#Recensione,

Recensione - Gli scomparsi di Chiardiluna di C. Dabos

giovedì, ottobre 31, 2019 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

Il libro
Gli scomparsi di Chiardiluna di Christelle Dabos
Editore: E/0| Pagine: 562| Pubblicazione: 2019 | Prezzo 16,00€| Trama: Qui
Genere: narrativa fantastica 
Notizie sull'autrice
Christelle Dabos (Costa Azzurra-1980) è cresciuta a Cannes in una famiglia di musicisti e artisti. Scrive le prime storie all’università. Durante un periodo di convalescenza si unisce al Silver Plume, una comunità di scrittori su internet che la incoraggia a partecipare a un concorso organizzato da Gallimard Jeunesse. Dal 2005 vive e lavora in Belgio. Nel 2013 ha vinto il Prix du Premier Roman Jeunesse Gallimard-RTL-Télérama per Fidanzati dell’inverno. Nel 2016 i primi due libri della saga sono stati premiati con il Grand Prix de l’Imaginaire.
Recensione
Cosa c'è di più bello del poter tornare in un posto familiare? Non pensavo di poter scrivere queste parole, invece è andata proprio così. Ma vediamo brevemente di cosa parla questo secondo capitolo della saga ideata dalla giovane autrice francese.
Ofelia smette ufficialmente di essere un valletto travestito da Mime e diventa la Fidanzata di Thorn a tutti gli effetti. Viene presentata a corte, indossa abiti puliti e normali, dorme in una camera come si deve e può comportarsi come meglio crede senza essere comandata a bacchetta. Dovrà assumere il ruolo di vice-narratrice di corte, intrattenendo Sire Faruk con delle storie inventate, ma sappiamo bene quanto sia difficile accontentare lo spirito di Famiglia.
Durante il suo tira e molla emotivo, con la madrina sempre alle costole e Berenilde che deve partorire, arriva la sua famiglia al completo e vengono tutti trasferiti in un altro luogo, momentaneamente lontani da città cielo, dove invece scompaiono delle persone...
La nostra Ofelia, oltre a dover prima o poi leggere il libro di Faruk, dovrà anche occuparsi della ricerca delle persone scomparse, proprio perché i suoi poteri risultano indispensabili!

Come ho scritto sopra, questa storia mi sta appassionando molto di più di quanto pensassi. Se la copertina di "I fidanzati dell'inverno" ha giocato un ruolo chiave insieme alla descrizione "l'attraversa specchi è una serie letteraria che mescola sapientemente Fantasy, Belle Epoque, Steampank, creando un'atmosfera unica che sedurrà completamente il lettore", in realtà le mie aspettative non erano altissime.
Con il primo romanzo ho faticato ad appassionarmi completamente, la narrazione è piuttosto lenta e non mi è mai sembrato succedesse nulla di particolarmente significativo. All'inizio del secondo capitolo della serie invece qualcosa è mutato i personaggi ritrovati profumavano di cose conosciute, l'ambientazione familiare mi ha rassicurata e indubbiamente la storia ha preso una piega molto interessante.
Il ruolo di Ofelia è molto più definito, il suo carattere si sta delineando davanti agli occhi del lettore e tutto quello che succede risulta ben studiato da chi scrive e tiene in mano le redini. A differenza del primo volume si susseguono molti accadimenti , i poteri dei personaggi hanno un ruolo importante nella storia e non sembrano messi lì giusto perché la serie è fantasy... Tutto ha una sua forma e le tempistiche sono perfette, ogni capitolo ha un suo significato, con un inizio e una fine, insomma, un successo!
La scrittura è scorrevole, descrittiva quanto basta, non tralascia particolari importanti ma nemmeno si dilunga troppo. Il lessico è semplice senza però risultare basico, quindi ottima lettura per i ragazzi ma anche per gli adulti amanti del genere.
Quello che più mi piace è che nonostante si tratti di un fantasy, le persone appaiono reali, e anche se ci si deve spingere un po' più in là con la fantasia, immaginando sciarpe animate, Miraggi che illudono grazie ai poteri magici, Clessidre in grado di creare illusioni e artigli invisibili in grado di uccidere in pochi secondi, tutto sembra davvero reale, la normalità. Il fatto che Ofelia attraversi gli specchi? Perché,  non lo fate tutti per spostarvi da un luogo all'altro? No? Ohibò devo essermi persa qualcosa!

Insomma se non si fosse capito, questo libro mi è piaciuto assai, il finale (non finale reale ovvio, è una serie) è di quelli con il botto e mi piace!! Colpi di scena come se non ci fosse un domani, Fidanzati che si sfidanzano, persone che scompaiono ( ...e che persone), morti, sentenze, famiglie allargate, insomma c'è davvero di tutto! Non sto nemmeno a dirvelo... ho già iniziato il terzo volume!
E voi? conoscete questa serie? La state amando? Vi aspetto nei commenti :-)


2 commenti:

#Nadia,

Keep Calm and Read Nadia #50 - Recensione di Ti regalo le stelle di Jojo Moyes

martedì, ottobre 29, 2019 Baba Desperate Bookswife 10 Comments



Buongiorno lettrici e lettori, come state? Io cerco di affrontare l’autunno e le giornate che immancabilmente si accorciano in compagnia dei miei amati libri e, se fossero tutti come quello di cui vi parlo oggi, credo che mi accorgerei ben poco dell’arrivo della brutta stagione!

Sì, perché Ti regalo le stelle mi ha riconciliato con la lettura dopo diversi libri poco entusiasmanti. Avete presente quando vi imbattete in un libro che vi piace così tanto che sentite il bisogno di convincere a leggerlo anche i vicini di casa? Ecco, a me è successo con questo romanzo di Jojo Moyes, che ho divorato in meno di tre giorni.

Ispirato a un episodio reale, Ti regalo le stelle è la storia di alcune giovani bibliotecarie che, alla fine degli anni Trenta, affrontavano a cavallo le impervie montagne del Kentucky per portare romanzi, riviste e conoscenza a chi non poteva scendere in città, a chi non sapeva leggere ma voleva imparare e a chi semplicemente non aveva il denaro per acquistare dei libri propri. Conosceremo Alice, neo sposa giunta dall’Inghilterra e presto disillusa nei confronti della propria vita matrimoniale; Margery, donna indipendente e coraggiosa malvista da molti a causa della sua famiglia; Sophia, nera istruita in un Paese ancora razzista e segregazionista, e altre giovani donne forti e determinate a lottare per il proprio lavoro contro i pregiudizi, l’ignoranza e la cattiveria di chi vorrebbe mettere loro i bastoni fra le ruote.

Con questo romanzo la Moyes ha, a mio parere, realizzato un altro capolavoro dopo Io prima di te. I personaggi sono caratterizzati perfettamente, e vi assicuro che, quando chiuderete il libro, sarete tristi perché dovrete salutare delle vere amiche. Anche l’antagonista numero uno è reso in maniera eccezionale, vi ritroverete a odiarlo profondamente e vorrete entrare tra le pagine del libro per dare il vostro contributo alla causa delle bibliotecarie a cavallo!

Un altro grande pregio della storia è, a mio parere, costituito dalle ambientazioni: non sono mai stata in Kentucky, ma l’autrice riesce a descrivere così bene i paesaggi incontaminati, i grandi spazi aperti, le foreste e la profondità del cielo che mi sembrava davvero di trovarmi negli Stati Uniti centrali anziché sul divano di casa mia. 

Ti regalo le stelle ha saputo emozionarmi come pochissimi libri riescono a fare: ho provato rabbia, tristezza, gioia e felicità, ho apprezzato il calore dell’amicizia autentica e ho trepidato insieme alle protagoniste; il mio cuore ha palpitato nei momenti più convulsi e, anche se la mia parte più cinica si diceva che alcuni episodi erano stati inseriti proprio per suscitare nel lettore quella determinata reazione, mi sono goduta il viaggio come non mai. 

