#Recensione,
Recensione - La misura dell'uomo di Marco Malvaldi
Il libro
La misura dell'uomo di Marco Malvaldi
Editore:Giunti| Pagine: 287| Pubblicazione: novembre 2018| Prezzo 18,50€| Trama Qui
Genere: giallo storico
Notizie sull'autore
(Pisa, 1974), chimico, ha esordito nel 2007 per Sellerio con La briscola in cinque, primo degli ormai sette volumi dedicati ai “vecchietti del BarLume”, divenuti nel 2013 anche una serie televisiva. Ha pubblicato inoltre i romanzi Odore di chiuso (Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti), Milioni di milioni, Argento vivo, Buchi nella sabbia, La battaglia navale, Negli occhi di chi guarda e i saggi L’infinito tra parentesi. Storia sentimentale della scienza da Omero a Borges, Capra e calcoli. L’ eterna lotta tra gli algoritmi e il caos, Le due teste del tiranno. Metodi matematici per la libertà, L’ architetto dell’invisibile ovvero come pensa un chimico e Per ridere aggiungere acqua. Piccolo saggio sull’umorismo e il linguaggio.
www.marcomalvaldi.it
Recensione
(Pisa, 1974), chimico, ha esordito nel 2007 per Sellerio con La briscola in cinque, primo degli ormai sette volumi dedicati ai “vecchietti del BarLume”, divenuti nel 2013 anche una serie televisiva. Ha pubblicato inoltre i romanzi Odore di chiuso (Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti), Milioni di milioni, Argento vivo, Buchi nella sabbia, La battaglia navale, Negli occhi di chi guarda e i saggi L’infinito tra parentesi. Storia sentimentale della scienza da Omero a Borges, Capra e calcoli. L’ eterna lotta tra gli algoritmi e il caos, Le due teste del tiranno. Metodi matematici per la libertà, L’ architetto dell’invisibile ovvero come pensa un chimico e Per ridere aggiungere acqua. Piccolo saggio sull’umorismo e il linguaggio.
www.marcomalvaldi.it
Recensione
Siamo nel 1493, l'America è stata scoperta da un anno e mentre oltreoceano si pensa a come spolpare i nativi...a Milano Ludovico il Moro ha diverse gatte da pelare: i francesi vogliono passare dai suoi possedimenti per arrivare a Napoli, Leonardo da Vinci non porta a termine il cavallo di bronzo e infine un cadavere è stato trovato nel cortile del castello. Come sia morto...ancora non si sa...le stelle dicono per colpa dei venti invece quel geniaccio di da Vinci è certo che la colpa sia della cattiveria umana. Comunque sia la questione è da risolvere.
Siete pronti ad una recensione di pancia? Ma di pancia pancia eh... eccomi dunque.
Come sempre accade quando prendo tra le mani un libro firmato "Malvaldi", ho sospirato, guardato la copertina con aria sognante, l'ho aperto e ho ficcato il naso nell'elenco dei personaggi e infine ho scrutato l'albero genealogico mormorando "tanto non me le ricorderò mai tutte queste personcine, figuriamoci i legami di parentela, che mi perdo con i miei di consanguinei".
Ho iniziato la lettura con aspettative molto alte avendo io una passione per i gialli (sopratutto se li scrive un autore pisano) e un discreto interesse per il Genio. Io a Lamporecchio ho un certo numero di amici e quasi ogni anno facciamo tappa a Vinci, andiamo a vedere la casa natale di Leonardo ad Anchiano - un posticino sui colli in mezzo agli ulivi (Qui)- e infine un paio di volte siamo andati al museo (Qui), bellissimo se mi permettete.
