Salvia

Recensione: "Te lo dico sottovoce" di L. Scali

lunedì, marzo 30, 2015 Baba Desperate Bookswife 8 Comments

Ci siamo!! Finalmente posso scrivere la recensione di "Te lo dico sottovoce", il romanzo d'esordio di Lucrezia, una ragazza che conosco da tempo, e proprio lei, un paio d'anni fa mi disse: "sto scrivendo un libro, chissà, spero di riuscire a concludere e arrivare alla pubblicazione, è il mio sogno!" Eccolo Lucrezia, il tuo sogno si è avverato, ma grazie alla tua determinazione e al tuo non arrenderti di fronte agli ostacoli. Oggi, scrivere un commento, mi regala felicità.












Titolo: Te lo dico sottovoce
Autore: Lucrezia Scali
Casa Editrice: Self Publishing
Pagine: 371 circa
Prezzo: 0,99€
Genere: Romantico
Pubblicazione: 5 marzo 2015

Sinossi: Amazon

L'autrice: Lucrezia Scali è nata nel 1986 a Moncalieri, ma si è trasferita dopo pochi anni nel Capoluogo Piemontese. Ama da sempre gli animali e condivide il suo appartamento proprio con un grosso cagnone. La Facoltà di Veterinaria è stata la scelta giusta. Lucrezia, oltre agli animali, coltiva la passione per la lettura e per la scrittura, infatti dal 2012 è la "mamma" de Il libro che pulsa, un blog letterario. Un suo racconto è stato pubblicato in un'antologia, e "Te lo dico sottovoce" è il suo primo romanzo.


VOTO:
COMMENTO:

Mia è una giovane veterinaria, una donna che non ha ancora abbracciato i trenta, ma il suo passato è costellato da innumerevoli esperienze di vita che la rendono matura e diffidente, sopratutto verso gli affetti e in particolare verso gli uomini.
Uomini, che possono con tanta facilità nuocere a delle creature indifese, come gli animali. Da una mancata cura, fino ad arrivare alla violenza gratuita, quella sfoggiata per divertimento o per denaro, come nel caso dei combattimenti clandestini. 

"Il mio sguardo si posò sulla zona del combattimento, e a fatica trattenni un conato: sangue rappreso, peli e rigurgito di cibo macchiavano il pavimento. Cercai i cani con lo sguardo e cominciai la perlustrazione, sebbene le gambe si fossero fatte troppo deboli. (...) Tre pitbull giacevano a terra agonizzanti, e un altro probabilmente era già morto. Mi avvicinai con cautela e spostai con i piedi i frammenti ripulendo un piccolo spazio dove potermi accovacciare sui calcagni. Posai la mano sul corpo silenzioso per sentire il battito, provai ad aprirgli gli occhi  per scorgere un segnale di vita. Nessuno. Era morto a causa della ferita alla gola."
Altri uomini, quelli che teme Mia, persone in grado di ferire il profondo del cuore, quelli che regalano carezze come fossero caramelle, ma in realtà sono pronti a sferzare frecce velenose che si piantano nelle scapole, senza un perchè, nonostante il viso dell'aggressore continui a sorridere imperterrito.
" "Ma noi non ci siamo promessi niente." La delusione mi trafiggeva. "E che cosa doveva servire, un documento scritto? Non posso crederci, mi hai deluso! Mi sono concessa a te e ti ho dato tutto, ho pensato che fossi la persona giusta per aprirmi di nuovo...credo di meritarmelo un po' di rispetto." Tutto sembrava irreale. Non volevo più delle scuse perchè ormai era tutto chiaro. "Ma perchè voi donne fate sempre così? (...) Ci siamo divertiti no?" " 
Mia proviene da una famiglia molto facoltosa, una di quelle che noi piemontesi potremmo chiamare "una famiglia della Torino Bene", ma nonostante tutto, al contrario della capricciosa sorella Lucy, ha voluto studiare e rendersi indipendente, infrangendo i sogni di sua madre, che avrebbe voluta vederla al fianco di un ricco dirigente in grado di mantenere ogni suo capriccio. Mia però non desiderava una vita del genere, lei è sempre stata una bambina curiosa, assetata di conoscenza, non adatta a pizzi, merletti e galateo, ma più terra a terra, proprio come i suoi nonni paterni, che in fondo l'hanno cresciuta e le hanno trasmesso tutto l'affetto e il sostegno che la madre le ha negato.

