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Recensione #aspettandoilbancarella - Évelyne di M. Scardigli

sabato, luglio 20, 2019 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

Il libro
Évelyne di Marco Scardigli
Editore: Interlinea  | Pagine: 320| Pubblicazione: 2018 | Prezzo 15,00€| Trama: Qui
Genere: giallo/narrativa
Notizie sull'autore
Marco Scardigli è nato, vive e lavora a Novara. Storico militare, ha pubblicato per Mondadori la trilogia sulle battaglie nella storia d’Italia, per Rizzoli Le grandi battaglie del Risorgimento (2010), per Utet Viaggio nella terra dei morti (2014), Le armi del diavolo (2015)e Il viaggiatore di battaglie (2017). È anche appassionato di gialli e questa è la seconda avventura con protagonisti Tina, Stoffel e Marchini dopo Celestina. Il mistero del volto dipinto (Mondadori, Milano 2016). Oltre che di storia e narrativa, è anche appassionato di giochi e di cultura gastronomica.
Recensione 


Novara, primi anni del 1900. Tina affitta delle camere e sta cercando di tirare su una piccola sartoria  insieme ad un'amica, Donna Elena, nobildonna dal molto tempo libero.
Deodato Marchini è un vicecommissario, affitta una camera da Tina, della quale è indubbiamente innamorato.
Otto Stoffel è un maggiore dell'esercito, anch'esso alloggia da Tina e nutre sentimenti simili a quelli dell'amico Marchini, fino a quando a Novara non arriva Évelyne, donna francese dal cognome italiano, portatrice di indubbia bellezza e di guai.
La vita a Novara fa il suo normale corso fino a quando non viene trovata in un fosso una donna, completamente squartata e dal volto irriconoscibile. La tranquillità svanisce e si va alla ricerca dello squartatore, tenendo occhi aperti e orecchie tese.
Ancora una volta mi approccio ad un romanzo che non avrei voluto leggere e che se non fosse stato per l'imminente Premio Bancarella non avrei assolutamente preso in considerazione. Il titolo e nemmeno la copertina avrebbero attirato la mia attenzione, tantomeno la sinossi.
Ed è proprio in momenti come questo che sono felice di essere una book blogger e non una semplice lettrice, non perchè io abbia chissà quale valore aggiunto, ma perché questo è un modo per provare strade sconosciute e magari trovarsi benissimo. Proprio come è accaduto in questi giorni, in compagnia dell'autore e storico Scardigli e dei suoi indimenticabili personaggi.
Inizio con lo scrivervi che per almeno cento pagine non si sa bene dove l'autore voglia andare a parare: si alza il sipario, ci vengono presentati gli attori e si vive la vita della città di Novara vista con gli occhi di Tina, Marchini e Stoffel. Conosciamo il carattere e le caratteristiche di ognuno di loro, i comportamenti, le relazioni interpersonali e li viviamo nella semplicità della vita di tutti i giorni. Scopriamo che Tina è una donna che si è fatta da sola, orgogliosa al punto giusto, buona e dal cuore grande, dotata di un ottimo fiuto aggiungerei; Marchini è frustrato dal suo Commissario Capo, un incompetente borioso, è un omino non propriamente bello, ma che sa ascoltare e comprendere le persone; Stoffel ha un passato turbolento di cui non ama parlare, un portamento rigido e un totale disinteresse verso tutti coloro che lavorano con lui, privo di vita sociale e interessi viene considerato altezzoso, anche se non è così. E mentre noi iniziamo ad appassionarci alle piccole vicissitudini...succede un gran casino e quello che credevamo un romanzo parte in quarta e diventa un giallo, stupendo il lettore che ormai credeva di trovarsi tra le mani un romanzo di narrativa ambientato nel secolo scorso. 
Lo stile molto curato è in parte ironico (caratteristica che non disdegno per nulla), i fitti dialoghi sono sapientemente costruiti e mai vanno in conflitto con i personaggi, insomma, un valore aggiunto non da poco.
Ispirato a ad alcuni fatti realmente accaduti, Scardigli tocca diversi temi importanti, come indubbiamente il ruolo della donna nei primi anni del '900, la giustizia e con indubbia ironia grazie proprio al Commissario Capo, il diretto superiore di Marchini, la scarsa conoscenza di metodi scientifici e le indagini approssimate. Quello che ho anche notato con piacere è il diverso approccio degli uomini nei confronti del gentil sesso, ovvero il corteggiamento studiato e l'attesa di una risposta, tutte cose che i ragazzi nati nel 2000 o forse anche prima non conoscono nemmeno. 
Ho apprezzato moltissimo la capacità di tenere il lettore letteralmente impantanato in questa storia, senza possibilità di scampo. Io mi sono resa conto di non aver cambiato posizione sulla poltrona per non so quanto tempo e quando ad un certo punto il sangue ha quasi smesso di circolare bene...allora ho capito che forse era il caso di fare quattro passi. I personaggi sono ammalianti, ipnotizzano chi legge che ne vorrebbe ancora e ancora perchè uno mica può lasciarli andare via, non si accontenta di quello che Scardigli ha scritto, la storia è molto interessante, ma sono coloro che la vivono a fare la differenza. Per questo motivo, e sopratutto grazie alla mia amica Daniela, ho cercato il precedente: "Celestina. Il mistero del volto dipinto" che voi trovate QUI, all'interno del quale si ritroveranno gli stessi personaggi principali e potremo così conoscerne le origini. Ma voglio rassicurarvi, si legge comunque  benissimo così!
Questa volta non vi aspettate consigli personalizzati, Évelyne lo consiglio un po' a tutti coloro che amano i libri ben scritti perché davanti a Évelyne non si può scappare, vi catturerà dopo poche pagine e finirete con lo scrivere all'autore perché avrete un sacco di domande fa fargli, quindi, caro Scardigli, fugga!!! 

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2 commenti:

  1. Monii di Librieamore_21 luglio 2019 alle ore 06:40

    Mi ispira tantissimo.

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    1. Ciao! Mi fa molto piacere perchè sul serio, ne vale proprio la pena.

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