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Alessia Gazzola vince il Premio Bancarella 2019

martedì, luglio 23, 2019 Baba Desperate Bookswife 4 Comments



Vince la sessantasettesima edizione del Premio Bancarella Alessia Gazzola con il romanzo Il ladro gentiluomo, Longanesi. La scrittrice messinese si aggiudica il riconoscimento dei librai indipendenti italiani con un totale di 149 voti su 160 schede pervenute Recensione Qui. 

A seguire, Marco Scardigli Évelyne (Interlinea) con 88 voti Recensione Qui
Marino Magliani Prima che te lo dicano altri (Chiarelettere) con 68 voti Recensione Qui,
 Giampaolo Simi Come una famiglia (Sellerio) con 66 voti Recensione Qui
 Tony Laudadio Preludio a un bacio (NN Editore) con 57 voti Recensione Qui 
 Elisabetta Cametti, Dove il destino non muore (Cairo) con 49 voti Recensione Qui. 

“Sono felicissima, piena di gratitudine, nei confronti dei librai per un onore così grande e del mio editore per il sostegno immancabile. “
Alessia Gazzola, vincitrice dell’edizione 2019 del Premio


La cerimonia di premiazione si è svolta, come da tradizione, a Pontremoli nella suggestiva e sempre gremita Piazza della Repubblica dove il pubblico affezionato e partecipe ha seguito in diretta lo spoglio dei voti. Quest’anno la serata conclusiva del premio, che ha visto protagonisti i “magnifici sei” finalisti del Bancarella 2019 – già vincitori del Premio Selezione Bancarella 2019 - è stata condotta da Gioia Marzocchi, attrice e conduttrice televisiva e accompagnata Sara Rattaro, vincitrice del Bancarella 2015 con il romanzo Niente è come te (Garzanti), in qualità di Presidente del Premio. Nel corso della serata non è mancato il sentito ricordo del grande scrittore Andrea Camilleri e del filosofo Luciano De Crescenzo scomparsi di recente ed entrambi vincitori del Premio Bancarella; Camilleri nel 2001 con il romanzo La gita a Tindari (Sellerio) e De Crescenzo nel 1984 con Storia della filosofia greca (Mondadori).


Sono stati come sempre i librai decretare il vincitore di un premio che affonda le sue radici nella vocazione culturale della Lunigiana. Nato nel 1952 dai librai ambulanti di Montereggio e Pontremoli, il Bancarella è infatti da sempre il premio dei librai indipendenti italiani che insieme alla Fondazione Città del libro, alle Associazioni dei Librai Pontremolesi e delle Bancarelle, e col supporto del Comune di Pontremoli, mantengono viva questa importante e affascinante tradizione.


Oriana Fallaci che partecipa alla nascita del Premio Bancarella nel 1952, scrive sui librai di Montereggio nell’articolo “Hanno nella valigia i cavalieri antichi”: «Questa è la terra dove si nasce librai […] A Montereggio è difficile che la gente sappia leggere eppure ogni casa è piena di libri intonsi; e a ogni stagione c'è un pastore che lascia il villaggio e va per il mondo a fare il libraio. La storia dei pastori librai della Lunigiana si perde nel tempo. Si ignora il nome di chi si lanciò per primo nella grande avventura; si sa solo che la partenza dei neo-librai fu sempre solenne. Sembrava obbedissero a una strana ispirazione: si presentavano ai vicini e dicevano: "Vado"». Nel 1953, un anno prima di ricevere il Nobel per la letteratura, è stato Ernest Hemingway con Il vecchio e il marea vincere la prima edizione del Premio Bancarella.

Voi siete soddisfatti di questo risultato? A me personalmente Alessia Gazzola piace molto, ho iniziato a leggere i suoi libri molti anni fa e sono contenta che abbia raggiunto questo risultato. Non si può dire che questo premio la aiuterà ad essere più famosa perchè già lo è, anche grazie alla serie televisiva ispirata ad Alice Allevi, la protagonista della serie di cui fa parte il libro vincitore; ma è una bella soddisfazione! 

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Recensione #aspettandoilbancarella - Il ladro gentiluomo di A. Gazzola

domenica, luglio 21, 2019 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

Il libro
Il ladro gentiluomo di Alessia Gazzola
Editore: Longanesi | Pagine: 304| Pubblicazione: 2018 | Prezzo 15,00€| Trama: Qui
Genere: giallo
Notizie sull'autrice
Alessia Gazzola (Messina, 1982) è laureata in Medicina e Chirurgia ed è specialista in
Medicina Legale. Ha esordito nella narrativa con L’allieva nel 2011, cui sono seguiti Un segreto non è per sempre (2012), Sindrome da cuore in sospeso (2012), Le ossa della principessa(2014), Una lunga estate crudele (2015), Non è la fine del mondo (2016), Un po’ di follia in primavera (2016) e Arabesque (2017). Dai romanzi della serie L’allieva, tradotti in numerose lingue, è tratta la serie tv di successo in onda su RaiUno con Alessandra Mastronardi nei panni di Alice Allevi e Lino Guanciale nel ruolo di Claudio Conforti. Collabora con i supplementi culturali di La Stampa e del Corriere della sera. Vive a Verona con il marito e le due figlie.
Recensione 


Buongiorno cari lettori, oggi è il 21 luglio. Un giorno importante perché questa sera a Pontremoli, alle ore 21:00, sapremo chi vincerà il Premio Bancarella 2019. Quando qualche mese fa mi recai al Circolo dei Lettori di Torino per scoprire i Fantastici Sei finalisti, rimasi stupita perché a parte la mia adorata Alessia Gazzola non conoscevo proprio nessuno. Avevo sentito parlare di Giampaolo Simi dalla amica blogger "Un libro per amico" e di Elisabetta Cametti sulle spiagge liguri da un'altra famelica lettrice come me. Stop. Ho deciso di condividere la mia avventura insieme a Nadia, infatti come avrete notato, le prime recensioni sono state firmate da lei e le ultime tre da me. Questi titoli sono stati una vera scoperta, piacevole e sorprendente, e io non posso che essere felice di aver deciso di ospitarli tutti su Desperate Bookswife, proprio perchè voi lettori possiate trovare qualcosa di diverso, che probabilmente non avrei letto. Ma ho già rubato fin troppo tempo ad Alice Allevi...

