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Gruppo di Lettura - Il cavaliere d'inverno - tappa 2

lunedì, ottobre 22, 2018 Baba Desperate Bookswife 17 Comments

Buongiorno lettori e buon inizio settimana. Il tempo vola e ridendo e scherzando siamo già giunti alla seconda tappa dedicata al Gruppo di lettura che io e Dany Un libro per amico , abbiamo deciso di proporvi, ossia quello del libro Il cavaliere d'inverno di Paullina Simons edito da BUR. Siete pronti? Avete letto la parte stabilita per oggi? Ricordatevi di attenervi a commentare solo le pagine lette per oggi!
Per chi si fosse perso il post di presentazione e volesse iscriversi può ancora farlo qui!
Trama: Leningrado, 1941. In una tranquilla sera d'estate Tatiana e Dasha, sorelle ma soprattutto grandi amiche, si stanno confidando i segreti del cuore, quando alla radio il generale Molotov annuncia che la Germania ha invaso la Russia. Uscita per fare scorta di cibo, Tatiana incontra Alexander, un giovane ufficiale dell'Armata Rossa che parla russo con un lieve accento. Tra loro scatta suvbito un'attrazione reciproca e irresistibile. Ma è un amore impossibile, che potrebbe distruggerli entrambi. Mentre un implacabile inverno e l'assedio nazista stringono la città in una morsa, riducendola allo stremo, Tatiana e Alexander trarranno la forza per affrontare mille avversità e sacrifici proprio dal legame segreto che li unisce.
Prima di passare al mio pensiero sulla parte di oggi vi ricordo le tappe:
  • 02 ottobre 2018: presentazione del GDL - qui -
  • 15 ottobre 2018 - Un libro per amico: discussione da pag. 0 a pag. 239 quindi tutta la PARTE PRIMA - IL DIAFANO CREPUSCOLO - qui- ;
  • 22 ottobre 2018 - Desperate Bookswife: commenteremo da pag. 243 a pag. 378 ovvero tutta la PARTE SECONDA -LA MORSA DEL RIGIDO INVERNO;
  • 29 ottobre 2018 - Un libro per amico: commenteremo da pag. 383 a pag. 550 quindi tutta la PARTE TERZA - LAZAREVO
  • 05 novembre 2018 - Desperate Bookswife: commenteremo da pag. 553 a pag. 696 (fine del libro) ovvero tutta la PARTE QUARTA - SFIDA ALLA VITA.
  • 12 novembre 2018: sui nostri due blog troverete la recensione del libro.