Consiglio questo romanzo a tutti senza riserva, in particolare a chi abbia voglia di emozioni forti e, perché no? -anche di imparare qualcosa sul Kentucky durante la Grande Depressione. Leggetelo, ve ne innamorerete!

10 commenti:

#gruppo di lettura,

Gruppo di lettura - La memoria di Babel di C. Dabos - Iscrizioni

lunedì, ottobre 28, 2019 Baba Desperate Bookswife 8 Comments

Buongiorno a tutti!! Proprio oggi si è conclusa la lettura del secondo capitolo della saga "L'attraversaspecchi" e Ombretta vi aspetta sul blog per discuterne insieme. E secondo voi potevamo non iniziare insieme la lettura del terzo romanzo uscito solo da un paio di settimane grazie alla casa editrice E/O?  Certo che no. Dopo avervi scritto qualche informazione sul volume e la trama, vi lascio il calendario. Non vi resta che commentare e lasciarmi la vostra email per ricevere il promemoria non appena sarà online la tappa :-) Adesso vi lascio qualche informazione sul libro.
Titolo: La memoria di Babel
Serie: L'attraversaspecchi #3
Autore: Christelle Dabos
Casa Editrice: e/o
Pagine: 482
Genere: Letteratura fantastica francese
Prezzo:16,00 €
Link per l'acquisto: QUI
TRAMA:
Nel terzo intenso volume della saga Christelle Dabos ci fa esplorare la meravigliosa città di Babel. Nel cuore di Ofelia vive un segreto inafferrabile, chiave del passato e, nello stesso tempo, chiave di un futuro incerto.
Dopo due anni e sette mesi passati a mordere il freno su Anima, la sua arca, per Ofelia è finalmente arrivato il momento di agire, sfruttare quanto ha scoperto nel Libro di Faruk e saputo dai frammenti di informazioni divulgate da Dio. Con una falsa identità si reca su Babel, arca cosmopolita e gioiello di modernità. Basterà il suo talento di lettrice a sventare le trappole di avversari sempre più temibili? Ha ancora una minima possibilità di ritrovare le tracce di Thorn?

TAPPE:
28 ottobre 2019: iscrizioni e calendario. Scrivetemi nei commenti la vostra email e io vi notificherò i post come promemoria. Inizio lettura

4 novembre 2019: Tappa 1 - lettura fino a pagina 118 ovvero fino al sotto-capitolo "La tradizione" compreso. Discussione sul blog Desperate Bookswife

11 novembre 2019: Tappa 2 - lettura da pag 119 fino a pagina 240 ovvero fino al sotto-capitolo "La belva" compreso. Discussione sul blog Ombre di Carta

18 novembre 2019: Tappa 3 - lettura da pagina 241 fino a pagina 360 ovvero fino al capitolo "Il rosso" compreso. Discussione sul blog sul Blog Desperate Bookswife

25 novembre 2019: Tappa 4 - lettura fino al termine del romanzo. Discussione sul blog e considerazioni finali. Sul blog Ombre di Carta.

Chi si iscrive? Ci tenete compagnia? Mi farebbe molto, molto piacere :-) Io vi aspetto, scrivetemi. 

8 commenti:

#gruppo di lettura,

Gruppo di lettura - Gli scomparsi di Chiardiluna -Tappa 3

lunedì, ottobre 21, 2019 Baba Desperate Bookswife 11 Comments

Buongiorno lettori e bentornati sul blog in occasione di questo secondo gruppo di lettura. Oggi discuteremo insieme fino a pagina 417. NON LEGGETE SE NON PARTECIPATE AL GRUPPO DI LETTURA. 
Titolo: Gli scomprsi di Chiardiluna 
Serie: L'attraversaspecchi #2
Autore: Christelle Dabos
Casa Editrice: e/o
Pagine: 563
Genere: Letteratura fantastica francese
Prezzo:16,00 €
Link per l'acquisto: cartaceo QUI e Ebook QUI
TRAMA:
Secondo volume della saga dell’Attraversaspecchi (dopo il primo, Fidanzati dell’inverno), Gli scomparsi di Chiardiluna trascina il lettore in una girandola di emozioni lasciandolo, alla fine, con una voglia matta di leggere il terzo volume.

Sulla gelida arca del Polo, dove Ofelia è stata sbattuta dalle Decane perché sposi suo malgrado il nobile Thorn, il caldo è soffocante. Ma è soltanto una delle illusioni provocate dalla casta dominante dell’arca, i Miraggi, in grado di produrre giungle sospese in aria, mari sconfinati all’interno di palazzi e vestiti di farfalle svolazzanti. A Città-cielo, capitale del Polo, Ofelia viene presentata al sire Faruk, il gigantesco spirito di famiglia bianco come la neve e completamente privo di memoria, che spera nelle doti di lettrice di Ofelia per svelare i misteri contenuti nel Libro, un documento enigmatico che nei secoli ha causato la pazzia o la morte degli incauti che si sono cimentati a decifrarlo. Per Ofelia è l’inizio di una serie di avventure e disavventure in cui, con il solo aiuto di una guardia del corpo invisibile, dovrà difendersi dagli attacchi a tradimento dei decaduti e dalle trappole mortali dei Miraggi. È la prima a stupirsi quando si rende conto che sta rischiando la pelle e investendo tutte le sue energie nell’indagine solo per amore di Thorn, l’uomo che credeva di odiare più di chiunque al mondo. Sennonché Thorn è scomparso...

---------------ATTENZIONE SPOLER------------------
Ci siamo salutati durante una gita al circo, Ofelia ha accompagnato suo fratello a vedere la carovana e ha cercato di dedicargli un po' di tempo. Le cose però continuano a non funzionare: Thorn è sempre più scorbutico e non riesce a impegnarsi per risultare simpatico alla famiglia di Ofelia, Archibald è sparito, è il quarto in poco tempo a svanire nel nulla.
Faruk decide che tutte queste sparizioni sono troppe, dunque Ofelia diventa la responsabile delle ricerche: in 24 ore deve trovare tutti altrimenti la Corte smetterà di occuparsene e quindi, nemmeno a dirlo, moriranno. Thorn non vuole assolutamente che la ragazza se ne occupi, cerca in ogni modo di dissuaderla, anzi le ordina proprio di non occuparsi di questa cosa, ma non riusciamo a capire se tutta questa rabbia nei confronti della futura moglie si manifesti a causa dello schiaffo ricevuto da quest'ultima oppure per un senso smisurato di protezione. 
Ofelia però non ci sta, così chiede il permesso di leggere il letto di Archibald, ovvero l'unico oggetto presente nella sua stanza. Non riuscirà a ricavarne nulla ma...trova un anellino, che in realtà è di una clessidra e riuscirà a scoprire il motivo per cui sono spariti. Qualcuno ha manomesso le clessidre di Madre Idelgarda, queste persone non potranno tornare indietro dall'illusione. Ma perché? 
Nel frattempo Berenilde sta per partorire, così i due quasi sposi si dirigeranno con una certa fretta al sanatorio per capire le condizioni della partoriente. Ofelia accetta il ruolo di madrina nonostante Thorn avesse espresso il suo parere negativo. La tappa è finita: il bambino è nato e ha gridato, eccome se lo ha fatto. 