L'ex specializzanda in Medicina Legale è partita. Eh sì, avete letto bene, Alice ha preparato la valigia e ha viaggiato verso il nord, per l'esattezza si è fermata a Domodossola, la parola che inizia con la D più gettonata di sempre. Lo shock è stato notevole perchè l'Istituto di Medicina Legale, molto molto più piccolo rispetto a quello romano, si trova in Regione Siberia, un posto desolato, avvolto dalla nebbia e dal freddo. Insomma, la sensazione di essere finita in un altro mondo non tarda ad arrivare. Il tempo per piangersi addosso però Alice non ce l'ha perché durante un'autopsia trova all'interno dello stomaco dell'ucraino Arsen Nazarovič Scherbakov nientepopodimenoche un diamante. E anche bello in carne.
Ancora una volta Alice non si smentisce, infatti consegna la pietra preziosa ad un certo Alessandro Manzoni, un finto poliziotto dai modi esemplari e dal fascino indiscutibile. Proprio da qui parte la caccia al ladro gentiluomo.

Questo romanzo, narrato in prima persona, ci racconta la vita in trasferta di uno dei personaggi femminili più amati dal pubblico italiano (per quanto riguarda questo genere di romanzi). La sua vita lassù scorre in maniera totalmente diversa, con dei ritmi differenti dai suoi e un modo di lavorare un po' nuovo. Ma mi permetto di aggiungere che, secondo me, questa ottava avventura parla del rapporto tra Claudio Conforti e Alice Allevi, che per ben sette romanzi, concretizzando parliamo di più di duemila pagine, abbiamo visto giocare al tira e molla, prendi e lascia, ignora e osserva, insulta e bacia. Il pubblico per un periodo era diviso in due, quelli appartenenti alla tifoseria CC e quelli appartenenti alla tifoseria Arthur , abbiamo assistito a moltissimi eventi e cambiamenti, ma questo libro appartiene a loro due, coloro che in qualche modo hanno dato il via a tutto questo. Anche se non si può mai stare tranquilli, perchè mentre Alice viene imbiancata dalla neve, Claudio vorrebbe atterrare in America per fare carriera nel Nuovo mondo. Come andrà a finire? Questo è il punto e io non aggiungo altro, ma so già che leggerete questo libro, anzi sicuramente i fan di Alice lo hanno già fatto in tempi non sospetti. Per chi invece non ha ancora deciso se dare un possibilità a questa serie, allora io vi consiglio di leggere questo post per seguire l'ordine cronologico, al quale dovrete aggiungere "Un po' di follia in primavera" e "Arabesque".

Lo stile della Gazzola è sempre fresco e spumeggiante, così il romanzo ci scivola letteralmente tra le dita, arrivando all'epilogo in un battito di ciglia. I personaggi non appaiono affaticati e il lettore non è per niente stanco di un'altra avventura (come di tanto in tanto capita dopo un certo numero di libri), anzi, salutare Alice è un'impresa ardua. Almeno per me. Devo ringraziare la mia coetanea Alessia per aver inventato un personaggio così appassionate e ingombrante, che mi ha strappato risate e lacrime, che mi ha fatto staccare la spina permettendomi di conoscerla e di diventare sua amica. Una serie leggera che però ha il suo perché, curata nei dettagli e con dei rimandi a musica e letteratura di tutto rispetto. Brava Dottoressa, hai creato qualcosa che resterà e un pezzo di Alice occuperà sempre il nostro cuore.

Cari miei lettori, ci teniamo aggiornati, seguitemi sui social per scoprire insieme chi vincerà questa edizione del Premio Bancarella. Io quest'anno non mi sbilancio perchè ho deciso di non fare il tifo, anche se sono un'essere umano e una piccola preferenza ce l'ho...ma non ve la svelerò, quindi non chiedete! A presto e in bocca la lupo a tutti i sei autori.

Ps
Avrete sicuramente notato che nessuno dei sei romanzi finalisti ha le stelline di gradimento, solitamente posizionate sotto la scritta "Recensione". Ovviamente non è un caso, è una decisione che ho preso per cercare di farvi capire a parole il mio punto di vista e non farvi cadere l'attenzione solamente sul voto.
Da domani tutto tornerà alla normalità! 

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Recensione #aspettandoilbancarella - Évelyne di M. Scardigli

sabato, luglio 20, 2019 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

Il libro
Évelyne di Marco Scardigli
Editore: Interlinea  | Pagine: 320| Pubblicazione: 2018 | Prezzo 15,00€| Trama: Qui
Genere: giallo/narrativa
Notizie sull'autore
Marco Scardigli è nato, vive e lavora a Novara. Storico militare, ha pubblicato per Mondadori la trilogia sulle battaglie nella storia d’Italia, per Rizzoli Le grandi battaglie del Risorgimento (2010), per Utet Viaggio nella terra dei morti (2014), Le armi del diavolo (2015)e Il viaggiatore di battaglie (2017). È anche appassionato di gialli e questa è la seconda avventura con protagonisti Tina, Stoffel e Marchini dopo Celestina. Il mistero del volto dipinto (Mondadori, Milano 2016). Oltre che di storia e narrativa, è anche appassionato di giochi e di cultura gastronomica.
Recensione 


