#Recensione,

Recensione - Africa, mon amour di Deanna Raybourn

giovedì, agosto 26, 2021 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

 


Il libro
Africa, mon amour di Deanna Raybourn
Editore: Harlequin Mondadori| Pagine: 382| Pubblicazione: 2015| Prezzo 14,90€| Trama:Qui
Genere: contemporaneo/romantico
Notizie sull'autrice
Originaria del Texas, è cresciuta a San Antonio, dove ha frequentato il College e ha conosciuto l'uomo della sua vita, sposato il giorno del doploma. Ha scritto il suo primo romanzo a 23 anni, e dopo il terzo ha lasciato il lavoro di insegnante per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. La grande occasione però è arrivata con la pubblicazione di "Silenzi e Veleni" nel 2007 premiato con il Rita Award. Una prosa raffinata e una straordinaria capacità di far rivivere il passato sono la chiave che le ha permesso di raggiungere un meritatissimo successo.
Recensione

STORIA DELLA MIA COPIA
Sono fissata con l'Africa da quando da bambina ho scoperto che gli animali più buffi nascono in questo continente misterioso e affascinante. Ho iniziato ad amare l'Africa quando nel 2010 ho trascorso quasi un mese a bordo di un camion per la mia luna di miele alternativa. Ho attraversato cinque paesi partendo dal SudAfrica, ho dormito sotto le stelle, mi sono fatta quasi mordere da una scimmia, inseguire da un facocero, quasi schiacciare da un elefante e molto, molto altro. Quando sono tornata a casa, subito felice di lavarmi i capelli con l'acqua e il sapone e di poter dormire su di un materasso...dopo invece triste per la mancanza di qualcosa. Qualcuno lo chiama "Mal d'Africa", io semplicemente Amore. Ovviamente ho iniziato a leggere romanzi ambientati in questo continente e ho scoperto così la Signora Ramotswe ideata da McCall Smith. Questo volume l'ho scovato in un mercatino dell'usato, acquistato proprio l'anno della sua uscita in Italia ma lasciato lì, ad aspettare l'ispirazione. Complice la rubrica dedicata alla scoperta del mondo ho deciso di leggerlo. 

SCARABOCCHIO
Delilah Drummond è una donna intraprendente, vivace, fuori dagli schemi parigini degli inizi del 900. La sua vita sentimentale turbolenta la costringe ad un allontanamento non proprio volontario dalla capitale francese per andare a ritirarsi nella tranquillità selvaggia del Kenya. Fairlight è la tenuta del suo patrigno e lei e sua cugina Dora alloggeranno a tempo determinato in questa casa poco curata. Come potrà una ragazza alla moda ambientarsi in un luogo così polveroso, pericoloso e selvaggio? Ryder White, ovvero la sua guida, saprà addestrarla alla vita africana? 
Ebbene, come avrete notato dalle stelline assegnate...questa recensione è difficile da scrivere. Le prime parole che mi vengono sono "VORREI MA NON POSSO". 
Innanzi tutto la protagonista non mi sembra "reale": troppo di tutto. Troppo brava a letto, Troppo libertina, Troppo menefreghista, Troppo alla moda, Troppo amante delle bevande alcoliche, Troppo brava ad adattarsi, Troppo in gamba con le armi da fuoco, Troppo sensibile ai personaggi del luogo, Troppo contraddittoria. Ora io mi chiedo, ad esempio, per quanto possa essere stata brava al poligono, come faccia ad avere una mira così perfetta sotto stress, mentre imbraccia un'arma importante quando è in procinto di essere uccisa da un bufalo che sta caricando lei e la sua guida. Cioè dai. Così, per dire eh! E non si può nemmeno dire "Il culo del principiante" perché capita ancora...in situazioni quasi più pericolose. 
Poi c'è la parte della storia vera e propria. Circa 180 pagine per arrivare in Kenya, a raccontare cose di cui non mi importava praticamente nulla e a chiedermi se fosse un romance. Giunta a destinazione si presenta questo Signor White e ovviamente non c'è del tenero ma addirittura odio. Ho capito che ok, la parte romantica ci sarebbe stata, classica e ordinaria. Voi speravate ma no, parte una sezione di libro dove si parla delle condizioni degli abitanti neri del posto, dei Masai, delle tradizioni, delle tribù, della cattiva sanità, della scarsa considerazione e tutela che queste persone avevano. Ok bellissimo, ho pensato che forse questo libro poteva davvero fare al caso mio. Ecco che però arriviamo alla frase che ho scritto in stampatello qualche riga più in alto. All'autrice forse sarebbe piaciuto scrivere un romanzo diverso ma non ci è riuscita. Volete sapere cosa mi è rimasto? Il nulla. Come romanzo romantico non fa battere il cuore perchè nel mezzo ci sono troppi buchi e divagazioni. Come romanzo di narrativa contemporanea nemmeno: non si capisce dove l'autrice volesse andare a parare e che taglio volesse dare alla sua opera. 
Sapete cosa salvo? LE DESCRIZIONI. Io ho sognato tantissimo, ho visto i leoni e gli ippopotami, ho immaginato le rive di un lago durante un tipico tramonto africano, ho sentito gli uccelli avvicinarsi all'acqua e ho annusato la terra rossa, il suo odore intenso e indimenticabile. Ho ammirato il cielo, così "più" di tutto quello che potete immaginare. Ho guardato la copertina e ho pensato che era calzante. Ho sfogliato le pagine una volta terminata la lettura e ho capito di voler tornare in un luogo che mi ha dato tanto. Ecco cosa mi ha lasciato. Le tre stelline sono tutte per queste emozioni Qui :-) 

