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Recensione - Una felicità semplice di Sara Rattaro

martedì, giugno 08, 2021 Baba Desperate Bookswife 1 Comments

 

Desperate Bookswife


Il libro
Una felicità semplice   di Sara Rattaro
Editore: Sperling&Kupfer| Pagine: 243| Pubblicazione: 2021| Prezzo 16,90€| Trama:Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
Sara Rattaro è nata a Genova. Laureata in Biologia e in Scienze della Comunicazione, ha lavorato come informatore farmaceutico prima di dedicarsi completamente alla sua grande passione, la scrittura. È già autrice di cinque romanzi, accolti con grande successo da librai, lettori e critica, e tradotti in nove lingue: Sulla sedia sbagliata, Un uso qualunque di te, Non volare via(Premio Città di Rieti 2014), Niente è come te (Premio Bancarella 2015), Splendi più che puoi(Premio Rapallo Carige 2016).

 Recensione
e mezzo

Un giorno come tanti Cristina esce di casa per comprare un paio di cose nel negozietto del quartiere quando all'improvviso entra un rapinatore che le punta il coltello alla schiena e chiede denaro al proprietario del locale. Proprio in qual momento la vita di Cristina è pronta cambiare strada, una di quelle che mai fino al giorno prima avrebbe pensato imboccare volontariamente. Perché forse le disavventure ci fanno ragionare sulle difficoltà e sulla vita, su quanto sia giusta viverla fino in fondo senza dare nulla per scontato, in un modo o nell'altro. 

Storia particolarmente  intensa ma delicata questa scritta da Sara Rattaro, maga nel costruire romanzi prendendo stralci di vite comuni, che lei rende straordinari per intensità e sentimenti. La sua protagonista è una donna provata dal dolore causato da una mancanza, il rimorso che non la lascia andare e di conseguenza si è autoimposta una vita a basso profilo, senza infamia e senza lode. Insomma, parliamoci chiaro, Cristina si accontenta di sopravvivere, ricordando tutto ciò che di bello ha già vissuto in precedenza, come se non avesse bisogno di altro. Ci vorrebbe proprio una MAGIA per farle cambiare modo di pensare, oppure un fattorino SDA e un'amica fedele e un po' invadente (ma solo per il suo bene). 

Questa mattina parlavo con la mia amica Daniela di "Un libro per amico" e mentre ci confrontavamo su questa lettura le ho detto una cosa e adesso provo a spiegarvela sperando di essere chiara, perchè è un concetto un po' strano. Quello che solitamente mi colpisce nei romanzi firmati Rattaro sono le storie, ovvero le relazioni tra due o più personaggi, perché è vero che i sentimenti individuali contano, ma c'è sempre un personaggio relazionato ad un altro. In questo caso Cristina mi è arrivata come Cristina e basta, ovvero una donna con un passato e un presente, una persona di mezza età momentaneamente fragile a causa del suo trascorso, ma a me è arrivata lei, non le emozioni correlate ai suoi legami. Ed è pur vero che all'interno del libro si parla del rapporto meraviglioso con suo marito...ma io l'ho sentita per davvero. 

Cristina è una donna come tante, ma ha avuto la fortuna di incontrare lungo il suo cammino La Persona con la quale ha condiviso un buon pezzo di vita. Come spesso capita stando insieme a qualcuno per tanto tempo, ci si modifica e a volte non si riesce a comprendere dove finisca uno e dove inizi l'altro. Oggi la nostra protagonista deve vivere da sola, prendere decisioni da sola, salvare quello che ancora può e non autoimporsi il ruolo di spettatrice passiva della sua vita. Riuscirà a vivere o continuerà a sopravvivere? 

Questo romanzo lo consiglio a tutte le persone che non riescono a ingranare la marcia, a tutte le persone che vorrebbero ma anche no, a quelle che invece sono convinte che tanto va bene così. Questo libro vorrei che lo leggesse mia madre, perché dopo la morte di papà va avanti per me e non per lei, questo romanzo vorrei che lo leggessero persone che sono state abbandonate, che certo non hanno subito un lutto, ma comunque devono portare dentro un doppio dolore ovvero la perdita del compagno e il sentirsi sbagliati (visto l'abbandono). In 240 pagine Sara ha sollevato un tappeto e ha trovato la sporcizia che alcune persone cercano di nascondere con l'aiuto della scopa: non si vede ergo non c'è, è meno faticosa da sistemare, è più veloce, non lascia traccia. Insomma, quanto è lontano il bidone? A volte non sembra, per alcuni sembra irraggiungibile. 

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1 commento:

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