Novara, primi anni del 1900. Tina affitta delle camere e sta cercando di tirare su una piccola sartoria  insieme ad un'amica, Donna Elena, nobildonna dal molto tempo libero.
Deodato Marchini è un vicecommissario, affitta una camera da Tina, della quale è indubbiamente innamorato.
Otto Stoffel è un maggiore dell'esercito, anch'esso alloggia da Tina e nutre sentimenti simili a quelli dell'amico Marchini, fino a quando a Novara non arriva Évelyne, donna francese dal cognome italiano, portatrice di indubbia bellezza e di guai.
La vita a Novara fa il suo normale corso fino a quando non viene trovata in un fosso una donna, completamente squartata e dal volto irriconoscibile. La tranquillità svanisce e si va alla ricerca dello squartatore, tenendo occhi aperti e orecchie tese.
Ancora una volta mi approccio ad un romanzo che non avrei voluto leggere e che se non fosse stato per l'imminente Premio Bancarella non avrei assolutamente preso in considerazione. Il titolo e nemmeno la copertina avrebbero attirato la mia attenzione, tantomeno la sinossi.
Ed è proprio in momenti come questo che sono felice di essere una book blogger e non una semplice lettrice, non perchè io abbia chissà quale valore aggiunto, ma perché questo è un modo per provare strade sconosciute e magari trovarsi benissimo. Proprio come è accaduto in questi giorni, in compagnia dell'autore e storico Scardigli e dei suoi indimenticabili personaggi.
Inizio con lo scrivervi che per almeno cento pagine non si sa bene dove l'autore voglia andare a parare: si alza il sipario, ci vengono presentati gli attori e si vive la vita della città di Novara vista con gli occhi di Tina, Marchini e Stoffel. Conosciamo il carattere e le caratteristiche di ognuno di loro, i comportamenti, le relazioni interpersonali e li viviamo nella semplicità della vita di tutti i giorni. Scopriamo che Tina è una donna che si è fatta da sola, orgogliosa al punto giusto, buona e dal cuore grande, dotata di un ottimo fiuto aggiungerei; Marchini è frustrato dal suo Commissario Capo, un incompetente borioso, è un omino non propriamente bello, ma che sa ascoltare e comprendere le persone; Stoffel ha un passato turbolento di cui non ama parlare, un portamento rigido e un totale disinteresse verso tutti coloro che lavorano con lui, privo di vita sociale e interessi viene considerato altezzoso, anche se non è così. E mentre noi iniziamo ad appassionarci alle piccole vicissitudini...succede un gran casino e quello che credevamo un romanzo parte in quarta e diventa un giallo, stupendo il lettore che ormai credeva di trovarsi tra le mani un romanzo di narrativa ambientato nel secolo scorso. 
Lo stile molto curato è in parte ironico (caratteristica che non disdegno per nulla), i fitti dialoghi sono sapientemente costruiti e mai vanno in conflitto con i personaggi, insomma, un valore aggiunto non da poco.
Ispirato a ad alcuni fatti realmente accaduti, Scardigli tocca diversi temi importanti, come indubbiamente il ruolo della donna nei primi anni del '900, la giustizia e con indubbia ironia grazie proprio al Commissario Capo, il diretto superiore di Marchini, la scarsa conoscenza di metodi scientifici e le indagini approssimate. Quello che ho anche notato con piacere è il diverso approccio degli uomini nei confronti del gentil sesso, ovvero il corteggiamento studiato e l'attesa di una risposta, tutte cose che i ragazzi nati nel 2000 o forse anche prima non conoscono nemmeno. 
Ho apprezzato moltissimo la capacità di tenere il lettore letteralmente impantanato in questa storia, senza possibilità di scampo. Io mi sono resa conto di non aver cambiato posizione sulla poltrona per non so quanto tempo e quando ad un certo punto il sangue ha quasi smesso di circolare bene...allora ho capito che forse era il caso di fare quattro passi. I personaggi sono ammalianti, ipnotizzano chi legge che ne vorrebbe ancora e ancora perchè uno mica può lasciarli andare via, non si accontenta di quello che Scardigli ha scritto, la storia è molto interessante, ma sono coloro che la vivono a fare la differenza. Per questo motivo, e sopratutto grazie alla mia amica Daniela, ho cercato il precedente: "Celestina. Il mistero del volto dipinto" che voi trovate QUI, all'interno del quale si ritroveranno gli stessi personaggi principali e potremo così conoscerne le origini. Ma voglio rassicurarvi, si legge comunque  benissimo così!
Questa volta non vi aspettate consigli personalizzati, Évelyne lo consiglio un po' a tutti coloro che amano i libri ben scritti perché davanti a Évelyne non si può scappare, vi catturerà dopo poche pagine e finirete con lo scrivere all'autore perché avrete un sacco di domande fa fargli, quindi, caro Scardigli, fugga!!! 

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Recensione #aspettandoilbancarella - Come una famiglia di G. Simi

giovedì, luglio 18, 2019 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Il libro
Come una famiglia di Giampaolo Simi
Editore: Sellerio  | Pagine: 425| Pubblicazione: 2018 | Prezzo 15,00€| Trama: Qui
Genere: giallo
Notizie sull'autore
Giampaolo Simi ha pubblicato Il corpo dell’inglese (2004) e Rosa elettrica (2007). I suoi libri hanno ricevuto vari premi e sono stati tradotti in Francia (nella «Série noire» di Gallimard e presso Sonatine) e in Germania (Bertelsmann). Ha collaborato come soggettista e sceneggiatore alle fiction «RIS», «RIS Roma» e «Crimini». Con questa casa editrice ha pubblicato Cosa resta di noi (Premio Scerbanenco 2015), La ragazza sbagliata (Premio Chianti 2018) e Come una famiglia (2018).
Recensione 

