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Recensione - La scrittrice del mistero di Alice Basso

venerdì, giugno 01, 2018 Baba Desperate Bookswife 11 Comments

Il libro
La scrittrice del mistero di Alice Basso
Editore: Garzanti| Pagine: 321| Pubblicazione: maggio 2018 | Prezzo 17,90€| Trama Qui
Genere: narrativa contemporanea
Notizie sull'autrice
ANata a Milano, vive vicino Torino. Lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Nel tempo libero finge di avere ancora vent'anni canta e scrive canzoni per un paio di rock band. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne. Con Garzanti ha pubblicato L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome (2015) e Scrivere è un mestiere pericoloso (2016).
Recensione
Se ancora non avete letto i romanzi precedenti vi consiglio di NON leggere questa recensione.

Rullo di tamburi...ce l'ho fatta! Vani Sarca è tornata ed è più in forma che mai, anche se...con lo stomaco spesso dolorante, chissà perchè!
Ma facciamo un salto indietro nel tempo e ricapitoliamo: la ghostwriter  più famosa del web ed il commissario più simile ad un commissario letterario che esista, hanno unito i loro cuori e le loro menti, finalmente hanno deciso di uscire allo scoperto e fare invidia al mondo intero. Da una parte abbiamo una Vani alle prese con i crampi allo stomaco, perchè se ad una persona normale vengono le farfalle nella pancia, a lei le fitte, perché si deve distinguere per la miseria! Poi abbiamo un nuovo lavoro al quale appassionarci, ovvero un thriller da scrivere per un famosissimo Henry Dark, poichè Enrico (l'editore) gli deve un favore e infine il caso di questo romanzo, che riguarderà l'ex fidanzato di Vani, ovvero Riccardo, che rischia la vita, viene addirittura messo in guardia con il cadavere di un coniglio che farebbe impallidire  Glen Close in Attrazione Fatale! Quindi, ricapitolando, la "povera" Vani si ritrova a lavorare per il solito capo un po' stronzo, che la mette a disposizione di uno scrittore altezzoso e vanesio, si ritrova sulle croste quel rompipalle del suo ex, diventato inspiegabilmente un paladino della giustizia, tutto mentre dovrebbe attraversare il periodo più bello della sua vita sentimentale! Se non è sfiga questa...

Ma tanto per cambiare non posso dirvi di più, perchè rovinerei la sorpresa, perchè questo libro lo dovete leggere, perchè se ancora non vi siete decisi ad acquistare i libri firmati da Alice Basso mi sto chiedendo cosa diamine stiate aspettando.
Ci sono quelle serie che anche se molto belle, con il tempo perdono lo smalto, la brillantezza, il pathos, ed il lettore si ritrova a leggerli perchè affezionato ai protagonisti, spera in guizzo, in un colpo di scena che purtroppo spesso non avviene. Ma va bene lo stesso, perchè alla fine l'importante è stare insieme ai personaggi e se una storia è scritta bene...il lettore è comunque contento, perchè spesso noi non vogliamo lasciare andare quello che ci piace, che ci conforta. E invece qui è tutta un'altra storia, Alice è in grado di stupire. Ancora. E ancora. Le sorprese non mancano mai e ogni volta il lettore termina il volume lanciando qualche accidenti al cielo, perchè deve aspettare mesi prima di poter chiudere un cerchio, con il sospetto che se ne aprirà un altro.
La scrittura della Basso è interessante,  lessicalmente ricca e dalla struttura corposa, ma mai prolissa; la trama è ben struttura, la protagonista passa da una faccenda all'altra con maestria e la vita privata e professionale di Silvana si alternano senza commettere ingiustizie, così come la sua collaborazione con la polizia non offusca mai la posizione di gosthwriter che l'ha resa così famosa tra noi lettori.
Ma non dimentichiamo la parte sentimentale, perchè io alla Vani ci sono affezionata, anche se lei si mostra burbera, poco incline alle smancerie fisiche, così critica nei confronti di tutti e così terribilmente asociale, io la adoro con tutte le sue imperfezioni che la rendono così umana. Dovete sapere che la mia vita da lettrice è un po' cambiata da quando ho conosciuto la dottoressa Sarca, non avete idea delle volte in cui l'ho tirata in ballo, paragonandola ad altre persone (reali) o ad altri personaggi, oppure mi è capitato di andare ad una degustazione di Whisky e pensare "chissà quale preferirebbe Vani, più o meno torbato?" Ecco cosa mi ha fatto la penna di Alice Basso ed ecco perchè  mi sento di consigliarlo spassionatamente a tutti voi. 

