#Recensione,
Review Party - La piccola bottega di Parigi di Cinzia Giorgio
La piccola bottega di Parigi di Cinzia Giorgio
Editore: Newton| Pagine: 320| Pubblicazione: 30/08/ 2018 | Prezzo 9,90€| Trama Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
È dottore di ricerca in Culture e Letterature Comparate. Si è specializzata in Women’s Studies e in Storia Moderna, compiendo studi anche all’estero. Organizza salotti letterari, è direttore editoriale del periodico Pink Magazine Italia e insegna Storia delle Donne all’Uni.Spe.D. È autrice di saggi scientifici e romanzi. Con la Newton Compton ha pubblicato Storia erotica d’Italia, Storia pettegola d’Italia, È facile vivere bene a Roma se sai cosa fare e i romanzi La collezionista di libri proibiti, La piccola libreria di Venezia e La piccola bottega di Parigi.
Recensione
e mezzoRecensione
Corinne Mistral sta per sposarsi con Massimo. Lui è un avvocato di successo e lei anche. Massimo è bello, ricco, premuroso, innamorato. Corinne è affascinante, determinata, ma con qualche dubbio. Lui le sorride e la guarda con gli occhi dell'amore. Lei pensa a come sarebbe sposare il suo ex.
Corinne è stata cresciuta dalle due nonne e all'improvviso muore quella paterna, che le lascia in eredità un Atelier a Parigi. Sarà questa una buona scusa per scappare dalla realtà romana e scoprire i segreti di sua nonna?
Se una persona apre il romanzo di Cinzia Giorgio e inizia a leggere i primi capitoli si convince, grazie anche alle varie etichette che si appiccicanoinconsapevolmente ai libri, che questo sia il classico romanzo rosa. Sia chiaro, ho sempre letto pochissimi romance, non perchè io sia snob ma perchè ho sempre preferito un buon giallo o un thriller; se devo scegliere tra un amore nascente e un morto ammazzato, in letteratura preferisco il cadavere. Ultimamente però ho avuto delle grandi soddisfazioni, leggendo forse le autrici giuste. Dicevamo quindi che questo libro da oggi lo troverete nel reparto "romanzi rosa", ma in realtà di romantico e passionale c'è poco. Quindi occhio, se pensate di imbattervi in una storia romantica all'ombra della Tour più famosa del mondo...siete sulla strada sbagliata. Quella scritta da Cinzia Giorgio è una storia di rinascita, di crescita personale, di consapevolezza. All'apparenza la protagonista ha tutti gli ingredienti a disposizione per una vita perfetta: un uomo innamorato al suo fianco, un lavoro di un certo spessore ottenuto con sacrifici e anni di studi, due nonne che hanno dedicato la vita all'unica nipote. Ci sono traumi però che non si riescono a superare, il ricordo dei tempi che furono ritorna ciclicamente senza suonare il campanello, rovinando il presente e pregiudicando opportunità; la causa è una foschia perenne, che avvolge il cuore e la mente.
Se mi domandate quale sia il personaggio che più ho apprezzato, io vi rispondo: Nonna Anna. Non ha un ruolo attivo, purtroppo è passata a miglior vita, ma il suo ricordo e il bagaglio che ha lasciato è talmente vivo da mandare avanti l'intera storia. Una sarta talentuosa che da giovane migrò nella città dell'amore e delle opportunità, lavorando addirittura per la famosa Coco Chanel, senza mai montarsi la testa, ma apprendendo con intelligenza ogni segreto, per poi diventare proprietaria di un Atelier tutto suo, costruito grazie alla fiducia della celebre stilista. Una donna buona, piena di speranza e comprensione per il prossimo, una persona che ha saputo mettersi da parte per amore, per non creare problemi, ma che ha sempre vegliato da lontano. Le lettere che ha lasciato in eredità, insieme alla bottega, sono ricche di sorprese, profumano di umiltà, scritte da una mano profonda, da un cuore puro che non ha mai peccato di vanità.
Ho invece detestato con tutta me stessa Leonardo, arrivista, presuntuoso, maschilista spavaldo, un fallito che nasconde la sua incapacità comandando il prossimo a suo piacimento, incapace di vivere una vita propria, la sua ambizione è quella di rovinare l'esistenza altrui, sentendosi invincibile.
