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Recensione - TRE Una storia vera di violenza e rinascita di Panciroli e Spohr

mercoledì, agosto 19, 2020 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

 

Il libro
Tre Una storia vera di violenza e rinascita di Alberto Panciroli e Lorena Spohr
Editore: BookaBook| Pagine: 132| Pubblicazione: maggio2020| Prezzo 11,00€| Trama: Qui
Genere: biografia
Notizie sugli autori
Alberto Panciroli nasce a Gorgonzola (Mi) nel 1959. Educatore e
formatore, lavora in ambito sociale con bambini, adolescenti e adulti. Ha
scritto articoli per riviste di settore e capitoli di libri di saggistica. Uno dei
suoi obiettivi è di coniugare le storie straordinarie che incontra professionalmente con la passione per la scrittura.

Lorena Spohr è nata a Barcellona nel 1974. Pedagogista, lavora in ambito sociale coordinando progetti e servizi a favore di donne, bambini e
famiglie. In questo libro ha unito il piacere della scrittura a una delle storie
incontrate nella sua professione.

                                              Recensione
Quante volte durante la nostra giornata parliamo di libertà o almeno usiamo questo termine? Qualche tempo fa sul mio profilo Instagram ho pubblicato una foto un po' sexy per una campagna contro le violenze psicologiche, fisiche e morali. Contro le offese. Contro i pregiudizi. Contro i giudizi facili che feriscono e fanno male. La Libertà è tutto, dalle piccole cose agli ideali massimi e finisce sempre dove inizia quella di un'altra persona. O almeno è quello che mi hanno insegnato. Oggi parleremo di qualcosa che purtroppo non cenna a fermarsi, ovvero le violenze fisiche e brutali sulle donne, sulle mogli.

Gli autori di questa storia, Alberto e Lorena, nella vita fanno gli educatori e non sono dei romanzieri di professione, ma hanno conosciuto la protagonista, Nalin e insieme hanno deciso di trascrivere in un piccolo libro la vita di questa donna, fatta di sofferenze, lacrime e umiliazioni. 
Se pensate di trovare un volume che vi faccia piangere a dirotto giocando sui sentimenti della vittima e poi digeriti da voi lettori...non è questo il caso. 
Questa storia è divisa in tre parti, tre vite: quella di Nalin quando abitava con la sua famiglia vicino a Istambul, quella del suo matrimonio, ovvero una vita durata venticinque anni e infine la terza, ovvero la sua esistenza dopo aver fatto il passo per uscire dall'oblio. 

Durante il mio percorso emotivo sono arrivata a queste conclusioni: 
  1.  gli autori sono stati formidabili, dopo aver lavorato per anni a questo progetto hanno costruito un libro di qualità, che acchiappa il lettore e non gli permette distrazioni. Sono poco più di 130 pagine e io l'ho letto tutto d'un fiato, senza quasi fermarmi.

  1.  Nalin è una vittima, ma invece di piangersi addosso va avanti come può, cerca di proteggere i suoi figli e spera che prima o poi le torture QUOTIDIANE finiscano. Non è stato scritto per ricevere una pacca sulla spalla, è stato scritto per supportare chi pensa di non riuscire ad uscire da determinate situazioni. 

  1. oltre ad essere d'aiuto o supporto a chi una situazione del genere purtroppo la vive... credo che possa essere un libro preventivo, una biografia da far leggere ai ragazzi nelle scuole, da far leggere sopratutto a quelle fanciulle che sognano di innamorarsi di Mr Grey, spiegare loro che la violenza esiste davvero, che i pazzi sono dietro l'angolo e si mimetizzano alla grande, dire loro di fare attenzione, che i segnali si possono anche vedere se si presta attenzione, ma sopratutto che le donne che muoiono sono tante, troppe. Anche solo una sarebbe un numero eccessivo. 
E mentre la rabbia cresceva dentro di me tra uno schiaffo che fa sanguinare un orecchio e un calcio che toglie il respiro, battevo le mani e pensavo al coraggio di una donna ormai stremata che riesce a pensare di poter trovare una soluzione. E se ci sono ancora persone che  giustificano la violenza ( eh si giovani ragazze, ci sono delle donne - questa è la cosa peggiore -  che pensano che se una moglie se le prende...in qualche modo l'avrà fatta grossa, certo che lui non avrebbe dovuto, però insomma Lei è proprio grama/rompiballe/litigiosa/puttana/incostante/fannullona/alcolizzata/drogata/ e che quindi anche se lui non doveva, lei se l'è cercata), e durante tutti questi confusi pensieri io applaudivo perchè oltre a dover combattere contro alla violenza di uno sposo aguzzino bisogna anche affrontare il giudizio e la paura di non essere credute. 

Nalin si è aggiustata da sola e adesso brilla più che mai, come una stella che ha conquistato un cielo e si gode il suo posto nel mondo, portando cicatrici, raccontando con fierezza che lei ce l'ha fatta. 
E se qualcuno afferma "ahhhh io no! Io uno così lo avrei mandato a cagare dopo un giorno" io a quel qualcuno dico a gran voce che NO! NON PUOI SAPERE COSA AVRESTI FATTO, A MENO CHE NON TI SIA CAPITATA UNA COSA ANALOGA. 

Leggetelo signori, perchè sì, a me lo ha proposto la casa editrice e probabilmente mi sarebbe sfuggito, ma sono molto, molto contenta di averlo tra le mani. Un piccolo documento che testimonia quanto si possa essere forti senza alzare un dito contro un'altra persona.  
Grazie Nalin per aver buttato su carta la tua atroce esperienza e grazie ai tuoi biografi che l'hanno saputa raccontare così bene. 

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