#Recensione,
Recensione - I love mini shopping di S. Kinsella
Il libro
I love mini shopping di Sophie Kinsella
Editore: Mondadori| Pagine: 379| Pubblicazione: 2010| Prezzo 10,00€| Trama: Qui
Genere: chicklit
Notizie sull'autrice
SOPHIE KINSELLA è una delle autrici più famose al mondo. Il suo successo ha avuto inizio nel 2000 con il primo romanzo della serie I love shopping, cui sono seguiti I love shopping a New York (2002), I love shopping in bianco (2002), Sai tenere un segreto? (2003), I love shopping con mia sorella (2004), La regina della casa (2005), I love shopping per il baby (2007), Ti ricordi di me? (2008), La ragazza fantasma (2009), I love mini shopping (2010), Ho il tuo numero (2011), Fermate gli sposi! (2013), I love shopping a Hollywood (2014), I love shopping a Las Vegas (2015), La mia vita non proprio perfetta (2017), Sorprendimi! (2018), Dov’è finita Audrey?, il suo primo romanzo young adult (2015), La famiglia prima di tutto! (2019) e dal 2018 la sua serie per bambini Io e Fata Mammetta, tutti pubblicati da Mondadori.
Vive a Londra con il marito e cinque figli.
SOPHIE KINSELLA è una delle autrici più famose al mondo. Il suo successo ha avuto inizio nel 2000 con il primo romanzo della serie I love shopping, cui sono seguiti I love shopping a New York (2002), I love shopping in bianco (2002), Sai tenere un segreto? (2003), I love shopping con mia sorella (2004), La regina della casa (2005), I love shopping per il baby (2007), Ti ricordi di me? (2008), La ragazza fantasma (2009), I love mini shopping (2010), Ho il tuo numero (2011), Fermate gli sposi! (2013), I love shopping a Hollywood (2014), I love shopping a Las Vegas (2015), La mia vita non proprio perfetta (2017), Sorprendimi! (2018), Dov’è finita Audrey?, il suo primo romanzo young adult (2015), La famiglia prima di tutto! (2019) e dal 2018 la sua serie per bambini Io e Fata Mammetta, tutti pubblicati da Mondadori.
Vive a Londra con il marito e cinque figli.
Recensione
Cari lettori, innanzi tutto vi auguro un piacevole sabato e poi vi racconto il perchè ho ripreso in mano questa serie. Sto partecipando ad una sfida di lettura e devo leggere un libro che abbia il nome di una città americana nel titolo. A casa posseggo "I love shopping a Las Vegas" ma prima...ho dovuto leggere questo, giusto per capirci qualcosa (tutti i precedenti li lessi circa dieci anni fa). Che disastro. Che disastro.
Ricordavo una Rebecca eccentrica, viziata e con la mania per shopping. Anzi, a dire il vero, una vera e propria malattia, ma io l'ho amata dal principio e ho letto tutti romanzi della serie con una certa frenesia. Poi mi sono fermata. Grazie ai mercatini dell'usato qualche anno fa ho recuperato questo che vedete in foto e quello successivo, ma li ho tenuti lì, per quando avessi avuto bisogno di sorridere.
Ora...non so se la colpa sia mia, sicuramente negli anni sono cambiata, ma questo libro l'ho trovato TROPPO.
Becky è diventata mamma di una bambina che si chiama Minnie, per il momento vivono ancora a casa dei genitori Bloomwood e il compito preferito della nostra protagonista è quello di viziare la figlia, facendole comprare tutto quello che vuole grazie ad una paghetta settimanale e insegnandole a chiedere i soldi in prestito per ottenere quello che vuole.
Luke sembra una persona annullata dai desideri della moglie e nonostante si renda conto di quanto la loro figlia sia poco gestibile, fa fatica a farsi ascoltare dalla moglie, che inorridisce e si inalbera al solo pensiero che la sua perfetta bambina venga additata come "problematica" o "viziata".
Ho detestato Rebecca, avrei preso a calci nel sedere Minnie e mi ha fatto una grande rabbia Luke. Queste emozioni mi hanno accompagnato per tutta la durata del romanzo, a mio avviso troppo lungo.
Vogliamo aggiungere anche degli avvenimenti assolutamente fuori da ogni logica? Io credo che il troppo stroppi e in questo caso la Kinsella, secondo me abile narratrice, abbia un po' calcato la mano, rendendo questo personaggio e questa famiglia poco credibile. Va bene far sorridere il lettore, ma comunque non stiamo leggendo fantascienza, ma un chick lit e in qualche modo le lettrici dovrebbero trovare qualcosa almeno vagamente reale.