Tornano le "avventure" di Dario Corbo, ex giornalista di cronaca nera oggi impiegato all'interno della Fondazione Beckford, che cura l'opera del grande artista Thomas Beckford, padre di Nora, precedentemente condannata e incarcerata per l'omicidio di una sua coetanea molti anni addietro. Nel primo romanzo infatti Corbo dovrà indagare a distanza di ventitré anni proprio sulla morte di Irene Calamai, brutalmente assassinata senza pietà. (recensione qui).
La vita di Dario procede apparentemente tranquilla fino a quando viene convocato dalla polizia a causa del figlio Luca, calciatore promettente che dopo aver battuto ai rigori il Bruges, la sua squadra si aggiudica la vittoria  della Viareggio Cup. Durante una serata in discoteca, tra un selfie e l'altro una ragazza viene picchiata e stuprata, Aurora Lopez però riconosce un volto e pronuncia un nome: Luca, quello che gioca nel Rivadarno. Corbo ride istericamente, suo figlio è un bravo ragazzo. Non ha la faccia da bravo ragazzo? Luca non potrebbe fare mai una cosa del genere, la sua fiducia è cieca, adesso bisogna difendersi.
Questa storia ci viene sapientemente narrata in prima persona proprio da Corbo, che scrive direttamente e romanticamente una lettera a suo figlio, sviscerando tutte le sue emozioni e raccontandogli quello che prova in un momento difficilissimo della sua vita. La famiglia è come una squadra, ci si supporta a vicenda per raggiungere la tanto desiderata vittoria. Dario sta giocando una partita complessa, perché l'innocenza di suo figlio non è scontata per nessuno, perché Luca ha un carattere chiuso, non si espone, prende sotto gamba la situazione, forse senza rendersi della gravità delle accuse. Mente, omette, ha un atteggiamento non adeguato alla situazione e credergli è sempre più difficile.
Per la seconda volta sono stata ammaliata dalla scrittura di Simi, un giallista che riesce ad irretire il lettore, prendendolo un po' in giro, giocando con lui, facendogli imboccare le strade che lui vuole che si percorrano e colui che legge è come bendato e come un cane da tartufo cerca famelicamente il giusto sentiero per arrivare alla verità.

Una storia che tocca dei temi attuali, come quello dei complessi rapporti familiari, sopratutto tra genitori separati, si parla di popolarità, di cosa si è disposti a fare per il vil denaro, di come si possa manipolare con estrema facilità la verità con la menzogna, si affrontano persone arriviste e senza scrupoli. Quello che però più mi ha segnato è stato proprio il rapporto di Corbo con suo figlio, quella malinconica tristezza che accompagna la pulita narrazione. La scelta della prima persona, per quanto mi riguarda, è promossa a pieni voti, Dario Corbo non è più solo un personaggio di un giallo, ma è un padre in carne e ossa, attanagliato dai grattacapi e angosciato da quello che potrebbe scoprire.

Un libro ipnotico, assolutamente consigliato per chi non cerca solo un giallo, ma un'opera più complessa e ben miscelata, composta da molti temi, che non sono mai troppi e raccontata con la destrezza di un buon prosatore. Insomma, è chiaro che non dovete perderlo, quindi andate a comprare subito "La ragazza sbagliata".
Questo libro sarà uno dei sei protagonisti della serata del 21 luglio a Pontremoli per il Premio Bancarella. Buona lettura :-) 

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Recensione #aspettandoilbancarella - Prima che te lo dicano gli altri di M. Magliani

lunedì, luglio 15, 2019 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


Recensione a cura di Nadia

Buongiorno lettrici e lettori!

Oggi vi parlo di un romanzo di cui probabilmente non avrei mai sentito parlare se non fosse approdato al Premio Bancarella come finalista: sto parlando di Prima che te lo dicano altri, di Marino Magliani.

“Sono nato in un ospizio per anziani e un fatto del genere credo meriti di restare, e comunque sia è una cosa con la quale devi fare i conti. Me ne sono andato di casa che avevo otto anni, prima in un collegio, poi in un altro, e nel frattempo, durante le vacanze, in qualche colonia estiva, e poi ancora in collegio. Anche queste sono cose con le quali devi fare i conti. In qualche modo, da quei collegi non sono mai più andato via.”

Prima di raccontarvi del romanzo ho voluto inserire questa riflessione dell’autore sulla sua vita, che si può leggere sull’aletta di destra della copertina. Secondo me in queste poche frasi c’è anche la spiegazione del romanzo.

La storia si svolge in due diversi contesti geografici- l’entroterra ligure di Dolcedo e l’Argentina- e su due spazi temporali, l’infanzia del protagonista negli anni Settanta e l’anno 2024. Alla fine della seconda elementare, rimandato a settembre perché confonde i termini italiani con quelli dialettali, Leo conosce Raul Cesare Omar Porti, per tutti in paese Raulporti, poeta nato in Argentina ma di origine italiana, che accetta di dargli ripetizioni in vista dell’esame di riparazione. Il legame che si creerà fra i due e la scoperta che Leo farà in seguito su Raulporti lo spingeranno ad andare a cercarlo in Argentina cinquant’anni dopo.

Prima che te lo dicano altri è un libro ruvido, crudo e per certi versi “vecchio” come il suo protagonista, e la sua bellezza sta proprio in questo. Leo sembra non essere mai stato bambino: anche nei capitoli ambientati negli anni Settanta gli manca quella spensieratezza e quell’allegria semplice e incurante che solo i bambini sanno avere. Leo è già vecchio a sette anni, per il contesto in cui vive, per la madre che ha e per gli abitanti che lo circondano, che lo prendono in giro perché è cicciottello e sensa paie (senza padre). Anche nelle parti ambientate nel 2024 non ci sono grandi segnali di modernità, se non per la presenza di un computer a un certo punto della storia: è quasi un romanzo senza tempo. Nel libro ci sono passaggi crudi che di primo acchito mi hanno spiazzato, li avevo trovati un po’ forzati e inutili all’economia del racconto, ma poi, anche leggendo la riflessione di Magliani di cui vi parlavo prima, ho capito che questo romanzo avrebbe potuto essere scritto soltanto in questo modo, che la durezza e la quasi grettezza del suo protagonista erano inevitabili e che per questo libro era giusto che fosse così.

Lo stile è molto particolare, come Leo bambino anche l’autore mescola l’italiano a espressioni tipiche liguri e per questo spesso ho fatto un po’ di fatica a capire tutto (per esempio, devo ancora capire adesso com’erano fatte le scarpe di Ventimiglia).

