ci resta che consolarci con i libri: oggi vi parlo di una storia che si legge molto in fretta, di una scrittrice argentina che amo: sto parlando di Un comunista in mutande, di Claudia Pineiro. Sono sicura che conoscete quest’autrice come scrittrice di thriller/gialli, ma questa volta la Pineiro ci stupisce e cambia completamente genere: Un comunista in mutande è infatti la storia, un po’ romanzata per ammissione dell’autrice stessa, della sua famiglia, con particolare enfasi su un anno in particolare, il 1976. In quell’anno la Pineiro aveva tredici anni e mezzo, adorava il padre più di ogni altra persona al mondo pur essendo pienamente consapevole dei suoi difetti, e avrebbe fatto qualsiasi cosa affinché lui le dimostrasse il suo affetto più di quanto non facesse.

fonte google

La Pineiro descrive il padre come una persona taciturna, sempre arrabbiato con il mondo e di riflesso con la sua famiglia, in contrasto più o meno velato con il governo al potere prima, e con i militari del colpo di stato dopo, a partire appunto dal 1976. Il padre di Claudia si definiva comunista pur senza essere esplicitamente affiliato al partito, di cui non aveva la tessera e alle cui riunioni non partecipava. Era più che altro un individualista, un uomo intelligente con le proprie radicate idee politiche, ma questo suo essere “diverso” dalla maggioranza dei genitori delle proprie compagne di classe è sempre stato, per la Claudia adolescente, motivo di imbarazzo e paura. La Pineiro ragazzina non ha mai rivelato alle sue amiche l’orientamento politico e le idee del padre, temendo di essere esclusa dal giro delle amicizie e al tempo stesso di mettere il genitore in pericolo in un periodo storico, quello della seconda metà degli anni Settanta, in cui i dissidenti politici argentini potevano sparire di punto in bianco, senza particolari clamori.

La scrittura della Pineiro è scorrevole e piacevole; l’autrice prende per mano il lettore e, tra prove fotografiche e dettagli inventati, ripercorre i ricordi della propria adolescenza come se fossero verità assolute, pur sapendo che, nella maggior parte dei casi, i ricordi che ciascuno si crea sono ciò a cui ciascuno vuole credere. Il libro in sé non è particolarmente memorabile, ma il lettore più sensibile potrà sentirsi vicino alla Claudia ragazzina e al suo particolare rapporto con il papà. Ho apprezzato molto anche la finestra aperta sul fenomeno dei desaparecidos, sul quale so pochissimo dal momento che, pur ripromettendomi sempre di informarmi, resto un’imperdonabile ignorante.

Voi conoscete i romanzi di Claudia Pineiro? Leggerete questo suo libro un po’ particolare? Fatemi sapere, a presto!

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#challenge2021,

Challenge Superlettori all'Arrembaggio

sabato, maggio 01, 2021 Ombretta P. 0 Comments

 

Carissimi equipaggi, ci siamo imbarcati senza possibilità di ritorno, spero abbiate fatte scorte di viveri e di Rum. Gli animali sono a bordo? I bambini dove li avete nascosti? I clandestini verranno buttati giù dal ponte. Bando alle ciance, Qui potrete trovare il post dove viene spiegata a grosso modo la sfida nel caso abbiate qualche dubbio o non ricordiate più le regole QUI



COME SI GIOCA?


Le tappe sono mensili, quindi dodici tappe in un anno. 



Ogni mese vi daremo 6 obiettivi e una mappa. Ogni libro che leggerete vi farà accumulare punti (1 punti ogni 10 pagine) e il vostro punteggio sarà sommato a quello di tutti i componenti del vascello. QUINDI CI SARA' UN PUNTEGGIO UNICO DEL VASCELLO, NON PERSONALE. 


Ecco gli obiettivi di questo mese, che potrete usarli tutti, uno, due, tre...insomma senza vincoli. Potrete anche leggere 20 libri in un mese seguendo sempre lo stesso obiettivo. 

OBIETTIVI MAGGIO: 

1- ogni pirata che si rispetti è accompagnato da un uccello o da una scimmia, i primi sono volatili e i secondi mammiferi, per non fare torto a nessuno Leggi un libro che contenga un animale nel titolo. 


2- Il Pirata Vincenzo Gambi è stato uno tra i pirati italiani più violenti della sua epoca (1800 circa), leggi un libro scritto da un autore/autrice italiano. 


