cose preziose
Oggi viro all’horror e vi racconto di un romanzo che ha ormai quasi vent’anni, ma che io ho letto soltanto adesso: sto parlando di Cose preziose, del “Re” Stephen King. Tanto per cambiare ci troviamo a Castle Rock, la cittadina immaginaria nel Maine in cui King ha ambientato molti dei suoi romanzi più famosi. Castle Rock è di norma una località placida e sonnacchiosa, ma quando Leland Gaunt arriva per aprire un nuovo negozio sulla via principale… beh, le cose non saranno più le stesse. Cose preziose –è questo il nome del negozio- è un posto decisamente singolare: è incredibile come ci sia un articolo apparentemente interessantissimo per ognuno degli abitanti di Castle Rock, e come il signor Gaunt, i cui occhi sembrano essere di colore diverso a seconda di chi lo guarda, sappia sempre di quale “cosa preziosa” abbia bisogno ciascun acquirente. Che si tratti di un vaso pregiato o di un modello di canna da pesca di nicchia; che tu ambisca a una semplice figurina da collezione o che stia cercando un rimedio contro l’artrite che ti devasta le mani… Leland Gaunt ha sempre la soluzione. Bisogna soltanto vedere quanto sei disposto a pagare. Nessuno fa caso al cartello esposto in vetrina: CAVEAT EMPTOR, c’è scritto, lui vi aveva avvertiti…
Keep Calm and Read Nadia #65 - Recensione di Cose Preziose - S. King
Buongiorno lettrici e lettori, come avete cominciato questo mese di giugno? Io mi sento un po’ strana perché, da sempre, in questo mese avevamo l’abitudine di cominciare le nostre vacanze estive facendo un viaggetto, e quest’anno sarà praticamente impossibile… ma spero davvero che potremo recuperare e tornare tutti a vedere il mondo a breve!
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Oggi viro all’horror e vi racconto di un romanzo che ha ormai quasi vent’anni, ma che io ho letto soltanto adesso: sto parlando di Cose preziose, del “Re” Stephen King. Tanto per cambiare ci troviamo a Castle Rock, la cittadina immaginaria nel Maine in cui King ha ambientato molti dei suoi romanzi più famosi. Castle Rock è di norma una località placida e sonnacchiosa, ma quando Leland Gaunt arriva per aprire un nuovo negozio sulla via principale… beh, le cose non saranno più le stesse. Cose preziose –è questo il nome del negozio- è un posto decisamente singolare: è incredibile come ci sia un articolo apparentemente interessantissimo per ognuno degli abitanti di Castle Rock, e come il signor Gaunt, i cui occhi sembrano essere di colore diverso a seconda di chi lo guarda, sappia sempre di quale “cosa preziosa” abbia bisogno ciascun acquirente. Che si tratti di un vaso pregiato o di un modello di canna da pesca di nicchia; che tu ambisca a una semplice figurina da collezione o che stia cercando un rimedio contro l’artrite che ti devasta le mani… Leland Gaunt ha sempre la soluzione. Bisogna soltanto vedere quanto sei disposto a pagare. Nessuno fa caso al cartello esposto in vetrina: CAVEAT EMPTOR, c’è scritto, lui vi aveva avvertiti…
Credo che tutti noi, forse più spesso di quanto non ci piaccia ammetterlo, siamo rimasti irretiti da un particolare acquisto: alzi la mano chi non ha mai ceduto all’impulso di acquistare qualcosa perché ricordava un periodo felice della propria vita, o semplicemente perché era bello. In Cose preziose però la “magia” dello shopping può portare a conseguenze ben più disastrose di uno scoperto sulla carta di credito. King realizza con quest’opera un romanzo corale, dove il personaggio principale è l’abitato di Castle Rock. Sono protagonisti le manie del singolo, la voglia di rivalsa sul prossimo, i piccoli-grandi rancori mai davvero sopiti tra gli abitanti della cittadina. Di tutto questo Leland Gaunt si nutre; gioca con Castle Rock una partita a domino, dove ogni incomprensione, ogni idiosincrasia si somma alla precedente, in un effetto a cascata inevitabile.
Tutti i personaggi sono descritti con maestria; ogni carattere porta con sé di volta in volta la meschinità, l’arroganza, l’avidità o la semplice disperazione che sono la miccia per lo scatenarsi del male. Quasi soltanto lo sceriffo Alan Pangborn rimane a contrapporsi a Leland Gaunt, ma mi sarebbe piaciuto saperne di più sul suo conto. Conosciamo infatti un pezzo molto importante e doloroso del suo passato, necessario allo sviluppo della storia, ma secondo me il romanzo avrebbe giovato di un suo maggior coinvolgimento fin dall’inizio.La storia è, come sempre, ammaliante grazie allo stile avvolgente ericco del Re, ma questa volta a mio parere l’autore si è dilungato un po’ troppo, ripetendo lo stesso schema forse più volte di quanto necessario alla comprensione del romanzo. O forse, dopo decine di libri di King letti,ormai le sue dinamiche mi appaiono un po’ troppo chiare e quindi le apprezzo meno. Un romanzo che consiglio comunque, soprattutto a chi voglia avvicinarsi a questo mostro sacro del genere horror e abbia la giusta disposizione d’animo: sono pur sempre quasi 700 pagine!
Uno dei pochi King a mancarmi all'appello. Potrebbe essere l'estate buona :)
RispondiEliminaE' senz'altro un libro da estate Michele!
EliminaCiao Nadia!
RispondiEliminaE cmque nel computo dei mesi, quest'anno mi sembra quasi di essere passata da febbraio a giugno direttamente. Mah...
Mi manca, mi manca!, e non lo conoscevo nemmeno come titolo!!
E mi incuriosisce 😉
Ciao e buon fine settimana!!
Ciao Marina! Visto il tempo, a me sembra di essere passata direttamente da febbraio a ottobre! Vista la mole di questo romanzo ti consiglio, se ti ispira, di leggerlo in vacanza! Buon weekwnd anche a te!
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