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Recensione - Piovono mandorle di Roberta Corradin

venerdì, settembre 20, 2019 Baba Desperate Bookswife 3 Comments

Il libro
Piovono mandorle di Roberta Corradin
Editore: Piemme| Pagine: 476| Pubblicazione:  settembre 2019 | Prezzo 18,50€| Trama: Qui
Genere: giallo
Notizie sull'autrice
ROBERTA CORRADIN da bambina sognava di scrivere dei libri. Ha pubblicato, tra gli altri, Ho fatto un pan pepato (Zelig, 1995), Un attimo, sono nuda (Piemme, 1999), Le cuoche che volevo diventare (Einaudi, 2008), La repubblica del maiale (Chiarelettere, 2014). Insieme al marito Antonio gestisce, a Donnalucata, il ristorante che le ha ispirato quello in cui spesso pranzano e cenano i personaggi di Piovono mandorle.
Recensione
e 1/2
Avete presente Scicli? Sì, quel Comune con meno di trentamila abitanti diventato famoso anche grazie alla serie televisiva del commissario Montalbano? Ecco, Nadia Corrandin ha ambientato il suo romanzo proprio in questa cittadina, perchè lei il morto ce lo ha messo veramente e lo ha fatto con stile.
Il defunto si chiama Salvatore Diodato, di professione psicoterapeuta, atterrato a Scicli da non troppo tempo da una frizzante New York, purtroppo non avrà vita lunga.
A indagare riguardo la sua dipartita una commissaria, Maria Gelata; a piangere la sua morte diverse pazienti, tutte ricche, tutte affascinanti, tutte estremamente sole. Tra un cannolo, un Campari Orange, una festa in un luogo esclusivo e un buon bicchiere di vino, conosceremo i tanti personaggi che popolano queste pagine e ci accompagneranno fino all'epilogo.

La prima impressione che ho avuto aprendo le pagine di questo libro è stata: "non è un libro fra i tanti, è uno che il carattere lo ha ben definito", e se già lo avevo notato fin dalla copertina, molto semplice e poco commerciale, la lettura mi ha dato ragione.
I personaggi vengono presentati un po' alla volta, poche pagine ciascuno, al massino tre, per poi passare repentinamente a qualcun altro, con un'altra vita e altri segreti. All'inizio ha fatto molta fatica a tirare insieme i pezzi, il puzzle che avevo tra le mani era di quelli complicati, che ti fanno un po' dannare ma che alla fine ti regalano un bel sospiro carico di soddisfazione. La narrazione è in terza persona ma di tanto in tanto lascia spazio a qualche pensiero narrato direttamente dal personaggio di turno, rendendo il lettore più partecipe, più emozionato.

Maria, la commissaria, è una donna sola (anche lei, come la maggior parte dei personaggi) e nonostante sia sposata con Laccio, dorme su di una brandina all'interno della sua biblioteca, il letto coniugale lo ha lasciato al marito, che finge di non vedere e non sentire, dedicandogli svogliatamente una mezz'ora a cena, quando riesce a tornare dal commissariato. E' acculturata Maria, aveva iniziato studi classici per finire in polizia a causa di qualcosa che non vi svelerò; ha la passione per i miti e cerca spesso delle somiglianze con i casi da risolvere.

Salvo Diodato, il morto, per circa duecento pagine è vivo e vegeto (altra particolarità di questa storia), avremo tutto il tempo di capirlo, fino a giungere alla sua dipartita. Un personaggio particolare, un'infanzia difficile, uno che ascolta problemi e segreti per lavoro, ma che ne nasconde altrettanti. Chi è che lo vuole defunto? Sarà qualcuno al quale ha pestato i piedi? Sarà perchè conosceva troppe cose? Oppure una paziente?

L'autrice ha costruito una storia complicata e lo ha fatto in maniera non lineare, costruendo il giusto ambiente ad ogni personaggio e lasciando ad ognuno il proprio spazio. L'ambientazione è un punto forte, a Scicli purtroppo non sono mai stata, ma la voglia di conoscere la parte Sud Est della Sicilia è tanta, ho voglia di perdermi tra i monumenti barocchi e e camminare con il naso all'insù, guardando i balconi e respirando i profumi di un'isola meravigliosa. Lo stile è molto curato, con particolari degni di nota e i molteplici rimandi alla mitologia sono un valore aggiunto. E allora perchè non ci sono cinque stelline? Perché nonostante quello che ho appena scritto io ho fatto fatica a entrare nella storia e a mio parere il fatto di non avere una protagonista ben definita ma una somma di personaggi mi ha allontana un po', rendendo più complicata la lettura. Sono felice di aver letto questo libro, perché alla fine mi ha regalato una soddisfazione e sopratutto il giallo è ben costruito, portando il lettore a sospettare continuamente, ma non sono entrata pienamente in sintonia con i personaggi che mi sono sembrati lontani.

Lo consiglio a tutti i lettori curiosi di conoscere qualcosa di nuovo, alle persone che non si accontentano e cercano sempre qualcosa in più. Perfetto per chi non ha fretta e ama conoscere tutti i particolari  per poter investigare insieme alla commissaria.
Non lo consiglio alle persone che vogliono tutto subito, alle persone che cercano il brivido e le sorprese repentine. Insomma, se avete fretta questo libro non fa per voi.


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3 commenti:

  1. A me ispira. Sarà l'ambientazione siciliana, sarà la protagonista femminile, sarà il titolo che trovo davvero carino. Grazie del consiglio Baba!

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    1. Bene :-) beh l'ambientazione Siciliana, a Scicli poi... bello. Anche il titolo, e poi è proprio azzeccato, e leggendo te ne ne accorgerai! Baci

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  2. il titolo mi attira molto, ma leggendo la tua recensione non credo faccia per me.

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