La storia in sé è piuttosto originale e molto scorrevole, sinceramente credevo sarebbe andata a parare in tutt’altra direzione e sono stata felice di sbagliarmi. In ultima analisi posso dire che Prima che te lo dicano altri mi resterà impresso nella memoria a lungo perché è un libro completamente diverso rispetto a ciò che sono abituata a leggere, perché mi ha fatto riflettere e perché l’autore ha creato due personaggi estremamente particolari e verosimili pur nel loro essere degli outsider della vita.


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Recensione - Signoramia di E. Dallorso e F. Nicchiarelli

sabato, luglio 13, 2019 Baba Desperate Bookswife 9 Comments

Il libro
Signoramia di Elena Dallorso e Francesco Nicchiarelli
Editore: Feltrinelli | Pagine: 344| Pubblicazione:  giugno 2019 | Prezzo 15,00€| Trama: Qui
Genere: narrativa contemporanea - epistolare
Notizie sugli autori
Elena Dallorso, ligure di nascita, romana d'adozione e milanese per amore, ha lavorato in Rai, poi in un grande gruppo editoriale come editor e ufficio stampa per tornare infine alla sua vera passione: il giornalismo. Ha scritto di cultura e società per molti quotidiani e riviste. Ora lo fa per "AD". Ha due figlie.
Francesco Nicchiarelli, ingegnere, è nato, lavora e vive a Roma. Ha una moglie, due figlie e due gatti e nel 2000 ha fondato la Nicchia Film, piccola casa di produzione cinematografica indipendente.
Recensione 
e1/2

Che io sia un po' strana, ormai dovreste saperlo tutti; che io sia una persona contraddittoria...anche. Questo libro dovrebbe farvi ben capire che ci stiamo dentro!! Ho seri problemi con la cucina (ogni tanto faccio disastri anche con il Bimby) e se riesco a trovare un piano B per la cena...sono più che felice. Amo i romanzi epistolari, ma temo quelli scritti a quattro mani. Che ci faccio con in mano un volume con in copertina carciofi e peperoni? Eh, chiamatelo sesto senso, denominatelo istinto, alla fine non ho potuto fingere di non averlo visto (su Instagram tra l'altro).
Signoramia è l'incontro virtuale tra due donne in carriera amanti della cucina. Francesca è milanese ma originaria della Liguria, due figli, un marito adorabile ma molto impegnato dal suo lavoro, un impiego come bibliotecaria  presso una stratosferica sede storica, di giorno lavora e di notte, a causa dell'insonnia, lei cucina. Maria è romana, un lavoro prettamente maschile (è ingegnere e si occupa di trasporti), storie alle spalle che l'hanno segnata e un amore pazzesco per la cucina, spadella con piacere di notte ascoltando buona musica.
Le due Signoremie si incontrano su di un blog culinario, tra un commento e l'altro, e fanno amicizia, scambiandosi i contatti e successivamente ricette, consigli, confidenze. L'amicizia sboccia senza nessun ostacolo. Anche se...la perfezione non esiste, eh no, perché Maria in realtà si chiama Fabio ma Francesca non lo sa.

Questo romanzo non è stato una sorpresa perché come vi ho scritto poche righe sopra, mi ha chiamata, anzi cercata, quindi non avevo alte aspettative, semplicemente sapevo che mi sarebbe piaciuto, infatti così è stato. Ho visto sbocciare l'amicizia tra Francesca e Maria in maniera naturale, proprio come accade oggi grazie ai blog e ai Social Network, come in fondo è accaduto anche a me. Se penso a Lucrezia Scali...beh ci siamo conosciute nella stessa maniera, grazie al suo blog di libri e qualche email.
Quindi, primo punto a favore di questa storia: è assolutamente attuale. 

Oltre a raccontarci di un incontro virtuale, tutto è decisamente credibile: pensate infatti a come ci si approccia oggi a degli sconosciuti e alla facilità con la quale diventano amici senza porsi troppe domande. Pensate a quanti inganni si celano dietro ad un nick name o a un indirizzo di posta elettronica. Quante persone nascondono la propria identità e se ne inventano una per scappare dalla propria quotidianità? Quanti devono utilizzare un nome falso per riuscire ad essere loro stessi?
Secondo punto a favore di questo romanzo: è completamente credibile. 

Ma quando mai vi capita di leggere ricette di cucina tra una e-mail e un Whatapp, appassionarvi alla storia e nel mentre prendere appunti per non scordarvi quel piatto o quell'abbinamento che proprio non ve la sentite di perdere? Ricordiamoci che Francesca e Maria principalmente si scambiano consigli culinari e non mancheranno spunti, ricette, vini interessanti che vi faranno venire voglia di farvi invitare da uno dei due protagonisti. E se una come me (avete letto l'inizio di questo articolo no?) si appassiona a tal punto da voler provare a cucinare il polpettone di fagiolini (aiuto, non so se adesso esploderà la tastiera), credo che questo sia un ottimo segno!
Terzo punto a favore di questo libro: è un fedele compagno oltre che un ottimo intrattenitore.

Io non conosco la storia dei nostri due autori, se siano amici, come siano arrivati a scrivere una storia insieme, ma il punto è che sono riusciti nel loro intento, delineando due personaggi che nonostante manchi la narrazione classica con descrizioni, situazioni e quant'altro, Francesca e Maria noi li immaginiamo, li vediamo, abbiamo compreso il loro aspetto psicofisico e indubbiamente ci sembra di conoscerli, inoltre questo scambio di messaggi rende tutto molto reale e sembra quasi di buttare indiscretamente l'occhio nella vita privata di due persone reali. Insomma, ci si affeziona.
Quarto punto a favore di questo volume epistolare: la narrazione e i personaggi. 