Questa tappa mi è piaciuta assai: la storia ha preso un bel ritmo e mi sto appassionando a tutta questa faccenda. Il bacio mi ha stupito, ma onestamente prima o poi qualcosa doveva succedere. Ho poco apprezzato lo schiaffo partito da Ofelia: va bene che questa fanciulla non voglia avere a che fare nulla con il suo futuro marito, ma proprio un'umiliazione del genere poteva risparmiargliela. 
Poi c'è il fatto che abbia perso il potere di attraversare gli specchi, perché? E' per colpa della perdita di umiltà o perché qualcuno riesce ad impedirlo? Io credo che dipenda lei: è cambiata, forse non se ne rende conto, ma da che era una indifesa ragazzina è diventata una donna con delle pretese e questo, nel bene o nel male ha modificato il suo carattere. Non mi dispiace questa nuova Ofelia, ma magari c'è qualcosa che ancora non vedo. 
L'amputazione del Cavaliere mi ha fatto piacere, dopo tutto il male che ha inferto era l'unica punizione accettabile. Peccato però che sia finito in un...come chiamarlo? Istituto? Orfanotrofio? Magari qualcuno poteva occuparsi di lui...senza poteri avrebbe solo più potuto dire cattiverie, ma pochi pericolosi danni. 

Quanto mi è antipatica la madre di Ofelia? Ecco, una donna che proprio sopporto a stento, una di quelle stupidotte senza molto cervello; un'ochetta che non riesce nemmeno ad avere l'umiltà di tacere. Mi prudono le mani e vorrei che se ne andasse. Come vorrei invece che Ofelia desse una possibilità a Thorn. So che ha un carattere impossibile, un cafone, un uomo rozzo, ma...qualcosa mi attira. Avrei voluto che riflettesse su quel bacio, magari senza ricambiarlo, ma sicuramente non mi è piaciuta la sua reazione eccessiva. Mi sono un po' stancata di questo loro modo di comportarsi. Sono freddi, sospettosi, sempre pronti a punzecchiarsi, anche se mi sembra ovvio provino qualcosa, se non amore...un grande affetto. E allora basta! Almeno cercate di essere amici per la miseria. 

Non ho molto capito l'arrivo della cugina di Thorn e combriccola proprio all'inizio della tappa. Che ruolo hanno quelle persone? Avranno a che fare con le sparizioni o verranno fuori nel prossimo libro? Niente ragazze belle, adesso corro a leggere il resto perchè non vedo l'ora di finire il libro. Ci vediamo la prossima settimana!! 


TAPPE:
30 settembre 2019: iscrizioni e calendario. Scrivetemi nei commenti la vostra email e io vi notificherò i post come promemoria. Inizio lettura -QUI - 

7 ottobre 2019: Tappa 1 - lettura fino a pagina 135 ovvero fino al sotto-capitolo "La pipa" compreso. Discussione sul blog Desperate Bookswife  -QUI-

14 ottobre 2019: Tappa 2 - lettura da pag 135 fino a pagina 277 ovvero fino al sotto-capitolo "La carovana" compreso. Discussione sul blog Ombre di Carta -QUI-

21 ottobre 2019: Tappa 3 - lettura da pagina 277 fino a pagina 418 ovvero fino al capitolo "Il grido" compreso. Discussione sul blog sul Blog Desperate Bookswife -QUI-

28 ottobre 2019: Tappa 4 - lettura fino al termine del romanzo. Discussione sul blog e considerazioni finali. Sul blog Ombre di Carta.

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#Recensione,

Recensione - Le mezze verità di E. J. Howard

giovedì, ottobre 17, 2019 Baba Desperate Bookswife 7 Comments


Il libro
Le mezze verità  di Elizabeth Jane Howard
Editore: Fazi| Pagine: 330| Pubblicazione:  17 ottobre 2019 | Prezzo 18,50€| Trama: Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
(Londra, 1923 – Bungay, 2014) Figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo, ebbe un’infanzia infelice a causa della depressione della madre e delle molestie subite da parte del padre. Donna bellissima e inquieta, ha vissuto al centro della vita culturale londinese della seconda metà del Novecento e ha avuto una vita privata burrascosa, costellata di una schiera di amanti e mariti, fra i quali lo scrittore Kingsley Amis. Da sempre amata dal pubblico, solo di recente Howard ha ricevuto il plauso della critica. Scrittrice prolifica, è autrice di quindici romanzi. La saga dei Cazalet è la sua opera di maggior successo. Oltre ai cinque volumi della saga, Fazi Editore ha pubblicato i romanzi Il lungo sguardo, All’ombra di Julius e Cambio di rotta.
Recensione
Torna in libreria la Howard, autrice vissuta nel secolo scorso ma la cui scrittura risulta più che attuale. Dopo aver affascinato i lettori grazie alla serie "I Cazalet", oggi troverete su tutti gli scaffali il romanzo "Le mezze verità" all'interno del quale l'autrice racconta uno scampolo di vita di una famiglia in totale crisi esistenziale.
May, vedova di guerra, sposa in seconde nozze il Colonnello Herbert, uomo noioso e non del tutto trasparente. Elizabeth e Oliver, i figli di May, dopo il matrimonio di Alice (figlia del Colonnello), si trasferiscono a Londra, la prima per cercare lavoro ed emanciparsi e il secondo per trovare una donna che lo mantenga. Così, una volta che tutti i figli sono fuori di casa, May scopre di non essere per niente felice e si pente di aver sposato un uomo così diverso da quello che si è mostrato all'inizio.

Se vi dicessi che questo è stato un romanzo difficile da digerire vi mentirei. L'ho divorato e con un certo appetito ho voluto arrivare al fondo per scoprire la sorte di queste persone.
Se vi dicessi che questo è stato un romanzo facile da digerire vi mentirei. Durante la lettura mi sono chiesta più volte cosa significassero questi personaggi. Una volta terminato mi sono chiesta cosa mi avessero lasciato.

Ci tengo a scrivere che come al solito la scrittura dell'autrice ammalia, proprio grazie alla sua eleganza e allo stile raffinato che la contraddistingue. La Howard aveva la capacità di raccontare vite comuni e trasformarle in storie indispensabili. Immaginiamo però per un momento di paragonare questo romanzo ad un pacchetto regalo: la carta è bellissima, il fiocco è di ottima fattura, la scatola lavorata e preziosa. Ma quello che c'è dentro? Bello anch'esso, ma è un soprammobile di poca utilità. E con questo non voglio dire che non sia un bel regalo, solo che la storia non mi ha lasciato molto.
Adesso però ancora una volta mi dovrò contraddire. I personaggi sono tremendamente imperfetti, a partire da May, donna insicura e contraddittoria; il colonnello è un uomo subdolo e vizioso, antipatico anche alle pietre; Oliver è un fannullone affascinante; Elizabeth una ragazza che cerca solo la felicità e Alice una povera fanciulla bisognosa di affetto, in perenne fuga da suo padre e forse da se stessa. Sono interessanti, hanno una marcia in più e proprio loro tengono in vita questa storia. Ma se io togliessi il finale (del quale assolutamente non parlerò nemmeno sotto tortura), cosa mi rimarrebbe tra le mani? Dei personaggi fantastici senza una vera storia da vivere? Cosa voleva comunicarci l'autrice?
Le mezze verità è un romanzo interessante, da leggere senza ombra di dubbio, ma che io non ho compreso appieno. Non nel senso che io non l'abbia capito, ma c'è un "perché?" che aleggia nell'aria. E quindi, se devo tirare le somme, cosa posso dire? Che è geniale! La storia dov'è? Scrittura superlativa! Perchè alcuni personaggi secondari hanno lasciato un contributo così scarno? Il finale, vogliamo parlare di questo finale così inusuale e stupefacente? Un genio. E adesso, dove li metto tutti? L'eleganza, ah l'eleganza della Howard.
Sono confusa? Un po', ma non per questo non soddisfatta. Indubbiamente ho molto parlato con chi lo ha letto in anteprima e questo vuol dire che non passa inosservato.
E dopo questo pensiero strampalato su un'autrice che adoro vi lascio alle vostre riflessioni e sono curiosa di sapere se lo leggerete oppure no.  