Ma adesso veniamo a noi, perciò fate attenzione, GLI SPOILER non mancheranno, quindi se ancora
non avete letto il libro, astenetevi dal proseguire per non rischiare di rovinare la vostra eventuale futura lettura.
Siamo nel pieno della guerra, Tatiana e Alexander si sono incontrati da soli un'ultima volta e si sono detti che nonostante i sentimenti che provano, non possono far sbocciare la loro relazione. I sentimenti di Dasha sono troppo importanti e sensibili per essere calpestati, la famiglia non approverebbe questo cambiamento, insomma troppe le cose a loro sfavore. 
Fonte Casa della Storia Europea
I combattimenti proseguono indomabili, è l'inverno del 1941 e le cose sono destinate a peggiorare, anche se Tatiana e la sua famiglia non sembrano volersene fare una ragione. Il cibo scarseggia al punto che cominciano a morire le persone di stenti. Le razioni di cibo diminuiscono a dismisura, Tatiana ogni mattina si reca a prendere la scorte giornaliere che spettano a lei e alla sua famiglia, grazie alle tessere annonarie. Le persone iniziano a nascondersi nei rifugi antiaerei, le aggressioni per strada aumentano, perchè un tozzo di pane può fare la differenza. L'inverno, oltre a diventare duro a causa della fame, è particolarmente ostico per via delle temperature, si arriva fino ai trenta gradi sotto zero e quando non si possiede più combustibile, la legna ha un costo...ci si riduce a bruciare il tavolo e poi le sedie per non morire di freddo. Esseri umani che muoiono per le strade e nessuno riesce più a spostarli, i sopravvissuti non hanno la forza di affrontare un simile sforzo. Se pensiamo a Marina, la cugina di Dasha e Tatiana, che è stata spinta giù per le scale ghiacciate della loro casa! Poter vedere l'alba del giorno dopo diventa una benedizione...oppure no, dipende se si intravede la luce al fondo del tunnel, oppure la guerra ha tolto ogni barlume di speranza. 
Fonte Qui
Ma veniamo alla famiglia Metanova, perchè la parte che abbiamo appena letto è ahimè ricca di morti: abbiamo il padre, ormai alcolista grave, ricoverato in ospedale e deceduto a causa di un bombardamento, la nonna Maya, che dopo aver venduto tutto per qualche cucchiaio di farina ha ceduto ed è morta sul divano di casa, vicino ai suoi quadri; Marina, dopo aver contratto lo scorbuto e aver iniziato a sanguinare dalla bocca non ha retto e il suo giovane corpo ha ceduto, poi la mamma Irina Metanova, dopo aver cucino l'ennesima divisa per pochi spiccioli dice basta, anzi dice "Non ce la faccio più" e ancora con l'ago in mano e lo stesso sacco che avrebbe contenuto il suo corpo, sospira affannosamente per l'ultima volta; infine Dasha, che ha contratto la tubercolosi e nonostante gli sforzi di Alexander per mettere in salvo le due sorelle, non supera la seconda notte fuori casa. Tatia non si da pace, deve seppellirla degnamente e allora trova una slitta e la lascia in acqua, in modo che possa essere libera di nuotare insieme a Pasha, Marina e tutti gli amici che ormai sono solo più un doloroso ricordo. 

"Passa oltre, non alzare gli occhi, Tatiana, rimani in fila; se perdi il posto non avrai pane e dovrai setacciare la città alla ricerca di un latro magazzino. Non muoverti, qualcuno verrò a sgombrare la strada. Una bomba era caduta sulla Fontanka, sulla fila dove stava Tatiana, e aveva centrato una mezza dozzina di donne. Che fare? Pensare ai vivi, alla famiglia, o spostare i morti? Non alzare gli occhi Tatiana.
Non alzare gli occhi, Tatiana, tienili puntati sulla neve, non guardare niente tranne i tuoi stivali che cadono a pezzi."

Adesso veniamo alle mie emozioni. Questo che ho riportato sopra è una delle parti introspettive che mi hanno colpita molto. Io durante queste pagine ho pensato: ma come cavolo hanno fatto tutte quelle persone ad andare avanti? Come hanno fatto i sopravvissuti a riprendersi psicologicamente? Una madre su di un camion che tiene in braccio la sua bambina morta e suo marito sdraiato accanto, morto anche lui, e lei è talmente sconvolta che non riesce ad accorgersi di essere rimasta sola. Famiglie che devono lasciare i cadaveri dei propri cari sul marciapiede, perchè semplicemente non si possono seppellire. Persone che lavorano in fabbrica e che oltre a temere di morire di fame, di freddo, di malattia, che magari piangono i figli morti al fronte, devono lavorare con un fucile puntato alla schiena, perchè se sbagliano ad aggiustare un motore di un aereo vengono fucilati dai loro stessi compagni. Ahhh la dittatura. 
Per quanto riguarda la parte sentimentale...stenderei un velo pietoso: Alexander è insopportabile (per me): ama una persona ma alla fine, con la scusa che l'amata non vuole rischiare di far soffrire la sorella...fa il doppio gioco. Tatiana, dolce cara anima pura, svegliati!!! La tua famiglia ti sfrutta, tua sorella è un'oca giuliva con l'intelligenza di un criceto, io capisco l'altruismo ma questo è masochismo bella mia . Insomma una catastrofe! Dasha, egoista, insensibile, egocentrica testa d'asino, quando la smetterai di essere cieca e sopratutto di pensare solo a te stessa? Giusto, sei stata seppellita nelle fredde acque russe, quindi non puoi più replicare. In fondo però ho quasi versato una lacrima per questa ragazza, che alla fine non credo fosse cattiva ma solo dotata di scarsa intelligenza. 
Ho amato follemente questa seconda parte del libro, poco romantica e molto storica, ho riflettuto molto, ho sofferto e mi sono ricordata di quanto io sia fortunata, anche solo al pensiero di mia nonna Linda, che partorì mia zia nel 1938 e mio padre nel 1942. 
Adesso non mi resta che proseguire e scoprire cosa succederà, che scusa troverà Tatiana per stare lontano da Alexander, perchè so che sarà così. E adesso spoilerateeeeeeeeee che non vedo l'ora di leggere i vostri commenti. 

