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Recensione - Il linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh
Il libro
Il linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh
Editore: Garzanti| Pagine: 359| Pubblicazione: 2011| Prezzo 18,60€| Trama: Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
Vanessa Diffenbaugh è l’autrice del bestseller Il linguaggio segreto dei fiori, tradotto in più di 40 lingue, e de Le ali della vita, uscito in anteprima mondiale in Italia. Vanessa e il marito PK hanno quattro figli e vivono a Monterey, California.
Recensione
Vanessa Diffenbaugh è l’autrice del bestseller Il linguaggio segreto dei fiori, tradotto in più di 40 lingue, e de Le ali della vita, uscito in anteprima mondiale in Italia. Vanessa e il marito PK hanno quattro figli e vivono a Monterey, California.
Recensione
Victoria è una ragazza dal talento straordinario: riesce a comunicare attraverso i fiori, riesce ad esprimere concetti e stati d'animo proprio grazie a loro, rendendo felici gli altri, perchè Victoria oggi crea mazzi e composizioni floreali e ha molto successo. Ma come capita spesso alle persone dai poteri inspiegabili, si cela alle spalle una grande sofferenza e la nostra protagonista non fa eccezione. Vissuta tra una casa famiglia e l'altra, sballottata dalla sua assistente sociale a destra e a sinistra come un pacco postale, Victoria è cresciuta priva di sicurezze, inacidita già da piccola dalle sofferenze della vita e quando incontra Elizabeth, la donna che più di tutti le fa da madre, Victoria non riesce a rilassarsi e non crede nemmeno per un secondo di essere realmente amata. Sul suo cammino incontrerà Grant, un uomo introverso e apparentemente schivo che ha la stessa passione per i fiori di Victoria e che cercherà di farle cambiare idea riguardo i rapporti umani e la vita.
Ho iniziato questo libro priva di aspettative e quando ha iniziato a comunicarmi molto poco non mi sono stupita e nemmeno ci sono rimasta troppo male. Sono andata avanti per inerzia, ma priva della voglia di terminare questo racconto, troppo simile ad altri, specialmente nel format. Poi ho superato la metà e si è accesa una lampadina: innanzi tutto questo libro è stato scritto circa dieci anni fa e quindi, prima di affermare di "averlo già visto" è necessario fare un passo indietro e scoprire se quelli che avevo letto precedentemente fossero stati pubblicati prima o dopo quello della Diffenbaugh; poi ho scoperto che una storia che temevo fosse solo il semplice racconto della vita di bambina sfortunata diventata grande si è trasformato in molto di più.
Una delle emozioni più belle per un lettore credo sia quella di sentirsi stupiti, felicemente sorpresi, e per me è stato così: la trasformazione e la piega che ha preso questa storia quando ormai avevo gettato la spugna sono state davvero sorprendenti e io finalmente mi sono sentita appagata.
Victoria è una personaggio difficile, se da una parte necessita di affetto e attenzioni, dall'altra lei si chiude come un riccio e non permette a nessuno di starle troppo vicino; ovviamente lei ha una spiegazione per tutto questo, ma da lettore ci si mette un po' di tempo prima di riuscire a comprenderla e apprezzarla, nonostante il suo passato, nonostante tutto quello che ha dovuto passare.
Ma lasciamo da parte per un momento la protagonista: io invece sono rimasta ammaliata da alcuni personaggi secondari, come Renata, ovvero colei che le concede un lavoro e crede in Victoria, nonostante lei non si presenti molto bene; oppure mamma Ruby, una donna ruvida ma calda, che nel momento del bisogno saprà cosa fare. Grant in realtà non mi ha comunicato molto, c'è, ha un suo perchè, ma oggi non sento la sua mancanza e nemmeno durante la storia ho visto accendersi una scintilla, peccato.
Nel 2010 questo libro è stato un caso editoriale e l'autrice è diventata una vera e propria celebrità nel campo dell'editoria: da emergente a "tradotta in tutto il mondo", con case editrici che si litigano i diritti! Ma a me, più che i fiori, il loro linguaggio e quello che si può dire utilizzandoli come messaggeri di pace o di guerra... ha colpito l'esperienza dell'autrice come madre adottiva, il voler mettere la sua esperienza dentro ad un romanzo, non ispirandosi ai suoi figli, ma cercando di mostrare quello che sta dietro alle adozioni. Per me i fiori potrebbero anche non esserci, non ne ho avuto bisogno e non mi hanno dato un valore aggiunto, ma la storia di Victoria, la sua crescita, il suo diventare donna (non vado oltre perchè sarebbe uno spoiler pazzesco) mi hanno comunicato moltissimo e da pagina 228 in poi ci sono scritte una marea di verità che ancora oggi non ammettiamo, cerchiamo di nascondere tra un sorriso e una ruga di stanchezza, stiamo facendo passi avanti ma...dieci anni fa parte della storia della protagonista è stata assolutamente innovativa e l'autrice si è avventurata in un bosco ancora non molto battuto.
Sono curiosa di conoscere i pareri delle persone che lo hanno letto, ma vorrei sapere anche se questo libro lo leggereste e perché. Vi aspetto!!