Detto questo, io non è che ne sappia tantissimo, porto un rispetto infinito, conosco le basi e mi fermo lì. Però come potrete capire, l'idea di leggere un romanzo che ha come protagonista Leonardo e a scriverlo è quel genio moderno del Malvaldi...mi stuzzicava non poco. Ma eravamo arrivati all'albero genealogico giusto? Dopo aver faticato a cercare di ricordare almeno parte dei matrimoni, dei figli e delle amanti degli Sforza...ci ho rinunciato e mi sono addentrata nel romanzo vero e proprio. Non mi dilungherò moltissimo, vi scriverò solo che anche questa volta ho avuto una conferma: di questo autore leggerei anche la lista della spesa. Perchè mi sono resa conto che già dall'inizio mi interessava poco del giallo, di chi si tromba il Moro e se il morto fosse deceduto per cause naturali come asseriva l'astrologo o per mano umana, la cosa importante era la lettura. Avete presente quando intraprendete un viaggio e non vedete l'ora di arrivare a destinazione? Ecco, in questo caso è importante il viaggio, le tappe diventano fondamentali, e tutto quello che viene bisogna prenderlo. Io sono arrivata alla fine e ho pensato che mi sarebbe mancato tutto il contorno e che quel povero cristiano sarebbe potuto morire pure per mano del papa e che a me in fondo non me ne fregava una beata...lascio a voi la scelta. Durante la lettura ho pensato che l'autore volesse sboroneggiare, perchè lui SA e credo gli piaccia mostrarlo ai suoi lettori, mi sono chiesta qualche volta "arriviamo al dunque Marco?" e poi invece ho capito che questo suo modo di dialogare con noi va benissimo e che ho imparato diverse cose e se anche qualcosa si è inventato, mi sono rimaste impresse delle nozioni storiche divertendomi. Sono arrivata a pensare che avrei voluto essere amica di Leonardo e durante la lettura vi giuro che ho sofferto per questo. Non è inquietante? Sì lo è in effetti, ma io mi sono immedesimata ( non amo più i romanzi storici, l'ultimo che ho letto si intitola Aléxadros di V. M. Manfredi ed è accaduto una vita fa), e sopratutto ho riso come una pazza, perchè l'ironia non manca mai.
Ho anche apprezzato molto il modo di concludere un paragrafo e di iniziarne un altro. Vi spiego meglio con una citazione:
Bene, avevo detto che non mi sarei dilungata, invece è stato proprio il contrario. E' ora di tirare le somme. Se volete leggere un libro giallo che vi intrattenga amabilmente, che vi faccia sorridere e che magari vi faccia venire la curiosità di approfondire successivamente le vostre informazioni su Leonardo, beh questo libro fa per voi. Se invece siete gente che non vuole girare intorno a nulla e ama andare subito dritto al punto, forse questo autore non fa per voi. Peccato, vi perdete un viaggio molto interessante. Io continuerò a collezionare ogni suo libro, indipendentemente dall'argomento trattato! Se non sono una fan io...
Siete pronti ad una recensione di pancia? Ma di pancia pancia eh... eccomi dunque.
Come sempre accade quando prendo tra le mani un libro firmato "Malvaldi", ho sospirato, guardato la copertina con aria sognante, l'ho aperto e ho ficcato il naso nell'elenco dei personaggi e infine ho scrutato l'albero genealogico mormorando "tanto non me le ricorderò mai tutte queste personcine, figuriamoci i legami di parentela, che mi perdo con i miei di consanguinei".
Ho iniziato la lettura con aspettative molto alte avendo io una passione per i gialli (sopratutto se li scrive un autore pisano) e un discreto interesse per il Genio. Io a Lamporecchio ho un certo numero di amici e quasi ogni anno facciamo tappa a Vinci, andiamo a vedere la casa natale di Leonardo ad Anchiano - un posticino sui colli in mezzo agli ulivi (Qui)- e infine un paio di volte siamo andati al museo (Qui), bellissimo se mi permettete.
Detto questo, io non è che ne sappia tantissimo, porto un rispetto infinito, conosco le basi e mi fermo lì. Però come potrete capire, l'idea di leggere un romanzo che ha come protagonista Leonardo e a scriverlo è quel genio moderno del Malvaldi...mi stuzzicava non poco. Ma eravamo arrivati all'albero genealogico giusto? Dopo aver faticato a cercare di ricordare almeno parte dei matrimoni, dei figli e delle amanti degli Sforza...ci ho rinunciato e mi sono addentrata nel romanzo vero e proprio. Non mi dilungherò moltissimo, vi scriverò solo che anche questa volta ho avuto una conferma: di questo autore leggerei anche la lista della spesa. Perchè mi sono resa conto che già dall'inizio mi interessava poco del giallo, di chi si tromba il Moro e se il morto fosse deceduto per cause naturali come asseriva l'astrologo o per mano umana, la cosa importante era la lettura. Avete presente quando intraprendete un viaggio e non vedete l'ora di arrivare a destinazione? Ecco, in questo caso è importante il viaggio, le tappe diventano fondamentali, e tutto quello che viene bisogna prenderlo. Io sono arrivata alla fine e ho pensato che mi sarebbe mancato tutto il contorno e che quel povero cristiano sarebbe potuto morire pure per mano del papa e che a me in fondo non me ne fregava una beata...lascio a voi la scelta. Durante la lettura ho pensato che l'autore volesse sboroneggiare, perchè lui SA e credo gli piaccia mostrarlo ai suoi lettori, mi sono chiesta qualche volta "arriviamo al dunque Marco?" e poi invece ho capito che questo suo modo di dialogare con noi va benissimo e che ho imparato diverse cose e se anche qualcosa si è inventato, mi sono rimaste impresse delle nozioni storiche divertendomi. Sono arrivata a pensare che avrei voluto essere amica di Leonardo e durante la lettura vi giuro che ho sofferto per questo. Non è inquietante? Sì lo è in effetti, ma io mi sono immedesimata ( non amo più i romanzi storici, l'ultimo che ho letto si intitola Aléxadros di V. M. Manfredi ed è accaduto una vita fa), e sopratutto ho riso come una pazza, perchè l'ironia non manca mai.