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#lettori intorno al mondo,

Lettori Intorno al mondo #4 - Africa - Kenya

giovedì, agosto 19, 2021 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

LIBRO DAL QUALE BABA HA PRESO ISPIRAZIONE PER QUESTA RUBRICA: Africa Mon Amour  di Deanna Raybourn  - Harlequin Mondadori- 380 PAGINE

Buongiorno lettrici e lettori!


Oggi, per la nuova puntata di Lettori intorno al mondo, vi porto in Africa! Vi ricordate in cosa consiste questa rubrica? Una volta ogni due mesi Daniela e Marina di "Un libro per amico", io e Nadia per questo blog e Viviana per "Cara Carissima Me" scegliamo un romanzo che ci porti tutte all'interno dello stesso continente e poi scriviamo un post...diciamo turistico. Un modo per viaggiare senza dover spostare il sedere dal divano. Questa rubrica nasce in tempo di Covid, per dare un po' di leggerezza e per sognare un po'.
Per la mia tappa di Lettori intorno al mondo ho deciso di fare un salto in Kenya e ho viaggiato grazie al romanzo "Africa Mon Amour" che non mi ha donato chissà quale emozione ma ha sicuramente appagato la mia voglia di ambientazione perfetta. 
Delilah Drummond è una giovane vedova con qualche divorzio alle spalle nella Parigi degli inizi del '900. A causa di qualche scandalo la famiglia le chiede di andare a soggiornare in Kenya per lasciar scorrere un po' di acqua sotto ponti e raffreddare gli animi irritati. La vivace donzella in compagnia della cugina Dora, affronterà un lungo viaggio per raggiungere la tenuta nella selvaggia Africa. 

Fino ad oggi non ho avuto una grande soddisfazione a scrivere i post per questa rubrica, non perché non sia coinvolta ma perché i libri scelti peccavano in descrizioni e luoghi, ovvero ho scelto i libri sbagliati! Capirete che il grosso lavoro ho dovuto farlo io con un po' di immaginazione e sopratutto Santo Google. 
Questo romanzo è ambientato vicino al lago Wanayama in Kenya (ho cercato info a riguardo ma non ho trovato nulla a riguardo quindi presumo non esista). Nonostante il nome inventato le descrizioni non mancano e un lettore non può fare a meno di volare con la fantasia. La terra rossa si infila in ogni dove, l'odore caldo, dolciastro e quasi bruciato della terra è unico, solo chi è stato in questo meraviglioso continente ha idea di cosa io intenda. Il cielo ha un altro volto, le nuvole sono consistenti, i colori sembrano più potenti e i tramonti aprono il cuore di chi guarda, che da quel momento sa che non sarà più suo ma da quel momento apparterrà al continente più antico del mondo. 
Lago Turkana


