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Blog tour "Come petali sulla neve" di Antonella Iuliano 4° tappa

martedì, ottobre 06, 2015 Baba Desperate Bookswife 12 Comments



Buongiorno amici come state? e' con grande piacere che oggi ospiterò sul mio blog la quarta tappa del blog tour "Come petali sulla neve" di Antonella Iuliano, romanzo pubblicato dalla Casa Editrice Genesis Publishing.
Conosco indirettamente Antonella poichè una cara amica mi consigliò di leggere un romanzo che la incantò, così non appena l'autrice mi contattò per questa iniziativa, accettai senza esitazione alcuna. 
Oggi avrete modo di conoscere un po' meglio l'autrice, e sono certa che se avrete delle domande o curiosità da porle...potrete farlo nei commenti e sono certa che ci risponderà.


1) Ciao Antonella, innanzi tutto benvenuta sul blog della Lettrice Disperata! É un piacere accoglierti. Hai accettato di rispondere alle mie domande e ti sono grata, che ne dici, cominciamo? 
Come ti senti, dopo due romanzi in attivo, a riprendere in mano e pubblicizzare il tuo libro d'esordio dopo tre anni?

Ciao Salvia e voi lettori del blog; il piacere è sinceramente ricambiato.
Mi sento come chi si è rimesso in gioco dopo un iniziale passo falso. Devi sapere che tengo in modo particolare a questa storia, forse perché è la prima e ci sono voluti molti anni prima di arrivare al risultato finale, non mi riferisco tanto alla stesura ma all’insieme di idee, quindi sono felice di aver avuto una seconda occasione. Nutro delle sensazioni positive adesso. Sono anche abbastanza orgogliosa per aver fatto un passo indietro per il bene del romanzo e per il mio come autrice: tre anni fa non avevo alcuna esperienza in questo campo e ignoravo molte cose sulle varie fasi che il testo deve affrontare prima di essere pubblicato; quando mi sono accorta di determinate lacune, mi sono adoperata per cercare di rimettere il romanzo in gioco nella forma ottimale e non in quella passabile. Sono stata una vittima ingenua dell’editoria EAP e quando ho capito il mio errore, non ho deciso di guardare semplicemente avanti pubblicando nuove storie con terzi, al contrario ho deciso di prendermi il tempo per rimediare allo sbaglio di gioventù, perché amo questa storia come ogni altra che ho scritto dopo e ho voluto darle una più giusta opportunità, anche se questo significa posticipare nuovi progetti.


2) Tu sei nata e cresciuta nel Sud Italia, la Campania è calda sia come clima che come popolazione, come mai hai deciso di ambientare il tuo primo romanzo tra L'Irlanda del Nord e l'Inghilterra?

La scelta dei luoghi è dettata principalmente dalle letture che da sempre faccio. Sin dalla prima adolescenza ho nutrito una forte passione per i classici della letteratura straniera. Più a scuola ci propinavano gli autori italiani e più io a casa nutrivo ammirazione per nomi come Dostoevskij, Hugo, Brontë. Sono abbastanza esterofila, spesso ho bisogno di evadere dai posti in cui mi trovo e nell’impossibilità di farlo realmente, mi ritrovo a farlo attraverso un romanzo, sia che io lo legga sia che lo scriva. Semplicemente è la mia ispirazione che mi porta altrove, dove magari vorrei essere. Il posto dal quale provengo, mi dispiace dirlo, non offre spunti per un’aspirante scrittrice del mio genere, offre solo tanta tranquillità e tanto silenzio, utili alla stesura di una storia. Inoltre io detesto il caldo e adoro i paesi freddi, nordici.


3) Un grande classico per ragazzi sostiene: "scrivi di ciò che sai". Tu preferisci inventare di sana pianta e dare spazio alla fantasia oppure romanzare avvenimenti o storie che ti circondano o addirittura che hai vissuto?

