GDL - LA canzone di Achille - terza tappa + recensione
Carissimi, eccoci giunti alla Tappa Finale! Ancora una volta mi sento di dire...il tempo è volato.
Descrizione:
Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d'armi - due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride.
Informazioni:____________________________________
Titolo: La canzone di Achille
Autrice: Madeline Miller
Casa Editrice: Marsilio
Pagine: 382
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-------------------------------ATTENZIONE SPOILER-------------------------
Da dove cominciare cari lettori? In questo momento sono molto combattuta perchè dovrei parlare esclusivamente della terza parte letta, ma allo stesso momento sono giunta all'epilogo, quindi ho davanti agli occhi il quadro complessivo.
Se devo sviscerare il mio pensiero esclusivamente delle ultime 140 pagine circa vi dico che...che è tutto decisamente migliorato rispetto all'inizio: le impressioni iniziali erano pessime, avrei bocciato tutto a parte lo stile dell'autrice. Poi fortunatamente siamo partiti per Troia e abbiamo iniziato a combattere, Achille è diventato un guerriero a tutti gli effetti e noi scopriamo un Patroclo decisamente umano, sensibile e buono. Dal punto di vista "romanzesco" ho apprezzato l'amicizia del narratore protagonista con Briseide, mi è piaciuta la loro complicità, la sua delicatezza nel rifiutare la sua proposta d'amore senza calpestare la profonda amicizia reciproca. Mi è piaciuta le devozione di Patroclo verso Achille senza però lasciarsi trascinare nell'oblio: non perde mai il senso di giustizia. Ho apprezzato la lealtà e la sincerità di Achille nei confronti del suo compagno, il suo amarlo incondizionatamente, il suo essergli fedele (parlo del periodo nei pressi di Troia) nonostante la sua avvenenza. Che amore travolgente il loro! Che storia pazzesca! Wow sono senza parole.
ECCO, TUTTO QUESTO SE FOSSE UN ROMANZO QUALSIASI, SE I PERSONAGGI FOSSERO IGNOTI, SE NON SI TRATTASSE DI ACHILLE. Perché niente, io ho in mente questi versi iniziali,
perché io sono cresciuta con un padre fissato con Omero, sono cresciuta con una madre che tutte le volte che ci mettevamo in macchina apriva l'Iliade e iniziava a leggere la prosa a voce alta, e così, tra un De Andrè in trentatré giri un Omero tipo Audiolibro narrato da mamma Bandoli io son cresciuta così. E lo so che questa non è l'Iliade, lo so che l'autrice ha voluto raccontare una storia diversa, lo so che sta scritto nella trama, ma nulla, io non pensavo arrivasse a tanto. Sappiamo tutti che ci sono diversi diverbi a riguardo, sappiamo che l'amicizia tra Achille e Patroclo è sempre stata discussa, non trovo però giusto aver sminuito il rapporto tra Briseide e Achille: Omero fece chiaramente intendere che il Pelide provava dei sentimenti ben precisi, definisce Briseide quasi come sua sposa, anche se presa con le armi. Perchè la necessità trasformare Achille in questo modo? Qualcuno lo ha definito più umano. A me sembra diverso da quello che ho sempre pensato, ma non perché la Miller scriva che è innamorato pazzamente di Patrocolo, ma perché quando sua madre lo ha nascosto in un gineceo era vestito da ballerina e si butta tra le braccia di Patrocolo definendolo suo marito. Perché l'autrice scrive che Teti lo ha obbligato ad avere un rapporto sessuale con una donna, perché Patroclo, dato che è sensibile e buono, sembra una massaia che aspetta il marito dopo il lavoro, gli manca il grembiulino inamidato e abbiamo definito il quadretto. Nonostante tutto, quello che più ho apprezzato è proprio quest'ultimo personaggio, colui che narra e ci porta davanti alle mura di Troia, perchè nonostante secondo me sia un po' eccessivo, alla fine si dimostra il migliore. Ci racconta il suo punto di vista e in qualche modo il lettore soffre e gioisce con lui, vive con lui, combatte con lui, muore con lui.
Per concludere scrivo che mi dispiace, se l'autrice avesse preso qualunque altro personaggio davvero sconosciuto e ci avesse costruito sopra una storia del genere la avrei apprezzata maggiormente e sicuramente mi sarebbe piaciuta, io tutto questo invece non l'ho interiorizzato per niente. Ma perché? Per quale motivo costruire un romanzo rosa con questi personaggi qui? Il fatto non è di chi sia innamorato Achille, il fatto è che per metà libro Patrocolo pensa solo al corpo di Achille come se fosse l'unica sua ragione di vita e Achille sembra etereo, senza spina dorsale e poi, ad un certo punto diventa un uomo sanguinario che torna tutte le sere alla sua tenda a farsi pulire il sangue dal suo compagno e Patroclo è diventato l'uomo saggio e giusto. Cosa non ho capito? Cosa non mi è arrivato? Perché è ovvio (almeno per me) che io faccia il paragone con quello che so, o almeno il mio cervello lo fa.
Come ho scritto all'inizio, se i protagonisti fossero stati altri, oppure se le carte non fossero state cambiate così tanto sarebbe stata una storia bellissima. L'autrice ha uno stile coinvolgente e indubbiamente sa tenere viva l'attenzione. Lei è una mega professoressa universitaria che ha deciso di scrivere un romanzo sulla storia d'amore tra il capo dei mirmidoni e il suo compagno. Forse lo ha fatto per avvicinare le persone alla mitologia e ai poemi omerici. Ci ha messo dieci anni a costruire tutto questo e ne è uscita sicuramente un storia interessante. Io però non l'ho capita. Non mi è arrivata. Probabilmente non ero pronta a leggere una storia diversa da quella che ho sempre immaginato io. So di essere decisamente impopolare, ma come dico sempre...la lettura è soggettiva, il mio è un parere personale di gradimento e in nessun modo metto in dubbio la bravura dell'autrice: ha incantato il mondo intero a parte me, quindi di cosa stiamo parlando!
Giovedì 12 novembre: iscrizioni
Mercoledì 25 novembre: discussione prima parte sul blog "Un Libro per amico" fino al capitolo 11 compreso, ovvero fino a pagina 122.
Mercoledì 2 dicembre: discussione seconda parte sul blog "Ombre di carta" fino al capitolo 22 compreso, ovvero fino a pagina 246.
Mercoledì 9 dicembre: discussione terza parte sul blog "Desperate Bookswife" da pagina 247 - inizio capitolo 23- fino alla fine del libro.
Questa è la parte del libro che mi è piaciuta di più, finalmente si arriva all'azione e Patroclo esce dall'ombra di Achille, pur rimanendo un protagonista per me, nel complesso, poco incisivo.
RispondiEliminaIl punto di forza di tutto il romanzo è sicuramente lo stile di scrittura dell'autrice, capace di trascinare nella storia e far scivolare le pagine senza rendersene conto. Io ho già letto Circe e sinceramente l'ho preferito a questo titolo, lì si riesce a entrare nell'anima della protagonista e a empatizzare quasi totalmente con essa, cosa che qui è mancata.
Ciao Federica, purtroppo, come ho scritto, mi sono mancate un po' di cose e le scelte narrative non le ho capite, leggerò Circe, tutti dicono sia molto meglio di questo.
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