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Recensione - Il tredicesimo dono di Joanne Huist Smith

mercoledì, gennaio 03, 2018 Baba Desperate Bookswife 6 Comments

Il libro
Il tredicesimo dono di Joanne Huist Smith
Editore:Garzanti| Pagine: 166| Pubblicazione: 2014 | Prezzo 14,90€| Trama Qui
Genere: narrativa contemporanea
Notizie sull'autrice
Joanne Huist Smith è nata a Dayton, in Ohio. Dopo essersi laureata presso la Wright State University, lavora come reporter per il «Dayton Daily News». Ha tre figli. Il tredicesimo dono è il suo primo libro.
Recensione 



Questa è la storia vera di Joanne, una donna che conosce il significato di rimanere vedova prematuramente. Una giovane Signora con tre figli grandi, ma non abbastanza da potersi rifugiare solitariamente nel dolore e nell'apatia. Joanne aveva accanto l'uomo della sua vita, colui che avrebbe cercato di sostenere la famiglia, l'uomo legato alle tradizioni, il marito che sapeva farla ridere, il padre affettuoso, insomma l'Amore, quello con la A maiuscola. Poi una malattia, forse una leggerezza e la morte improvvisa, sdraiato nel letto ad acqua di casa, in un giorno qualunque di fine estate.
Da quel momento il disastro: Joanne non è in grado di andare avanti, così la sua famiglia è allo sbando. Ma la figlia più piccola, di soli dieci anni, ha la speranza che qualcosa cambi, mancano pochi giorni a Natale e lei ha voglia comunque di non dimenticare la festa più bella dell'anno. Ha voglia di regali, di addobbi, di sorrisi e di famiglia, almeno quella che le resta.
Poi un giorno, un dono inatteso viene lasciato davanti alla porta di casa, una stella di Natale accompagnata da un bigliettino anonimo, firmato: "I vostri veri amici". Il mistero aleggia e di giorno in giorno i regali vengono sempre lasciati in maniera anonima, di nascosto, perchè i benefattori non vogliono farsi scoprire. Perchè chi fa veramente del bene non ama la pubblicità, lo fa per gli altri e per stare meglio con la propria anima, non per ricevere applausi.
Avevo altissime aspettative, mi era stato descritto come un libro meraviglioso, così ho pensato che avendo subito anche io una perdita, leggerlo vicino a Natale mi avrebbe aiutata. Non è stato così.
Innanzi tutto so di essere una voce fuori dal coro, spesso passo per cinica, pazienza.
Innanzi tutto non ho apprezzato il carattere  di Joanne, che si è dimostrata non comprensiva verso i suoi figli, per un bel pezzo almeno! A lei è morto il marito, ma i suoi figli sono rimasti orfani di padre, in un momento in cui facevano moltissimo con lui e avevano ancora tanto da imparare. Ho avuto l'impressione che per tanto tempo lei si sentisse l'unica vittima e l'unica ad avere il diritto di soffrire. L'avrei presa a schiaffi (e mi scuso con lei, visto che quanto scrive è successo veramente).
Poi arrivano i doni, i benefattori, gli amici veri a tingere di rosso il Natale e la storia ha preso una piaga diversa, che poi è l'anima del romanzo. Se penso che a questa famiglia è capitato davvero...beh è meraviglioso. Scoprire di poter contare su qualcuno in un momento difficile regala sicurezze, fa sentire le persone meno sole e sopratutto protette.
Cosa mi ha dato questo libro?
 Mi ha rattristato, perchè un lutto del genere non può che lasciare un vuoto incolmabile, anche ad un semplice lettore. Mi ha fatto male, perchè ovviamente ho pensato alla mia di esperienza (anche se diversa). Mi ha fatto riflettere per l'ennesima volta sul fatto che, ci piaccia o meno, la vita continua con o senza di noi, c'è chi lascia un vuoto incolmabile e chi più piccino, ma il Natale sempre ci sarà, come l'inizio della scuola, il primo giorno di lavoro e così via. Il bello di questo libro è invece la spontaneità e la bravura dell'autrice, che ha messo nero su bianco le sue paure, si è denudata davanti ai suoi lettori, pronti a giudicarla o a sostenerla. Ha avuto il coraggio di riprendere la propria vita in mano, andando avanti, nonostante l'inizio scivoloso e ha fatto in modo che i suoi figli avessero il Natale che meritavano e tutti i Natale successivi. C'è chi vive nei ricordi, chi invece va avanti, leccandosi le ferite e cercando la luce anche dove non si scorge.
Piacevole lettura, che però non mi ha fatto innamorare, pazienza.


Punti forti

- Lo stile dell'autrice, diretto, pulito e commovente, senza essere svenevole. Ho anche apprezzato la sua schiettezza e sopratutto l'aver saputo ammettere i propri errori, ai quali ha rimediato in tempo.
- I Veri Amici. Di quelli ce ne vorrebbero a bizzeffe, invece spesso scarseggiano, o al contrario ci sono lupi travestiti da agnelli, che nel momento del bisogno ti prendono a calci nel sedere. 
- E' una storia vera. 
- La cover è magnifica, ma che ve lo dico a fare, voi lo sapete quanto io mi faccia influenzare!!
Punti deboli
-Che cosa non ho amato? A parte il non aver apprezzato la protagonista, nonché autrice, all'inizio della storia, - ma questo non per forza deve essere una caratteristica negativa -  mi aspettavo di più. E' stato bello, piacevole, triste, commovente, insomma tante belle cose, ma non è scattata la molla. Non sarà uno di quei libri del cuore, l'ho letto sul Kobo ma non mi viene voglia di comprarlo cartaceo, come è successo con la Marconero (che infatti ho acquistato anche in versione cartacea dopo averlo letto). Ci sono quei libri che ti colpiscono al cuore e altri che rimangono lì, con la desinenza -ino a contraddistinguerli. Ma si sa, io sono un po' "cuore di pietra". 

  

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6 commenti:

  1. Ecco, io tendo a tenermi piuttosto lontana da queste storie... ti dico solo che con ps: I love you non sono andata oltre il terzo capitolo. Mi sa che questo continuo a evitarlo socia! Un abbraccio!

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    1. Ciao Socia :-) ecco vedi? Allora si, probabilmente non siamo fatte per questo tipo di storie, oppure ci scatta la scintilla con altro, vai un po’ a capire. Considerando che ti devo far leggere un mucchio di libri... questo non te lo consiglio ah ah ah bacio

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  2. Non penso che tu sia "cuore di pietra", perchè anche con me non è scattata la molla! è una storia carina, è vero... ma niente di più. E poi io penso che ognuno viva e gestisca il dolore a suo modo, è giusto così! :)

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    1. Ciao Lara! Quanto hai ragione. Il dolore ognuno lo vive e gestisce a modo proprio. Vedi, la pensiamo in maniera simile: libro piacevole, stop. A presto e grazie per essere passata a trovarmi!

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  3. Non sei l'unica a pensarla così la protagonista è odiosa e poi e mai possibile che nessuno si domandi da dove vengono sti regali? Ma poi anche i figli sono insopportabili all'inizio e poi puff cambiano così? Insomma è un nì

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