Ps ho visto adesso che Vanessa Diffenbaugh ha scritto "Le ali della vita" (ho letto la vecchia intervista che le hanno fatto e lei ha dichiarato di aver scritto le prime cinquanta pagine del suo nuovo libro). Qualcuna vi voi lo conosce? Che dite, lo compro?
Ho iniziato questo libro priva di aspettative e quando ha iniziato a comunicarmi molto poco non mi sono stupita e nemmeno ci sono rimasta troppo male. Sono andata avanti per inerzia, ma priva della voglia di terminare questo racconto, troppo simile ad altri, specialmente nel format. Poi ho superato la metà e si è accesa una lampadina: innanzi tutto questo libro è stato scritto circa dieci anni fa e quindi, prima di affermare di "averlo già visto" è necessario fare un passo indietro e scoprire se quelli che avevo letto precedentemente fossero stati pubblicati prima o dopo quello della Diffenbaugh; poi ho scoperto che una storia che temevo fosse solo il semplice racconto della vita di bambina sfortunata diventata grande si è trasformato in molto di più.
Una delle emozioni più belle per un lettore credo sia quella di sentirsi stupiti, felicemente sorpresi, e per me è stato così: la trasformazione e la piega che ha preso questa storia quando ormai avevo gettato la spugna sono state davvero sorprendenti e io finalmente mi sono sentita appagata.
Victoria è una personaggio difficile, se da una parte necessita di affetto e attenzioni, dall'altra lei si chiude come un riccio e non permette a nessuno di starle troppo vicino; ovviamente lei ha una spiegazione per tutto questo, ma da lettore ci si mette un po' di tempo prima di riuscire a comprenderla e apprezzarla, nonostante il suo passato, nonostante tutto quello che ha dovuto passare.
Ma lasciamo da parte per un momento la protagonista: io invece sono rimasta ammaliata da alcuni personaggi secondari, come Renata, ovvero colei che le concede un lavoro e crede in Victoria, nonostante lei non si presenti molto bene; oppure mamma Ruby, una donna ruvida ma calda, che nel momento del bisogno saprà cosa fare. Grant in realtà non mi ha comunicato molto, c'è, ha un suo perchè, ma oggi non sento la sua mancanza e nemmeno durante la storia ho visto accendersi una scintilla, peccato.
Nel 2010 questo libro è stato un caso editoriale e l'autrice è diventata una vera e propria celebrità nel campo dell'editoria: da emergente a "tradotta in tutto il mondo", con case editrici che si litigano i diritti! Ma a me, più che i fiori, il loro linguaggio e quello che si può dire utilizzandoli come messaggeri di pace o di guerra... ha colpito l'esperienza dell'autrice come madre adottiva, il voler mettere la sua esperienza dentro ad un romanzo, non ispirandosi ai suoi figli, ma cercando di mostrare quello che sta dietro alle adozioni. Per me i fiori potrebbero anche non esserci, non ne ho avuto bisogno e non mi hanno dato un valore aggiunto, ma la storia di Victoria, la sua crescita, il suo diventare donna (non vado oltre perchè sarebbe uno spoiler pazzesco) mi hanno comunicato moltissimo e da pagina 228 in poi ci sono scritte una marea di verità che ancora oggi non ammettiamo, cerchiamo di nascondere tra un sorriso e una ruga di stanchezza, stiamo facendo passi avanti ma...dieci anni fa parte della storia della protagonista è stata assolutamente innovativa e l'autrice si è avventurata in un bosco ancora non molto battuto.
Sono curiosa di conoscere i pareri delle persone che lo hanno letto, ma vorrei sapere anche se questo libro lo leggereste e perché. Vi aspetto!!
Ps ho visto adesso che Vanessa Diffenbaugh ha scritto "Le ali della vita" (ho letto la vecchia intervista che le hanno fatto e lei ha dichiarato di aver scritto le prime cinquanta pagine del suo nuovo libro). Qualcuna vi voi lo conosce? Che dite, lo compro?
Anche a me piacque davvero tanto, e non nascondo mi piacerebbe rispolverarlo prima o poi :)
RispondiEliminaEh sì :-) proprio tanto! È stata una bella esperienza
EliminaAvevo vinto questo libro con un gioco in biblioteca (mi ero sentita felice come una bambina!) e ricordo che mi era piaciuto tanto! Su Le ali della vita non so dirti nulla perché non lo conosco... Che socia inutile che sono ahahah!
RispondiEliminaAh ah ah inutile dillo a qualcun altro che a me sei utilissima <3 una super socia. Però Nadia...mi cadi sulle basi. Come minimo devi prendere provvedimenti smack
EliminaUno dei miei libri preferiti e concordo che un aspetto bello del libro è che l'autrice ci mette all'interno la sua esperienza ♥ Per quanto riguarda Le ali della vita, io l'ho letto (Recensito qui: https://neversaybook.blogspot.com/2015/05/recensione-le-ali-della-vita.html, se vuoi saperne un pochino di più) e sì... anche questo romanzo ha uno stampo emotivo non indifferente
RispondiEliminaUh grazie Francy, corro subito a leggere :-) <3
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