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Recensione - Il rumore della pioggia di Gigi Paoli

martedì, marzo 12, 2019 Baba Desperate Bookswife 4 Comments

Il libro
Il rumore della pioggia di Gigi Paoli
Editore: Giunti | Pagine: 256| Pubblicazione:  2016 | Prezzo 10,00€| Trama: Qui
Genere: giallo
Notizie sull'autore
(Firenze, 1971), giornalista, è stato dal 2001 e per 15 anni il responsabile della cronaca giudiziaria della redazione di Firenze del quotidiano La Nazione. Dal marzo 2016 è caposervizio della redazione di Empoli. Vive a Prato assieme alla figlia teenager, una gatta nera e tanti libri. Per Giunti sono uscite con grande successo le prime due indagini del reporter Marchi: Il rumore della pioggia (2016, Premio Mazara Opera Prima) e Il respiro delle anime (2017, Premio Tettuccio).
Recensione 

Siamo a Firenze e Carlo Alberto Marchi scrive per il Nuovo Giornale, ma in questo momento ha bisogno di una notizia bomba per far vedere al suo detestabile capo quanto valga. Lo scoop arriva e non è molto lontano: in via Maggio, la zona degli antiquari,  hanno brutalmente ucciso con ventitré coltellate un anziano commesso di un famoso negozio di antichità. Il palazzo è della Curia e al piano superiore c'è l'Economato, non si trova l'arma del delitto, l'unico indizio è un mazzo di chiavi senza proprietario e  l'assassino è a piede libero: il vaso di Pandora sta per aprirsi.
Ho iniziato a leggere questo libro circa tre settimane fa, mi piace intrattenermi con storie tutte italiane, il giallo poi è un genere che mi garba parecchio. Ma purtroppo non siamo partiti con il piede giusto, all'inizio ho faticato a comprendere dove l'autore volesse andare a parare, facevo confusione tra magistrati, procuratori, capitani e marescialli, poi non ho ben compreso il secondo capitolo legato alla Curia. In poche parole mi sono arenata. Aggiungiamo anche il fatto che leggevo questo noir prima di andare a dormire, riuscendo a leggere poche pagine per volta. Avrei avuto voglia di abbandonarlo, ma è raro che io lo faccia. Ho stretto i denti e sono andata avanti.
Dopo l'iniziale smarrimento la lettura ha iniziato a scorrere, ho collegato tutti i nomi ai vari personaggi e infine sono anche riuscita ad affezionarmi a Marchi, il papà single che ha un pessimo rapporto con le donne ma un amore illimitato per la sua principessa Donata, una ragazzina tutta sale e pepe in preadolescenza conclamata.
Ho anche iniziato a nutrire simpatia nei confronti di Mastrantonio, il magistrato che per concentrarsi o allontanare lo stress si rigira un elastico giallo tra le dita spesso facendolo finire il faccia al suo interlocutore di turno.
Ho anche assaporato quello che della Toscana mi piace tanto, la cadenza, il buon vino e il cibo sempre stuzzicante; l'autore regala spesso descrizioni che fan voglia di visitare le parti meno note della città:

"Mi rifugiai lì proprio mentre la pioggia diventava ancora più fastidiosa, ordinai un bicchiere di Gallo Nero (perchè i turisti dicevano Chianti, ma noi indigeni no, sapendo la differenza), tre polpette di magro e dei crostini con i funghi. Mi infilai in un angolo su uno sgabello e sentii il padrone del locale che pietosamente ascoltava un anziano cliente lamentarsi del caos dei turisti a Firenze."
Poi mentre avevo questo libro tra le mani ho potuto assaporare le descrizioni, indubbiamente Paoli ha saputo narrare la città che fa da sfondo a questa storia e anche in questo caso propone al lettore uno scenario di tutto rispetto, incuriosendo chi non c'è mai stato e facendo annuire saccentemente chi invece la conosce a menadito:

"La Versailles di Firenze era proprio dietro ponte Vecchio, in Oltrarno. Arrivarci da via del Proconsolo voleva dire fare il giro dei turisti giapponesi. Piazza della Signoria, Uffizzi, ponte Vecchio, et voilà. Itinerario da cartolina per il quale turisti da tutto il mondo spendevano una fortuna e che invece gli indigeni come me percorrevano senza neanche alzare la testa dalla punta dei piedi."
Quindi, ricapitolando, la scrittura è scorrevole e piacevole, l'ambientazione c'è, i personaggi sono calati nel loro ruolo, ma una cosa ancora mi è mancata: la risoluzione del mistero. Impossibile per il lettore poterci arrivare, o almeno per me! Non so a voi, ma a me piace poter fare congetture, investigare insieme ai personaggi, cercare di capire chi potrebbe essere l'assassino. Questo mi è un po' mancato, anche se l'effetto sorpresa indubbiamente c'è stato, intendiamoci.
Quindi adesso capirete il perché del mio voto un poco sopra la metà. Molti punti a favore di questo libro ma alcuni invece non così tanto positivi.
In linea generale posso dirvi che il libro è godibile e indubbiamente mi piace il suo stile, così come ho amato le descrizioni dell'ambiente. Non il massimo come giallo, ma chissà, questo è solo l'esordio e già altri due capitoli di questa serie sono stati pubblicati grazie a Giunti e si intitolano:

- IL RESPIRO DELLE ANIME (2017)
- LA FRAGILITA' DEGLI ANGELI (2018)

E voi? Conoscevate già questo autore? Aspetto i vostri commenti. A presto e buon proseguimento di settimana :-)

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4 commenti:

  1. Ne abbiamo parlato a lungo... La penso esattamente come te! ;)

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    1. Già, ma anche solo il fatto di averne parlato, in qualche modo è positivo! Per come sono partita, è finito alla grande

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  2. Ecco, dopo Dany anche tu lo promuovi solo a metà, e io credo che lo lascerò perdere, almeno ancora per un po'!

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    1. Ciao Nadia. Io non l'ho iniziato nel modo giusto forse, chissà. Tutto può essere. Comunque per quanto godibile non toglie il fiato

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