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11 commenti:

  1. Ciao, anch'io adoro la serie di Alice Basso e ho da poco terminato la lettura di questo romanzo, che recensirò domani sul mio blog :-)

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  2. Io adoro letteralmente i libri di Alice, ho già acquistato La scrittrice del mistero e non vedo l'ora di leggerlo. Bellissima recensione, complimenti, hai reso benissimo la figura di Vani.

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    1. Grazie Laura! Anche se... mannaggia quanto dovrò aspettare prima di leggere il successivo???

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  3. Ecco... temo che la tua considerazione di me scenderà in picchiata, socia, ma devo purtroppo fare un po' la voce fuori dal coro a costo di essere presa per matta, perché sono sicura che sarò l'unica a pensarla così. Mi dispiace dire che inizio a stufarmi un pochino di Vani Sarca. Il suo carattere burbero e asociale mi aveva divertito nei primi libri, ma comincio a trovarla un po' più troppo snob e meno simpatica. Anche la storia tra lei e il commissario, sebbene in linea con il suo personaggio, mi sembra un po' forzata, perché Vani ha reazioni emotive più simili a quelle di una diciassettenne che a quelle di una trentenne che un po' di esperienza, anche a giudicare da ciò che racconta, dovrebbe averla. Forse la Basso non ha voluto osare troppo dipingendo una protagonista completamente sfigata dal punto di vista sentimentale, ma in questa maniera a mio parere si crea un effetto di inverosimiglianza. Sicuramente continuerò con la serie perché lo stile della Basso è accattivante e piacevole, ma la distanza affettiva tra me e Vani comincia a farsi sempre più ampia.

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    1. CIao NAdia! Ma nooo, figurati se sei impopolare, anzi. Qui si tratta di gusti. Ognuno ci vede quel che vuole e sopratutto i personaggi sono come le persone, quelle che piacciono ad alcune non piacciono ad altre. Sono felice che tu abbia condiviso con noi il tuo punto di vista. Per me Vani è una di famiglia, è uno dei miei personaggi preferiti, proprio per il suo carattere e la sua insicurezza, che nasconde dietro ad una maschera scura.

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  4. Ho letto la recensione a mio rischio e pericolo visto che devo ancora leggere il terzo volume! Anzi, per me è stato un post utile perché non sono proprio una fan di Vani Sarca, anche se la serie la trovo piacevole, quindi mi hai invogliata a recuperare i volumi che mi mancano.

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    1. Buongiorno Beth! Sono contenta di averti invogliata a proseguire, inutile che ti scriva che per me ne vale la pena! Un abbraccio

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  5. OMMIODDIONONHOSCRITTOUNCAVOLODICOMMENTOAQUESTARECENSIONEBELLABELLISSIMASTUPENDA!
    Impazzisco a leggerti quando parli di Vani, c'è proprio quel livello "desperate" che si addice alla situazione.
    Quanto a quello che faceva notare Nadia, cioè a proposito del modo in cui ci viene mostrata questa Vani innamorata, più da adolescente che da adulta matura ed emancipata, secondo me (e lo dico senza fare polemica, ci mancherebbe) non è così inverosimile, se pensiamo che: 1) un po' c'entra lo stile ironico-umoristico di Alice Basso 2) l'amore, specie nella fase iniziale, quando ci si scopre innamorati, sicuramente ci fa "rimbambire", nel senso proprio di "tornare ragazzi", a qualunque età, perché è sempre una scoperta e funziona un po' come un "gioco"
    3) Vani ha paura (e questo sapevamo chiaramente essere il punto fondamentale già dal primo libro), tenere tanto a qualcuno la fa sentire vulnerabile, esposta, quindi ecco più che infantile, credo che lei appaia vulnerabile, ma felice perché stavolta sa di avere accanto qualcuno per cui vale la pena mettersi in gioco.

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    1. Ciao Tesoro bello, sai che bello averti nuovamente qui :-) e le tue considerazioni sono super perchè dai modo di pensare e riflettere sui fatti, prestando attenzione alle riflessioni delle altre persone. e lo so che non fai polemica ma semplicemente, come Nadia, esprimi il tuo punto di vista! Ti abbraccio

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  6. Ciao! Che dire, un bel libro (finalmente Vani non è più questa sottospecie di genietto che fa tutto da sola: cioè, sempre un genietto, ma almeno si circonda di persone che danno importanti contributi alle sue deduzionI!), ma il primo rimane il migliore per me!
    Va’ detto che la Basso fa sempre sghignazzare parecchio e Berganza e Vani sono una vera OTP per me *^* (qualcuno usa ancora la parola OTP nel 2019? Non saprei ahah).
    Ah, mi sono aggiunta ai tuoi lettori fissi, se ti va fai un giro nella mia recensione e nel blog!
    A presto!
    Rainy

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