Garzanti,

Le Pillole di Ste #2: Altra grande delusione...questa volta un brutto giallo

mercoledì, aprile 08, 2015 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


Eccoci! Come state? Le letture del nostro amico ligure vanno un po' a rilento a causa di una trasferta lavorativa, ma come potete notare non ci ha abbandonato del tutto. Accontentiamo del poco che scrive!!



Titolo: Dove il sole non sorge mai
Autore: Giorgio Scerbanenco
Casa Editrice: Garzanti
Genere: Giallo
Pagine: 194
Prezzo: 9,90€

Sinossi: Link Amazon











COMMENTO DI STE:


Visto che questa mattina non si riesce proprio a dormire ma non per colpa di vicini rumorosi ma solo perchè ho l'orario biologico un po' sballato in questo periodo, almeno sono riuscito a finire il libro di Giorgio Scerbanenco "Dove il sole non sorge mai" (ieri l'eclissi e oggi nuvoloso.....l'ha letto anche il meteo???). Libretto piccolo e in teoria veloce ma in realtà un bel mattoncino più che altro perchè la storia proprio non ha ritmo e non decolla mai. Proprio noioso. La Sinistalqui è una contessina friulana di 15 anni che rimane orfana di entrambi i genitori; viene affidata alle cure di sua nonna materna che vive a Genova e che pratica il più antico mestiere del mondo. La ragazzina disgustata dall'allegra parente fugge a Roma dal suo adolescente e romantico amore: Tonio Karr,figlio di un'importante famiglia di editori di chiara origine tedesca. Giovane e sprovveduta si affida,per raggiungere la Capitale,a tre ricchi e annoiati figli di papà che per passare il tempo compiono rapine e delitti vari.Viene coinvolta così nel furto di 4 milioni di Lire (siamo nel 1971) e viene accusata di complicità con i suddetti amici.
Finisce prima in riformatorio e poi in una grigia casa di correzione per minori come prevedeva il Codice Penale di allora (a Genova esisteva la famigerata nave nera dell'Istituto Garaventa ancorata ad un molo in porto e usata come minaccia da più di un genitore stanco delle marachelle dei propri pargoli esagitati...anche dei miei!!!)
Gli istituti erano delle galere mascherate dove i corrigendi dovevano essere rieducati alla vita civile e vi restavano anni.
Emanuela trova il modo di fuggire e cerca di raggiungere il suo amore lontano. Tonio cerca di tirare fuori Emanuela da quel torbido ingranaggio. Alla fine si scoprirà che lei era pure innocente perchè a compiere la rapina era stata un'altra ragazza che poteva assomigliargli e che ha scaricato la colpa su di lei.
Si arriva quindi al lieto fine ma senza un sussulto o un momento che sia almeno leggermente esaltante; solo una grigia descrizione dell'istituto e un noiosissimo finale.
Pessimo!!!












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