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Keep Calm and Read Nadia #41 - Recensione: L'uomo delle castagne

martedì, marzo 19, 2019 Baba Desperate Bookswife 6 Comments

Buongiorno lettori, in attesa di scoprire insieme la magnifica sestina del Premio Bancarella (tenete vicino il cellulare che non mancheranno gli aggiornamenti sui social), godiamoci la recensione di Nadia. Ecco a voi un thriller, di quelli nordici eh! 

Buongiorno lettrici e lettori!

Oggi voglio raccontarvi di un thriller partito un po’ in sordina, ma che da un certo punto in poi non sono più riuscita a mettere giù: sto parlando di L’uomo delle castagne, del danese Soren Sveistrup.

Siamo a Copenaghen, dove Naia Thulin, giovane poliziotta della Omicidi che scalpita per passare all’Unità informatica, si ritrova a indagare su un efferato serial killer insieme a Mark Hess, agente dell’Interpol rispedito a casa in punizione dopo aver inanellato una serie di casini poco chiari.

Il killer, ribattezzato L’uomo delle castagne, amputa pezzi di arti alle sue vittime quando sono ancora vive, le uccide e lascia invariabilmente sul luogo del delitto un inquietante omino fatto di castagne.

Molto presto è chiaro che questo caso è legato a doppio filo con un altro che si credeva risolto, la sparizione di una bambina, figlia del ministro degli Affari sociali, avvenuta l’anno prima e di cui un uomo ha confessato l’omicidio.

Devo ammettere che, dopo un prologo esplosivo che mi ha emozionata, ho trovato piuttosto lenta la prima parte, e ho impiegato un po’ ad affezionarmi ai detective protagonisti. Soprattutto Thulin mi ha inizialmente respinta, così fredda e quasi asettica, ma dopo un po’ ho cominciato a volerle bene, quasi la conoscessi da anni anziché da poche pagine. Per Hess ho provato simpatia quasi da subito, anche se il suo personaggio un po’ stropicciato e preso a pugni dalla vita ricorda un po’ l’Harry Hole di Jo Nesbo.

Prima di essere scrittore, Sveistrup è autore di serie tv e sceneggiatore proprio de L’uomo di neve, il film con Fassbender tratto dal romanzo di Nesbo. Questa formazione si avverte nelle descrizioni precise e pulite, ma non inficia a mio avviso la complessità del romanzo, ben strutturato e sostenuto da una trama solida. Le descrizioni delle amputazioni e degli omicidi sono crude e non lasciano molto all’immaginazione, perciò se siete particolarmente sensibili forse questo romanzo non fa per voi, ma se siete capaci di soprassedere al trucido (o se in fondo in fondo in un thriller lo agognate) buttatevi a pesce su questo libro, perché a mio parere è uno degli esempi meglio riusciti del genere negli ultimi anni.

Se proprio devo trovare un difetto a L’uomo delle castagne è forse l’attribuire troppa incompetenza alla Polizia nella prima parte del caso, ma riconosco che fosse uno stratagemma necessario, e in fondo mi ha fatto storcere il naso poco poco (come avrebbe detto Kaori del Phipadelphia).

Le omissioni su alcuni aspetti della vita privata di Thulin e Hess mi fanno pensare che le avventure con i due investigatori potrebbero continuare, e devo dire che lo spero, perché in un solo romanzo l’autore è stato capace di farmi affezionare ai suoi protagonisti.

Ci sarebbero ancora tante cose da aggiungere su questo romanzo, ma non voglio togliervi il piacere di scoprirle e poi, se avete voglia, di discuterne insieme! A presto!

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6 commenti:

  1. Ciao Nadia! Questo romanzo è già nella mia libreria e sarà una delle mie prossime (ma non imminenti) letture. Ora sono ancora più curiosa!
    Un bacio

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    1. Ciao Stefy! È scritto bene e ben realizzato, secondo me ti piacerà!

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  2. Ciao Nadia...
    I thriller diciamo che li centellino...Però mi hai incuriosita...
    Buona serata, ciao, Marina

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    1. Ciao Marina! Se hai "spazio" anche per un solo thriller nella tua wishlist di quest'anno mi sento davvero di consigliarti questo!

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  3. Nadia, l'avevo visto ma non ho mai pensato di leggerlo, anche se i nordici stuzzicano l'appetito!

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    1. Io poi ho un debole per le atmosfere scandinave! 😊

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