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Recensione - Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey - Shaffer e Barrows

sabato, gennaio 06, 2018 Baba Desperate Bookswife 4 Comments

Il libro
Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey di M.A. Shaffer e A. Barrows
Editore: Astoria| Pagine: 304| Pubblicazione: 2017 | Prezzo 17,00€| Trama Qui
Genere: narrativa straniera, romanzo epistolare
Notizie sulle autrici
Mary Ann Shaffer e Annie Barrows
Mary Ann Shaffer, nata nel 1934 in West Virginia, è stata libraia, bibliotecaria ed editor di una casa editrice. Ma il suo sogno era quello di scrivere un libro. Cominciò a interessarsi a Guernsey alla fine degli anni settanta, quando rimase bloccata a lungo nell’aeroporto dell’isola a causa di una densissima nebbia. Quando, anni dopo, spinta dal Club del libro di cui faceva parte, finalmente si decise a scrivere un romanzo, Guernsey le tornò subito alla mente. Purtroppo, mentre lo stava terminando, si ammalò gravemente e chiese alla nipote, Annie Barrows, di aiutarla. Shaffer morì nel 2008, poco prima dell’uscita del libro, ma sapendo che sarebbe stato pubblicato in altri dieci Paesi (che poi diventarono 37).
Annie Barrows è autrice di libri per bambini, in particolare della serie Ivy and Bean.
Recensione 

C'è un'isola, che sembra abbandonata dal tempo e si chiama Guernsey. Si trova tra la Francia e l'Inghilterra, oggi sicuramente è una meta turistica gettonata, ma durante l'occupazione nazista, all'epoca della seconda guerra mondiale, la vita non era per nulla facile e le notizie non arrivavano mai. Gli abitanti non sapevano mai di che morte sarebbero dovuti morire, insomma un limbo tremendo. Proprio in questo posto dimenticato da Dio abita Dawsey Adams, colui che insieme ad altri strani personaggi fonda il Club del Libro e della torta di bucce di patata. Quest'uomo inizia una fitta corrispondenza con una giornalista londinese famosa, ovvero Juliet Ashton, una giovane aspirante autrice in cerca di una storia da raccontare. I due, nonostante non si siano mai incontrati personalmente, iniziano a conoscersi perchè Dawsey ha acquistato un libro precedentemente posseduto da Juliet, così si mette in contatto con lei per chiederle informazioni e chiacchierare riguardo ai libri e autori.
Premetto che adoro i romanzi epistolari, purtroppo non ne ho letti moltissimi e nemmeno tutti degni, ma è un tipo di narrazione che mi aggrada e mi mette ad agio, riesco ad empatizzare bene con i personaggi e riesco a percepire dettagli e sensazioni che spesso lascio scappare leggendo romanzi "tradizionali".
La signorina Juliet non è propriamente una simpatia, particolarmente incline alla lamentela, crea ad altri e a se stessa mille complicazioni. Però è una persona di cuore, indubbiamente onesta e di parola (ma si sa, durante il secolo scorso c'erano altri ideali e si dava più importanza all'onore e al rispetto, adesso ci sono i social e tutto il resto è noia). Il suo rapporto con l'amico intimo, nonché editore è fantastico, i loro botta e risposta sono spassosi, e tutto l'insieme è ben riuscito.
Mi piace questa corrispondenza, sono scivolata tra le parole dimenticandomi di vivere in un'altra epoca, dove si sa tutto, quasi prima che accada. Mi sono piaciuti gli intrighi, che vengono fuori un poco alla volta, come anche l'idea del club, nato per sbaglio, per salvare la pelle. Mi piace pensare che la lettura salvi la vita, in fondo il mio motto, rubato ad Allen è: "leggo per legittima difesa". Nel libro si incontrano tanti personaggi e ho apprezzato il carattere di ognuno, ma sopratutto che qualcuno, leggendo il libro giusto, sia riuscito ad amare quelli che per alcuni sono solo dei fogli che prendono polvere, buoni ad accendere il camino. Non tutti i romanzi che parlano di libri mi piacciono, anzi, spesso accade il contrario, mentre in questo caso è stato diverso, delicato, sottile. L'ironia poi è pungente e alcuni personaggi sono delle macchiette, ma tutti i libri che ho letto pubblicati da Astoria si contraddistinguono per l'eleganza e lo stile pacato e molto, passatemi il termine, british. Non posso che consigliarlo, anche se deve piacere il genere, molto particolare e non tanto battuto, del romanzo epistolare.
Come sempre un elogio va alla copertina, magnifica.


Punti forti
- I personaggi sono molto, molto ben studiati, le due autrici hanno tirato fuori un libro piacevole, ma hanno anche aperto una finestra su di un mondo quasi dimenticato durante una guerra indimenticabile.
- L'idea del club del libro come salva vita. Ero già soddisfatta all'inizio, quando veniva spiegata la motivazione del nome e il perchè riguardo alla sua nascita. 
                         

  

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4 commenti:

  1. Aspettavo questa recensione da quando ho visto che avevi il libro in lettura. Io adoro la Astoria, comprerei qualsiasi cosa del loro catalogo (specialmente se costassero un po' meno...) e questo libro mi incuriosiva molto. I romanzi epistolari mi piacciono tantissimo e ce ne sono pochi in giro. La tua opinione positiva mi invoglia ancora di più a metterlo in wish list.

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    1. Ciao Beth! A me è piaciuto molto, però credo che sia un libro di nicchia. Purtroppo i romanzi epistolari non sono conosciutissimi e non piacciono a tutti. Ma credo che già il fatto che ti piaccia il genere sia positivo! Leggilo :-) e fammi sapere. Un abbraccio

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  2. Non so, non amo i romanzi epistolari, come sai preferisco le lunghe descrizioni quindi non riesco a capire se questo libro possa essere adatto a me. Però lo comprerei per cover e titolo! hihihihihihi

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    1. Ciao Sister! non so se farebbe per te, appunto, tu ami libri "ciccioni" e pieni di descrizioni accurate nei dettagli. Però guarda che cover e titolo sono già ottimi motivi!

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