Se l'autrice avesse scritto una storia di circa 250 pagine, forse sarebbe stata un po' più godibile, invece l'ha tirata anche per le lunghe e io non vedevo l'ora di arrivare alla fine, per passare ad altro.
Quello che spero è che il prossimo episodio sia meno "eclatante" e si tenga un profilo un po' più basso.
Sono molto dispiaciuta, ero convinta di ritrovare un'amica che non sentivo da tempo, invece ho incontrato un'estranea; spero che il nostro rapporto possa riprendersi, a volte invece è necessario lasciare andare e tenere nel cuore i ricordi belli che ci hanno regalato buone emozioni.
Ricordavo una Rebecca eccentrica, viziata e con la mania per shopping. Anzi, a dire il vero, una vera e propria malattia, ma io l'ho amata dal principio e ho letto tutti romanzi della serie con una certa frenesia. Poi mi sono fermata. Grazie ai mercatini dell'usato qualche anno fa ho recuperato questo che vedete in foto e quello successivo, ma li ho tenuti lì, per quando avessi avuto bisogno di sorridere.
Ora...non so se la colpa sia mia, sicuramente negli anni sono cambiata, ma questo libro l'ho trovato TROPPO.
Becky è diventata mamma di una bambina che si chiama Minnie, per il momento vivono ancora a casa dei genitori Bloomwood e il compito preferito della nostra protagonista è quello di viziare la figlia, facendole comprare tutto quello che vuole grazie ad una paghetta settimanale e insegnandole a chiedere i soldi in prestito per ottenere quello che vuole.
Luke sembra una persona annullata dai desideri della moglie e nonostante si renda conto di quanto la loro figlia sia poco gestibile, fa fatica a farsi ascoltare dalla moglie, che inorridisce e si inalbera al solo pensiero che la sua perfetta bambina venga additata come "problematica" o "viziata".
Ho detestato Rebecca, avrei preso a calci nel sedere Minnie e mi ha fatto una grande rabbia Luke. Queste emozioni mi hanno accompagnato per tutta la durata del romanzo, a mio avviso troppo lungo.
Vogliamo aggiungere anche degli avvenimenti assolutamente fuori da ogni logica? Io credo che il troppo stroppi e in questo caso la Kinsella, secondo me abile narratrice, abbia un po' calcato la mano, rendendo questo personaggio e questa famiglia poco credibile. Va bene far sorridere il lettore, ma comunque non stiamo leggendo fantascienza, ma un chick lit e in qualche modo le lettrici dovrebbero trovare qualcosa almeno vagamente reale.
Se l'autrice avesse scritto una storia di circa 250 pagine, forse sarebbe stata un po' più godibile, invece l'ha tirata anche per le lunghe e io non vedevo l'ora di arrivare alla fine, per passare ad altro.
Quello che spero è che il prossimo episodio sia meno "eclatante" e si tenga un profilo un po' più basso.
Sono molto dispiaciuta, ero convinta di ritrovare un'amica che non sentivo da tempo, invece ho incontrato un'estranea; spero che il nostro rapporto possa riprendersi, a volte invece è necessario lasciare andare e tenere nel cuore i ricordi belli che ci hanno regalato buone emozioni.
Per leggere I love shopping a Las Vegas dovresti, purtroppo, leggere prima I love shopping a Hollywood, che rimane a mio parere il romanzo più brutto della serie I love shopping e che potrebbe far sì che tu abbandoni del tutto la Kinsella. Sappi però che, se resisterai e arriverai a I love shopping a Natale, sarai ripagata di tutte le delusioni... almeno io l'ho trovato carinissimo, divertente e commovente!
RispondiEliminaCiao Nadia! Ma alla fine di questo dice che si sta per trasferire a Las Vegas... Cosa non mi torna? Ricordo la tua recensione di quello di Natale e spero di resistere ah ah ah ma è dura!!!
EliminaOra non ricordo i dettagli, ma prima di andare a Las Vegas vanno a Los Angeles... In realtà è come se fosse una duologia all'interno della serie perché, a differenza degli altri volumi, I love shopping a Hollywood se ben ricordo ha un finale molto più aperto. I love shopping a Las Vegas conclude le cose lasciate in sospeso. Se paghi bene ti faccio il riassunto ahahah!
EliminaMa Nadia, sono proprio una stupida perché io a casa ho Hollywood, non Las Vegas. Ah ah ah va beh, l'ho iniziato prima. Vedremo. Scusa per il casino, mnsono confusa
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