Fiore di Roccia

Gruppo di Lettura di Fiore di Roccia - Tappa Tre - ATTENZIONE CONTIENE SPOILER

lunedì, giugno 29, 2020 Baba Desperate Bookswife 4 Comments



Buongiorno Carissimi Lettori, come state? In men che non si dica siamo arrivati alle battute finali. Il libro è terminato e qui a discutere insieme delle impressioni complessive!

«Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni. Il fragore delle bombe austriache scuote anche i villaggi, mille metri più giù.
Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle.
Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi moriranno anche di fame.
Questa guerra mi ha tolto tutto, lasciandomi solo la paura. Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio padre malato, il tempo di leggere i libri che riem­piono la mia casa. Mi ha tolto il futuro, soffocandomi in un presente di povertà e terrore.
Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi rispondiamo alla chiamata. Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle. Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione.
Risaliamo per ore, nella neve fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte. I cecchini nemici – diavoli bianchi, li chiamano – ci tengono sotto tiro. Ma noi cantiamo e preghiamo, mentre saliamo con gli scarpetz ai piedi. Ci aggrappiamo agli speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i ’fiori di roccia’.
Ho visto il coraggio di un capitano costretto a prendere le decisioni più difficili. Ho conosciuto l’eroismo di un medico che, senza sosta, fa quel che può per salvare vite. I soldati ci hanno dato un nome, come se fossimo un vero corpo militare: siamo Portatrici, ma ciò che trasportiamo non è soltanto vita. Dall’inferno del fronte alpino noi scendiamo con le gerle svuotate e le mani strette alle barelle che ospitano i feriti da curare, o i morti che noi stesse dovremo seppellire.
Ma oggi ho incontrato il nemico. Per la prima volta, ho visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco. E ora so che niente può più essere come prima.»

Con Fiore di roccia Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra mondiale. La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo. Questo romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili.
Il libro è di 320 pagine e costa 18,80€ il cartaceo, su IBS potete prenotarlo autografato dall'autrice. L'ebook costa 9,99.

----------ATTENZIONE SPOILER da LEGGERE SOLO SE SI PARTECIPA AL GDL----------


Barbara Bandoli

gio 25 giu, 10:21 (1 giorno fa)
me
Ragazze belle...che dire, siamo arrivati alla fine e quest’ultima parte è stata a dir poco emozionante. 
Non starò qui a farvi il riassunto perché trattandosi di un libro appena uscito mi dispiacerebbe nel caso qualcuno leggesse questo post per sbaglio, spoilerare il finale (c’è scritto, ma a volte le persone non leggono bene). Tanto se siete arrivate fino a qui è perché lo avete letto 😂.
Partiamo con il dire che di perdite ce ne sono state parecchie e tutte molto dolorose. Ormai il carattere di Agata è ben delineato, siamo in grado di stare accanto  a lei e prevedere i suoi sentimenti e il suo stato d’animo. È una donna forte, temprata dalla vita e dal dolore che le sue spalle sono abituate a sopportare; anche il cuore ha un callo intorno e non si lascia andare a manifestazioni troppo sentimentali, né in un senso nè nell’altro. Mi ha colpito il suo modo di approcciarsi alla perdita, apparentemente senza scomporsi troppo ma sono certa che ogni bruttura la faccia invecchiare nell’animo. 
Se vi state chiedendo il mio pensiero riguardo al cecchino austriaco...beh una figura che mi ha fatto riflettere, che mi ha emozionato: un esempio di uguaglianza e diversità, un essere umano all’interno del quale scorre un sangue simile a quello italiano eppure in quel momento non potrebbe apparire più disuguale. Agata vede lontano, ha una visione molto moderna per quegli anni e probabilmente non capita da molti, a partire dalla sua amica Viola, ma lei non si scompone e porta avanti i suoi ideali, comportandosi come ritiene giusto, pronta a lottare per portare a casa un corpo al quale teneva ma altrettanto clemente con un ragazzo che porta una bandiera di un altro colore. Lei semplicemente non vede l’ora che finisca, non è assetata del sangue nemico, vorrebbe non vederne più scorrere tra le rocce delle montagne che sono la sua casa.
Mi è piaciuta questa tappa? Eccome. Forse non ho pianto come invece avevo creduto, ma sono rimasta turbata da molteplici fatti, in primis ho riflettuto su quanto ci sia da imparare e come diceva un saggio, più apprendi e più ti accorgi di essere ignorante. Non sapevo dell’esistenza delle Portatrici, donne straordinarie che andrebbero ricordate sui libri di scuola, persone coraggiose partite al buio senza nemmeno avere la certezza di essere rispettate, figuriamoci onorate. Comprendete la differenza tra un soldato che sa già che se non tornerà a casa verrà ricordato come un eroe che ha dato la vita per la Patria e una di queste ragazze? Volontarie partite per amore della propria terra, senza certezza alcuna, non riconosciute da nessuno e inizialmente controllate a vista come potenziali ladre? Io sono scossa da tutto questo e sono molto felice che Ilaria Tuti abbia preso la decisione di scrivere un romanzo a riguardo. Come speso mi accade  quando leggo un bel libro, sono andata a documentarmi su di un conflitto mondiale di cui ricordo poco, ho voglia di conoscere, perché la vita che  faccio oggi la devo anche alle persone che hanno combattuto per la libertà. 