Vi ricordo che la settimana prossima, lunedì 29 ottobre,  dovrete recarvi sul blog di Daniela Un libro per amico, per commentare la terza tappa, ovvero tutta la parte terza. 

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17 commenti:

  1. L'assedio di Leningrado è un capitolo della storia abbastanza recente che mi ha sempre affascinato, proprio per la capacità dei suoi abitanti di resistere e non arrendersi al freddo, alla fame, al nemico. Senz'altro la dittatura ha scritto pagine tremende, ma forse è stata anche l'abitudine a vivere in un regime così duro e rigido a permettere ai Sovietici di non soccombere, nonostante fossero stati colti di sorpresa e l'inverno congiurasse contro di loro. Credo che senza la tempra fortissima di queste persone le cose sarebbero andate molto diversamente. La Simmons è bravissima a rendere l'atmosfera angosciante e senza speranza che doveva respirarsi in Leningrado. Per quanto riguarda i personaggi, sono assolutamente d'accordo con te: Alexander non riesco a farmelo piacere, non sa cosa sia la lealtà e non si prende la responsabilità di chiarire le cose. Dasha è vacua e sempliciotta, ma alla fine è il destino a decidere per lei. Io non sopporto tanto neanche Tania a dire il vero, da una parte si trasforma in superdonna da ragazzina frivola qual era, dall'altra si fa ottomila problemi per quanto riguarda l'amore, sprecando a mio avviso un sacco di energie. E va beh, dopo questa sbrodolata di commento saluto e taccio :-p

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    1. Ciao Nadia! Tu condanni anche Tatiana ah ah ah in effetti hai ragione, da una parte è super matura, wonder woman, dall'altra invece sembra una mammoletta. Comunque questo libro mi sta piacendo :-)

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  2. Quanto ho odiato Alexander in questa parte??? Tantissimo... non riesco proprio a sopportare il suo comportamento! E anche Dasha, lei forse ancora peggio! Tatiana a rischiare tra le bombe, i morti, i ragazzi che la assalgono per un pezzo di pane e Dasha solo a pensare che sta dimagrendo e ad Alexander non piacerà più. Io capisco tutto, anche la fame, ma porca miseria, sembra che l'unica sana di mente in quella famiglia sia Tatiana. Marina che va una volta a ritirare la razione di pane (una volta, le altre mattine ha sempre dormito insieme a Dasha) e se ne mangia gran parte, le altre che quando lei viene assalita per strada e non tornano si mangiano anche la sua parte di stufato. Ecco, in quell'occasione ho apprezzato Alexander che, dopo il suo ritorno e dopo aver saputo quello che avevano fatto le altre, le fa mangiare la leccornia americana. Quindi sarò cinica, ma non ho sofferto per niente per la loro morte, mi ha fatto più pena la signora sul camion con bimba e marito morti accanto o la signora morta nel bunker che nessuno poteva spostare.
    Ho amato profondamente questa parte per la mancanza di parti sdolcinate e per aver vissuto sulla mia pelle le sensazioni che vivevano i personaggi della storia. L'autrice credo abbia saputo rendere perfettamente il clima che si respirava in una città sotto assedio. Anche io ho pensato a mio nonno che è stato per anni prigionero di guerra e mi sono anche un po' rattristato per non aver forse mai capito fino in fondo quanto fossero stati duri per lui quegli anni nonostante me li avesse raccontati in più occasioni.
    La parte di citazione che hai messo ha fatto venire i brividi anche a me... come riuscire a sopravvivere a tutto quello? Come non impazzire o lasciarsi andare? Belissima tappa anche se... muoiono tutti ma veramente Dimitri no????????? Paullina non doveva farmelo!!! ;)

