#Nadia,
Keep Calm and Read Nadia #96 - Bolle di Sapone di Marco Malvaldi
Carissimi lettori, dopo la pausa dettata dalle vacanze goderecce Nadia è tornata alla grande. Col Malvaldi, mica bruscolini...
Buongiorno lettrici e lettori!
Come state? Avete ancora i benefici delle vacanze o, come me, siete già di nuovo stufi di lavorare? Meno male che ci sono i libri che riescono a distrarci dal tran tran quotidiano! Oggi voglio raccontarvi di un romanzo appena uscito, uno di quelli che aspetto sempre con trepidazione perché è scritto da uno dei miei autori-coccola, quelli che acquisti a scatola chiusa perché tanto sai che non ti deluderanno. Sto parlando di Bolle di sapone, di Marco Malvaldi.
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Finalmente, dopo qualche anno, qualche autoconclusivo e un altro giallo con protagonista Pellegrino Artusi dopo Odore di chiuso, il Malvaldi torna a Pineta dagli amati vecchietti del Bar Lume, e lo fa con un romanzo ambientato in tempi di lockdown. Sì, perché siamo nel 2020, anche a Pineta è arrivato il Covid e inoltre nonno Ampelio è in ospedale con un femore rotto. Alice è rimasta bloccata in Calabria, dove era andata per un corso di aggiornamento; Massimo e Tiziana devono ingegnarsi trovando soluzioni da asporto per impedire che il bar fallisca a causa della prolungata chiusura forzata e i nostri vecchietti rischiano seriamente la depressione, non potendo più vedersi tutti i giorni per giocare a carte e a chi spara la corbelleria più grossa.
Meno male che arriva un caso su cui indagare: proprio in Calabria, vicino a dove si trova Alice, si sono verificati un omicidio e una morte sospetta. Geneticamente incapaci di farsi i fatti propri, i vecchietti emergono dalla letargia e si mettono in testa di aiutare Alice a risolvere il caso…
Ho divorato questo romanzo come se fosse un bicchiere della mia amata acqua frizzante, uno dei pochi guilty pleasure che mi sono rimasti. Malvaldi fotografa benissimo il clima psicologico presente in Italia l’anno scorso, durante quei mesi assurdi e quasi distopici in cui non avremmo mai pensato ci saremmo trovati. Il senso di isolamento, lo sfogo in cucina per molte persone che si sono trovate forzatamente chiuse in casa senza far nulla, l’impotenza di medici e infermieri non solo di fronte al Covid, ma anche alla burocrazia e alla politica in ospedale, le enormi difficoltà in cui si sono trovati baristi e ristoratori nel mantenere in piedi la propria attività, costretti a inventarsi nuove formulazioni per l’asporto e nuove ricette per ingolosire il cliente annoiato.
Anche la parte gialla è frizzantina al punto giusto, con un colpo di scena a mio parere perfettamente studiato, anche se questa volta più di altre, giustamente, la vita dei protagonisti la fa da padrona, con una notizia che presumibilmente allungherà ancora la serie.
In conclusione, una piacevole conferma per tutti coloro che amano Malvaldi; a chi ancora non lo conosce suggerisco di cominciare assolutamente dalla serie del Bar Lume, e quindi da La briscola in cinque.
Ciao, adoro questa serie e non vedo l'ora di leggere anche questo romanzo, che si preannuncia come una lettura davvero interessante :-)
RispondiEliminaSiiii, è proprio carino e questa volta il giallo non è neanche troppo impegnativo da seguire!
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