Se immagino una vacanza in questo luogo sicuramente non lascerei da parte i laghi, poichè in Africa la maggior parte degli animali cerca di dissetarsi, rinfrescarsi o riposarsi infilando le zampe a mollo. Si possono ammirare un sacco di tipi di uccelli, dai colori più disparati, ma sopratutto interi stormi. Anzi, è più comune vedere tanti animali della stessa specie piuttosto che un esemplare da solo. 
Fenicotteri rosa fonte Pinterest

Mombasa
Due città che sono citate all'interno di questo libro sono Mombasa e Nairobi. La prima è di passaggio mentre la seconda è un po' il punto di riferimento poiché decisamente più vicina. 
Mombasa è la seconda città più grande del Kenya, fondata dagli arabi e famosa per essere il luogo da cui partiva l'esportazione dell'avorio e degli schiavi nel 1500. Successivamente fu colonizzata dai portoghesi. 
Cosa vedere in questa città? Il Forte Jesus fu costruito dai portoghesi alla fine del 1500 ed è un'importate opera architettonica. 
Il Mackinnon Market non è da perdere, un mercato antico che offre un po' di tutto, sopratutto spezie, frutta e verdura. Insomma una visita da non perdere. 
Il Pembe Za Ndovu è un monumento un po' particolare, due zanne enormi di alluminio sono posizionate a sovrastare una strada, quasi come una cornice. 

Se proprio devo essere onesta...questo "monumento" non mi aggrada proprio per nulla, lo trovo di cattivo gusto e comunque una mancanza di rispetto nei confronti di animali che ad oggi continuano ad essere cacciati clandestinamente da gente che si sente "figa" perchè imbraccia un fucile. Ma io sono contro la caccia, anche se mi dicono che serve per mantenere, per salvaguardare, per contenere. La natura sarebbe perfetta senza l'uomo, che poi deve correre ai ripari a causa dei danni che lui stesso ha creato. Ma la chiudo qui, perchè poi divento molesta.     
            

Indubbiamente spostandoci verso Nairobi possiamo fare un bel Safari e sperare di scorgere gli animali più maestosi: I leoni, i ghepardi...oppure i facoceri che tanto piacciono a me!


Fonte Qui


All'interno del romanzo scritto dalla Raybourn non scarseggiano le descrizioni di animali che mi mancano un sacco: leoni, elefanti, ghepardi e molti altri ancora. La bellezza di un tour all'interno di un parco naturale è ineguagliabile. Alcune volte gli elefanti possono essere un po' molesti, sopratutto se sentono il profumo delle arance... quindi occhio! Dimenticavo gli sbadigli degli ippopotami durante le ore più calde della giornata: animali feroci che a causa del loro aspetto pacioccoso vengono sottovalutati. Ma nonostante ciò restano magnifici. 

Per terminare questo giro costruito grazie alla lettura di un libro, non possiamo non recarci a Nairobi, la capitale del Kenya. 
Fonte: Kenyavacanze.com

Un posto che proprio non vorrei perdere è la casa museo della scrittrice danese Karen Blixen, che si trasferì in Kenya nei primi del '900 e che innamoratasi del continente gli dedicò un diario che divenne un libro. La sua casa oggi è visitabile. 
Fonte: Karen Blixen Museum

Ma vorrei ancora parlarvi dei villaggi Masai presenti in Kenya, poiché proprio all'interno del libro si parla di questo popolo e di come sia stato poco considerato in passato. I Masai hanno origine nilotica, "rifiutano" il progresso mantenendo le tradizioni antiche. Vivono principalmente di allevamento, le case sono capanne e vestono abiti tradizionali.Ogni villaggio è strutturato in maniera “familiare” e, tra i membri che ne fanno parte, non sono possibili matrimoni. Sono mosche bianche in mezzo al progresso sempre più invadente. Sono estremi, ma molto legati alla loro cultura. Oggi è possibile visitare qualche villaggio. 
Fonte: Focus on Africa