Cosa devo ancora dirvi? Io mi sono divertita tantissimo, è stato per me uno dei più bei libri letti quest'anno per quanto riguarda il coinvolgimento e l'intrattenimento. Adesso però vorrei sapere di più, sopratutto sulla storia di questi due autori, cosa li ha portati a collaborare...insomma chissà che non riesca ad intervistarli!! Vi terrò aggiornati :-)


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Recensione - La ragazza sbagliata di Giampaolo Simi

mercoledì, luglio 10, 2019 Baba Desperate Bookswife 7 Comments

Il libro
La ragazza sbagliata di Giampaolo Simi
Editore: Sellerio Editore Palermo| Pagine: 386| Pubblicazione: giugno 2017 | Prezzo 15,00€| Trama: Qui
Genere: giallo 
Notizie sull'autore
Giampaolo Simi ha pubblicato Il corpo dell’inglese (2004) e Rosa elettrica (2007). I suoi libri hanno ricevuto vari premi e sono stati tradotti in Francia (nella «Série noire» di Gallimard e presso Sonatine) e in Germania (Bertelsmann). Ha collaborato come soggettista e sceneggiatore alle fiction «RIS», «RIS Roma» e «Crimini». Con questa casa editrice ha pubblicato Cosa resta di noi (Premio Scerbanenco 2015), La ragazza sbagliata (Premio Chianti 2018) e Come una famiglia (2018).
Recensione 

Dario Corbo è un giornalista di cronaca nera che attualmente ha dei problemi economici e anche familiari: un figlio adolescente, una ex moglie non troppo comprensiva a causa di una carriera (di lui) che ha rotto il loro nido senza nemmeno ricevere in cambio delle soddisfazioni materiali o una semplice gratificazione.
Dopo più di vent'anni Corbo viene chiamato per scrivere un libro su di un caso che lo ha reso celebre, quello di Irene, maturanda uccisa dalla "amica" Nora Beckford, un caso chiuso, la giustizia ha fatto il suo corso e chi doveva pagare ha scontato la sua pena ma...un tarlo non abbandona la mente di Corbo, che si butterà con l'anima e con il corpo per scoprire la verità, anche dopo ventitré anni. 

Ancora una volta mi affaccio su di un libro scritto da un autore finalista al Premio Bancarella del 2019 e scopro nuovi orizzonti, prendendo in considerazione nomi che probabilmente non avrei considerato e sfogliando libri che fino ad ora mi stanno regalando delle belle soddisfazioni. Giampaolo Simi l'ho sentito nominare, Daniela del blog "Un libro per amico" me ne aveva parlato bene, ma onestamente sarebbe rimasto una delle papabili storie da leggere che forse non avrei comprato. E invece no. Ho iniziato le avventure di Corbo e sono felice di averlo fatto.

Innanzi tutto è ambientato in Versilia e io adoro la Toscana, i suoi abitanti, il cibo e tutte le sue bellezze, culturali e non. Forse l'ambientazione non è propriamente il punto forte di "La ragazza sbagliata" ma il protagonista assolutamente sì. Dario Corbo ha un carattere particolare, apparentemente freddo, si rivela una persona sensibile e caparbia, un occhio investigativo niente male, anche se tende ad approfittarsi delle situazioni, diciamo che cerca di fare buon viso a cattivo gioco. La famiglia è il suo tallone d'Achille, gli manca come riferimento, ma non si è mai sforzato di metterla davanti al suo lavoro e ancora oggi, nonostante il figlio desideri delle attenzioni...lui vacilla.

Ho apprezzato la maestria con la quale è stata narrata tutta questa intrigante vicenda, l'autore è riuscito a tenere alta l'attenzione del lettore fino alla fine, ingannandolo, portandolo un po' sulla strada sbagliata per poi sorprenderlo sul finale. Simi è riuscito a creare un quadro molto chiaro di Irene, nonostante sia defunta da oltre ventitré anni ed è anche riuscito a tracciare un personaggio complesso, quello di Nora, che io ho adorato proprio a causa delle sue complessità e che per me è stato un valore aggiunto notevole.

Un giallo che consiglio, perché scritto bene, perché la storia regge, perché il protagonista potrebbe creare dipendenza. E questa volta concludo solo dicendovi che se amate questo genere di letture prendetelo seriamente in considerazione perché ne varrà la pena e i vostri quindici euro saranno ben spesi.

Fatemi sapere!! A presto, un abbraccio a tutti :-) 

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Recensione - Jalna di Mazo de la Roche

giovedì, luglio 04, 2019 Baba Desperate Bookswife 6 Comments


Il libro
Jalna di Mazo de la Roche
Editore: Fazi | Pagine: 380| Pubblicazione: 4 luglio 2019 | Prezzo 18,00€| Trama: Qui
Genere: narrativa 
Notizie sull'autrice
È stata una delle più importanti e prolifiche scrittrici del ventesimo secolo, un’icona della letteratura canadese. Cresciuta leggendo Lewis Carroll, che ha plasmato la sua immaginazione, divenne famosa a livello internazionale grazie alla pubblicazione di Jalna nel 1927 e fu la prima donna a vincere il prestigioso Atlantic Monthly Prize, che al tempo ammontava a 10.000 dollari. Ma mentre quasi tutti conoscevano i suoi libri, nessuno sapeva nulla della sua vita privata, che rimase sempre avvolta in un fitto mistero. Con l’aumentare della sua popolarità, aumentava anche il suo desiderio di riservatezza, tanto da farle costruire una figura pubblica fittizia. Visse quasi tutta la vita insieme a Caroline Clement, che ufficialmente aveva adottato come sorella, convivenza che allora era chiamata “Boston marriage”. Insieme adottarono due bambini. Una figura tanto misteriosa e controversa da ispirare un film sulla sua vita, The Mystery of Mazo de la Roche.
Recensione 

