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Recensione - La ragazza con le parole in tasca di Anna Dalton

venerdì, settembre 06, 2019 Baba Desperate Bookswife 5 Comments


Buongiorno lettori! Ieri pomeriggio ho avuto il piacere di conoscere Anna Dalton, autrice del libro di cui parleremo oggi. Ieri è uscito in libreria :-) e a me non resta che aspettare il terzo e conclusivo capitolo. 


Il libro
LA ragazza con le parole in tasca di Anna Dalton
Editore: Garzanti| Pagine: 368| Pubblicazione: 5 settembre 2019 | Prezzo 17,60€| Trama: Qui
Genere: narrativa| 
Notizie sull'autrice
Anna Dalton è nata ad Arzignano. Laureata in lettere, si è specializzata in editoria e scrittura all’università La Sapienza di Roma. Di mestiere fa l’attrice.
Recensione
e 1/2
Quando ho iniziato a leggere "L'apprendista geniale" ho pensato che fosse un romanzo carino, scritto con uno stile semplice, forse adatto ad un pubblico giovane. Ho pensato che in qualche modo fosse scontato, ma tutto sommato godibile e di buona compagnia. Mi sono affezionata ai personaggi e ne ho apprezzato l'ambientazione. Quando ho iniziato la lettura di questo volume ho capito che in realtà non vedevo l'ora di scoprire cosa fosse successo ad Andrea e quali avventure avrebbe dovuto vivere all'interno di quella giungla abitata da studenti agguerriti, professori intransigenti, collaboratori attenti ma anche amici con il cuore grande. 
Se il primo anno è stato complicato, beh il secondo si prospetta ancora più impegnativo, la scalata verso lo Stage più ambito dagli studenti è molto conteso e ci sono persone disposte a tutto pur di primeggiare. Andrea non può dimenticare di essere una borsista, lei NON PUO' PERMETTERSI DI SBAGLIARE altrimenti semplicemente non avrà il denaro sufficiente per pagare la retta annuale. Significa una cosa soltanto: essere fuori. Alcune volte però non basta l'impegno nello studio per ottenere ottimi risultati, è necessario essere maturi, ma sopratutto imparare a collaborare, poiché per alcuni esami non è semplicemente richiesto lo studio su di un libro cartaceo. Riuscirà Andrea ad adattarsi? Ma sopratutto riuscirà a non farsi distrarre da due ragazzi ai quali si sente legata per motivi assolutamente opposti?

Se l'ambientazione in "L'apprendista geniale" è un bel punto di forza, questa volta ancora di più: la Dalton, oltre a descrivere Venezia e a far venire al lettore la voglia di andare a visitarla il prima possibile, conduce alcuni dei suoi protagonisti a Burano, magnifico Comune dai colori sgargianti e dalle tradizioni antiche. Incontrare anziane signore sedute davanti all'uscio di casa intente a realizzare complicati merletti...beh è stato emozionante, scoprire l'esistenza di leggende e di un Museo del Merletto sull'isola ha indubbiamente migliorato la mia cultura personale. 

I personaggi che ritroviamo in questo secondo capitolo della trilogia sono una garanzia, mi sono sentita a mio agio in mezzo alle loro battute o battibecchi e mi sono affezionata a ognuno di loro. Se nel precedente capitolo mi sono sentita affine allo svizzero Jocker, questa volta vince il gradino più alto del podio lo spagnolo Uno. Non è il protagonista, ma è una spalla eccezionale, il compagno di stanza che ogni ragazza vorrebbe. Mi sono anche sentita a casa grazie alle continue citazioni di film che amo, ma sapere che la maggior parte di loro ama Il Signore degli anelli, Harry Potter e Lo Hobbit mi ha fatto sentire compresa! Devo però impegnarmi, lo scrivo e me ne prendo la responsabilità: io e mio marito possediamo il cofanetto della saga di Star Wars in blu-ray ma ogni volta che Ezio mi ha proposto di guardarlo...io mi sono addormentata e ad oggi non sono ancora riuscita a vederlo tutto. Ecco, devo migliorare questo punto, ma a questo punto diventa una questione principio.
Unica pecca: questi personaggi sembrano tutti dei perfetti studenti. Prendono ottimi voti, si divertono, vengono promossi e se non superano l'esame trovano il modo per rimediare. Le loro relazioni sono talmente fantastiche da essere da sogno. Ecco...forse magari non sempre succede così nella realtà.

La storia è molto carina, le disavventure di Andrea all'interno del Longjoy sono notevoli, ma non mancano nemmeno quelle sul suo luogo di lavoro o a San Neri (luogo dove abita insieme al padre George). Ammetto che ad avermi spiazzato è stata la prevedibilità degli eventi ma come ho scritto all'inizio l'importante è come si sia arrivati al risultato e non tanto la fine stessa. Questo romanzo mi è piaciuto, mi sono appassionata, sono tornata un po' indietro nel tempo e proprio grazie alla sua linearità mi ha tenuto compagnia regalandomi piacevoli sensazioni. Un romanzo leggero ma di intrattenimento, un inno all'impegno e alla caparbietà, perché per ottenere risultati non si deve mollare e in attesa di conoscere come andrà il terzo anno di Andrea io le ricordo "scrivi, scrivi, scrivi".

Ps (questa la capirete solo quando leggerete TUTTO il libro) il Bradipo è un animale fantastico oltre ad essere una parola dal suono interessante, ottima da scrivere su di un foglietto. Popola le foreste del Sud America ma per me sarà sempre Sid dell'Era Glaciale, anche se Flash di Zootropolis è un buon personaggio :-) 

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5 commenti:

  1. Una bella recensione completa e dettagliata.

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  2. sono curiosissima di leggerlo e sono felice di averti rivista!

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  3. Avevo sempre snobbato questa serie perché non mi ispirava granché, però Venezia è un grosso punto a favore e leggendo la tua recensione ho iniziato a pensare che forse forse un pensierino posso anche farcelo!

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