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Recensione di Baba #02 - Adesso di Chiara Gamberale
Il libro
Adesso di Chiara Gamberale
Editore: Feltrinelli| Pagine: 216| Pubblicazione: 2016| Prezzo 16,00€| Trama:Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
Chiara Gamberale è nata nel 1977 a Roma, dove vive. Con Feltrinelli ha pubblicato Per dieci minuti (2013), Adesso (2016), le nuove edizioni de La zona cieca (premio Campiello Giuria dei letterati 2008) e dell’opera d’esordio Una vita sottile (1999; 2018), L’isola dell’abbandono (2019). Ha scritto, fra gli altri, Le luci nelle case degli altri (2010) e Qualcosa (2017). I suoi libri sono tradotti in sedici paesi. È autrice e conduttrice di programmi televisivi, radiofonici, come Io, Chiara e L’Oscuro, e del podcast Gli Slegati. Collabora con “La Stampa”, “7 Corriere della Sera” e “Donna Moderna”. Ha ideato e dirige il Festival Procida Racconta.
Recensione di Baba
Carissimi amici, è giunta l'ora di parlarvi del secondo romanzo di Chiara Gamberale. Cioè non che ha scritto, ma che ho letto ovviamente.
Anni fa decisi di farmi consigliare dalla mia libria e complice un'offerta Feltrinelli comprai "per dieci minuti" e mi innamorai di quello stile strano e diretto.
Dopo una decina d'anni torno ad avvicinarmi a quelle copertutine che un po' si assomigliano, invece dell'azzurro il rosso, invece di una donna su di una nuvola...due figure che sembrano cadere nel vuoto. Sarà amore, me lo sento.
E invece...
Invece la storia di Lidia e Pietro mi arriva un po' ma con riserva. Le loro vicissitudini che avrebbero dovuto farmi un po' sognare e un po' arrabbiare mi sfuggono come sabbia asciutta tra le dita, lasciandomi le mani ruvide e leggermente brillanti, ma nessun granello incastrano tra le pieghe della vita.
Troppo precipitoso l'impeto dell'autrice, troppo velocemente gettate le parole sulla carta che non si metabolizzano, vengono inspirate dal naso ma immediatamente espirate dalla bocca, all'interno della quale resta un po' di ricordo, ma non abbastanza.
Una storia come tante, anzi più storie come tante, che in realtà hanno poco da evidenziare sul quaderno degli appunti.
E così sembra tutto disastroso, sembra un libro tremendo da non comprare mai.
Non è così, perché nonostante tutto l'autrice trasuda rabbia da tutti i pori, lo so capisce dalle frasi scritte in stampatello. Lo si capisce dalle frasi che vengono scritte da lei e lette da noi, tutte d'un fiato, in apnea, quella che ti fa bruciare gli occhi e i polmoni.
Il suo stile graffia, anzi ferisce di proposito, come lo schiaffo di Pietro a Lidia. Mentre da una parte mi indigno perché non mi sento totalmente partecipe o forse ho troppa paura del dolore...dall'altra capisco il grande talento di un'autrice che usa la scrittura per raccontarsi, narrare, arrivare, urlare, vivere.
Cosa vi devo dire? In qualche modo sono entusiasta eppure delusa. Sono a mille eppure sottotono. Mi sento frugata eppure ignorata.
Io non lo so cosa mi resterà, se mi resterà un granello tra le dita, ma per il momento ho il cuore che batte, anche se non capisco la natura del sentimento in questione.
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