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Recensione di Nadia #5 - La scomparsa di Adèle Bedeau di G.M. Burnet

giovedì, marzo 10, 2022 Baba Desperate Bookswife 0 Comments



Il libro
La scomparsa di Adèle Bedeau di Graeme Macrae Burnet
Editore: Neri Pozza| Pagine: 240| Pubblicazione: 2019| Prezzo 17,00€| Trama:Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autore
Graeme Macrae Burnet è nato e cresciuto a Kilmarnock e ha vissuto a Praga, Bordeaux, Porto e Londra. Attualmente vive a Glasgow, in Scozia. Con il suo precedente romanzo, The Disappearance of Adèle Bedeau, si è segnalato sulla scena letteraria internazionale come uno dei nuovi importanti autori di lingua inglese.
 Recensione di Nadia

Buongiorno lettrici e lettori!

Oggi vi racconto di un romanzo che mi sono ritrovata sul Kobo senza sapere davvero quando e perché l’avessi preso, ma che ho cominciato a leggere perché soddisfaceva uno degli obiettivi della challenge. Sto parlando de La scomparsa di Adèle Bedeau, di Graeme Macrae Burnet.

Nella cittadina di Saint Louis, in Alsazia, la giovane cameriera del Restaurant de la Cloche, Adèle Bedeau, scompare misteriosamente. Mentre la polizia indaga, il lettore si troverà a seguire il punto di vista di Manfred Baumann, uno degli avventori del ristorante. Perché l’autore ci fa seguire proprio questo personaggio? Avrà qualcosa a che fare con la sparizione della cameriera? Non vi resta che leggere fino alla fine…

Devo ammettere che questo romanzo mi ha lasciato piuttosto spiazzata, soprattutto all’inizio, e infatti devo fare una premessa assolutamente necessaria: se cercate un poliziesco adrenalinico, volgete lo sguardo altrove. La scomparsa di Adèle Bedeau infatti non è un vero e proprio giallo da risolvere, ma è soprattutto un pretesto per entrare nella vita di Manfred Baumann, indagarla e cercare di comprendere fino a che punto un errore del passato, che non è mai venuto alla luce, possa predestinare e rovinare la vita di una persona.

Il vero protagonista di questo romanzo è dunque proprio Baumann: all’inizio non comprendiamo perché l’autore non faccia altro che soffermarsi su di lui, perché la scomparsa di Adèle non sia poi così investigata, ma andando avanti nella lettura tutto (o quasi) ci sarà chiaro. Manfred Baumann, assiduo frequentatore de La Cloche, appare a chi lo vede tutte le sere come uno strano personaggio: single, poco comunicativo, a tratti inquietante e con una spiccata inclinazione per il bere. Al lettore, che lo seguirà fino all’epilogo, verranno invece svelate altre caratteristiche, più profonde: Baumann è piuttosto paranoico, teme fortemente il giudizio di chi gli sta attorno, non vuole dare confidenza a nessuno ma allo stesso tempo avrebbe bisogno di essere apprezzato e di fare parte della società.

La storia narrata in questo romanzo è senza tempo: potrebbe svolgersi negli anni Sessanta come ai giorni nostri, perché non ci sono dettagli che ci permettano di collocarlo in un periodo preciso. La postfazione lascia intendere che si tratti di un romanzo semiautobiografico raccontato da un autore dalla scarsa fortuna, stratagemma narrativo che getta ancor più fumo negli occhi del lettore.

Ma quindi, direte voi, la soluzione del mistero? Non sarò certo io a svelarvela, ma considerate che si tratta molto di più di un viaggio nella psicologia umana che non di un’investigazione limpida e soddisfacente. Se terrete ben presente questo, chissà, potrete anche godervi il viaggio. Diversamente, ne resterete invariabilmente delusi.

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