Nonostante il suo rigore e la determinazione sul lavoro, in cui crede molto, la fanciulla non è di ghiaccio, e nonostante abbia provato a vaccinarsi contro il fascino maschile, non ne è del tutto immune. Due uomini, quasi contemporaneamente, irrompono nella sua quotidianità: Alberto e Diego. La scelta sembra subito ovvia, e probabilmente, una volta tanto, deve assere stata baciata dalla fortuna.

Un romanzo rosa, che però...non è rosa. Non nego che sentiremo battere il cuore di Mia come un tamburo impazzito, ma c'è di più. Lucrezia ha scritto una storia, nata forse per caso, ma cresciuta con costanza  e sentimento, quest'opera è diventata piano piano il piccolo tesoro dell'autrice, l'ha coccolato, rivisto, riletto, riscritto e tutte le emozioni che ha provato durante questo periodo è riuscita a ritrasmetterle al lettore, che si commuoverà, sorriderà, incrocerà le dita e si arrabbierà anche, in alcuni momenti. Mi sono rispecchiata molto nella protagonista, una ragazza che ha vissuto sulla sua pelle spiacevoli episodi, una persona però molto determinata e combattiva (ecco, in questo la ammiro!), ma sopratutto ama i suoi animali più di se stessa.
Affronta temi attuali e di un certo spessore come la pet-terapy, la malattia infantile, la carenza d'affetto genitoriale, il maltrattamento degli animali (che Lucrezia, proprio come me, ama alla follia), i combattimenti clandestini e altro ancora. Le descrizioni sono forti, travolgono il lettore, proprio come i sentimenti della protagonista, ma scorgiamo anche delicatezza, rispetto verso dolori che purtroppo sono incolmabili. Una scrittura piena, rotonda, un bell'esordio, non c'è che dire.


Cosa ho apprezzato maggiormente:

  • L'autrice comunica con il lettore, e lo fa bene anche! Magari lo stile è ancora un pochino acerbo, come normale che sia, ma le sue descrizioni accurate ci permettono di immaginare perfettamente gli scenari.
  • Come ho scritto prima: non solo romance. Certo, la'more nella vita di Mia è importante, come per la maggior parte delle persone, ma c'è di più. Sentimenti profondi, argomenti difficili da trattare, sopratutto durante un esordio.

Cosa mi è piaciuto meno:

  • Purtroppo piccole cose sparse un po' qua e là, che sommate non mi hanno permesso di dare un voto più alto, come ad esempio, quando incontreremo una donna fuori dall'ospedale. Ero certa che, dato il battibecco, l'avremmo incrociata più avanti, invece io stupidamente l'ho aspettata per niente. 
  • L'epilogo, o quasi, è stato un po' frettoloso rispetto a tutto il preambolo (non posso scrivermi molto altrimenti rischierei di fare danni!!!!!!!!!!!), mi aspettavo che quella vicenda, che ha dato una bella svolta alla storia, fosse un pochino più approfondita, invece è scivolata via, subito.
  • La cover...su questo punto sono combattuta, perchè comunque mi piace, però, in qualche modo, è fuori tema. La storia si svolge quasi interamente a Torino, ma sopratutto d'estate, quindi, questo vialone alberato che richiama la campagna, ma sopratutto la neve...mi ha lasciata un po' perplessa a lettura ultimata.
E voi? lo state leggendo? Cosa ne pensate?

Alla prossima...Salvia

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8 commenti:

  1. Sento molto parlare di questo libro, e seguo il blog di Lucrezia, ma purtroppo non è un genere che fa per me. Io la roba romantica non la digerisco proprio :P (con qualche rarissima eccezione!)

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    1. Ciao Gaia! Grazie per essere passata a trovarmi!! Posso dirti che la cover trae in inganno? Io non leggo romance, non mi piacciono, ma questo ha saputo coinvolgermi, perchè la storia d'amore c'è, ma c'è davvero tanto altro. Con questo non voglio convincerti ehhhh....solo, se ti dovesse capitare, sappi che non è la classica storia d'amore!! Baci!!!!

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  2. Visto l'amore per gli animali e il sogno di quando ero bimba (diventare veterinaria)..mi sono ripromessa di leggere presto il romanzo di Lucrezia!
    baci!

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  3. Risposte
    1. Ciao Maria!! Allora sarò curiosa di scoprire il tuo pensiero!!!

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