Einaudi,

Recensione: "Tre atti e due tempi" di Giorgio Faletti

lunedì, maggio 11, 2015 Baba Desperate Bookswife 8 Comments

'Giorno mondo! Oggi vi parlerĂ² di un romanzo di Faletti che non ho molto amato, nonostante la sua scrittura fosse molto particolare e decisamente apprezzabile. Non ho scelto di leggerlo, non l'ho comprato, ma me lo hanno regalato. Adesso cercherĂ² di approfondire la conoscenza di questo autore, magari con "Io uccido", perchè nonostante la storia non mi abbia stregata -anzi - il suo stile ha fatto centro.





Titolo: Tre atti e due tempi
Autore: Giorgio Faletti
Casa eDitrice: Einaudi
Genere: Giallo
Pagine: 151
Prezzo: 12,00€
Pubblicazione: 2011

SINOSSI: Qui Sito Einaudi

Notizie sull'autore: Giorgio Faletti  (1950-2014) ha esordito nella narrativa nel 2002 con Io uccido, un romanzo destinato da subito a una immensa popolaritĂ  e tradotto nelle principali lingue del mondo, che ha venduto solo in Italia quattro milioni e mezzo di copie. Ha confermato poi il successo con  Niente di vero tranne gli occhi, Fuori da un evidente destino, Io sono Dio e la raccolta di racconti  Pochi inutili nascondigli. Fino al recente  Appunti di un venditore di donne, accolto con molto favore dalla critica. I libri di Giorgio Faletti sono pubblicati da Dalai editore. Ha scritto due racconti per le antologie  Crimini (Einaudi Stile libero, 2005) e Crimini italiani (Einaudi Stile libero, 2008), ha pubblicato nel 2011 il romanzo breve Tre atti e due tempi (Einaudi Stile libero Big) e nel 2012 Da quando a ora, un libro autobiografico accompagnato da due CD musicali (Einaudi Stile libero Extra).




VOTO


COMMENTO

Non sopprimetemi, non fate come nel romanzo piĂ¹ famoso di Faletti "Io Uccido", ma a me, "tre atti e due tempi" non è piaciuto molto.
Mi sono approcciata a questo autore proprio grazie a questo romanzo breve, perchè la cara suocera me lo regalĂ² qualche anno fa, ma ho aspettato a leggerlo ben quattro anni.
Sono stata avvisata da quasi tutti gli amici: "guarda che probabilmente è il peggiore che abbia scritto, devi leggerne altri...", ma io sono testona, avevo voglia di una storia breve e l'ho iniziato.

Questa è la storia di Silvano, ex pugile ed ex galeotto di provincia che nonostante tutto è riuscito a riscattarsi e a godersi una vita normale, anche se alcune etichette non sbiadiscano mai del tutto e la vita del figlio Roberto, durante il periodo scolastico, non è stata delle piĂ¹ felici.
Oggi Silvano, detto Silver, è vedovo e lavora come capo magazziniere per la squadra calcistica di punta della città, e Roberto, detto "il Grinta" è la stella del momento, il leader del gruppo.
Non tutte le stelle perĂ² brillano e non è oro tutto ciĂ² che luccica, Silvano purtroppo scoprirĂ  delle veritĂ  dolorose e inaspettate, e trovandosi nel posto giusto al momento giusto, sarĂ  l'unico che potrĂ  cambiare l'andamento delle cose.

Forse sarà che non amo particolarmente il calcio, sarà che non ho capito fino in fondo dove volesse andare a parare l'autore e sarà anche che se il libricino non fosse stato così breve forse non sarei arrivata alla scritta "fine", ma di fatto non mi sono appassionata per nulla alla storia. Durante tutto il racconto la mia mente vagava altrove e di tanto in tanto scuotevo il capo pensando: "ma che fai...stai leggendo, ripigliati!" .
Per esempio avrei approfondito le sue difficoltĂ  di riscatto, il rapporto idilliaco che aveva con la defunta moglie, il nuovo desiderio di rimettersi in pista sentimentalmente, il rapporto conflittuale con il figlio, ma in centocinquanta pagine mi rendo conto di chiedere la luna.
C'è un perĂ²: se Faletti non avesse scritto così bene probabilmente il voto sarebbe stato ancora inferiore, ma lui era un incantatore di serpenti, e nonostante la mia antipatia per la trama, leggere le sue frasi ammalianti è stato piacevole. Credo perĂ² di dover commentare il romanzo a 360° e non solo la  capacitĂ  di scrittura, dato che probabilmente troverei piacevole anche la sua lista della spesa. 
Non mi fermerĂ² e non mi lascerĂ² influenzare da un romanzo poco convincente, continuerĂ² per la mia strada indirizzandomi verso i suoi maggiori successi.

Cosa ha apprezzato maggiormente:
  • La sua scrittura articolata e ammaliante, la capacitĂ  di giocare con i vocaboli. C'è chi ha in mano delle perline e crea un braccialetto e chi invece con lo stesso materiale riesce a costruire un monile di unico.
Cosa mi è piaciuto meno:
  • L'argomento: ma in questo caso...de gustibus non disputandum est
Alla prossima, vi abbraccio

Salvia



You Might Also Like

8 commenti:

  1. Ho letto altro di Faletti, questo mi manca.
    Ho adorato io uccido, mi è piaciucchiato Niente di vero tranne gli occhi, poi ho deciso di fermarmi.
    Comunque concordo con te quando dici che sapeva giocare con i vocaboli con una capacitĂ  disarmante!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Io uccido" vorrei leggerlo, prima o poi lo farĂ² anche se adesso non mi sento ispirata :-), siiii il suo stile mi ha incantata...mi sono sentita un cobra in balia delle note uscite da flauto!!! ah ah ah

      Elimina
  2. questo è uno dei pochi che non ho letto di Faletti, e hai ragione ha uno stile molto bello. Anche io non amo il calcio, quindi credo che passerĂ²

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Chiara, è sempre rassicurante leggerti, ti sento al mio fianco ;-) ...no non te lo consiglio questo volume purtroppo, ancora meno se del calcio non ti importa nulla

      Elimina
  3. Si effettivamente non era uno dei piĂ¹ riusciti,molto malinconica come storia. Non lo definirei uno dei peggiori ma sicuramente deludente. Io uccido è stato il classico esordio col botto e ha illuso molti lettori. Ripetersi è difficile specialmente nel campo dei gialli dove evere ideee nuove e originali è difficilissimo.
    Per come ha sempre saputo giocare con le parole niente da dire...un maestro!!!
    Mi manca la sua verve e il suo umorismo anglopiemontese.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ste Mi sento un po' in colpa...a me che piace leggere autori italiani...lui stava a mezz'ora da casa mia e non ho mai affrontato un suo libro. Meglio tardi che mai eh! Stile affascinante e british umor ci hai preso in pieno :-) alla prossima marinaio!!

      Elimina
  4. Io uccido mi è piaciuto molto, questo sinceramente non mi ispira...fortunatamente a quanto pare! ^-^

    RispondiElimina