Ho anche apprezzato molto il modo di concludere un paragrafo e di iniziarne un altro. Vi spiego meglio con una citazione:
Il Duca de Commynes rimase per qualche secondo pensoso, per poi voltarsi verso il suo quasi compatriota.
-Perron.
- Ditemi, duca.
- Che ne pensate?
- Ci va di lusso, duca. Avevo paura che a cena ci toccasse un rosario di mottetti di Josquin des Prez. Molto meglio i saltimbanchi. Almeno resteremo svegli.
- Sì, Perron, quello anch'io. Ma non mi riferivo...
- A cosa, allora?
- Non vi sembrava nervoso, Ludovico?
- Certo che sono nervoso, Galeazzo. Vorrei vedere te. Mi trovo un morto che non si sa di cosa sia morto nel cortile di casa, e già non è piacevole.Nel primo paragrafo il duca de Commynes e Perron de Basche stanno parlando circa la cena di benvenuto che si terrà nel Castello del Moro in occasione del loro arrivo, hanno notato entrambi l'irrequietezza del padrone di casa. Il paragrafo successivo inizia proprio con il nervosismo di Ludovico esposto a Galeazzo Sanseverino, genero del Moro. Geniale. Tutto il libro è così.
- Magistro Ambrogio cosa dice?
- Magistro Ambrogio dice che non è peste, ma voglio sentire anche messer Leonardo. Quello che conosco non mi fa paura, Galeazzo. E' quello che non so a spaventarmi.
Bene, avevo detto che non mi sarei dilungata, invece è stato proprio il contrario. E' ora di tirare le somme. Se volete leggere un libro giallo che vi intrattenga amabilmente, che vi faccia sorridere e che magari vi faccia venire la curiosità di approfondire successivamente le vostre informazioni su Leonardo, beh questo libro fa per voi. Se invece siete gente che non vuole girare intorno a nulla e ama andare subito dritto al punto, forse questo autore non fa per voi. Peccato, vi perdete un viaggio molto interessante. Io continuerò a collezionare ogni suo libro, indipendentemente dall'argomento trattato! Se non sono una fan io...
Bella recensione, grazie...sarà il mio prossimo libro da posare sul comodino.
RispondiEliminaP.S. Farei una correzione sulla data....1943? Inversione di numeri☺
O santo cielo!! Grazie, correggo subito, ovviamente ho invertito i numeri... e t ringrazio per il complimento. Spero piacerà anche a te :-)
Eliminasono contenta che ti sia piaciuto, me lo sono fatta regalare per il compleanno (con qualche suggerimento ecco) lo leggerò presto
RispondiEliminaCiao Chiara, sì, mi è piaciuto, non tanto come giallo, proprio come romanzo.
EliminaI suggerimenti alla fine sono sempre un'ottima cosa, e non fanno male a nessuno :-)
Grazie per essere passata di qui, a presto e buone letture
Lo sai, mi aspetta, e aspetterà pochissimo! Belle le recensioni di pancia!!
RispondiEliminaLo so, lo so! Sbrigatiiiiii che i tintinnamenti possono aspettare ah ah ah ah. Belle? non saprei, però luuuunghe le recensioni pancia!!!
EliminaGrazie sister
Questo è proprio il genere di gialli leggeri che piace a me. Di Malvaldi ho letto solo La briscola in cinque, ma visto che questo è tutta un'altra storia lo metto subito in wish list.
RispondiEliminaCiao Beth, sì, tutta un'altra storia. Non te lo lasciar scappare :-) smack
EliminaAnche io adoro Malvaldi per i tuoi stessi motivi! Sì, lui un po' sborone lo è riguardo a tutte le cose che sa, ma è così simpatico e geniale che glielo si perdona!
RispondiEliminaCiao Nadia :-) Ehhhh sboroneggia, ma ci piace anche per questo. La sua ironia per me è un toccasana. Leggilo!!
Elimina