Ebbene, non avete idea del piacere provato nello scrivere queste righe, sono innamorata di questo continente e non vedo l'ora di tornarci. Il Kenya mi è sconosciuto, ma non è detto che prima o poi io possa visitarlo! E voi? Ci siete stati? Siete più favorevoli a perdervi all'interno di metropoli caotiche oppure preferite la natura estrema? 
Adesso non mi resta che inserire i link che vi rimanderanno ai post delle mie "amiche di rubrica". Nadia è stata QUI, Marina QUI e Daniela sarà online il prossimo giovedì! 

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#Recensione,

Recensione - L'amica Geniale di Elena Ferrante

lunedì, agosto 16, 2021 Baba Desperate Bookswife 3 Comments

 

Desperate Bookswife
Il libro
L'amica geniale -   di Elena Ferrante
Editore: Giunti| Pagine: 328| Pubblicazione: 2015| Prezzo 18,00€| Trama:Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
Elena Ferrante è autrice dell'"Amore molesto", da cui Mario Martone ha tratto il film omonimo. Dal romanzo successivo, "I giorni dell'abbandono", è stata realizzata la pellicola di Roberto Faenza. Il volume "La frantumaglia" accompagna la sua esperienza di scrittrice. Nel 2006 le Edizioni E/O hanno pubblicato il romanzo "La figlia oscura", nel 2007 il racconto per bambini "La spiaggia di notte" e nel 2011 il primo capitolo dell"'Amica geniale", seguito nel 2012 dal secondo, "Storia del nuovo cognome", nel 2013 dal terzo, "Storia di chi fugge e di chi resta", e nel 2014 dal quarto e ultimo, "Storia della bambina perduta".
 Recensione
e 1/2

STORIA DELLA MIA COPIA
Questo volume transita da uno scaffale all'altro della mia libreria dal 2015, acquistato per un impulso e lasciato lì a prendere polvere in attesa del momento giusto. Considerato da una buona fetta di lettori "Il libro" ho scelto di non mettermi fretta, ho deciso di aspettare un momento di necessità, perchè a me capita di aver bisogno di un romanzo per sentirmi meglio e traferirmi con certezza tra le pagine di carta, che sanno essere così accoglienti... Ho fatto una sola valigia e sono andata a Napoli verso gli anni '50 a conoscere un paio di famiglie.

IL MIO COMMENTO
Scrivo una recensione un po' sofferta, ero convinta di aver scovato il libro della vita, di quelli ai quali dai 5 stelle super plus perché 6 non si possono assegnare, e invece no. Voi direte...ma come, 3,5 è un bel voto. Certo, se non avevate aspettative lo è, se pensavate di avere tra le mani il capolavoro...un po' meno.
So di essere impopolare, ma questa storia (o almeno l'inizio, perché questo è il primo volume della serie) non mi ha convinto del tutto.
Siamo a Napoli negli anni 50, Elena ai giorni nostri scrive la storia dell'amicizia che la lega a Lila, iniziata appunto in quegli anni. Amicizia fatta di gelosie, discordia, cattiveria, ma tenuta insieme da un sentimento che le ha accompagnate per tutta la vita.
Io non so bene come spiegare cosa non mi abbia convinta, forse lo stile che per quanto fluido non ha rapita, anzi ci ho messo parecchio a leggere questo volume. Forse perché cupo, ma comunque non così tanto da farmi soffrire. Insomma ho letto una storia che mi ha convinta ma non mi ha portata via. Ho letto una storia stilisticamente senza pecche ma che non mi ha emozionata, praticamente per nulla.
Ho letto la storia di due amiche che non vorrei accanto e alla fine non vorrei conoscere. Ho apprezzato molto l'ambientazione, gli anni di riferimento, l'abbigliamento, le automobili, Napoli e Ischia. Ho apprezzato la descrizione della situazione famigliare, Melina, che è una pazza poco rilevante nella storia ma che mi ha colpita, con il suo dolore per l'offesa arrecata da uno str***o che per tutti è un santo. Insomma salvo moltissimo ma se manca il trasporto, ecco per me la lettura perde un sacco. Più passa il tempo e più credo di non essere fatta per questo tipo di storie, così introverse e interiori. Ho bisogno di leggerezza, di racconti seri ma che si prendono poco sul serio. Ho bisogno di qualcuno che tratti temi forti ma girandoci intorno e facendomi anche divertire. In questo momento non sono adatta, credo che ogni libro debba essere letto in un preciso momento e questo non era il suo, adesso ne sono praticamente certa. Peccato. Ma non è detto che non dia una seconda possibilità.