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    1. Ehi sorella, sei cuore di pietra proprio però! Dai una lacrimuccia alla fine per una morta di tubercolosi... però hai ragione, è stata stronza fino alla fine, si è divorata la patata senza lasciarne un boccone alla sorella. Però muore, e in qualche modo mi ha fatto pena nonostante il suo carattere egoista. Ribadiamo, parte storica eccellente, per me sarebbe un cinque! Vedremo andando avanti.
      E comunque concordo, Dimitri doveva morire, mi è morta Babuska...povera mi è dispiaciuto, Dimitri lo vogliamo sottoterra ah ah ah

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    2. Ma daiiiii vogliamo parlare di quando gli fa: sto dimagrendo troppo, tra poco non ti piacerò più perchè diventerò come Tatiana!
      Dai ma come si fa? Egoista, stonza e attabrighe!!! No, niente pena per quelle come lei! ;)

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    3. Eh bom, ultimo prezzo fatto ah ah ah ah ah

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  3. La parte storica è veramente fatta bene, è l'unica cosa che per mio conto valorizza una storia romance che altrimenti sarebbe veramente banale e scontata!

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    1. Ciao Fede! La Simons ha una capacità straordinaria...sul romance, boh sorvoliamo ah ah ah

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  4. Anche questa volta non posso che confermare il mio giudizio. Inizio da quello che mi è piaciuto meno, cioè la parte romance che, come avete già detto, per fortuna è minore rispetto al resto! Continua il mio parere negativo su Alexander e ribadisco che a me sembra soltanto un opportunista. Forse guadagna qualche punto in determinate occasioni ma in generale, per me, rimane un grosso no!! Tatiana l'ho un po' rivalutata in questa seconda parte, la guerra le ha aperto gli occhi e l'ha costretta a crescere di colpo ma, a volte, ancora cede al suo carattere immaturo.
    La parte storica è straordinaria, leggendo si riescono a percepire i sentimenti dei personaggi ed è impossibile rimanere indifferenti davanti a tanta sofferenza. L'autrice non ha decisamente addolcito la pillola e non risparmia descrizioni strazianti ma, per me, è proprio questa schiettezza il punto di forza del romanzo: vivere la guerra quasi dall'interno, immergendosi nel clima che si respirava davvero in quei giorni.

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    1. Esatto Federica, vivere la guerra quasi da dentro, come se fossimo coinvolti anche noi, spettatori passivi di una catastrofe raccapricciante. Bellissima parte, nel suo essere cruenta, crudele e spietata.

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  5. sinceramente mi aspettavo qualcosa di più da questa seconda parte…lasciamo perdere la storia amorosa che ho trovato noiosa e troppo simile alla prima parte, ma purtroppo nemmeno quella storica è riuscita a coinvolgermi più di tanto. Pensavo che il bombardamento di Leningrado, il freddo, la fame, l’egoismo delle persone strette nella morsa della fame, l’egoismo anche dei familiari di Tatiana (penso a Dasha, alla madre e soprattutto alla cugina Marina, nessuna delle quali esita a mangiare di nascosto o anche la parte di Tatiana a causa della fame), avrebbero reso più drammatica la vicenda, mi avrebbero fatto sentire fino in fondo le loro sofferenze, piangendo o tremando con loro e invece…non lo so…forse la colpa è solo mia, che essendo cresciuta a pane e romanzi russi dell’Ottocento, mi aspettavo di rivivere quelle stesse intensità…mah…che questo romanzo poi si voglia mettere alla stregua di un “Guerra e pace” e di un “Dottor Zivago” mi pare un pochino troppo pretenzioso, direi che siamo lontani anni luce.
    L’unica cosa che in questa parte mi è abbastanza piaciuta è il carattere di Tatiana, tenace e capace di sacrificare se stessa per amore degli altri, non solo dei suoi famigliari, ma anche delle altre persone che le chiedono aiuto e cibo, a prezzo anche della propria esistenza, dimostrando grande forza di volontà, ma allo stesso tempo mi dà fastidio che non riesca a dimostrarsi altrettanto volitiva quando si tratta di affermare il proprio amore per Alexander non solo davanti agli altri, ma anche davanti ad Alexander stesso, dimostrando atteggiamenti un po’ troppo immaturi che mal si adattano invece alla sua personalità e intelligenza.
    Confesso poi di aver desiderato la morte di Dasha, come in effetti è accaduto, per permettere ai due finalmente di vivere più o meno apertamente la loro storia, anche se rimane ancora la minaccia dello spregevole Dimitri che è come l’erba cattiva, non muore mai.
    Vedremo nella terza parte cosa succede, per ora comunque, almeno per me, non un granché di romanzo…mi spiace…