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#Nadia,

Keep Calm and Read Nadia #49 -Recensione di Karma City -Massimo Bisotti

martedì, ottobre 15, 2019 Baba Desperate Bookswife 11 Comments


Buongiorno lettrici e lettori!

Oggi vorrei parlarvi di quella che per me è stata la seconda più grossa delusione letteraria dell’anno (la prima è stata La babysitter perfetta, che non ho nemmeno terminato): sto parlando di Karma City, di Massimo Bisotti.

Ho acquistato questo libro perché la trama mi aveva incuriosita moltissimo: alcuni ragazzi, insoddisfatti della piega che ha preso la propria vita, accettano la proposta di uno psicologo conosciuto on line e si ritrovano su un’isola privata per cercare di ricominciare. Tra i giovani si instaurano relazioni di vario genere, ma presto si scopre che non tutto è così spontaneo come sembrava…

Come ho scritto, sono stata colpita dalla sinossi e pensavo che un romanzo che indagasse i rapporti tra giovani insoddisfatti della propria esistenza nella nostra epoca fatta di social, dove spesso l’apparire è molto più importante dell’essere e dove molti soffrono la mancanza di like e commenti, potesse essere interessante e far riflettere il lettore anche sulla propria vita. Il problema è che Bisotti il lettore lo vuol far riflettere pure troppo. Questo non è un romanzo: è un manuale di auto-aiuto travestito da romanzo. I protagonisti non riescono a uscire dalla pagina, sono esseri bidimensionali senza un’autentica personalità, sono soltanto pretesti per scatenare le riflessioni “filosofiche” dell’autore sull’amore, il dolore, il cambiamento, la paura di non piacere agli altri. 

I capitoli hanno titoli come “NON PUOI ESSERE ACQUA SANTA AL VELENO” e “STAR – LA MANO NELLA CESTA DI UN DESIDERIO” (che, sarò limitata, ma devo ancora capire che cosa significa). Le digressioni, in cui l’autore riflette su come le persone si comportano e su come invece dovrebbero comportarsi nella propria vita per essere felici/non farsi sopraffare dal dolore/stare bene con se stessi e con gli altri, sono talmente tante e talmente prolisse da investire anche i dialoghi tra i personaggi, rendendoli così totalmente incredibili (nel senso di inverosimili). Nessuno infatti parla come un manuale di self help con qualcuno che ha appena conosciuto, mentre in questo “romanzo” lo fanno tutti. 

Ci sono anche considerazioni degne di nota, ma sono affogate nel mare di riflessioni che, forse, sono troppo “vecchia” per non considerare come piuttosto banali e anodine. La cosa che mi ha dato più fastidio è il fatto che questo libro venga presentato come romanzo, perché, se potessimo estrapolare le pagine in cui succede davvero qualcosa ai protagonisti, credo non arriveremo a 50 su più di 400. Di conseguenza mi sono sentita abbastanza presa in giro, e mi sono annoiata non poco.

In conclusione, non credo che consiglierei questo romanzo, anche se forse potrebbe piacere ad alcuni adolescenti molto introspettivi che non puntino alla verosimiglianza in una storia, ma vogliano sentirsi dare qualche consiglio per crescere senza soffrire (ammesso e non concesso che si possano dare consigli di questo genere senza passare per insopportabili grilli parlanti). Anche se, a parer mio, 18 euro sono comunque troppi per l’esperienza.







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#Recensione,

Recensione - La città delle ragazze di E. Gilbert

lunedì, ottobre 14, 2019 Baba Desperate Bookswife 15 Comments

Il libro
La città delle ragazze  di Elizabeth Gilbert
Editore: Rizzoli| Pagine: 494| Pubblicazione:  settembre 2019 | Prezzo 20,00€| Trama: Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
Elizabeth Gilbert, giornalista e scrittrice, vive nel New Jersey. È l’autrice di Mangia prega ama (2007), da cui è stato tratto l’omonimo film con Julia Roberts. Rizzoli ha pubblicato anche Giuro che non mi sposo (2011), Il cuore di tutte le cose (2014) e Big Magic (2015). Il suo sito è www.elizabethgilbert.com.
Recensione
Vivian Morris è una giovane ricca ragazza di provincia che arriva a New York nel 1940 dopo aver deciso di abbandonare il College. Si traferisce da sua zia Peg, che possiede e dirige un Teatro, il Lily Playhouse, una scalcagnata, gigantesca costruzione che fa girare soubrette e ballerine mandando in scena spettacoli divertenti, romantici, un po' provocanti e adatti ad un pubblico squattrinato. Vivian ci sa fare con la macchina per cucire, così diventa "costumista" e si aggiudica l'attenzione di tutti quelli che lavorano in quel posto che odora di vecchio senza perdere fascino. La ragazza diventerà amica della giovane donna più bella mai vista, Clelia, soubrette avvenente, sensuale, provocante e volgare, una donna che sembra dire "ho voglia di fare sesso" solo a guardarla di prima mattina. Le due conquistano New York a suon di drink e uomini in ginocchio, fino a quando non superano il limite e devono battere in ritirata. E da quel momento tutto muterà, la vita della protagonista cambierà direzione e da mocciosa bella e senza pudore dovrà diventare donna e fare le scelte con la sua testa. Oggi Vivian ha novantacinque anni, è in ottima salute e scrive una lettera lunga un romanzo a Angela e le narra la sua vita, senza tralasciare i particolari.

 Cos'è la "Città della ragazze"? Non ci girerò tanto intorno, è un piccolo capolavoro. Questo non è il mio genere di lettura preferito, la storia non fa per me, i personaggi sono tremendi (per il mio personale gusto, intendo a livello caratteriale),  la trama non gli rende giustizia e non è nemmeno un romanzo epistolare, inteso nel senso stretto del termine. Eppure questo libro è perfetto. Eccome se lo è.
Facciamo pure un passo indietro. Mi sono lasciata sedurre da questo volume per due motivi: primo e non trascurabile, l'autrice è colei che ha scritto "Mangia prega ama"; seconda motivazione, sul comunicato c'era scritto che sarebbe stato un romanzo epistolare. Se fosse capitato con un altro volume mi sarei infuriata, perchè questo tecnicamente, non è un vero e proprio romanzo epistolare: l'autrice ci narra la storia di Vivian sotto forma di lunghissima lettera indirizzata ad un certa Angela, ma in realtà è un romanzo scritto in prima persona. Non ci sono lettere, non ci sono risposte, niente di tutto ciò, solo ogni tanto la protagonista si rivolge direttamente alla destinataria chiamandola per nome, stop. Se il libro fosse stato un altro mi sarei arrabbiata,  invece mi sono dimenticata di tutto, perchè quello che avevo sotto agli occhi era perfetto. La protagonista e narratrice è una donna che si mostra senza veli, sottolineando forse le sue zone d'ombra e aspettandosi un non giudizio. I personaggi che hanno fatto parte della sua vita sono pazzeschi, pieni di difetti così ingombranti da essere così reali e  detestabili da avere la necessità di averli accanto. Zia Peg ha così tanto da insegnare, nonostante sia un'ubriacona senza filtri, una spendacciona appassionata che vive per il teatro finché è possibile. Poi c'è Olive, la sua "segretaria", paragonabile alla signorina Rottermeier, acida, senza apparenti segni di cedimento emotivo, eppure è così essenziale... Poi c'è Edna, la Star, colei che tutte vorrebbero imitare, la diva del palco, colei che ha svoltato la nomea del Lily Playhouse, la protagonista della commedia intitolata "La città delle ragazze". Questo personaggio è anch'esso fondamentale nella crescita di Vivian ma di tutti noi. E potrei continuare per ore a elencarveli tutti.
Ho imparato grazie a questa storia, sì perché racconta tutto quello che non mi piace, tutto quello che io giudicherei sbagliato. E invece no, ho respirato l'aria viziata dei camerini che puzzano di fumo e gin, mi sono spogliata di fronte ad amanti intransigenti e frettolosi, ho indossato abiti a dir poco provocanti e ho capito che la vita va come deve andare, che non è una linea retta. E sopratutto che NIENTE è GIUDICABILE, perché non necessariamente è quello che sembra. Perché le persone si comportano in una certa maniera? Ognuna ha un trascorso e le azioni (belle o brutte che appaiano) vanno contestualizzate e se le parole "comune puttana" possono sembrare azzeccate, è necessario chiedersi: "anche se fosse, che importanza ha?". Voi penserete che è scontato, che ho scoperto l'acqua calda. Dai, per favore, non fate gli ipocriti. Ognuno di noi vive e giudica il prossimo, e se non lo fa ad alta voce, nel suo profondo punta il dito, in questo momento più che mai. Siamo bombardati da notizie, fotografie, video, trasmissioni televisive, giornaletti e giudichiamo. Se uno è grasso, se è troppo magro, perché da il biberon al suo bambino e non la tetta, perché cornifica la moglie, perché abbandona la madre allo spizio, perché, perché perché.  Vivian ci pone davanti ad un bivio, noi possiamo scegliere di provare a comprendere la sua vita oppure no. Grazie Elizabeth Gilbert.
La città delle ragazze è un romanzo frivolo e profondo, volgare e puro, vintage e attuale. Elizabeth Gilbert ha saputo conquistare me, con una storia così lontana dall'appartenermi, eppure questo libro è come un vestito creato da Vivian, mi calza a pennello come non avrei mai osato sperare. 