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#Nadia,

Keep Calm and Read Nadia #95 - Il guardiano dei coccodrilli

venerdì, agosto 13, 2021 Baba Desperate Bookswife 3 Comments


Buongiorno lettrici e lettori! Oggi voglio raccontarvi di un romanzo poliziesco che mi ispirava, ma che si è rivelato una grande delusione. Sto parlando di Il guardiano dei coccodrilli, di Katrine Engberg.
Jeppe Korner e la sua collega Anette Werner, poliziotti di Copenhagen, sono chiamati a indagare sul brutale omicidio di una ragazza, il cui viso è stato sfregiato in profondità prima di venire uccisa. La vittima abitava nel palazzo di proprietà di Esther De Laurenti, un'anziana con velleità di scrittrice che ha descritto un omicidio molto simile nel suo romanzo. Sarà lei l'assassina?
La Engberg è famosa in Danimarca per essere, prima che una scrittrice, una donna di spettacolo, ballerina e showgirl: suonerò sicuramente ingenerosa, ma credo proprio che avrebbe fatto meglio a continuare nella sua professione principale. Sono sempre attratta dai nuovi thriller, soprattutto se scandinavi, e di solito Marsilio è una garanzia; in più Camilla Lackberg ne parlava bene nello strillo. Purtroppo però questo romanzo per me è stato un grande no.
Il guardiano dei coccodrilli - 18€ - 384 pagine- pubblicazione 2020 - trama QUI

La trama poteva essere accattivante, ma è stata sviluppata in maniera per nulla avvincente; i cosiddetti "colpi di scena" erano telefonatissimi e tutta la storia si è purtroppo dimostrata presto inverosimile e senza senso. La Engberg sembra ignorare le basi per la costruzione di un thriller avvincente, butta nel calderone i personaggi senza un vero e proprio criterio logico e anche il colpevole viene svelato quasi senza colpo ferire, come se non fosse ciò che maggiormente intriga il lettore di questo genere di libri. I personaggi principali sono poco interessanti e, sebbene l'autrice abbia cercato di fornire loro un background che potesse renderli simpatici al lettore, li ho trovati privi di spessore e non mi sono appassionata alle loro vicende. L'unico punto che salvo è quello relativo all'ambientazione, perché in questo caso l'autrice è riuscita a rendere Copenhagen protagonista della storia e a farmi venire voglia di visitarla (non che nel mio caso ci voglia molta capacità di persuasione!). Da come questo romanzo è stato presentato dalla casa editrice sembrerebbe essere soltanto il primo volume di una serie, ma questa volta mi sento sicura nel dire che non continuerò a leggere i libri successivi. Ora la vera domanda è: riuscirò a trovare un romanzo avvincente prima della fine dell'estate? Lo scopriremo solo vivendo...

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#Recensione,

Recensione - Momenti di insopprimibile fastidio di Federica Bernardo

martedì, agosto 10, 2021 Baba Desperate Bookswife 3 Comments

 

Foto Desperate Bookswife
Il libro
Momenti di insopprimibile fastidio   di Federica Bernardo
Editore: Feltrinelli| Pagine: 103| Pubblicazione: 2014| Prezzo 9,50€ | Trama: Qui
Genere: narrativa

Notizie sull'autrice
Federica Bernardo nasce a Napoli nel 1985. Laureata in Filologia Moderna all'Università Federico II, ha conseguito un master in comunicazione multimediale dell'enogastronomia e un altro in web marketing. Vulcanica e multitasking è una blogger e un'insegnante precaria d'italiano e storia negli istituti professionali. In calce ai compiti in classe gli allievi le scrivono spesso "Prof TVB". Momenti di insopprimibile fastidio è il suo primo libro. 