Mi sono posta alcune domande però: ad esempio su alcuni personaggi che non ho capito fino in fondo, uno fra questi è Francesco. Qual è il suo ruolo? Certo, è un disturbatore, un antagonista, ma alla fine non mi è chiaro il suo posto nella storia. E la guaritrice? Una figura strana che avrei voluto approfondire di più. 
Infine Viola, perché non ha più voluto saper nulla di Agata? Cioè lo so, ma mi è dispiaciuto un po’ intuire e non avere un confronto diretto tra le due. 

Adesso non mi resta che aspettare i vostri commenti, ancora una volta, per l’ultima parte di Fiore di Roccia. 


CALENDARIO:

1 GIUGNO 2020 - Iscrizioni e calendario delle tappe. 

8 GIUGNO 2020 - data di uscita del romanzo -  Taggateci su INSTAGRAM ( oppure inviateci la foto privatamente e noi la condivideremo su IG) con la foto delle vostre copie, digitali o cartacee, noi siamo @desperate_bookswife e @ombre_di_carta , usando questo hashtag #fioredirocciagdl , spedirò un segnalibro fatto a mano (da me, quindi di nessun valore commerciale) alla foto che a noi piacerà di più. Avete tempo dall'8 giugno fino al 14 giugno compreso e successivamente dovrete commentare tutte e tre le tappe. Al termine del GDL comunicheremo il nome del vincitore. 

15 GIUGNO 2020 - Discussione prima tappa sul Blog Desperate Bookswife fino a pagina 105 (ovvero fino al capitolo 12 compreso). QUI

22 GIUGNO 2020 - Discussione seconda tappa sul blog Ombre di Carta da pagina 106 a pagina 210, (ovvero fino al capitolo 31 compreso).

29 GIUGNO 2020 - Discussione terza tappa sul blog Desperate Bookswife da pagina 211 (capitolo 32) alla fine.


Vi aspettiamo, a presto, un abbraccio. <3 

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4 commenti:

  1. Io nella parte in cui parla del capitano ho pianto invece e non mi capita spesso. Il dottore invece mi ha delusa un pochino. Il finale mi ha ladciata un po' perplessa, mi è sembrato troppo veloce e troppo facilmente intuibile per il lettore

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    1. Invece a me è mancata proprio la parte del capitano, avrei voluto mi arrivasse di più. Anche se comunque è stata molto bella. Credevo che il dottore avesse un ruolo più rilevante.

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  2. Hai fatto una disamina perfetta Baba. Il libro ha l'ottimo pregio di aver portato alla luce la forza d'animo e il sacrificio di donne che la Storia con la esse maiuscola ha voluto dimenticare. Il romanzo è anche sicuramente molto poetico, ma per il mio caqratteraccio ho cominciato a coglierlo solo dopo averti letta.Restano a mio avviso i piccoli difetti che ho riscontrato nelle due tappe precedenti.

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    1. Ciao Nadia, grazie come sempre per le tue analisi che che amo tantissimo, io non ho la tua stessa capacità espressiva purtroppo. La tua analisi mi ha permesso di riflettere su dei punti che non avevo considerato. Resta comunque per un romanzo molto valido, felice che lei lo abbia scritto e io di averlo letto. Un abbraccio ❤️

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