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Lettori Intorno al Mondo #3 -Sud America - Brasile

giovedì, giugno 17, 2021 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

LIBRO DAL QUALE HO PRESO ISPIRAZIONE PER QUESTA RUBRICA: IL SOLE IN TESTA di GEOVANI MARTINS - MONDADORI- 122 PAGINE

Buongiorno lettrici e lettori! Torniamo nuovamente con la rubrica dedicata a quelle letture che ci permettono anche di sognare, prendere virtualmente una valigia e partire per una terra magari lontana. A giugno le mie compagne e io abbiamo deciso di volare in America Latina, Nadia ci ha portato in Argentina (potete leggere il suo post Cliccando QUI), Marina si è spinta fino in Bolivia QUI e Viviana ha organizzato una visita all'interno della foresta Amazzonica grazie al caro Sepulveda QUI

Solitamente io decido di organizzare un viaggetto in stile "Travel Agency" per una presunta coppia di persone che desidera andare a vedere quel posto lì. Il libro al quale mi sono ispirata è totalmente ambientato all'interno di Rocinha, la più grande Favela di Rio, e così ho deciso che per questo mese il mio post sarà differente. Spero vi piacerà ugualmente. 

Rocinha dall'alto


CHE COS'È UNA FAVELA IN POCHE FRASI:
"Favelas" è il termine portoghese con cui si indicano le baraccopoli (o slum) brasiliane. Per la precisione, la favela  è una pianta che cresce nel semiarido sertão brasiliano, una regione che abbraccia molti stati del nordest del Brasile. Nascono quando i rifugiati o gli ex soldati della guerra di Canudos, 1895-96, a Bahia, occuparono un terreno libero a ridosso della montagna a Rio de Janeiro. Quando la guerra finì il governo smise di pagare gli ex soldati che non avevano di che sopravvivere, nemmeno le case. Con il passare degli anni la situazione mutò, gli ex schiavi liberati presero il posto degli ex soldati e si creò un gruppo etnico.  A quei tempi il posto era strategico dal punto di vista geografico, poichè le abitazioni erano situate accanto alle zone ricche, ed è proprio presso le famiglie facoltose che gli abitanti delle favelas trovavano impiego. 
Oggi, solo a Rio si contano 1019 favelas. 

FAVELA ROCINHA, situata a Sud della città alle pendici della montagna Dois Irmaos vicino ai quartieri di Gavea e Leblon, è considerata la più estesa baraccopoli del Sud America, ci vivono più o meno 250 mila persone.
La favela di Rocinha è nata dopo il 1930 attorno ad un insediamento abitato da immigrati italiani e del Brasile del Nordest. All'inizio, come si immagina, c'erano poche baracche costruite con materiali di fortuna e man mano si è allargata, utilizzando anche mattoni ed eternit (immaginate lo stato di salute...). Il sistema fognario è pressoché inesistente, l'acqua potabile manca e gli allacciamenti, spesso abusivi, sono arrivati in seguito. Oggi ci sono anche attività commerciali. Insomma una città nella metropoli. 
Purtroppo questo luogo è terreno fertile per i narcotrafficanti e le guerre tra bande ci sono da sempre. Con i mondiali di calcio e i giochi olimpici, dopo un periodi di relativa tregua, hanno ricominciato ad esserci scontri violenti tra forze dell'ordine e malavitosi. 

Mi rendo conto che le informazioni contenute in questo post siano davvero quasi ridicole, è un argomento complesso e vasto, parlare di Rocinha in poche righe è assurdo, ma credo possa essere uno spunto per chi volesse approfondire l'argomento. 

