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Recensione - "Scrivere è un mestiere pericoloso" di Alice Basso

sabato, giugno 04, 2016 Baba Desperate Bookswife 14 Comments

Signore e Signori, ecco a voi il secondo romanzo di Alice Basso, che in effetti non necessita di presentazioni!! 




Titolo: Scrivere è un mestiere pericoloso
Autore: Alice Basso
Casa Editrice: Garzanti
Pagine: 348
Prezzo: 16,40€
Pubblicazione: maggio 2016
Sinossi: Qui sul sito Garzanti


                         
La serie: L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome #1
               Scrivere è un mestiere pericoloso #2
 

Notizie sull'autrice:
Alice Basso è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora in una casa editrice. Nel tempo libero finge di avere ancora vent'anni e canta in una band di rock acustico per cui scrive anche i testi delle canzoni. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne.


Silvana Sarca detta Vani è la donna più incredibilmente schiva che mi sia capitato di incontrare durante i miei viaggi tra le pagine. Lei è asociale, sempre arrabbiata con il mondo, irrimediabilmente menefreghista e la persona che assomiglia di più ad un'amica si chiama Morgana ed è appena adolescente. 
Vani ha da poco troncato una relazione amorosa con un figaccione pazzesco in maniera proprio plateale, come solo una Sarca è in grado di fare, perchè come ti fa sentire "un essere orripilante e inutile" lei...nessuno probabilmente. Comunque dicevamo, dopo essere tornata single ma con una saltuaria mansione nel corpo di polizia, la nostra Gostwriter è più in forma che mai, tanto che il Commissario Berganza ha pensato bene di farle frequentare - sotto minaccia - un corso di difesa personale (per sua gioia immensa). 
Ma la fortuna non ha ancora smesso di baciare  la povera donnina, che se la scorsa volta  ha dovuto scrivere un libro sugli angeli,  il perfido editore capo la obbliga a mettersi nei panni di una cuoca. Già, se le avessero amputato l'anulare si sarebbe inalberata di meno.

E così, anche questa volta, Alice Basso ha scritto una storia cum laude , perchè Vani Sarca non è solo una protagonista fantasticamente fuori dagli schemi, è la donna che molte lettrici, in fondo al cuore vorrebbero essere: senza peli sulla lingua e con una capacità espressiva da far invidia ad un professore universitario di letteratura. Uno spasso.
L'originalità sta proprio nello stile dell'autrice, che è un vero fiume in piena: chi ha avuto il piacere di ascoltare qualche sua presentazione si renderà conto di leggere autonomamente il romanzo, ma allo stesso tempo la voce di Alice si presenterà alle sue orecchie e sembrerà che la storia la stia raccontando proprio lei. Peccato che Alice  e Vani abbiano un carattere completamente diverso e a parte essere laureate con il massimo dei voti ed essere due rocchettare pazzesche, la prima è un inno alla gioia mentre la seconda la sosia di Lisbeth Salander.

Perchè questo libro va assolutamente letto? Perchè è un romanzo ricco, con tantissime citazioni e riferimenti alla letteratura di ogni tipo - poi mi ha scomodato Mma Ramotswe dal Botswana, vogliamo parlarne?- , le storie sono coinvolgenti es appassionanti. Sì, ho scritto Le, plurale femminile , perchè da una parte abbiamo la vita della protagonista accompagnata da flash back che ci illuminano sul perchè Vani sia diventata quella che è, e parallelamente incontriamo la vita professionale di Vani, quindi il libro che scriverà, che non porterà nè la sua firma in copertina nè la sua foto in quarta, e un caso da risolvere insieme a Romeo Berganza, il commissario che è un frullato degli investigatori più celebri  dei gialli che lui stesso legge. 

Vani non vi aspetta, sappiatelo, perchè il realtà di conoscervi non gliene frega un fico secco, dovrete essere voi a comprare il libro e sperare di non darle troppo fastidio, perchè non ci impiegherà troppo tempo a mandarvi a quel paese se solo romperete troppo le palle con domande fuori luogo o consigli non richiesti. Vi svelerò un segreto, per piacerle dovreste essere delle adolescenti colte e creative sullo stile di Morgana, oppure degli ottuagenari senza peli sulla lingua come una certa Irma. No, non vi dirò che ruolo ha questa Irma, correte a leggere il libro e facciamola finita.




