#Recensione,
Ecco che un altro libro Buongiorno come state? Io tutto abbastanza bene, insomma nessuna nuova buona nuova e di questi tempi credetemi... è una gran cosa. Oggi vi parlerò di un libro che non conoscevo assolutamente e che ho scoperto per puro caso, cercando autori il cui nome contenesse una "N". Eh...cosa non si fa per le sfide di lettura ah ah ah.
Recensione di Baba #16 - Una specie di scintilla di Elle McNicoll
Il libro
Una specie di scintilla di Elle McNicoll
Editore: Uovo Nero| Pagine: 192| Pubblicazione: 2021| Prezzo 15,00€| Trama:Qui
Genere: narrativa ragazzi 10+
Notizie sull'autrice
Elle McNicoll è una scrittrice scozzese e neurodivergente che vive a Londra. Si è laureata in scrittura creativa e ha lavorato come libraia, barista, blogger e babysitter, il tutto mentre si divertiva a scrivere storie.
Dopo aver completato la sua tesi di laurea sulla scarsa rappresentazione dei bambini neuro-divergenti, si è stancata della mancanza di inclusività nell'editoria e ha scritto lei stessa un libro. Il suo primo romanzo, A Kind of Spark (Una specie di scintilla nell’edizione italiana di uovonero), è stato pubblicato nel giugno 2020 dalla pluri-premiata casa editrice indipendente Knights Of e ha come protagoniste due giovani donne apertamente autistiche.
Dopo la pubblicazione, A Kind Of Spark è diventato in breve tempo il Blackwell’s Children’s Book of the Month e “libro per bambini della settimana" sia del Times che del Sunday Times. Il libro ha vinto il Blue Peter Book Awards 2021, a dicembre ha ottenuto il riconoscimento di Blackwell’s Children’s Book of the Year, è stato nominato per la Carnegie Medal e recentemente è entrato nella longlist del Branford Boase Award.
Il secondo libro di Elle McNicoll è un romanzo sci-fi con due protagonisti neurodivergenti: Mostraci chi sei.
«Sono una scrittrice. Sono un’autrice neurodivergente. Scrivo di tutto e di più, ma scrivo sempre di neurodiversità. Perché tutta la mia infanzia è stata un grande catalogo infinito di libri neurotipici. Libri brillanti. Libri eccitanti. Ma libri in cui i bambini come me venivano nascosti. Nelle occasioni incredibilmente rare in cui un bambino neurodivergente faceva la sua comparsa, di solito era un peso o qualcosa da temere. E mai l’eroe. Ogni bambino merita di vedersi riflesso positivamente nelle storie»
Recensione di Baba
Dunque Addie è una ragazzina di 11 anni, autistica ad alto funzionamento, che vive in un paese non tanto lontano da Edimburgo. Ha due sorelle gemelle più grandi e una delle due ovvero Keedie, autistica, che frequenta l'università. Addie e Keedie hanno un legame speciale proprio perché si somigliano, provano le emozioni in maniera analoga e si sentono fuori posto in un mondo dove dovrebbe esserci unione e non discriminazione. La scuola di Addie un giorno affronta l'argomento delle Streghe messe al rogo anche nel loro paesino, perché diverse, perché non capite, perché considerare strane. Da quel preciso momento la giovane protagonista insieme alla sua nuova amica Audrey decide di dover fare qualcosa, anche se questo significa combattere contro la tremenda professoressa Murphy che proprio non la sopporta e probabilmente la vorrebbe in un'altra scuola. Deve combattere anche con i compagni di classe, che se possono le fanno un dispetto. Insomma un libro per ragazzi scritto bene, adatto a partire a mio avviso dalla quarta/quinta classe della scuola primaria anche se consigliano la lettura a partire dagli 8 anni. Credo sia importante che la lettura oltre ad essere divertente (come può esserlo un libro delle Tea Sisters) debba insegnare qualcosa. Questo romanzo oltre ad essere simpatico, infatti parla dell'amore per i libri, dell'amicizia, di piccoli screzi familiari e del cercare di portare a termine un progetto, affronta il tema della diversità e di quanto possa essere doloroso non sentirsi accettati per ciò che si è. Quanto può fare male venire accusati ingiustamente? Ecco, ad esempio spesso l'autrice si imbatte in questo, oltre alla mancanza di accettazione c'è una sorta di colpevolizzazione. Insomma è risaputo che ciò che non conosciamo spesso ci spaventa, quindi si attacca per difendersi dall'ignoto. È giustificabile? No, anche se si tratta di bambini,sono proprio le basi che vanno tracciate per far sì che da grandi capiscano l'importanza del rispetto.
Altro aspetto che mi ha colpita è la mancanza di preparazione da parte degli insegnanti e delle strutture: si fanno tanti discorsi sull'inclusione ma poi chi deve lavorare con i bambini è davvero preparato? Esistono ancora professori che escludono invece di creare un insieme fatto di tante diversità? Si parla di normalità ma cosa è normale? È normale che una compagna di classe di mia figlia a nove anni si metta i top di pizzo che le coprono giusto le "tette" e abbia i capelli colorati? Si, probabilmente sì. Allora deve essere normale che un altro bambino esca in pigiama. O che un bambino decida che lui non mette le scarpe e usa i pattini per andare ovunque. Questi sono esempi stupidi ma se ci pensate alcuni atteggiamenti un po' sopra le righe sono giustificati e visti "fighi" altri invece giudicati come "sfigati" o "strani". Ma soprattutto, vi siete mai chiesti dove siano gli autistici adulti?
Leggete questo libro, non è un capolavoro ma è toccante.
Ps c'è una cosa che mi ha tremendamente infastidita: l'uso della parola "autostimolazione". Spesso i bambini autistici hanno dei comportamenti o degli atteggiamenti che usano per combattere la noia o lo stress. Ad esempio muovere le parti del corpo sempre nello stesso modo per più tempo o battere un oggetto sul tavolo in maniera sequenziale, insomma cose così. L'autrice ripeterà questa parola tante, tante volte nel libro e vi assicuro che dopo un po' da lettore è stato noioso. Ma probabilmente non esiste una parola analoga per descrivere quell'azione lì. Detto questo... consigliate il libro ai vostri amici bambini! Spero lo apprezzeranno.
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