Un vicolo di Rocinha - fonte Qui

PERCHÈ visitare una Favela? 
Giusta domanda, anche perché non è mica un safari umano! PARLIAMOCI CHIARO, purtroppo spesso accade che si decida di andare a visitare un luogo degradato per poter sbarrare gli occhi e crocettare sull'agenda favela... x fatto. Se mi permettete credo che ognuno sia libero di fare le scelte che crede fino a quando non se ne offendono altre, di persone. Credo che visitare un luogo povero con una macchina fotografica al collo e guardare gli abitanti con gli occhi della pena sia tremendo. Ricorderò sempre il mio viaggio in Mozambico, eravamo in 20 su di un camion e ci siamo fermati in una stradina nel nulla, peccato che quello che credevamo fosse uno spiazzo era una sorta di cortile di una capanna dalla quale è uscita una famiglia con tanti, tanti bambini, evidentemente denutriti. Erano quasi le 14 e i miei compagni avevano fame, non ne hanno voluto sapere di andare via e hanno tirato giù il tavolo sbranando panini come se non vedessero cibo dal mese scorso. Io gli occhi di quella famiglia non li scorderò mai. Non sono voluta scendere dal camion perchè mi sentivo una cacca: eravamo nei pressi di una abitazione, non abbiamo chiesto il permesso e nemmeno alcuni miei compagni hanno voluto dividere il cibo. La scusa era: come pensi si sentano se facciamo loro carità. Oppure: il panino che mangiano oggi non li salverà domani. Io non ho mangiato e la mia razione ho chiesto alla madre se avesse voluto condividerla con me. Ho chiesto scusa a mio modo e sono risalita sul furgone. Non ho rivolto la parola ad alcuni miei compagni di viaggio per un bel pezzo. Cosa costava chiedere scusa per l'intrusione e andare un po' più in là? Stendiamo un velo. 
Diverso è se si vuole condividere, se si è in grado di entrare in punta di piedi togliendosi dalla faccia quella faccia che commisera, che ci fa sentire dei gran fighi (ma de che...). Scusate ma alcune cose mi fanno un po' arrabbiare. Dunque, dicevo, se uno si toglie dalla faccia quell'espressione lì, se uno decide di visitare una favela accompagnati da una guida locale, magari appoggiata ad una Onlus, in modo che i nostri soldi servano a qualcosa...allora magari è diverso. Perchè tutto dipende da COME una persona agisce. 
Visitare una Favela può essere istruttivo, per comprendere come le persone vivono, per capire una cultura, vedere con i propri occhi le poche possibilità che gli abitanti hanno di uscire da una situazione. 

Forse visitare una Favela può servire per togliersi di dosso il pregiudizio, perché non necessariamente Rocinha=malavita=crimine=disperazione. Grazie a numerosi associazioni che operano sul territorio la visita può diventare un atto di solidarietà, anche perché più visite ci sono e più ragazzi possono fare da guida, quindi lavorare. 

Prima di leggere la raccolta di racconti scritta da Geovani Martins non ne sapevo proprio nulla: ero a conoscenza dell'esistenza di questi luoghi, poveri e degradati, ma poco di più. È proprio vero che grazie ai libri non si smette mai di imparare e quindi non posso non ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a ideare questa rubrica che mi permette di cercare, quindi imparare. 

Le poche informazioni che ho inserito le ho cercate online. Le fonti sono: Wainomi, Il sorriso dei bambini, La world citizen, Mente in viaggio, Viaggio nel mondo, Dentro Rio de Janiero, Wikipedia

La prossima settimana non perdete il post di Daniela sul suo blog Un libro per amico! Chissà dove ci porterà...

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2 commenti:

  1. Complimenti Baba, un post davvero interessante e istruttivo, sono d'accordo su tutto.

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  2. Amici là fuori, ecco una persona che conosco potete avere una discussione privata tangibile e far risistemare la vostra vita amorosa. Quella persona è il sempre affidabile dottor Egwali, un incantatore che ha usato il suo incantesimo per cambiare la vita di così tanti che conosco oggi. Lo chiami semplicemente incantesimo d'amore, ricerca di carriera, problemi di salute, in ogni caso, purificazioni che è in tempo per occuparsi di te senza esitazione. Il mio caso era piuttosto brutto prima del mio incontro con lui, e il resto era storia. Puoi contattarlo tramite uno di questi mezzi
    WhatsApp/Viber +2348122948392
    Mail: dregwalispellbinder@gmail.com
    Fai una sessione privata con lui e sii di nuovo felice.
    Ti auguro il meglio !!

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