#Nadia,
Keep Calm and Read Nadia #84 - La corte di fiamme e argento - Recensione
Buongiorno lettrici e lettori!
Arrancando un po’ a causa dei ritmi di lavoro super incalzanti (posso andare in pensione alla soglia dei 43 anni?!) eccomi con la recensione di un bel libro fantasy: sto parlando di La corte di fiamme e argento, di Sarah J. Maas. Si tratta del quinto libro della serie cominciata con La corte di rose e spine; di solito sono abbastanza tiepida nei confronti dei fantasy, ma questa serie ha saputo coinvolgermi da subito. I primi quattro libri della serie sono molto incentrati sulla protagonista Feyre, anche se nel quarto l’autrice aveva saputo stuzzicare la mia fantasia aggiungendo carattere e personalità alle due sorelle di Feyre, Elain e soprattutto Nesta, tanto che avevo sperato che scrivesse un romanzo tutto per quest’ultima. Con La corte di fiamme e argento la Maas mi ha fatto questo regalo, e ne sono stata complessivamente contenta, anche se qualche piccolo dettaglio mi ha fatto storcere il naso. Ma andiamo con ordine.
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ATTENZIONE, POTREBBERO ESSERCI SPOILER PER CHI NON HA ULTIMATO I PRIMI QUATTRO LIBRI
Avevamo lasciato i nostri protagonisti vincitori sul re di Hibern, ma a caso prezzo: tantissimi gli Yllirian morti, Cassian e Azriel feriti e il padre di Feyre, Elain e Nesta morto nell’ultimo, disperato tentativo di dimostrare il suo amore alle figlie, a Nesta in particolare. Proprio il non aver saputo perdonare il proprio padre è uno dei motivi per cui, adesso, Nesta ha imboccato una strada verso l’autodistruzione apparentemente senza ritorno: una condotta sessuale promiscua, la dedizione all’alcool e lo sperpero dei denari della Corte degli Incubi convincono Rhys, Feyre e gli altri a tentare una terapia d’urto con la maggiore delle sorelle Archeron. Sotto la guida di Cassian Nesta dovrà addestrarsi alla lotta e lavorare in biblioteca, in una sorta di esilio imposto.
Mi è piaciuta molto l’evoluzione di Nesta: sebbene fosse naturalmente scontato il suo graduale riscatto, ho trovato verosimile e correttamente non affrettato il suo percorso. Le parti avventurose mi sono piaciute tantissimo, non mi facevano staccare gli occhi dal libro; al contrario, ho trovato un po’ forzato ed eccessivo il versante erotico, che in questo libro a mio avviso è davvero stridente con il resto della storia. Non sono una puritana e, anche se non sono una giovincella, leggere certe scene mi interessa ancora, ma in questo libro ho trovato un po’ troppo preponderante e a volte ridicola questa parte.
Un altro “dettaglio”, che tale non è, riguarda purtroppo la traduzione e l’editing italiano: molte, troppe volte la traduzione è risultata purtroppo imbarazzante, tanto da rendere quasi inintelligibile il senso della storia. Non sono la sola a essersi lamentata di questo, e credo che la Mondadori dovrebbe correre ai ripari.
L’amicizia tra Nesta e le sue compagne di addestramento mi è piaciuta, anche se (e datemi della cinica) non credo che nella realtà esistano davvero simili legami, se non a parole. Ciò non toglie che faccia bene al cuore leggerli in un libro.
Tutto sommato sono davvero soddisfatta che la Maas abbia lasciato a Nesta lo spazio che meritava. Adesso sono curiosa di sapere se anche Elain meriterà un tale onore, anche se a mio parere si tratta della più scialba delle sorelle. Ma forse l’autrice saprà smentirmi! A presto per un’altra recensione gente!
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RispondiEliminasono anche io curiosissima sui prossimi, la Maas per me è sempre una garanzia
RispondiEliminaScusa Chiara, mi ero persa il tuo commento! Hai ragione, la Maas è sempre una garanzia, anche se mi piacerebbe davvero che la traduzione e l'editing venissero curati un po' meglio!
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