15 commenti:

#gruppo di lettura,

Gruppo di lettura - Gli scomparsi di Chiardiluna -Tappa 1

lunedì, ottobre 07, 2019 Baba Desperate Bookswife 9 Comments

Buongiorno lettori e bentornati sul blog in occasione di questo secondo gruppo di lettura. Oggi discuteremo insieme le prime 134 pagine e la prossima settimana andremo tutti sul blog di Ombretta "Ombre di Carta" per chiacchierare e spoilerare! Vi lascio qualche dato qui sotto ma sopratutto NON LEGGETE SE NON PARTECIPATE AL GRUPPO DI LETTURA. 
Titolo: Gli scomprsi di Chiardiluna 
Serie: L'attraversaspecchi #2
Autore: Christelle Dabos
Casa Editrice: e/o
Pagine: 563
Genere: Letteratura fantastica francese
Prezzo:16,00 €
Link per l'acquisto: cartaceo QUI e Ebook QUI
TRAMA:
Secondo volume della saga dell’Attraversaspecchi (dopo il primo, Fidanzati dell’inverno), Gli scomparsi di Chiardiluna trascina il lettore in una girandola di emozioni lasciandolo, alla fine, con una voglia matta di leggere il terzo volume.

Sulla gelida arca del Polo, dove Ofelia è stata sbattuta dalle Decane perché sposi suo malgrado il nobile Thorn, il caldo è soffocante. Ma è soltanto una delle illusioni provocate dalla casta dominante dell’arca, i Miraggi, in grado di produrre giungle sospese in aria, mari sconfinati all’interno di palazzi e vestiti di farfalle svolazzanti. A Città-cielo, capitale del Polo, Ofelia viene presentata al sire Faruk, il gigantesco spirito di famiglia bianco come la neve e completamente privo di memoria, che spera nelle doti di lettrice di Ofelia per svelare i misteri contenuti nel Libro, un documento enigmatico che nei secoli ha causato la pazzia o la morte degli incauti che si sono cimentati a decifrarlo. Per Ofelia è l’inizio di una serie di avventure e disavventure in cui, con il solo aiuto di una guardia del corpo invisibile, dovrà difendersi dagli attacchi a tradimento dei decaduti e dalle trappole mortali dei Miraggi. È la prima a stupirsi quando si rende conto che sta rischiando la pelle e investendo tutte le sue energie nell’indagine solo per amore di Thorn, l’uomo che credeva di odiare più di chiunque al mondo. Sennonché Thorn è scomparso...

---------------ATTENZIONE SPOLER------------------
Finalmente ho potuto prendere in mano questo secondo volume che a tutti gli effetti non vedevo l'ora di leggere. Non perderò tempo in inutili ciance e passerò subito all'attacco!
Ofelia finalmente ha tolto i vestiti di Mime e si è presentata a Faruk, non senza timori da parte di Thorn, Berenilde e zia Roseline. Faruk l'ha riconosciuta come futura moglie di Thorn, come una lettrice (quindi preziosa) e le ha concesso la sua protezione. Però deve leggere Il Libro. Il futuro marito non è per niente dell'idea, così dichiara di volerlo leggere lui non appena avrà acquisito i poteri della moglie, prima di allora non permette che la futura moglie faccia qualcosa che lui non ritiene opportuno. In questo modo Lo Spirito di Famiglia cosa farà fare alla ragazzina? Il ruolo di vicenarratrice è suo. Riuscirà a conquistare l'attenzione del distratto Re? Ne va della sua vita, su questo non ci piove. Per fortuna ci riesce, lei diventa più popolare a corte e riesce a ottenere un ruolo rispettabile. Nel frattempo l'ambasciatore Archibald, il donnaiolo, colui che riesce a far cadere quasi ogni donna ai suoi piedi, dimostra interesse sempre più costante nei confronti di Ofelia, che invece lo rifiuta, un po' per paura di cedere alle sue lusinghe e un po' ovviamente per virtù. Se per il momento il rapporto con il futuro marito è praticamente agli sgoccioli, di una freddezza indescrivibile, l'amicizia con l'ambasciatore cresce. Oddio...amicizia è una parola grossa, però è quello che più assomiglia ad un rapporto. Certo, è fatto di scambi reciproci, nulla per nulla, ma almeno sa che quell'uomo non potrà mai mentirle. Onde evitare che la vita di Ofelia sia in pericolo, le mettono alle calcagna due Valchirie, pronte a proteggerla da ogni pericolo. Purtroppo fanno parte della Rete, così, qualsiasi conversazione, atteggiamento, insomma qualunque cosa quelle due vedano...le vedranno in diretta tutti i componenti della Rete, Archibald compreso. Che imbarazzo! 
Durante il suo soggiorno nel Gineceo Ofelia riceve un biglietto in codice da parte di Gaela: Renard  è stato imprigionato nelle segrete e lei dovrebbe fare di tutto per tirarlo fuori. L'unico modo è chiederlo come servitore ad Archibald, sperando nella sua voglia di fare uno scambio. Ci riesce, e lei per ricambiare dovrà leggere una pipa, la pipa che ha toccato l'ultimo ospite sparito a Chiardiluna. 

Cosa posso dirvi? Molto semplice: non sopporto più Thorn e spero che Ofelia si fidanzi con l'Ambasciatore. No, non sto scherzando, sono seria! Il primo libro ok...ma adesso questo atteggiamento non lo tollero più. Magari si riscatterà, ma per il momento vorrei quasi che la nostra fanciulla si invaghisse di qualcun altro anche se...per il momento deve fare attenzione a restare viva. 
Una cosa che invece ho molto apprezzato è stato  l'atteggiamento di Berenilde nei confronti del Cavaliere: prendere le sue difese in maniera così forte è stato un bel gesto. 
Per tutto il resto del libro devo ammettere di non aver provato grandi emozioni, l'autrice ha descritto la nuova condizione della protagonista, ha fatto capire come funzionerà la sua nuova vita, ma dal mio punto di vista non è successo molto. Sono certamente curiosa di proseguire perché mi ha stupito l'atteggiamento di Renard, il suo comportamento quasi offeso non l'ho decifrato e non vedo l'ora di scoprire come evolveranno le cose. 
Mi ha fatto sorridere l'arrossamento della zia di fronte al bacio del rubacuori: sono proprio scoppiata a ridere!! Tutto il resto...cosa dirvi, mi dilungherei inutilmente. Spero proprio che decolli un po', perchè va bene gettare le basi, ma mi piacerebbe più azione, almeno un po'. Anche le rappresentazioni di fronte a Faruk mi annoiano, lui stesso è noioso. insomma voglio un po' di brio per la miseria! 
E adesso tocca a voi dirmi le vostre impressioni, non abbiate paura di spoilerare nei commenti, tanto ci ho già pensato io per tutto il post! Vi ricordo le tappe proprio qui sotto, la prossima settimana ci leggeremo su Ombre di Carta! 