Jalna, primo libro di una lunga saga familiare scritto dall'autrice Mazo de la Roche nei primi del '900, è ambientato in Canada e racconta le vicende della numerosa famiglia Whiteoak a partire dagli anni venti.
La ormai quasi centenaria Adeline è la capostipite, ha origini britanniche e ha vissuto la prima parte della sua vita insieme al defunto marito Philip (un capitano dell'esercito) in India, in una città che ha "prestato" il nome alla tenuta che hanno fatto costruire appositamente per loro: Jalna (che si pronuncia Gialna).
La prima parte di questo romanzo narra appunto i primi anni dei coniugi Whiteoak, dei motivi che li hanno spinti ad imbarcarsi per due mesi con una figlia in fasce, il loro sbarco in Québec e infine  il loro arrivo nell'Ontario.
Come potrete immaginare questo volume è di presentazione, quindi conosceremo bene i personaggi che ci terranno compagnia per tutti i volumi della saga. La totalità dell'intera storia coprirà un arco temporale di circa cento anni e oggi noi potremo conoscere i membri di questa famiglia, le loro caratteristiche, le passioni e tutte le dinamiche familiari che  vengono racchiuse, anche con ironia, in queste trecentottanta pagine.
Avremo a che fare con l'anziana Adeline, memoria storica, nonna sorprendente e spiritosa. Conosceremo Renny, il capofamiglia che ha tutto sotto controllo, una persona sensibile e responsabile; poi c'è Wakefield, un monellaccio che non ha alcuna voglia di studiare e sembra che trascorra il tempo cercando delle scuse per "fregare" il prossimo.
Quello che mi piace di questa autrice è l'ironia con la quale tratta i suoi personaggi, lo stile è molto scorrevole e divertente, non mancano battibecchi e intrecci articolati tra i vari protagonisti. Ogni membro di questa storia è descritto con cura, interi capitoli sono dedicati ad ognuno di loro, rendendo il lettore partecipe del loro aspetto fisico e psicologico, e questo per me è stato fondamentale per potermi appassionare alle loro vicende.

Oltre al quadro generale della famiglia Whiteoak, il momento più movimentato è proprio l'arrivo di nuovi membri appena acquisiti: due nuore che avranno ruoli differenti, scombussolando per motivi opposti le relazioni familiari. Pheasant la conoscono tutti, è la figlia dei vicini di casa e il suo arrivo non piace a nessuno, poichè considerata di livello inferiore, mentre Alayne piace a tutti, forse anche troppo.

Intrighi, litigi, segreti, dissapori, legami, passioni, tradimenti, dolore, amore, quante cose troviamo in questo romanzo che ha così tanto da dire e da dare! E se penso a quanto questo libro sia attuale nonostante sia stato scritto cento anni fa... è sorprendente. Un po' come è successo nella mia amata saga dei Cazalet, anche questa volta la tenuta Jalna è il fulcro, tutto si svolge tra le mura di una dimora che ha visto un po' di tutto e silenziosamente nasconde quello che combinano i suoi abitanti. Aspetto con impazienza il secondo capitolo.

Questo libro fa per voi se amate  storie familiari intenzionate a tenervi compagnia per molto tempo. Questo libro fa per voi se siete pronti a catapultarvi in una casa e siete disposti conoscerne i proprietari, che potrebbero piacervi, ma anche no, questo è il bello! Questo libro fa per voi se amate gli intrighi, le cose che capitano un po' per volta, piccoli cambiamenti in grado di mutare il percorso delle persone. Questo libro fa per voi se volete fare un salto indietro nel tempo e leggere un libro leggero ma non scritto con leggerezza. 

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#aspettandoilbancarella,

Recensione #aspettandoilbancarella - K dove il destino non muore di E. Cametti

mercoledì, luglio 03, 2019 Baba Desperate Bookswife 2 Comments





Recensione a cura di Nadia
Buongiorno lettrici e lettori! Torno da voi con la recensione di un altro romanzo candidato al
Premio Bancarella: sto parlando di K - Dove il destino non muore, di Elisabetta Cametti.
Con questo romanzo, il terzo della serie di Katherine Sinclaire, Elisabetta Cametti ci regala
un altro Mistery thriller avvincente e ricco di colpi di scena, dopo I Guardiani della Storia e
Nel Mare del Tempo.
Il primo romanzo aveva il suo fulcro sull'isola bisentina e l'indagine riguardava gli etruschi; il
secondo faceva luce su un mistero medievale nella cittadina di Gattinara, mentre questo
terzo lavoro si ambienta principalmente all'isola d'Elba, sulle tracce della campagna segreta
di Napoleone.
Come ben sa chi ha letto i volumi precedenti, la protagonista è l'ardimentosa e decisa
Katherine Sinclaire, ex anima della casa editrice 9th Sense, oggi scrittrice di fama, sempre
pronta a rispondere al richiamo dell'avventura e della sete di conoscenza. Questa volta
l'occasione per tornare a investigare è data dal suicidio dello zio Theodore, che sembra
lasciare aperto più di un interrogativo...
Katherine stavolta sembra doversela cavare da sola: in quest'avventura infatti non c'è il suo
compagno a guardarle le spalle e, anche se Jethro Blake mi è mancato un po', devo
ammettere che il personaggio di Katherine ha guovato della sua assenza ib termini di ancora
maggiore determinazione e grinta.
Stavolta il mistero mi è parso molto ben orchestrato, senza le piccole macchinosità che
avevo percepito nei precedenti volumi. Ho trovato l'ambientazione all'isola d'Elba
particolarmente curata e anche la parte relativa al Museo Egizio e a Torino mi ha fatto
battere il cuore. Se possibile in questo terzo romanzo della serie il ritmo è ancora più
incalzante e i colpi di scena decisamente godibili. Ho trovato lo stile della Cametti davvero
scorrevole, molto moderno e "internazionale" : potrebbe tranquillamente essere un'autrice
non italiana, e in questo caso vi assicuro che è un complimento! Come già accaduto in altre
occasioni nei libri precedenti (dove per esempio il turpiloquio che caratterizza il modo di
esprimersi del villain mi ha divertita tantissimo) anche qui alcuni personaggi hanno un
peculiare modo di parlare che li caratterizza ancora meglio, e l'ho apprezzato tantissimo.
Anche se i tre volumi sono belli corposi si fanno divorare che è un piacere, quindi vi consiglio
assolutamente di recuperare i primi due prima di leggere quest'avventura. In questo modo
conoscerete meglio Katherine e sono certa che vi affezionerete a lei come è successo a me!
Inoltre Dove il destino non muore lascia comunque aperta ancora tutta una serie di
interrogativi, pertanto spero che Elisabetta Cametti ci regali presto un'altra avventura di
Katherine Sinclaire... Magari questa volta di nuovo con Jethro accanto!