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    1. Ciao! Beh meno male che arrivano anche i pareri diversi, altrimenti ci annoiamo :-) Io non amo la letteratura russa purtroppo, o almeno fino a ieri. Ho sempre faticato al liceo a seguire delle storie, per me, troppo prolisse e lente. Quindi in realtà non ho molti termini di paragone, ho letto solo il maestro e margherita, delitto e castigo,Anna Karenina. Guerra e Pace non lo portai a termine. Credo che il fatto che tu abbia letto molti romanzi, colonne portanti della letteratura russa, ti faccia riflettere maggiormente sulla struttura, lessico, emozioni di quest'autrice contemporanea che ha voluto scrivere una storia ambientata durante la seconda guerra mondiale. Vedremo più avanti se cambieremo idee o rimarremo sulle nostre linee

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  6. Anche questa volta i miei pensieri sono in linea con i vostri!
    Mi sono divertita tanto a leggere i commenti fino a qui...ho sorriso perché ho pensato la stessa cosa quando Tatiana incontra Dimitri...ho pensato ma con tante persone... nel caos provocato dall'assedio..come fa a materializzarsi lui??? E poi, come si comporta... certo Dasha era sempre più insopportabile ma è sempre la sorella...mi è dispiaciuto un po'.
    La parte storica è ben descritta, e come accaduto per la prima parte, continua ancor di più a farmi venire il documentario visto, in particolare l'impossibilità di seppellire i migliaia di morti...lasciati anche in giro...per strada..sotto la neve... tanto triste....

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    1. Ciao Domenica, mi fa piacere che tu ti stia divertendo insieme a noi :-) hai già iniziato la parte nuova? Io non ancora ma Dany mi ha detto di sbrigarmi, e ho paura che non sia come questa... vedremo :-)