TAPPE:
30 settembre 2019: iscrizioni e calendario. Scrivetemi nei commenti la vostra email e io vi notificherò i post come promemoria. Inizio lettura -QUI

7 ottobre 2019: Tappa 1 - lettura fino a pagina 135 ovvero fino al sotto-capitolo "La pipa" compreso. Discussione sul blog Desperate Bookswife

14 ottobre 2019: Tappa 2 - lettura da pag 135 fino a pagina 277 ovvero fino al sotto-capitolo "La carovana" compreso. Discussione sul blog Ombre di Carta

21 ottobre 2019: Tappa 3 - lettura da pagina 277 fino a pagina 418 ovvero fino al capitolo "Il grido" compreso. Discussione sul blog sul Blog Desperate Bookswife

28 ottobre 2019: Tappa 4 - lettura fino al termine del romanzo. Discussione sul blog e considerazioni finali. Sul blog Ombre di Carta.

9 commenti:

#Recensione,

Recensione - Company Parade di Margaret Storm Jameson

giovedì, ottobre 03, 2019 Baba Desperate Bookswife 8 Comments

Il libro
Company Parade di Margaret Storm Jameson
Editore: Fazi| Pagine: 404| Pubblicazione:  3/10/2019 | Prezzo 18,00€| Trama: Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
Nata in una famiglia di costruttori navali, è stata una giornalista e scrittrice inglese. Nel 1919, a Londra, lavorò per un anno come copywriter per una grande agenzia pubblicitaria. Tra il 1923 e il 1925 fu la rappresentante in Inghilterra dell’editore americano Alfred A. Knopf. Suffragetta e femminista, nel 1939 è diventata la prima donna presidente dell’English PEN. Liberale e antinazista, nel 1952 firmò l’introduzione all’edizione inglese del Diario di Anna Frank. Nello stesso anno venne inoltre insignita del ruolo di delegata dell’UNESCO Congress of the Arts. Autrice molto prolifica, ci ha lasciato romanzi, racconti, saggi letterari e critici e un’autobiografia in due volumi.
Recensione
È molto difficile per me riuscire a rendere omaggio a questo romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1934  e oggi riproposto dalla casa editrice Fazi. Questa storia, il primo capitolo di una trilogia, non è un semplice romanzo di intrattenimento, ma tra queste pagine basate sui personaggi e piccoli o grandi avvenimenti, c'è un mondo. Mi sento anche leggermente intimidita a parlarne perchè all'epoca Margaret Storm Jameson ha costruito una storia femminista all'avanguardia e oggi assolutamente attuale.
E' il 1918, Hervey Russel si traferisce a Londra, ha solo ventiquattro anni, un figlio piccolo e un marito non molto intenzionato a prendersi delle responsabilità. A Londra ci va da sola, lasciando Richard a chi può curarlo meglio e il marito nell'esercito. Hervey vuole realizzarsi, vorrebbe fare la scrittrice, ha la necessità di migliorare se stessa e trovare il suo posto all'interno della società. A prima vista potrebbe apparire fredda, le madri pancine direbbero che è snaturata, insomma, ancora oggi in molti criticherebbero le sue scelte. Oggi. E questo libro è stato scritto nei primi anni trenta.
Ebbene, questa storia ci parla di vite, di sogni, di difficoltà, di incontri e di opportunità. L'autrice evidenzia il bisogno di affermazione della protagonista, ma poi ci sottolinea i suoi crucci, le difficoltà che incontra, la mancanza del figlio, il suo porsi spesso delle domande. Per quanto la protagonista sia proprio lei, in queste quattrocento pagine viene data a voce a molti personaggi, ognuno con i suoi problemi e crucci: uomini che ancora non hanno messo la divisa nell'armadio e non sanno nemmeno bene da che parte ricominciare, donne che hanno perso tutto e hanno dovuto prendere delle decisioni.
Questa non è una storia appassionante, se per passione intendiamo il colore rosso, il forte profumo, l'immediatezza, il feeling a pelle. Bisogna addentrarsi all'interno di Company Parade, ambientarsi senza fretta e comprendere, pagina dopo pagina, confessione dopo confessione, quello che i personaggi hanno dentro.
Ci sono persone che devono ricominciare una vita dopo una guerra, ma sopratutto c'è una donna che all'epoca ha dei desideri molto chiari e lotta per arrivarci. Vuole essere una scrittrice in un mondo di uomini che hanno scarsa considerazione del genere femminile, ma lei lotta, scrive articoli pubblicitari per un uomo che alcune volte è anche suo amico, ma le ha fatto comprendere all'inizio che quel lavoro non lo sa fare...(per la serie, chi ben comincia). E imperterrita va avanti, tra dubbi e difficoltà, confrontandosi con alcuni vecchi amici, partecipando a delle feste dove incontrerà persone più o meno influenti (ma lei si sentirà fuori luogo).
Un romanzo attuale. Assolutamente sì. In fondo oggi cosa è cambiato? Sicuramente qualcosa (a partire dal voto) ma la mentalità è così diversa?
Con uno stile a tratti tagliente, diretto, ma assolutamente moderno e scorrevole, l'autrice ha espresso il suo pensiero sotto forma di un romanzo e non so se si sarebbe aspettata che dopo quasi novant'anni si parlasse ancora di lei, ma il risultato non cambia: questo accade.
Hervey risulta sicuramente la protagonista di questo romanzo, ma tutti gli altri hanno un ruolo fondamentale e l'autrice utilizza questo primo volume per permetterci di conoscerli a fondo, focalizzandosi su stati d'animo, debolezze e punti di forza.
Non lo so se questo sia un romanzo per tutti, credo di no. Ad esempio non credo che sia appropriato a chi sente il bisogno di leggere per distrarre la mente, oppure a chi ha bisogno di risposte immediate e di arrivare in fretta al dunque. Per quanto riguarda l'ambientazione, ho percepito molto l'agitazione post bellica che emerge attraverso la vita dei personaggi. La narrazione è scorrevole, elegante, in leggero contrasto con una storia che evolve lentamente e ha bisogno di spazio. L'autrice prende chiare posizioni esprimendo nitidamente il suo punto di vista, tanto da avermi dato l'impressione che il pensiero dei personaggi rappresenti il suo.

