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Recensione di Baba - La donna con il kimono bianco di Ana Johns
Desperate Bookswife |
Il libro
La donna con il kimono bianco di Ana Johns
Editore: Tre60| Pagine: 352| Pubblicazione: 2020| Prezzo 15,20€ gratis su Unlimited| Trama:Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
Nata e cresciuta a Detroit, Ana Johns ha studiato giornalismo e lavora da oltre vent'anni del campo delle arti creative. La donna dal kimono bianco (Tre60, 2020) è il suo romanzo di esordio, basato su eventi realmente accaduti, anche alla sua famiglia.
Recensione di Baba
e mezzo
Perché ho scelto di leggere questo romanzo? Dunque l'ho iniziato sull'aereo, di ritorno dal Portogallo. Avevo appena terminato un libro di un autore giapponese (sacrilegio per me) e avevo voglia di leggerezza. Tante ragazze mi hanno consigliato questo titolo, decisi di prenderlo in considerazione. In più era gratis su Audible al quale sono abbonata, insomma due piccioni con una fava. A terminarlo ci ho impiegato proprio un mese, perché ho girato le ultime pagine più o meno un'ora fa.
L'autrice ci parla di una giornalista che alla morte di suo padre scopre che proprio lui, marito devoto e padre perfetto ha nascosto a tutti il suo passato ai tempi della Marina Militare, in Giappone, quando era solo un ragazzo. Trova una lettera, non capisce, non può credere che il suo genitore appena morto le abbia tenuto nascosto qualcosa di così importante.
Poi il romanzo ci accompagna in estremo Oriente, molti anni addietro, nel 1957, dove Naoko si innamora di un americano e decide di scappare dalla sua famiglia che disapprova questa unione: la fanciulla avrebbe dovuto sposare un uomo diverso, un giapponese rispettabile e magari che li aiutasse negli affari. Oh guarda, il padre di Naoko aveva pensato proprio a tutto, anche al soggetto che avrebbe dovuto condividere il tatami con sua figlia!
Come potete ben immaginare questo matrimonio non si è celebrato, ma probabilmente, visto l'incipit di questa storia, non è finita nemmeno rose e fiori con l'affascinante americano...
Una storia che prende spunto da stralci di vita vera, molto invece è romanzato. L'autrice ci raccolta le scelte che ha dovuto compiere la protagonista, le difficoltà che ha dovuto affrontare, l'epilogo che si è ritrovata tra le dita. Una storia che è anche un tributo a tutti quegli amori sbagliati tra orientali e occidentali all'epoca, a tutti i figli mezzosangue che sono nati e sopravvissuti, venuti al mondo e abbandonati, messi alla luce e morti. Questa è la storia di una giornalista alla ricerca della verità, disposta ad attraversare l'oceano per scoprire i segreti di un passato che in qualche modo la riguarda; ma soprattutto è la storia dell'amore, che mando avanti le vite umane, dona forza e coraggio, permette di sopravvivere quando si crede che tutto sia perduto.
Un romanzo che mi è piaciuto, senza però emozionarmi così tanto. Da una storia così intensa e ricca di drammaticità mi sarei aspettata più... più qualcosa che mi è un po' mancato. A tratti forse troppo descrittivo, probabilmente proprio alcune descrizioni hanno molto rallentato la narrazione. Insomma piacevole, ma non di quelli da esclamare "Wow". Non nego però una certa soddisfazione, grazie a questa lettura ho imparato cose nuove che ignoravo e quando chiudo un libro e mi vado ad informare su qualche argomento significa che il mio tempo è stato speso bene. E il tempo è ciò che di più prezioso io possegga.
A chi lo consiglio? Mmm difficile domanda. Probabilmente agli amanti delle storie impregnate di drammaticità, a coloro che amano i romanzi storici (non tanto in là con gli anni...ma sempre di storia si tratta), alle persone a cui piacciono i libri che prendono spunto da storie vere.
Se lo avete letto scrivetemi la vostra opinione. Lo hanno paragonato, per intensità, a "memorie di una geisha" è vero?
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