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#challenge,

Visual Challenge Upgrade - Tappa #7 - Luglio 2019

lunedì, luglio 01, 2019 Baba Desperate Bookswife 0 Comments




LA SFIDA 

La sfida durerà un anno e sarà divisa in 12 tappe della durata di un mese ciascuna, potrete iscrivervi in qualsiasi momento comunicandocelo nei commenti. Il primo di ogni mese pubblicheremo un post in cui troverete una fotografia che conterrà svariati oggetti o scenari. Voi potrete leggere in un mese massimo 6 libri e minimo 2. Il primo dei sei dovrà avere raffigurato uno o più oggetti della fotografia. Il secondo dovrà contenere un'immagine presente nella cover del primo, il terzo un'immagine presente nella cover del secondo e così via, formando una catena fino ad un massimo di 6 libri. Potrete utilizzare anche sei volte la stessa immagine e otterrete un punto per ogni libro letto, ma se sarete fantasiosi e utilizzerete sempre immagini differenti otterrete un bonus e vi verranno assegnato un punto in più a libro. Per ottenere questo bonus dovrete però leggere almeno 3 libri.

Se non riuscirete a completare la tappa leggendo almeno DUE LIBRI, quel mese otterrete 0 punti, ma potrete comunque continuare a giocare con noi. 

VI CONSIGLIAMO  IN OGNI CASO, PRIMA DI INIZIARE A LEGGERE, DI CHIEDERCI  CONFERMA LIBRO PER LIBRO, ONDE EVITARE CHE LA VOSTRA CATENA SI SPEZZI MAGARI A META', PER EVITARE DI SCOPRIRE A FINE TAPPA DI AVER TOTALIZZATO MENO PUNTI A CAUSA DI UN COLLEGAMENTO ERRATO. I COLLEGAMENTI SARANNO VISIVI, QUINDI NON INTUITIVI: UCCELLO VALE PER PENNUTO E NON PER ANIMALE GENERICO. VASO DI FIORI VALE PER VASO DI FIORI E NON FLORA IN GENERALE. 

Ogni mese potrete decidere di leggere da due a sei libri per ottenere qualche punto. Potrete quindi partecipare a qualsiasi tappa anche se non avrete letto libri per le tappe precedenti. Per dimostrare di aver letto i libri dovrete caricare, nel format che troverete nel post della tappa corrispondente, il link che rimanderà alle vostre recensioni, ma lo potrete fare una sola volta al mese quando avrete completato la catena. (capirete meglio quando aprirete il format). Le recensioni potranno essere postate sul vostro blog (se ne avete uno) o su una qualsiasi piattaforma online (Amazon, Facebook, goodreads, anobii, ecc.) da cui potrete prendere un link e inviarcelo. Non valgono recensioni inviate via mail. (Per recensione non si intende un riassunto e neanche solo bello o brutto, bisogna argomentare il proprio pensiero raccontando, possibilmente evitando gli spoiler, le motivazioni del vostro giudizio sul libro. Non fatevi spaventare se anche non ne avete mai scritte, sarà più facile di quello che credete. Comunque se avete bisogno non esitate a chiedere!!! Noi siamo sempre disponibili a darvi una mano).
Importante: il libro deve essere di almeno 150 pagine - fa fede Amazon - 


PUNTEGGIO
Per ogni libro letto e recensito entro la fine della tappa corrente anche con sempre la stessa immagine - catena minima di DUE LIBRI - : 1 PUNTO

Per una catena minima di tre libri contenenti sempre oggetti differenti: 1 PUNTO in più a Libro.

Il punteggio del primo libro dipenderà dal numero di oggetti che questo avrà in comune con la nostra immagine: ogni oggetto varrà 1 PUNTO.
Se il link arriverà dopo la mezzanotte dell'ultimo giorno del mese sarà automaticamente cancellato, quindi occhio!

Se create una catena composta da sei libri, indipendentemente che gli oggetti siano uguali o differenti, ottenete un bonus di 3 PUNTI.
FOTO DEL MESE 

fonte:
https://www.pinterest.it/pin/631700285209960953/sent/?fbclid=IwAR1Ez0m7ku9wB89J5Aqnx1FQm_dyJv7ciaMYZ5mTB_rDEoihHM9vGRf33F8

Precisazioni oltre agli elementi classici valgono:

1- barba.
2- fulmine
3- cielo notturno
4- oblò
5- numeri romani
6- cerniera di porta e finestra
7- occhiali
8- cappello
9- cintura

NON vale l'abbigliamento indossato tranne per le cose sopra specificate








Ed ora la palla passa a voi! Aspettiamo le vostre catene!!!

Per i nuovi i scritti, per le regole per partecipare o per chi ancora avesse dei dubbi sulla realizzazione della catena o su qualsiasi altro punto della challenge c'è sempre la spiegazione con gli esempi nel primo post qui.


Vi ricordiamo che potete controllare il vostro punteggio sul file drive qui e che è attivo il gruppo facebook della challenge cui si può richiedere l'iscrizione qui (non è obbligatorio).

Ecco il format dove dovrete inserire i link. Vi chiediamo di prestare attenzione alla correttezza dei dati. Se inserite un link che rimandi a Goodreads o Anobii inserite quello che riporta alla vostra recensione specifica e non al libro generico. Se avete bisogno di aiuto non esitate a chiedere!


   




Siamo sempre a vostra disposizione via mail per qualsiasi dubbio, chiarimento, necessità voi abbiate ed anche solo per fare quattro chiacchiere con noi!!!
Ci trovate qui:

BABA E DANY

babaedany@gmail.com


A presto!

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