Immagini d'inchiostro,

Immagini d'inchiostro #1: "Afterwards - L'uomo che credeva di non avere più tempo"

mercoledì, marzo 25, 2015 Baba Desperate Bookswife 8 Comments

Di tanto in tanto non vi capitano delle coincidente quasi imbarazzanti, o semplicemente incredibili? A me davvero molto spesso e, nonostante tutto, non mi ci sono ancora abituata del tutto. L'ultima giusto la settimana scorsa. Mi trovavo al Mercatino, e ovviamente stavo ficcanasando tra gli scaffali ricolmi di libri. Mi è capitato tra le mani  "L'uomo che credeva di non avere più tempo" di un certo Guillaume Musso, ho telefonato alla Libridinosa e alla fine l'ho riposto sullo scaffale, per gettarmi su altre storie interessanti. Proprio ieri però, ho affittato un film dal mio amico "videotecaro" e cosa mi consiglia? "Afterwards" Subito non ho collegato, poi, dopo aver scoperto che si trattava di una trasposizione cinematografica tratta da un romanzo, ho scrocchiato le dita e mi sono messa a cercare...e alla fine si è accesa la lampadina!!! Adesso non mi resta che presentarvelo.


DAL LIBRO:


Titolo: L'uomo che credeva di non avere più tempo
Autore: Guillaume Musso
Casa Editrice: Sonzogno
Genere: Narrativa straniera
Pagine: 372
Prezzo: 9,90€
Pubblicazione: 2005

Sinossi: qui









...AL FILM


Titolo: Afterwards
Regia: Gilles Bourdos
Genere: Drammatico / Psicologico
Cast: Romain Duris - John Malkovich - Evangeline Lilly
Anno: 2008 (Italia 2015)
Durata: 107 minuti


Trama: qui










Come vi ho scritto prima, non ho letto il romanzo del famoso autore francese, però, per puro caso, ho visto il film, quindi sarà proprio lui il protagonista oggi.

Due bambini che giocano spensieratamente sulla riva di un lago, Kate rimane incastrata e Nathan corre a cercare aiuto, la corsa è frenetica, il cuore batte veloce nel suo petto, l'adrenalina scorre e il colpo arriva dal nulla. Una donna al volante di grossa auto lo investe, lo prende il pieno. Il corpo del gracile bambino viene sobbalzato sul bordo della carreggiata. C'è sangue ovunque, non c'è nulla da fare, il bambino non risponde, la corsa in ospedale...
Anni dopo Nathan vive a New York, è un avvocato cinico, di successo, il suo sguardo è penetrante come una lama tagliente, intimidisce i suoi avversari, ma i suoi occhi nascondono sofferenza e lo fanno maldestramente. Un passato troppo pesante da nascondere e dimenticarlo è impossibile, non si può chiedere così tanto ad un essere umano, così, l'unica strada è quella di buttarsi anima e corpo sul lavoro, l'unico a dare ancora delle soddisfazioni, dato che, anche il matrimonio è naufragato.
Una sera però il dottor Garret si reca nel suo ufficio e cerca di spiegargli il suo compito, alquanto bizzarro e poco credibile, impiegherà davvero molto tempo a convincere Nathan della sua buona fede: lo stimato dottore è in grado di percepire il momento in cui moriranno le persone, una sorta di sensitivo di morte.
Un film duro, cattivo, che fa arrabbiare. Lo si capisce dai primi fotogrammi, pochi attimi per comprendere che i prossimi 107 minuti saranno intensi e il corpo teso, in attesa di una frustata inaspettata. Ci si sente impotenti, privati di ogni capacità, perchè di fronte alla morte o alle malattie terminali, l'impotenza è l'unico sentimento che i "sani" siano in grado di provare. 

Non so se leggerò il libro, per due motivi: primo, ho paura. Se sono stata male per un'ora e mezza, non sono sicura di voler soffrire per tre giorni, ovvero il tempo che impiegherei per leggere il romanzo. Il secondo motivo è che il film mi è piaciuto tantissimo, ho continuato a pensarci per giorni interi, e questo può solo significare che il regista ha compiuto un ottimo lavoro. Poteva cadere nella banalità, nel sentimentalismo, invece non l'ha fatto. Non voglio sapere se si sia attenuto alla trama o meno, questa storia mi piace così!

Curiosità: John Malkovich probabilmente lo conoscono tutti, ma l'attore che interpreta Nathan l'ho adorato in "Tutti pazzi per Rose" , una piccola chicca francese che mi sento di consigliare vivamente. Ovviamente ha anche interpretato il ruolo del protagonista di "Mood Indigo  - La schiuma dei giorni" tratto dal surreale romanzo di Boris Vian.

Trailer:



Alla prossima... Salvia

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8 commenti:

  1. Ho appena letto il tuo parere e visto il trailer. Non conoscevo né il libro, né il film e sono tentatissima di vedere il film. Se come dici tu è fatto bene e fa “soffrire” forse è meglio vedere il film e farsi un'idea prima di buttarsi nella lettura!

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    1. Ciao Clary, esatto...è stato tosto per me. Forse perchè tocca degli argomenti che mi fanno paura da sempre...non so, però wow ha lasciato il segno. Se ti capita...buttati, magari non di sabato sera come ho fatto io!!!!

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  2. A me questo libro è piaciuto molto, ma non sapevo del film! Devo vederlo assolutamente ^_^

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    1. Gaia io non so come sia il libro, ma il film è cattivo, duro, bello. Se per caso li guarderai mi piacerebbe sapere il tuo pensiero, giusto per capire se il regista ha fatto un bel lavoro!!!

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  3. Il libro lo avevo sentito nominare ma non l'ho mai preso troppo in considerazione. Invece il trailer mi ha proprio folgorato! Lo guarderò sicuramente, magari non da sola, per non angosciarmi troppo!!

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    1. Ciao!! Ecco vedi, è capitata anche a me la stessa cosa...libro snobbato, invece il film molto molto bello. Particolare, non il solito film lineare e semplice, ma molto molto bello, il finale poi!!!!!!

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  4. In un mercatino dell’usato ho trovato una ristampa del libro. Ho finito di leggerlo ieri e riponendolo in libreria, come per salutarlo nostalgicamente, ho letto i risvolti di copertina. Ho scoperto così che ne hanno fatto anche un film! E grazie alla tua pagina, ora so il titolo eheh lo andrò a cercare. Comunque il libro non è affatto brutale, lo trovo anzi sensibile. Travolgente si, ma non angosciante. Riflessivo, ma più incoraggiante che il contrario. Al momento la cosa che mi ha sconvolta di più è che la moglie si chiama “Mellory” nel libro... mi chiedo come abbiano potuto rivedere un dettaglio così (e in che modo abbiamo riadattato la battuta di colui che la chiamava “lory”). Sono molto incuriosita! Mi aspetto che abbiamo girato un film “sensazionale”, perché i film lavorano soprattutto sull’impatto visivo... ma assicuro che il libro è stato scritto in modo particolarmente “scenografico”! -^^-

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  5. Ups... non ho modificato il campo nome, ma è Giada :)

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