Io amo scrivere di ciò che mi affascina. Finora ho sempre dato spazio al mio istinto, forse perché non trovo abbastanza stimolanti gli avvenimenti che posso aver ascoltato o vissuto. Mi piace inventare, creare, dare forma. Non ho una vita così interessante da trovare spunti da romanzo,  né ho mai conosciuto qualcuno che mi abbia ispirato a tal punto, forse per questo mi piace pensare di avere un dono in questo senso e mi sforzo di coltivarlo.


4) Philip è ancora giovanissimo e dopo aver vissuto un passato decisamente difficile si ritrova tra le mani una verità che gli sconvolgerà la vita. Quanto è stato complicato delineare il suo carattere e contenere le sue emozioni?

Philip non è stato per niente un personaggio complicato, tutt’altro. Chi mi conosce, quando ha letto il romanzo la prima volta, mi ha detto “Philip sei tu”, e sicuramente è così, d’altronde anche Flaubert disse “Madame Bovary sono io”. Il sesso di appartenenza è un dettaglio trascurabile. Penso sia normale mettere parte di se stessi nei propri personaggi, specie nel primissimo. Nel mio caso credo di essermi scissa tra il primo e il secondo romanzo, mettendo alcuni aspetti di me in uno e altri nell’altro. Il protagonista di questa storia lo conosco da ben quindici anni, perché ogni volta che sognavo di fare la scrittrice e aprivo un quaderno per iniziare l’impresa titanica, lui era lì, sotto la punta della mia penna e la sua complessa vicenda era la sola che potessi narrare, anche se poi finivo con l’abbandonare tutto; è cresciuto con me, mi ha perseguitata, l’ho forgiato con i miei stati d’animo. Ogni emozione che lui prova nel romanzo io l’ho avvertita intimamente, mi sono immedesimata a tal punto che per me Philip era quasi reale. È un fattore di empatia e di sensibilità che intercorre tra autore e personaggio; ci sono confini che si fondono durante la fase creativa fino a trovare le parole giuste per esprimerlo su carta.


5) Gestire così tanti personaggi da "dietro le quinte" è complicato oppure è solo un'impressione? Attacchi dei post-it sul frigo per ricordarti di loro o tutto scorre liscio come l'olio?

No, nessun post-it in giro per casa, sono una persona ordinata che non invade spazi anche altrui con le proprie cose. Il grosso si svolge nella mia testa e questo può richiedere settimane o anche anni. In un secondo momento, quando apro Word, inizio a delineare il tutto, ma questo prevalentemente quando scrivo una storia in cui il gruppo di personaggi è più o meno ristretto e l’ambientazione semifittizia. Diversamente se affronto una storia che deve svolgersi in un arco di tempo molto più ampio e che prevede molti più personaggi, ognuno con le proprie caratteristiche, mi munisco di un bel block notes. La mia ultima fatica ad esempio, essendo di ambientazione storica, mi ha vista lavorare al pc per la stesura e contemporaneamente su carta, con mappe della città, nomi di persone, di cose e di pietanze, tutto specifico per l’ambientazione; date, tradizioni e avvenimenti vari, ed è stato un lavoro che ha richiesto molta più fatica e concentrazione. Senza quegli appunti probabilmente mi sarei persa nei meandri di ciò che stavo facendo.
Scrivendo ho imparato che personaggi e situazioni possono nascere all’improvviso, perché non sei sempre tu a tenere le redini, a volte è la storia che decide la direzione, così ti ritrovi a scrivere di qualcuno o a descrivere una scena a cui prima di sederti alla scrivania nemmeno avevi pensato.

6) Ti andrebbe di raccontarci il momento più bello e quello più brutto legato a questa storia?

Il momento più bello è stato senza dubbio la notte in cui l’ho terminato. Quando scrissi l’agognata parolina “fine”. Mi lasciava un vuoto, perché per me era diventato un dolce appuntamento serale, ma la soddisfazione intrisa di quell’eccitazione che solo i sogni sanno dare, era tanta. Ho scritto un libro! Poterlo finalmente dire è stato magnifico per me.
Il più brutto è stato sicuramente quando mi hanno additato refusi, errori e cose simili della precedente edizione; insomma non è piacevole, specie se sei un emergente, quando qualcosa a cui tieni davvero tanto viene incriminato, passami il termine, per mancanze non tue o non soltanto tue.  


