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Recensione - La Morte Bianca di Eugenia Rico

giovedì, settembre 12, 2019 Baba Desperate Bookswife 4 Comments

Il libro
La morte bianca di Eugenia Rico
Editore: Elliot| Pagine: 160| Pubblicazione:  2019 | Prezzo 16,00€| Trama: Qui
Genere: autofiction

Notizie sull'autrice
Nata a Oviedo, in Spagna, è laureata in Legge. La morte bianca, una delle sue opere di maggiore successo di pubblico e critica, è uscito in Spagna nel 2002 ed è stato tradotto in diverse lingue. Dell’autrice, ricordiamo anche il saggio En el país de las vacas sin ojos (Premio Espiritualidad 2005), El otoño alemán (Premio de Novela Ateneo de Sevilla 2006) e Aunque seamos malditas. È stata la prima scrittrice spagnola ad aggiudicarsi l’International Writing Program presso l’Università dell’Iowa, al quale hanno preso parte scrittori come Raymond Carver e Flannery O’Connor. Vive e lavora a Venezia. Dell’autrice, Elliot ha già pubblicato i romanzi Gli amanti (2017) e Il sentiero del diavolo (2018).

Recensione
Questa è una storia molto difficile, siamo messi davanti alla morte senza troppi giri di parole, veniamo colti dalla mancanza e non siamo pronti a manifestare una reazione, non ci hanno dato il tempo per prepararci ad una cosa simile. 
La morte di una persona amata. La morte prematura di una persona amata. La morte inaspettata di una persona amata. La morte ingiusta di una di persona amata. Il vuoto. Il rosso davanti agli occhi. La voglia di non mangiare. La voglia di non vedere. L'incapacità di parlare. La solitudine in mezzo a tante persone. L'incapacità di relazionarsi normalmente. La voglia di non andare avanti eppure una spinta a continuare a vivere. 

L'autrice ha scritto un libro molto intimo che racchiude le sue emozioni dopo la scomparsa del fratello minore, il suo tutto, colui con il quale aveva un rapporto speciale: aveva sedici anni e lei solo un anno in più, è morto annegato dall'altra parte del paese, lontano da tutti, ma sopratutto da lei. Eugenia paragona la vita di suo fratello ad un libro, essendo morto così presto la maggior parte delle pagine non sono state scritte, sono ancora bianche, troppe pagine bianche rispetto a quelle intrise di inchiostro. 

"Mio fratello, che morì con quasi tutte le pagine in bianco. Con tutta la pellicola vergine, con il contachilometri appena iniziato, con il libro della vita quasi intatto. Come se la fine fosse giunta prima del principio.Per questo la sua morte fu bianca. Si portò via i colori e ci lasciò il freddo che taglia le dita, perchè quello che manca è più di quello che è rimasto. Perchè un romanzo non può fermarsi al primo capitolo. Nè una pallottola retrocedere dopo essere stata sparata. Bè un uomo morire prima di essere uomo.Ma lui morì a sedici anni e lasciò tutte le pagine in bianco e tutti i capitoli da scrivere, perché non si può accendere un falò in cielo, nè pensare al futuro di un uomo morto." 

Come facciamo a definire romanzo un libro come questo? Non si può, perchè quelli riportati da Eugenia sono frammenti di vita, ricordi indelebili, pensieri, deliri, meditazioni, riflessioni. Tutto scritto con una cura estrema, tanto che sembra di avere tra le mani una gemma preziosa, la paura di profanare in qualche modo la purezza dei pensieri dell'autrice mi ha in qualche modo spiazzato e anche adesso, che sto digitando sulla tastiera le emozioni che mi trasmesso la sua opera, mi sento inadatta a tutto questo. 

Sono certa che se suo fratello da lassù potesse vedere tutto questo sarebbe felice, quando una persona  lascia un segno così indelebile nell'animo di qualcun altro sicuramente non morirà mai. Quando l'assenza di questa persona riesce a condizionare la vita di qualcun altro, significa che vive ancora dentro al cuore di chi c'è, e su questo non ho dubbi. 

Io non sono adatta a leggere scritti così carichi di perdita, il mio cuore non è pronto ad affrontare il dolore di qualcun altro, dovendo ancora medicare il mio e non avendo trovato grandi rimedi per lenire la sensazione di perdita, così l'unico modo che per il momento adotto...è fingere che non succeda niente, che le cose brutte non siano accadute e che non possano accaderne altre. E' sciocco, ma è un'autodifesa, così, leggendo le pagine della Rico, sono caduta dal cielo e ho sbattuto una grande sederata per terra. Questo non è un libro per tutti e nemmeno per da leggere a caso. Ci vuole forza, coraggio, ma sopratutto una buona dose di sensibilità (l'ipersensibilità bisogna chiuderla in cantina, se è possibile). 

Volevo arrivare al fondo, non potevo più sentire lo smarrimento della protagonista, la voce che le rimbombava in testa nei suoi momenti difficili, il senso di colpa per essere sopravvissuta, la difficoltà a vivere ancora, amputata. Quando ho tagliato il traguardo ho ricominciato a respirare, ho tirato la testa fuori dall'acqua e ho pensato che era finita. So però che non cancellerò questo file dal Kobo, non ci avrei scommesso subito eh, ci sono arrivata solo adesso, scrivendo queste parole. So che tornerò e rileggerò le pagine che ho sottolineato. E non mi chiedete perché non abbia assegnato le stelline a questo scritto. Non posso farlo, perché non può esserci giudizio, il rating proprio non può funzionare. Non questa volta. Potete leggere le mie parole e comprendere se questa storia fa per voi oppure no. 


"Non lo abbracciai quel giorno e nemmeno da morto potei abbracciarlo. Mai più. Perché ciò che non si fa ora, si perde per sempre."

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4 commenti:

  1. Bella recensione fiume, viscerale, e capisco bene il non saper dare le tipiche stelline. Brava tu, brava la Elliot che pubblica titoli di nicchia ma belli.

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    1. Ciao Michele, grazie di cuore. Un complimento da te, il Re delle recensioni e dei pensieri, vale oro, quindi mi prendo questo commento e lo metto nel portafoglio, perchè arricchisce. Lettura complicata, non perchè realmente lo sia, ma perchè è un libro con cui fare i conti, ma sono felice di averlo portato a casa. Devo ricredermi sulla Elliot, non ho avuto bellissime esperienze in precedenza (ma sono anche andata a cercarmele). Questo...tanta roba, in tanti sensi.

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  2. Recensione più che emozionante! Hai messo tantissimo di te in queste parole e io so che ti sono costate, come so che ti è costato leggere questo libro. Brava!!! ❤️❤️❤️❤️

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    1. Tu c'eri. E si, è passato un po' di tempo ma credo che certe cose non si superino mai, al massimo il tempo permette di non pensarci ogni singolo minuto. Sono felice che ti sia piaciuta 🥰

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