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  7. Ciao Baba! Mi faccio sentire solo ora, ma giusto in tempo spero...vero? ":-)
    Non mi sono dimenticata del libro, ho solo avuto una folle settimana pienissima....che mi ha fatto scordare di commentare qui la seconda parte! Ehm ehm, ma lo faccio ora. :-D
    Questa seconda parte, concordo con te, è stata forse anche più dura della precedente proprio perché si è potuto "toccare con mano" la vera e propria sofferenza di guerra, descritta dall'autrice senza remore, senza mezzi termini, parlando con termini schietti di una realtà cruda e terribile, quali vedere i cadaveri crollare sulla strada congelati dal freddo, sulle scale ghiacciate, gli agguati alla povera Tania di ritorno dai magazzini con le razioni di cibo sempre più scarse e tanta tanta fame ovunque, anche negli occhi di Tania che arriva perfino a sognare il cibo, o alla ingorda cugina Marina che continua a rubare cibo senza pensare di fare così un torto al resto della famiglia. Ho cercato di fare come Tatiana leggendo queste pagine, divorandole con voracità ma cercando di non farmi travolgere dalla crudeltà della guerra... e non è stato facile. Specialmente le parti di descrizione del cibo mi hanno fatta riflettere molto, tanto che un normale pranzo con la mia famiglia mi è sembrato un lusso rispetto a tutto quel poco che raccimolavano i Metanov giorno per giorno.
    Lo so che tu e Daniela ce l'avete a morte con Alexander e non lo potete soffrire, ma io sono ancora dalla parte di Shura e Tatia: nonostante tutto, nonostante gli stenti e le innumerevoli difficoltà, Shura è una sorta di angelo custode per la tua Tatia e corre in suo soccorso sempre, anche nei momenti più inaspettati, procurando notevoli quantità di cibo privando se stesso pur di darlo a loro, confortandola anche con un semplice sguardo e proteggendola dagli agguati dei ragazzi avidi di fame che l'hanno aggredita più di una volta. Lo so che voi due detestate l'atteggiamento di Alexander, ma io l'ho trovato tenero in un certo qual modo, perché fa di tutto per proteggere la sua amata, pur cercando di non destare sospetti in una famiglia che, diciamola tutta, ha ben poca considerazione della figlia minore!! A partire dai genitori che la incolpano di qualsiasi cosa e la picchiano senza pensarci due volte, dalla cugina ladruncola che continua a sospettare facendo quasi cadere la sua "copertura", alla sorella Dasha che è una persona egoista, egocentrica, lagnosa e pure manesca! Se nella prima parte il personaggio che ho detestato di più era Dimitri, qui ho fatto davvero fatica a soffrire la presenza di Dasha, che fino all'ultimo continua a sfruttare la sorellina, la maltratta e continua a punzecchiarla e torturarla sia fisicamente che mentalmente. Non capisce quanto affetto fraterno muova Tatiana anche nei momenti difficili, quanto la giovane anteponga il bene di tutta la sua intera famiglia a se stessa, quanto Tania faccia davvero di tutto per compiacere ed assecondare le necessità della sua famiglia, anche a costo di rinunciare lei a mangiare. Ecco, il personaggio di Dasha è stato quello che mi è piaciuto meno in questa seconda parte, e vedere che sia stata l'ultima a morire dopo che gli altri membri della famiglia sono caduti come mosche uno dopo l'altro, è stata a parer mio una specie di beffa. Proprio quando Tania e Dasha sono dirette a un posto teoricamente più sicuro, Dasha muore e Tania rimane da sola, malata di scorbuto e tubercolosi, lontana da Alexander... e forse nuovamente in balia di Dimitri? Mi auguro di no! Ci mancherebbe anche questa!! :-O

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    1. Se l'animo di tutti i personaggi è diventato sempre più egoista e cattivo durante la guerra, quello di Tania si è dimostrato sempre più dolce, altruista e generoso (come coi vicini di casa e in particolare la piccola Mariska di soli 7 anni), e quello di Alexander ha iniziato a diventare più irruento nel proteggere Tatia in modo sempre meno nascosto e deciso, anche a costo di picchiare chiunque osi mettere le mani addosso a Tatia.
      Inoltre mi è piaciuta moltissimo la frase centrale di pagina 323, quella che inizia con «Tatiana pensò ad Alexander, a come cercasse sempre di proteggerla. Da Leningrado, da Dimitri, dal lavoro in ospedale, da quel posto brutale, infetto, contagioso.... [...] Voleva solo una cosa: che lei vivesse. Questo pensiero le dava conforto.» ;.)

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    2. Ciao Lara, dunque mi fa molto piacere leggere un parere diverso dal mio, perchè io in Alexander vedo un amore egoista. E in Tatiana vedo altruismo vero, però quasi malato, perchè comunque provando amore per Alexander e avendo dei contatti con lui di nascosto è comunque un tradimento, allora è meglio tradire ma salvare le apparenze o esporsi alla verità? Non lo so... sono molto combattuta. Poi sicuramente quella era un'altra epoca e le cose giravano in modo diverso. Dasha è odiosa e in qualche modo anche per me è stato il personaggio più odioso di tutta la tappa, però penso anche che la sua cattiveria non sia mai stata punita da nessuno. E' cresciuta senza rispetto nei confronti della sorella, i genitori per primi l'hanno sempre denigrata quando non sapevano con chi prendersela, l'hanno picchiata per sfogare le loro frustrazioni e purtroppo Dasha è cresciuta con quell'esempio.
      La frase che ti è piaciuta molto però è bellissima davvero :-)
      alla prossima tappa, un bacione

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