7) Raccontaci chi è Antonella  e come si è avvicinata a questo mondo. Vogliamo sapere tutto di te: come scrivi, se usi ancora carta e penna, se hai uno studio tutto tuo, se vieni colpita da un'ispirazione fulminante…? 


Io mi ritengo una sognatrice oltre che una persona che ha sbagliato epoca. Sono un tipo solitario, ma anche una persona passionale.  Amo l’arte, i dipinti, l’Ottocento letterario… il rock. La lettura è il mio hobby preferito e ho una cura maniacale della mia libreria. Sin da bambina ho sempre amato le storie e il fatto che oggi mi diletti a scriverne è una logica conseguenza.
Purtroppo l’uso che faccio oggi di carta e penna è sempre più ridotto. Principalmente scrivo a penna le poesie, genere in cui mi diletto senza troppe pretese. Per una questione di praticità e di velocità preferisco scrivere al computer, ma quando non ne possedevo uno ero solita imbrattare fogli su fogli.
Non ho uno studio, ma ho l’intimità di una mansarda a mia disposizione, ed è lì che lavoro principalmente ai romanzi.
Se parliamo d’ispirazione e di idee fulminanti, ci sono momenti in cui credo fermamente a chi sostiene che gli scrittori non sono persone normali, sempre con la testa fra le nuvole. A volte credo di essere come posseduta. Catturare la mia attenzione è difficile, tendo a isolarmi anche mentre intorno a me si fa conversazione, ma non lo faccio per cattiveria o maleducazione, lo faccio perché è la mia natura che ad un certo punto imbocca una strada tutta sua. Apparentemente sembra che io sia presente, in realtà è come se il mio cervello fosse alla continua ricerca della meraviglia.
Oggi passo intere giornate chiusa in casa a creare le mie storie, a revisionarle quando l’ispirazione tace, a studiare se lo richiedono, e ciò mi piace, mi fa sentire nel mio elemento. È come se scrivendo mi trovassi, e non mi aspetto che gli altri intorno a me lo capiscano.  Cos’altro aggiungere se non che amo scrivere di notte; le idee migliori mi arrivano sempre mentre il cuscino accoglie i sogni degli altri.

Ringrazio vivamente Antonella per essersi prestata a questa intervista, è stato un piacere averla qui con me e spero che leggiate al più presto i suoi romanzi.

Adesso vi ricordo le regole per partecipare a questa iniziativa:

 PER  PARTECIPARE

- Scegliere un numero compreso fra 1 e 90.
- Diventare lettore fisso dei blog partecipanti.
- Commentare almeno quattro tappe su sei.

PREMI
I premio messo in palio per il Tour è una copia omaggio dell’ebook del romanzo “Come petali sulla neve"
N.B.: Il premio è privo di valore commerciale, in quanto frutto di donazione.

VINCITORE
Vince il numero primo estratto sulla ruota di Milano, nell’estrazione in data 13 ottobre 2015.
In caso di non uscita di uno dei numeri scelti dai partecipanti, si procederà col secondo estratto e
così via fino all’ultimo estratto. Se nessuno dei cinque numeri corrisponderà, si passerà alla ruota di
Il risultato sarà pubblicato sul blog della Casa Editrice: “Writing with Genesis Publishing”, il giorno
Il vincitore dovrà contattare la Casa Editrice al suo indirizzo email genesispublishing@live.com,
per chiedere il premio.

Alla prossima,

Salvia

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12 commenti:

  1. Bellissima intervista!!!! Complimenti Salvia per le domande, mi hai permesso di conoscere meglio Antonella e il suo "mondo". Con grande piacere scopro che non sono l' unica al mondo ad isolarmi anche in mezzo ad un mare di gente e che la passione per i romanzi ambientati nell' 800 ci unisce. L' unica differenza e che io non amo particolarmente scrivere, ma leggo, leggo e leggo e non vedo l' ora di leggere il suo romanzo!!!! Buona giornata ragazze, un bacio, Rosa!