3- Sempre per collegarci a Vincenzo Gambi, che ha trascorso la sua "attività" nel golfo del Messico... In questa parte del mondo è celebrato lo "dia de Los muertos" leggi un libro che contenga la parola "Morte/morto/morti/morta". 


4- I pirati solcano i mari battagliando a destra e a manca. Leggi un libro in cui sia presente una battaglia intesa come due schieramenti numerosi che si affrontano. Non vale una scazzottata tra due pretendenti o Hermione, Harry e Ron che combattono contro il Troll. Per intenderci...


5- I pirati per orientarsi utilizzano la stella polare che come risaputo indica il Nord. Leggi un libro della casa editrice "Nord" (non riceviamo percentuali sulle vendite). 


6- E adesso viene il bello, perché i pirati incatenavano i loro prigionieri e qui noi ci divertiamo. Leggi una trilogia o almeno tre libri di una stessa serie. Se lo farai il libro più corto ti verrà raddoppiato (in termine di punteggio) però in questo caso varrà sempre la regola di un post unico con i tre libri. Non valgono: libri di Geronimo Stilton o Tea Stilton al di fuori del Regno della Fantasia, Viaggio nel tempo, Il segreto delle fate. Per il resto CHIEDETE PRIMA!


Passiamo alla mappa. Come abbiamo scritto i vostri singoli punteggi saranno sommati e andranno assegnati al vostro vascello di appartenenza. Quando la vostra nave raggiungerà i 1200 punti incontrerete il mostro, ovvero Sonia, che assegnerà alla nave un compito, una punizione, un lavoro, una sfida e voi dovrete fare di tutto per non affondare!



Se non perirete, quando la nave conquisterà 2200 punti attraccherete all'isolotto. Oltre ad abbeverarvi, fare conquiste che dureranno una notte soltanto e sgranchire le vostre ossa...avrete delle opportunità a sorpresa, che varieranno sempre di mese in mese.


 Nel frattempo potrete continuare a leggere i vostri libri, questo non ostacolerà le vostre letture.  


L'isola e il mostro dovranno essere raggiunti almeno 48 ore prima della fine del mese altrimenti i loro effetti non varrano.  


Nel frattempo potrete continuare a leggere i vostri libri, questo non ostacolerà le vostre letture.


E cosa facciamo noi TRE? Noi avremo la possibilità di leggere assieme a voi quanti libri vorremo e che si accumuleranno alla fine del mese ai vostri punti totali! Bello eh! 


Ogni mese il vascello che raggiungerà il punteggio più alto vincerà una fiasca di Rum (gli altri acqua salata...) e il punteggio verrà azzerato a tutti per ripartire da zero il mese successivo. Vincerà la sfida finale il vascello più ubriaco (ovvero chi avrà accumulato più fiasche di Rum in dodici mesi). 


Cosa fanno i NOSTROMI? Questa figura l'abbiamo pensata per aiutarci nel lavoro di coordinazione, ci aiuterà a tenere i punti del proprio vascello, ad avvisarci al raggiungimento di un traguardo, insomma coordinerà mozzi e marinai e farà da portavoce. Rappresentanti di classe venite a noi!! Può rimanere sempre lo stesso oppure potrete variare ogni mese, basta che entro un giorno dall'inizio del mese voi lo comunichiate al vostro Capitano. 



COME SI INSERISCONO I PUNTI? DOVE SI MANDANO LE RECENSIONI?


Esiste un Gruppo dedicato alla challenge in cui è OBBLIGATORIO ENTRARE (cliccare QUI per richiedere l'accesso) all'interno del quale inserirete la recensione o il link nel caso la vogliate scrivere altrove e dovrete allegare il titolo, numero di pagine, obiettivo, la foto e tassativamente l'# di appartenenza (#laperlanera #olandesevolante #jollyroger). Ci sarà un foglio Drive di riepilogo con il vostro nome e i punti ottenuti che gestiremo noi. ATTENZIONE IL GRUPPO FACEBOOK PER INSERIRE LE RECENSIONI E' QUELLO GENERALE, LE RECENSIONI SI METTONO Lì, VISIBILI A TUTTI I PARTECIPANTI


COME FACCIO A PARTECIPARE?


- Vi chiediamo di commentare questo post e compilare il format che utilizziamo solo per l'iscrizione QUI. 

- Essere iscritti ai nostri quattro blog: Desperate Bookswife, Il salotto del gatto libraio, Ombre di Carta, Un libro per amico. 



Per adesso è tutto, ci ritroviamo in alto mare. 


 

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