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Recensione - Hamburger e miracoli sulle rive di Shell Beach di Fannie Flagg

lunedì, luglio 27, 2020 Baba Desperate Bookswife 4 Comments



Il libro
Hamburger e Miracoli sulle rive di Shell Beach   di Fannie Flagg
Editore: Bur| Pagine: 306| Pubblicazione: 1993| Prezzo 10,00€| Trama:Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
Fanniel Flagg è stata attrice e sceneggiatrice televisiva, cinematografica e teatrale. Il suo romanzo "Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop" è rimasto ai primi posti della classifica del New York Times per nove mesi, diventando un best seller mondiale e un film di successo. Tra i suoi libri, tutti pubblicati in Bur ricordiamo Torta al caramello in paradiso, Miss Alabama e la casa dei sogni, Voli acrobatici e pattini a rotelle a Wink's Phillips Station,Hamburger e Miracoli, In piedi sull'arcobaleno, Pane cose e cappuccino.
Recensione
e mezzo
STORIA DELLA MIA COPIA
Ancora una volta mi trovo tra le mani un regalo che all'epoca mi fece emozionare: la collezione completa dei romanzi della Flagg in edizione Bur. Come sempre capita a me quando incrocio autrici che fanno breccia nel mio cuore, i libri vengono letti uno alla volta senza fretta. Ho deciso di leggere questo libro relativamente presto, visto che non più di un paio di mesi fa ho avuto il piacere di farmi tenere compagnia da Mr Zuppa Campbell. 

SCARABOCCHI SULL'OPERA
Le aspettative erano altissime, il titolo come sempre una promessa di successo e la copertina molto intrigante e azzeccata (questo posso dirlo dopo aver letto il libro) anche se quella di Sonzogno è più completa e riassume molto bene la trama. 
Daisy Fay Harper è figlia di un sognatore alcolizzato e di una donna che ad un certo punto, dopo essersi trasferita a Shell Beach con marito e ragazzina in cerca di fortuna, dopo l'ennesimo buco nell'acqua ha deciso di andare a vivere in una grande città. Da sola.
Daisy è una bambina strana, ma come potrebbe essere altrimenti, sballottata continuamente da una parte all'altra, con un padre che la ama, ma le preferisce i superalcolici, una madre che sostiene di volerle bene, ma che comunque è andata via e infine un amico del papà, Jimmy Snow, che non si capisce bene che ruolo abbia. 
Questo è il diario personale della protagonista, scritto in prima persona  a partire dal 1° aprile 1952 fino al 3 settembre 1959. E' la storia di una parte di vita, di quello che succede ad una ragazzina che diventa adulta troppo presto, di una persona amata eppure così sola. Questa è la storia di Daisy, circondata da persone strane, interessanti, effervescenti, snob, vivaci, problematiche; persone che hanno un ruolo, anche marginale nella sua esistenza, ma non possono cancellare il fatto che sia una giovincella che in fondo deve badare a se stessa. 
Un giorno la Signorina Harper decide di voler partecipare a Miss America, così inizia il suo percorso per diventare una piccola stella da palcoscenico. 

La prima domanda che mi pongo è: cosa c'è di così interessante nella vita della protagonista? Per quale motivo dovremmo leggere sulla la sua quotidianità, pagina dopo pagina, giorno dopo giorno? 
Già, avete letto bene, non trovo che le vicende della signorina Daisy siano così interessanti da essere raccontate. Sì, avete letto bene vi ripeto, sto smontando un romanzo della Flagg, proprio io. 
La protagonista non mi ha convinto, ho trovato lo stile di scrittura noioso e poco avvincente, addirittura poco scorrevole. Dov'è l'ironia alla quale ero abituata? Dove sono le vicende commoventi e coccolose che tanto mi hanno fatto adorare quest'autrice qui? Non è la storia, ma è tutto il pacchetto ad essere stato poco gradevole, nel suo complesso. Abbiamo conosciuto persone inutili e poi non abbiamo realmente approfondito il personaggio di Jimmy, l'amico di famiglia. Perché?
Troppi personaggi, raccontati nei minimi dettagli e poi spariti. Perché cara Fannie mi hai parlato così accuratamente di persone che alla fine hanno un ruolo assolutamente marginale all'interno della vicenda? Perché ho pensato di dover immagazzinare informazioni che poi non mi sono servite a nulla? 

Scrivere tutto ciò mi dispiace, perché questa vita, affrontata in un altro modo, buttata giù diversamente, sarebbe stata migliore, ma questo diario così fitto, dopo pochi capitoli mi ha annoiata e ho fatto proprio fatica ad arrivare alla fine, lo ammetto. 
Lento, prolisso e poco accattivante, questi sono gli aggettivi che mi vengono in mente, post lettura. E io sono anche un po' disperata. 
Il finale è interessante, mi ha fatto un po' rivalutare il libro, ma non è bastato a promuovere la storia, anche perché si tratta delle ultime due pagine! Peccato, ci ho sperato per tutto il corso della lettura. 

CONCLUSIONI
Un racconto sulla forza di volontà, sul non abbattersi nonostante le avversità, sull'amicizia e sulle responsabilità. Una trama che poteva avere un ottimo potenziale ma che a me, purtroppo, non ha lasciato molto. 

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