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    1. Ciao Rosa grazie mille!! A me piace tantissimo intervistare gli autori e scoprire curiosità sulle loro vite e sui loro romanzi!!
      A presto, un abbraccio

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  2. Un'intervista in cui anch'io riconosco alcuni tratti del mio carattere! A volte, amo la solitudine e soprattutto adoro la letteratura dell'800... La mia tesi era incentrata su un romanzo delle Bronte, quindi amo molto lo stile dell'autrice che ricorda quella profondita' di sentimenti che oggi sta un po' mancando... :-) Una bella intervista, complimenti sia per le domande che per le risposte!

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    1. Grazie, Viviana.
      Le sorelle Bronte sono un grande amore letterario per me, lo dimostra il mio secondo romanzo, ma anche nel primo un piccolo riferimento c'è.
      Ti ringrazio e ti auguro buona fortuna!

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  3. Antonella che risposte belle!! Siamo così simili eppure non ci conosciamo. Veniamo dalla stessa terra, abbiamo amato gli stessi autori, ascoltiamo la stessa musica e siamo attratte dalle stesse atmosfere. L'unica differenza è che io scrivo in primo pomeriggio, quando mia figlia dorme, la sera sono così distrutta e stanca che spesso mi addormento prima di Virgy.

    Come funziona? Devo dire ad ogni tappa che sto partecipando?

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    1. Ciao, Michela.
      Grazie!! Devi commentare almeno 4 tappe su 6.
      Sono lieta di leggere di passioni comuni e delle varie similitudini; indubbiamente questo può far apprezzare maggiormente il mio romanzo.
      In bocca al lupo!!

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  4. Partecipo molto volentieri :D
    Scelgo il numero 7
    Sono iscritta a tutti i blog :D
    Email: annalisa2907@hotmail.com

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  5. bellissima intervista davvero domande che mi hanno permesso di farmi un'idea di chi sia in realtà Antonella come lei adoro i paesi freddi e nordici e l'Irlanda è un pò il mio sogno insieme alla Scozia, sono sempre più curiosa di leggere questo libro, anch'io come te amo moltissimo la lettura non mi accosto alla scrittura perchè te lo giuro sono negata nel mio cassetto molte le storie da scrivere ma nessun coraggio per farlo non è facile quando in italiano la mia professoressa mi dava sempre 5 mi ha sempre detto hai una mente matematica e un cuore italiano ma per favore non usare il cuore per scrivere.
    Amo anch'io molto la Bronte e devo dire che se dovessi scrivere il momento più brutto sarebbe anche per me la correzione dei refusi sai quanti ne trovano se leggi questo commento come minimo cadi a terra quindi non ci fare caso io sono così............
    Continua a scrivere per noi lettrici che non abbiamo coraggio da fare il grande salto.
    >Ciao un bacio
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    1. Grazie Stefania,
      sei molto cara. Farò del mio meglio. ^^

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  6. Domande e risposte davvero ponderate ed interessanti. Pur conoscendo Antonella da un po', ho scoperto qualcosa in più sul suo carattere e i suoi gusti attraverso queste parole. In alcune cose mi ritrovo molto, specie quando parla della zona in cui vive e di quanto poco offra a chi vuol portare avanti un certo tipo di discorso.
    Mi ricorda la mia adolescenza chiusa in un piccolo paese abruzzese che di utile aveva solo la biblioteca pubblica, che poi è stata addirittura chiusa per mancanza di lettori. In comune, poi, abbiamo le sorelle Bronte che amiamo entrambe sotto ogni aspetto. Che dire di più? Una giovane scrittrice emergente che mette tanto cuore in ciò che fa e che cerca di portare alla luce le atmosfere dei grandi classici inglesi merita di essere seguita e apprezzata.

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    1. Grazie, cara.
      La biblioteca pubblica è un posto che avrò visto tre volte da adolescente, adesso ovviamente è chiusa anche da noi, come purtroppo credo in molti piccoli comuni del centro - sud. Di buono c'è che ha stimolato la creazione di una libreria tutta mia.
      Buona fortuna! ^^

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