Recensione
Questo piccolo volume è stata una sorpresa a 360°: un regalo inaspettato da parte di una persona che ancora non ho avuto il piacere di guardare negli occhi dal vivo ma che negli anni mi ha accompagnata, silenziosamente, costantemente, amichevolmente. Il tutto grazie a una challenge. Lei è una persona generosa: di libri, di emozioni e di sentimenti.
Questo volume ha per me un significato particolare e anche se avrei dovuto leggerlo a piccole dosi... l'ho letteralmente sbranato. L'autrice ha scelto un argomento particolare, la vera e assoluta protagonista è la sensazione di fastidio che alcune persone (tante...non nascondetevi dietro a un dito) provano durante la loro vita. Perché il fastidio è subdolo, si insinua e si sconfigge a fatica. Il fastidio può essere banale, come il perdere il laccetto del pancarrè sulla tovaglia, o più complesso, come alcune persone con i loro comportamenti sanno essere: fastidiose.
Federica, napoletana inside, ha scelto l'ironia per sconfiggere questa emozione, scrivendo nero su bianco tutte le immagini fastidiose che le sono venute in mente e che la turbano, permettendoci una sana risata su di un argomento che solitamente ci causerebbe una ruga di dissenso sulla fronte.
Un libro che rilassa, che fa sorridere che ci permette di ragionare sulle banalità in grado di guastare un momento apparentemente perfetto. Adatto a tutti coloro che almeno una volta nella vita hanno pensato "ma che fastidio". Un volumetto da conservare, perché non contiene una storia ma contiene l'antidoto per un sorriso.
E adesso non mi resta che fare un elenco delle cose che mi fanno digrignare i denti:
- uscire dalla doccia e scoprire che manca l'asciugamano a portata di mano e questo mi obbligherà a bagnare piastrelle con impronte fastidiose che dovrò pulire.
- quando il sacchetto dell'umido si rompe sul fondo mentre con cura lo stai levando per infilarlo nel bidone il giorno della raccolta.
- quando hai sete, fa caldo, apri il frigo e non trovi l'acqua fresca: finita.
- quando il lenzuolo si "stacca" dal fondo nel letto e mentre ti giri i piedi si scoprono.
- quando ti scappa la pipì alle 3 del mattino e non hai voglia di alzarti.
- lo smalto che si sbecca.
-L'elastico del costume preferito che si slabbra.
- il pelo che non vuole saperne di staccarsi nemmeno con le pinzette.
- il caldo che ti bagna la canottiera che ti si appiccica alla pelle quando invece eri convinto che avresti avuto freddo.
- i pantaloni che la scorsa stagione ti stavano a pennello e oggi sembri un insaccato.
-le persone che ti sorridono amorevolmente ma che quando ti giri ti mandano ogni insulto.
- la falsa cortesia del popolo nord italiano (i Piemontesi detengono il primato).
- i buonisti che fanno i fighi con il culo degli altri ma quando tocca di usare il loro...non è mai il momento.
- il quarto posto in una competizione.
- il meno dietro ad un voto.
- i genitori dei bambini sui social che dicono di non perdere mai la pazienza giudicando te come il male, quando probabilmente loro si imbottiscono di lexotan oppure hanno la tata e la donna delle pulizie.

...to be continued

Quali sono i vostri momenti fastidiosi? Scriveteli nei commenti! 

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#lettori intorno al mondo,

Lettori intorno al mondo #4 - Africa - Nigeria

giovedì, agosto 05, 2021 Baba Desperate Bookswife 5 Comments

LIBRO DAL QUALE NADIA HA PRESO ISPIRAZIONE PER QUESTA RUBRICA: metà di un sole giallo di Chimamanda Ngozi Adichie - EINAUDI- 456 PAGINE

Buongiorno lettrici e lettori!