Se un pochino vi ho incuriosito, vi ricordo che oggi esce in tutte le librerie, su Twitter ci saranno delle letture e degli approfondimenti per stuzzicare il vostro appetito letterario. Seguite il profilo della Casa Editrice Fazi per aggiornamenti. Buona giornata a tutti :-)

8 commenti:

#Recensione,

Recensione - La casa degli specchi di Cristina Caboni

mercoledì, ottobre 02, 2019 Baba Desperate Bookswife 4 Comments

Il libro
La casa degli specchi di Cristina Caboni
Editore: Garzanti| Pagine: 261| Pubblicazione:  settembre 2019 | Prezzo 18,60€| Trama: Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
Cristina Caboni vive con il marito e i tre figli in provincia di Cagliari, dove si occupa dell’azienda apistica di famiglia. È l’autrice dei romanzi Il sentiero dei profumi – bestseller venduto in tutto il mondo, adorato dai lettori e dalla stampa, che ha conquistato la vetta delle classifiche italiane e straniere –, La custode del miele e delle api, Il giardino dei fiori segreti – Premio Selezione Bancarella 2017 –, La rilegatrice di storie perdute e La stanza della tessitrice.
Recensione
e1/2
È trascorso un anno e mi ritrovo con in mano un libro firmato da Cristina Caboni. Voi non immaginate la gioia perché leggo questa autrice dal 2014, quando ideò "Il sentiero dei profumi", ovvero il suo esordio letterario. Da allora l'ho sempre seguita con felicità, e anche questa volta  (nonostante le numerosissime uscite) non potevo non leggerla in tempi brevi.
Siamo a Positano, un paese abbarbicato sulla costiera amalfitana, ambita meta turistica da italiani e non. C'è una casa, anzi una villa, situata in cima ad una collina, con una limonaia e un enorme giardino a circondarla. C'è un uomo di quasi novant'anni che si chiama Michele, ha una lunga storia abbarbicata sulle spalle, una nipote curiosa che si chiama Milena e una memoria che rischia di abbandonarlo da un momento all'altro. C'è una stanza all'interno della villa, al suo interno ci sono appesi molti specchi, delle locandine e sono riposti oggetti e cimeli di una persona della quale non si parla mai: Eva, ovvero la moglie di Michele. Questa stanza però è nascosta, è un rifugio all'interno della bellissima abitazione e non può non attirare l'attenzione di Milena. Cosa le nascondono i suoi parenti? Perché ha sentito pochissimo riguardo a sua nonna? Perché c'è una stanza segreta? Queste sono domande che si pone la nostra ragazza, e chissà se con pazienza riuscirà a districare i fili e a rimettere insieme i pezzi che le mancano.

L'ambientazione. Come hanno già scritto in molti prima di me, Cristina ha la capacità di prendere per mano il lettore e portarlo con lei nel luogo che ha scelto, dopo avergli fatto fare un bel giro panoramico gli presenta i personaggi e lo lascia in balia degli eventi; a quel punto il lettore non può fare a meno di immedesimarsi, di incuriosirsi, di scervellarsi e ovviamente di emozionarsi.
In questo libro tutto ha un ruolo importante perché l'autrice non trascura niente: l'ambientazione non è di poco conto, ci sono dei momenti in cui Milena spiega ad un altro personaggio l'importanza del Blu e descrive i colori che si mischiano proprio a ridosso del mare...beh è superba. Per non parlare dei profumi...andrei in Campania solo per (ri)vedere i colori e assaporare i profumi di una terra così generosa (che poi lo sappiamo quasi tutti che al Sud tutto ha un altro profumo e un altro sapore, ma leggerlo nei suoi libri fa bene allo spirito).
Passiamo ai personaggi. Ancora una volta Cristina ci propone una protagonista forte, dal carattere interessante, una combattente. Non si tratta di Milena, che in realtà fa da tramite, ma di Eva. Quest'ultima era un'attrice ai tempi dei grandi nomi di Cinecittà, quando negli anni '50 tutto sembrava possibile, perché era terminata una guerra e il mondo si stava riprendendo. Ma forse Eva non era solo questo, la nipote non può fare a meno di porsi delle domande, di scoprire il perché nessuno voglia darle delle risposte su Eva.
Tutte le figure che popolano le pagine hanno un'anima: il loro carattere ha un peso, non lasciano indifferenti, indipendentemente dal loro ruolo. Ognuno ha un posto, un compito da svolgere e una vita da vivere. Sono caldi. Ecco cosa sono. Non mi veniva il termine giusto. 
La storia. Se vogliamo fare i pignoli di storie ce ne sono due, una ambientata ai giorni nostri e una nel secondo dopoguerra. Milena, che è la protagonista odierna, ci fa vivere una storia, quasi un giallo se vogliamo, ma di più non vi posso svelare. Ha i suoi problemi e una vita ben definita. Proprio grazie al suo momentaneo trasferimento a Positano verremo a conoscenza della vita di Eva e da qui nasce un'altra storia, con inizio nel 1956 (la più importante). L'autrice ricorderà dei grandi artisti del Cinema, della Sartoria e della Gioielleria, ma renderà omaggio a un'altra categoria di persone, sarà un modo per salutarle, toccando un tema del quale non vi posso parlare, altrimenti vi rovinerei l'intero libro. Mi sono informata e ho approfondito l'argomento, quindi grazie Cristina.

Ho terminato il romanzo e mi sono sentita appagata, una sensazione particolare perché è come se avessi potuto realmente conoscere delle persone proprio grazie all'autrice e questo mi ha reso felice. Le sue donne le ricordo tutte con piacere e ognuna mi ha lasciato qualcosa, quindi non si tratta solo di intrattenimento ma anche di arricchimento. Lo stile poi molto curato e le descrizioni minuziose ma mai invadenti, danno al libro un valore aggiunto, sinonimo di qualità. Cosa aspettate? Una storia misteriosa e avvincente vi aspetta, credo che non dovreste perdere l'occasione. 

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#Nadia,

Keep Calm and Read Nadia #48 - Recensione di Favola di New York

martedì, ottobre 01, 2019 Baba Desperate Bookswife 6 Comments


Buongiorno lettori, è martedì e Nadia è qui a parlarci di un libro molto famoso, un romanzo che la casa editrice Fazi ha sponsorizzato e che tanti blogger hanno letto. Siete curiosi di conoscere il suo pensiero? 


Buongiorno lettrici e lettori!

Tutto bene? Io, dopo la parentesi audiolibri, sono tornata per ora ai libri “da leggere”, e oggi vorrei parlarvi di un romanzo che posso solo definire “strano”: si tratta di Favola di New York di Victor LaValle.

Apollo è un giovane newyorkese, figlio di una donna di origini ugandesi che l’ha cresciuto da sola: il padre (bianco) è infatti sparito dalla circolazione quando Apollo era molto piccolo. Si innamora di Emma, una giovane bibliotecaria con la passione per il Brasile e una storia famigliare ancora più disastrata della sua, e con lei ha un figlio, che decide di chiamare Brian come il padre scomparso. La nascita di Brian porterà enormi cambiamenti nella vita dei due giovani, ed Emma sarà spinta a commettere un “gesto indicibile”, come riportato dalla sinossi. Da qui parte la “Favola” vera e propria raccontataci da LaValle. Protagonista di questa storia, infatti, non è, come si sarebbe portati a pensare, la depressione post partum, ma qualcosa di molto più oscuro e arcaico, contro cui i nostri protagonisti si troveranno a dover combattere.

Il titolo originale, Changeling, fa capire da subito al lettore che piega prenderà questa storia. Nella versione italiana si è voluto procrastinare l’elemento magico facendo scoprire al lettore, ma non so se questo sia stato un bene. Io per esempio sono rimasta spiazzata, nonostante mi aspettassi una componente fantastica.

Questo romanzo poteva essere la rivelazione di quest’anno, e magari lo è anche, ma ho l’impressione di non averlo compreso appieno. Ne ho apprezzato tantissimo lo stile, l’originalità nel mixare leggende, splatter e vita quotidiana in una grande città moderna, le ambientazioni (ho imparato di più su New York leggendo questo libro che guardando i vari film che vi si ambientano). Ho compreso che l’autore ha voluto far riflettere sulla difficoltà di essere genitori in epoca moderna, in cui la rete di supporto è decisamente meno fitta e coesa rispetto a quando i nostri bisnonni mettevano al mondo intere squadre di calcio. Ho apprezzato inoltre la critica all’uso indiscriminato della tecnologia e dei social media, tema decisamente attuale nella società contemporanea. Apollo non fa altro che postare foto del suo neonato su Facebook, un po’ perché ne è innamorato pazzo, un po’ perché vuol dimostrare al mondo di essere felice. Victor DeValle scrive benissimo e invoglia il lettore a proseguire con la storia capitolo dopo capitolo.