Mi sono decisa, d'ora in poi sarò semplicemente Baba, la Salvia l'ho usata per condire i plin insieme al marito Burro e l'ho finita. Troppo complicato, troppa gente che mi scriveva "Cara Silvia...", pensando che si trattasse di un refuso. Che poi nella vita mi chiamano quasi tutti così, a parte la mia mamma che quando le faccio girare i ravanelli mi richiama solennemente all'ordine con un solenne: "BARBARA, QUESTA VOLTA L'HAI FATTA GROSSA" . Si ho 33 anni ma per la mia cara genitrice ne avrò sempre cinque o giù di lì. Ok, tutto questo per spiegarvi che non è che sia pazza a cambiare nome come fosse l'acqua del pesce rosso, ma è che mi sono stufata di nomi fittizi - spinta anche dalla Signora Libridinosa dopo l'ennesimo impappinamento al salone del libro -  Ok, adesso che sapete...vi saluto sul serio!!

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14 commenti:

  1. Sono sveglia a quest'ora improbabile e leggo la tua recensione e sorrido. Effettivamente Vani è come la descrivi e io non ho nessun timore o dubbio: la troverò irresistibile e ne sarò pienamente soddisfatta. Indicativamente io e lei ci incontreremo lunedì 6 giugno e ci saluteremo l'8. Perchè il nove ho appuntamento con Cormoran. Binomio perfetto. ;-)
    Buona notte Salvia.
    un saluto da Lea

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    1. Ciao Lea, siamo nottambule io e te :-)
      Uhhh è vero il caro Cormoran strike. Lo saluterò anche io molto puntuale
      Bacioni

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  2. Non avevo dubbi che sarebbe piaciuto! Anche tu sul muretto della Libridinosa ;)

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    1. Ciao Cecilia! Assolutamente. Io sono sul balcone e aspetto. Aliceeeeeeeeeeeee
      Bacio

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  3. Savve! Sono la signora Libridinosa, quella degli impappinamenti (e anche delle figure di merda con Malvaldi!). Giusto per dire: anche io ti cazzio con un "BARBARA..." Quando mi fai girare gli zebedei!
    Per la cronaca, Vani Sarca sono io (ho pure Morgana, che non è adolescente, ma è come se lo fosse perché ha lo stesso carattere di merda!). Sempre per la cronaca: tu non hai un pesce rosso. E, ultima cronaca: Fanculo tu e il Plin!

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    1. Ah ah ah ma tu riesci a farmi ridere pure nei commenti? No non ho un pesce rosso, ma la frase suonava bene. Ps Morgana è un cane anomalo, sappilo.
      I plin te li cucino la prossima volta tranquilla. La salvia l'ho finita ma di pomodori ne ho ancora ah ah ah

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  4. Ho già letto tre recensioni entusiastiche di questo secondo volume e, nonostante rimanga diffidente visto che il primo non mi ha fatta impazzire, ammetto di essere molto tentata..., ma a parte le faccende letterarie, le ultime righe del post mi hanno fatto cadere la mascella: chiedo perdono per il mio stordimento, ma anche io ero convinta che ti chiamassi Silvia!

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    1. Uhhh non ricordò che non ti avesse fatto impazzire, forse ho perso un pezzo. Questo mi è piaciuto ancora di più del primo. Adoro Alice Basso e la sua tremenda protagonista.
      Ah ah ah ecco. Bene allora sono ancora più contenta, perché Salvia è nato con "Salvia & Menta" gli odori letterari di Scribacchiando in Soffitta. Adesso è tempo di cambiamenti!!! Un abbraccio

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  5. Concordo! Splendido e per quanto mi riguarda migliore del precedente!

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  6. Non ti avevo mai chiamato Baba perché pensavo potessero farlo solo i tuoi affetti più stretti (sai, da buona piemontese ho sempre un po' paura di non stare al mio posto :-p), ma ora che l'hai "sdoganato" devo dire che Baba mi piace molto di più di Salvia! Un abbraccio

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    1. Uhhh Nadia!!! Io che Piemontese che non sono, ma sfrutto il suolo pubblico ah ah ah...nessun problema!! Salvia e Menta mi mancano, ma da sola non ha più senso, ha perso l'aroma. Grazie mille comunque per la tua discrezione :-) Baba va benissimo! Un abbraccio a te!

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  7. che bella la nuova veste del blog! Mi piace un sacco (e c'è il tastino post più vecchio che io apprezzo). Passando al libro mi piace la definizione Inno alla gioia, è proprio così. Ho amato tantissimo anche questo secondo libro, Vani è sempre una forza della natura, la storia mi ha coinvolta molto e lo stile è sempre quello, magnifico. L'unico problema adesso è aspettare il terzo

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    1. Ciao Chiara :-) grazie, sono contenta che ti piaccia! So che non ha riscosso moltissimo successo, però mi sento a casa mia e per adesso va bene così!! Inno alla gioia, è la Basso, non avrei potuto definirla diversamente. Un bacio grande

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