Oggi, per la nuova puntata di Lettori intorno al mondo, vi porto in Africa
Per la mia tappa di Lettori intorno al mondo ho deciso di fare un salto in Nigeria: non parleremo soltanto delle sue città e dei suoi paesaggi, ma ne approfitteremo anche per rispolverare una pagina tremenda della sua storia, poco conosciuta almeno dalla mia generazione. Sto parlando della guerra civile che portò la popolazione Igbo a creare un piccolo stato secessionista nel sud della Nigeria chiamandolo Biafra. Il Biafra ebbe vita breve: esistette per tre anni, dal 1967 al 1970, ufficialmente riconosciuto da pochi Paesi del mondo, e capitolò dopo che la sua popolazione era stata ridotta alla fame.

Il romanzo che ho scelto si intitola Metà di un sole giallo, ed è stato scritto da Chimamanda Ngozi Adichie. Il titolo si riferisce alla bandiera del Biafra, sulla quale era presente, appunto, la metà di un sole giallo. Una poesia spesso citata nel romanzo, infatti, dice “Se il sole si rifiuta di sorgere, allora noi lo obbligheremo”. Metà di un sole giallo segue le vicende susseguitesi in Nigeria per tutto il decennio degli anni Sessanta attraverso la storia di due donne, le gemelle Olanna e Kainene. Olanna vive con il suo compagno Odenigbo, professore universitario. La vita di Odenigbo e Olanna ci viene descritta dal punto di vista del loro domestico Ugwu, un giovane povero delle campagne che prende servizio presso il professore all’inizio del romanzo. È invece Richard, inglese e bianco, ad aprirci una finestra sul mondo della sua compagna Kainene. Olanna e Kainene sono di etnia Igbo e provengono da una famiglia agiata, ma questo non impedirà loro di risentire della drammatica guerra civile perché, a differenza dei loro genitori, si rifiuteranno di fuggire in Europa.

Nsukka

All’inizio del romanzo Odenigbo e Olanna vivono a Nsukka, città universitaria capitale dello stato federato di Enugu. Questa città si trova nella parte meridionale della Nigeria ed è appunto famosa per ospitare uno dei principali poli universitari del Paese.

Isaac Boro Garden Park
Ancora più a sud, sul delta del Niger che sbocca nel golfo di Guinea, si trova Port Harcourt, informalmente detta Garden City. Qui vivono Kainene e Richard nel nostro romanzo. Port Harcourt è una delle città più popolose della Nigeria e tra le sue attrazioni turistiche si può citare il Parco Isaac Boro, il Port Harcourt Pleasure Park, la spiaggia di Kolabi e il centro culturale.

Kolabi beach

Lagos

La città più importante della Nigeria, Lagos, non è più la capitale dello Stato, che è invece Abuja dal 1991. Lagos conta più di 16 milioni di abitanti; nel cuore del centro cittadino si trova il Freedom Park, che è spesso sede di rappresentazioni teatrali e concerti. Nelle vicinanze di Lagos, nella cittadina di Lekki, si può visitare la riserva naturale omonima e il Centro di Conservazione, dov’è possibile osservare gli animali, fare birdwatching e passeggiare nella natura incontaminata. Lagos inoltre brulica di vita: tradizione e modernità cercano di convivere, tra mercati coloratissimi e nuove piccole aziende che nascono giorno dopo giorno.
Lekki
Non so se sono riuscita a incuriosirvi, indubbiamente la Nigeria, come la maggior parte degli Stati africani, è un Paese pieno di contraddizioni, dove il divario tra ricchi e poveri si sente ancora più marcatamente rispetto a quanto avviene in molte nazioni europee. Sicuramente però Metà di un sole giallo ha contribuito a colmare in parte la mia abissale ignoranza in merito a questo Paese, e mi ha fatto venire voglia di informarmi sempre di più, da momento che i telegiornali e i media in generale nel nostro Paese danno pochissimo spazio a quanto avviene negli Stati africani.

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