Cosa allora non mi ha convinta? Ho trovato il romanzo piuttosto sbilanciato: la prima parte, seppur in una certa misura funzionale a comprendere alcune cose della seconda, mi è sembrata troppo lunga e articolata; mi sono chiesta per troppe pagine dove volesse andare a parare lo scrittore. Inoltre –ed è questo che mi fa dire che probabilmente non ho capito cosa davvero volesse dire DeValle- la virata verso il fantastico è così inaspettata da stridere con tutto il resto. Insomma, il lettore fino a quel punto si è fatto una certa idea, e lo scrittore spariglia le carte e porta il tutto su un altro piano, ma senza che questo venga ben collegato con tutto il resto, almeno secondo me.

Anche i personaggi, a mio parere, in molti passaggi non si comportano come ci si aspetterebbe che facessero. Prendiamo Apollo, per esempio. Quando Emma comincia a comportarsi in maniera strana non cerca né di parlarle né di aiutarla, la considera semplicemente esaurita e fuori di testa. Quando poi il tutto vira al fantastico, al contrario, accetta tutto in maniera troppo semplicistica a mio parere, senza farsi neanche una domanda. Capisco che sia, appunto, una “favola”, ma in più punti mi sono trovata a pensare che alcune situazioni fossero assurde, nonostante accettassi la parte fantastica della storia. 

Ogni volta che chiudo un libro ho una mia teoria, sicuramente spesso errata, sul messaggio che credo lo scrittore volesse trasmettere. Questa volta non ce l’ho, e non so se sia perché il libro ha dei difetti o perché io non sono stata abbastanza intelligente da capirlo. Mi dispiace perché secondo me Favola di New York aveva un grandissimo potenziale. Mi piacerebbe tantissimo discuterne con qualcuno che l’ha letto e ne abbia voglia: se ci siete battete un colpo!



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#challenge,

Visual Challenge Upgrade - Tappa 10 - Ottobre

martedì, ottobre 01, 2019 Baba Desperate Bookswife 4 Comments

Buongiorno!! Siamo ad ottobre, il mese dell'autunno che preferisco. In questo mese pubblichiamo la decima tappa della Visual Challenge. Di già. Ma preparatevi che vi stupiremo con effetti speciali con la sfida di lettura del prossimo anno :-) 



LA SFIDA 

La sfida durerà un anno e sarà divisa in 12 tappe della durata di un mese ciascuna, potrete iscrivervi in qualsiasi momento comunicandocelo nei commenti. Il primo di ogni mese pubblicheremo un post in cui troverete una fotografia che conterrà svariati oggetti o scenari. Voi potrete leggere in un mese massimo 6 libri e minimo 2. Il primo dei sei dovrà avere raffigurato uno o più oggetti della fotografia. Il secondo dovrà contenere un'immagine presente nella cover del primo, il terzo un'immagine presente nella cover del secondo e così via, formando una catena fino ad un massimo di 6 libri.

Potrete utilizzare anche sei volte la stessa immagine e otterrete un punto per ogni libro letto, ma se sarete fantasiosi e utilizzerete sempre immagini differenti otterrete un bonus e vi verranno assegnato un punto in più a libro. Per ottenere questo bonus dovrete però leggere almeno 3 libri.
Se non riuscirete a completare la tappa leggendo almeno DUE LIBRI, quel mese otterrete 0 punti, ma potrete comunque continuare a giocare con noi.

VI CONSIGLIAMO IN OGNI CASO, PRIMA DI INIZIARE A LEGGERE, DI CHIEDERCI CONFERMA LIBRO PER LIBRO, ONDE EVITARE CHE LA VOSTRA CATENA SI SPEZZI MAGARI A META', PER EVITARE DI SCOPRIRE A FINE TAPPA DI AVER TOTALIZZATO MENO PUNTI A CAUSA DI UN COLLEGAMENTO ERRATO. I COLLEGAMENTI SARANNO VISIVI, QUINDI NON INTUITIVI: UCCELLO VALE PER PENNUTO E NON PER ANIMALE GENERICO. VASO DI FIORI VALE PER VASO DI FIORI E NON FLORA IN GENERALE.

Ogni mese potrete decidere di leggere da due a sei libri per ottenere qualche punto. Potrete quindi partecipare a qualsiasi tappa anche se non avrete letto libri per le tappe precedenti. Per dimostrare di aver letto i libri dovrete caricare, nel format che troverete nel post della tappa corrispondente, il link che rimanderà alle vostre recensioni, ma lo potrete fare una sola volta al mese quando avrete completato la catena. (capirete meglio quando aprirete il format). Le recensioni potranno essere postate sul vostro blog (se ne avete uno) o su una qualsiasi piattaforma online (Amazon, Facebook, goodreads, anobii, ecc.) da cui potrete prendere un link e inviarcelo. Non valgono recensioni inviate via mail. (Per recensione non si intende un riassunto e neanche solo bello o brutto, bisogna argomentare il proprio pensiero raccontando, possibilmente evitando gli spoiler, le motivazioni del vostro giudizio sul libro. Non fatevi spaventare se anche non ne avete mai scritte, sarà più facile di quello che credete. Comunque se avete bisogno non esitate a chiedere!!! Noi siamo sempre disponibili a darvi una mano).

Importante: il libro deve essere di almeno 150 pagine - fa fede Amazon -


PUNTEGGIO


Per ogni libro letto e recensito entro la fine della tappa corrente anche con sempre la stessa immagine - catena minima di DUE LIBRI - : 1 PUNTO

Per una catena minima di tre libri contenenti sempre oggetti differenti: 1 PUNTO in più a Libro.

Il punteggio del primo libro dipenderà dal numero di oggetti che questo avrà in comune con la nostra immagine: ogni oggetto varrà 1 PUNTO.

Se il link arriverà dopo la mezzanotte dell'ultimo giorno del mese sarà automaticamente cancellato, quindi occhio!

Se create una catena composta da sei libri, indipendentemente che gli oggetti siano uguali o differenti, ottenete un bonus di 3 PUNTI.

FOTO DEL MESE



Fonte: QUI

Precisazioni:


1- zucca vale per zucca e non per ortaggio

2- cappello generico (non necessariamente da strega) non vale cappuccio, copricapo, corona...
3- strega vale come strega (come nell'immagine e non interpretabile) e non come donna. Il cappello indossato dalla strega non vale come punto in più.
4- ramo vale come ramo spoglio (si deve vedere il ramo e non immaginare)
5- fiore vale solo nel vaso (no nel prato)
6- vale sia collana che teschio
7. vale fungo (anche nel prato)
8. vale vaso vuoto



Per i nuovi i scritti, per le regole per partecipare o per chi ancora avesse dei dubbi sulla realizzazione della catena o su qualsiasi altro punto della challenge c'è sempre la spiegazione con gli esempi nel primo post qui.


Vi ricordiamo che potete controllare il vostro punteggio sul file drive qui e che è attivo il gruppo Facebook della Challenge cui si può richiedere l'iscrizione qui (non è obbligatorio).

Ecco il format dove dovrete inserire i link. Vi chiediamo di prestare attenzione alla correttezza dei dati. Se inserite un link che rimandi a Goodreads o Anobii inserite quello che riporta alla vostra recensione specifica e non al libro generico. Se avete bisogno di aiuto non esitate a chiedere!


   




Siamo sempre a vostra disposizione via mail per qualsiasi dubbio, chiarimento, necessità voi abbiate ed anche solo per fare quattro chiacchiere con noi!!!


Ci trovate qui:

BABA E DANY

babaedany@gmail.com


A presto!

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