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Recensione - Corso base per analfabeti sentimentali di Rebecca Quasi

mercoledì, giugno 30, 2021 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

Desperate Bookswife

Il libro
Corso base per analfabeti sentimentali   di Rebecca Quasi
Editore: Rebecca Quasi| Pagine: 174| Pubblicazione: 2017| Prezzo 1,99€| Trama:Qui
Genere: romance
Notizie sull'autrice
Rebecca Quasi è un'insegnate e per diletto scrive. Molto apprezzata dalle lettrici italiane appassionate di romance, ha pubblicato un considerevole numero di romanzi.
 Recensione
e mezzo

Buongiorno lettori, credo ricorderete il mio conflitto con questa autrice...più che conflitto, il mio pessimo esordio con il romance storico "La Governante". Tante lettrici mi hanno chiesto di dare una seconda possibilità all'autrice, magari con una storia contemporanea. Così ho fatto (complice una sfida di lettura che mi chiedeva un autore con la Q...). 

Isabella è una giovane donna con un problema: è totalmente anaffettiva. Non le piacciono le persone, non ha amici, non ha mai avuto fidanzati, scappa da tutto quello che potrebbe metterla di fronte ad una relazione. In un momento di crisi è costretta a cercare un lavoro e stranamente, nonostante lei non sia un'infermiera, la assumono per fare da badante ad una ricca signora malata di Alzheimer. Ettore, ovvero il figlio della paziente, è preoccupato poiché teme che la monotonia e la solitudine opprimano Isabella, costretta a stare tutto il giorno accanto ad una persona che apparentemente non ha niente da darle in cambio. Non si capacita proprio come Isabella riesca a rimanere impassibile, non chieda mai ferie o permessi, insomma appaia totalmente assente, comportandosi quasi come un robot con un manico di scopa attaccato alla colonna vertebrale. L'unica stravaganza...legge romanzi russi in lingua alla Signora, che pare apprezzare. 

---ATTENZIONE SPOILER---

E qui, scusate, mi parte la carogna. Scusa se te le scrivo cara Rebecca ma io mi sento un po' presa in giro. Ho letto la Governante lo scorso mese e tre quarti del libro sono pressoché indentici!!! Lui ricco e bello, un figlio che non è suo figlio, una ex moglie che muore e che ovviamente è stata una pessima persona (ma bellissima eh...). La protagonista che sembra aver ingurgitato un manico di scopa, bella da morire ma che ovviamente si veste male...quindi non conosce nemmeno lei le sue potenzialità. Il bambino che si affeziona immediatamente, ma subito subito eh, in entrambi i romanzi si recano ad una recita scolastica ma lei (La badante/governante...dipende dal libro che leggi) non vuole entrare e sedersi vicino al padre perchè "non sta bene, io sono una donna di servizio e ho la mia reputazione da mantenere". Lei (la badante/governante...dipende sempre dal libro) che non vuole farsi baciare perchè poi tutti gli altri cosa pensano, ma alla fine si scioglie ad ogni sguardo. Ora io dico: perchè ho dovuto leggere due libri pressoché identici? Non mi riferisco agli episodi proprio plateali scritti qui sopra, mi riferisco proprio anche a molti altri dettagli. No certo, il finale cambia, peccato che l'epilogo di questo libro mi abbia lasciata perplessa: davvero finisce così? No ma dai. Va bene che il genere romantico sia scontato, va bene che si debba seguire una scaletta, ma qui proprio è una copia di un libro scritto dalla medesima autrice. Durante la lettura ho provato prima una sensazione di fastidio per i motivi scritti sopra, poi quando ha iniziato a prendere una piega un po' differente mi sono resa conto che non aveva niente da dirmi. Unica nota positiva, guarda caso come nel precedente romanzo, è Paolo, ovvero il figlio di Ettore. Un ragazzino sveglio, simpatico e che riscuote consensi dal pubblico. Se per "La Governante" ho scritto che comunque ho sfogliato un libro scorrevole, non posso dire altrettanto di questo, a me veniva quasi spontaneo saltare le pagine, visto che palesemente avevo tra le mani qualcosa di già visto. Sarò stata sfortunata? Probabilmente, ma credo che a questo punto, dopo due delusioni passerò oltre. E niente, anche questo è andato, vedremo cosa accadrà in futuro. 

Credo che l'autrice volesse parlare di accettazione, di possibilità di cambiamento davanti alla persona giusta, del fatto che non è genitore chi mette il seme ma chi cresce un bambino...insomma penso volesse trasmettere anche questo, non dico che non ci fosse un intento, ma a me non è arrivato, o almeno non nel modo in cui un autore desidererebbe arrivasse il suo romanzo. Non sono qui a dire che Lei non sia brava, come ho scritto lo scorso mese, ha molto seguito e probabilmente sono io che non riesco a entrare con le chiavi che mi ha messo a disposizione. Pazienza, come dico sempre, meno male che i gusti sono diversi, oppure tutti avremmo voluto sposare lo stesso uomo, o il gelato alla Violetta o alla liquirizia sarebbe sempre terminato! 

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