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Recensione di Nadia #6 - Bugie Bugie Bugie di Adele Parks
Il libro
Bugie bugie bugie di Adele Parks
Editore: Newton| Pagine: 352| Pubblicazione: 2020| Prezzo 12,00€| Trama:Qui
Genere: thriller
Notizie sull'autrice
È una delle scrittrici di narrativa più amate e vendute nel Regno Unito. Ha venduto oltre 3,8 milioni di libri e le sue opere sono state tradotte in 27 lingue. Ha vissuto in Italia, Botswana e a Londra. Ora vive nel Surrey, con il marito, il figlio adolescente e il loro gatto.
Recensione di Nadia
Buongiorno lettrici e lettori!
Oggi voglio parlarvi di un romanzo verso il quale ho nutrito sensazioni ambivalenti: sto parlando di Bugie, bugie, bugie di Adele Parks.
Daisy e Simon sono una coppia felice e innamorata, anche se Simon ha la tendenza e bere troppo e hanno avuto moltissime difficoltà a concepire Millie, la loro unica figlia. Quando Simon comincia ad avere dei sospetti sulla paternità di Millie, il suo rapporto con l’alcool, e di conseguenza quello con Daisy, peggiora sempre più, finché una sera, mentre la coppia è in auto al ritorno da una festa, succede qualcosa di drammatico…
Come dicevo, ho sentimenti diversi nei confronti di questo romanzo, che a mio avviso può definirsi thriller solo in piccola parte. L’idea di base era ottima: indagare dove portino l’incomunicabilità, le bugie e soprattutto i non detti, perché in questa storia le omissioni sono molte più che le menzogne vere e proprie.
Daisy e Simon sono due personaggi ottimamente caratterizzati, anche se entrambi nel corso del romanzo si comporteranno da perfetti imbecilli più di una volta. Uno dei problemi principali della storia, però, è il fatto che, almeno a mio avviso, lo spazio dedicato a Daisy e quello dedicato a Simon non siano equilibrati. Nonostante l’autrice dedichi all’incirca un capitolo per ciascuno, in quelli relativi a Simon succede molto poco, mentre è in quelli di Daisy che si svolge la storia vera e propria, tant’è vero che le parti di Daisy sono raccontate in prima persona e al presente, quelle di Simon in terza e al passato.
Dicevo che entrambi si comportano da imbecilli ma, sebbene forse sarebbe stato molto più facile empatizzare con Daisy, vittima di persone e di circostanze, piuttosto che con l’alcolizzato Simon, a me è successo il contrario. Ho percepito Daisy molto più priva di spina dorsale rispetto al marito, che –probabilmente sbagliando- mi sono ritrovata a giustificare maggiormente. È vero, Simon per lungo tempo si comporta in maniera inqualificabile e non riesce a superare la propria dipendenza se non quando è messo completamente spalle al muro, ma alla fine dimostra una forza di volontà e una capacità di azione decisamente maggiore rispetto a quella della moglie, che commette errori davvero stupidi (non posso fare esempi per non spoilerarvi nulla, ma fidatevi. Davvero).
Alcuni refusi, immancabili ormai nei romanzi Newton Compton, insieme ad alcuni avvenimenti perlomeno improbabili, hanno fatto sì che il mio gradimento per il romanzo si abbassasse un po’ rispetto alle premesse, che come ho detto erano ottime e, se gestite da un autore un po’ più scafato e consapevole, avrebbero potuto dar vita a un romanzo da ricordare. Non credo che serberò particolari memorie di questa storia, ma l’ho letta comunque con piacere e abbastanza velocemente. Se avete bisogno di distrazioni e amate un po’ di suspense e qualche colpo di scena, Bugie, bugie, bugie potrebbe anche piacervi.
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