La stessa Corinne è per me ambigua, accecata dalla luce proveniente da una finestra affacciata sul passato, spesso mi è sembrata superficiale e con i piedi poco per terra. Ma deve superare degli ostacoli e imparare a camminare da sola, questa è la sua missione.
Poi c'è Bruno, un personaggio strano, del quale non ho ben capito il ruolo, forse mi sarebbe piaciuto scoprire qualcosa di più.
E nonna Elena? Un generale! Colei che ha tenuto in mano le redini della famiglia, senza incertezze, senza dubbi. Dotata di quella sicurezza che è sempre mancata a Corinne, è un personaggio importante e interessante.
Massimo... lui è un uomo speciale, forse troppo perfetto? Ma la perfezione non piace a noi donne, noi cerchiamo le cause complicate, le persone che ci aggrovigliano la vita. Chissà se la protagonista saprà imboccare il giusto sentiero.
Sarò onesta con voi, se non avessi deciso di partecipare a questo Review Party non avrei letto un libro di questa autrice, ma proprio per ampliare i miei orizzonti mi sono ripromessa di leggere scrittori nuovi, perchè se non si cerca...non si trova. Mi ritengo soddisfatta, ho letto La piccola bottega di Parigi con piacere, regalandomi una dolce coccola. La Giorgio ha costruito un romanzo di intrattenimento, ma lo ha fatto con cura e attenzione, facendomi venir voglia di comprare la biografia di Chanel, ma sopratutto di dedicarmi un po' di più allo studio della moda (la mia ignoranza in materia è sconvolgente, ho dovuto cercare su google cosa sono le scarpe a stiletto). Per la miseria sono una donna! Almeno le basi.
Corinne è stata cresciuta dalle due nonne e all'improvviso muore quella paterna, che le lascia in eredità un Atelier a Parigi. Sarà questa una buona scusa per scappare dalla realtà romana e scoprire i segreti di sua nonna?
Se una persona apre il romanzo di Cinzia Giorgio e inizia a leggere i primi capitoli si convince, grazie anche alle varie etichette che si appiccicano
Se mi domandate quale sia il personaggio che più ho apprezzato, io vi rispondo: Nonna Anna. Non ha un ruolo attivo, purtroppo è passata a miglior vita, ma il suo ricordo e il bagaglio che ha lasciato è talmente vivo da mandare avanti l'intera storia. Una sarta talentuosa che da giovane migrò nella città dell'amore e delle opportunità, lavorando addirittura per la famosa Coco Chanel, senza mai montarsi la testa, ma apprendendo con intelligenza ogni segreto, per poi diventare proprietaria di un Atelier tutto suo, costruito grazie alla fiducia della celebre stilista. Una donna buona, piena di speranza e comprensione per il prossimo, una persona che ha saputo mettersi da parte per amore, per non creare problemi, ma che ha sempre vegliato da lontano. Le lettere che ha lasciato in eredità, insieme alla bottega, sono ricche di sorprese, profumano di umiltà, scritte da una mano profonda, da un cuore puro che non ha mai peccato di vanità.
Ho invece detestato con tutta me stessa Leonardo, arrivista, presuntuoso, maschilista spavaldo, un fallito che nasconde la sua incapacità comandando il prossimo a suo piacimento, incapace di vivere una vita propria, la sua ambizione è quella di rovinare l'esistenza altrui, sentendosi invincibile.
La stessa Corinne è per me ambigua, accecata dalla luce proveniente da una finestra affacciata sul passato, spesso mi è sembrata superficiale e con i piedi poco per terra. Ma deve superare degli ostacoli e imparare a camminare da sola, questa è la sua missione.
Poi c'è Bruno, un personaggio strano, del quale non ho ben capito il ruolo, forse mi sarebbe piaciuto scoprire qualcosa di più.
E nonna Elena? Un generale! Colei che ha tenuto in mano le redini della famiglia, senza incertezze, senza dubbi. Dotata di quella sicurezza che è sempre mancata a Corinne, è un personaggio importante e interessante.
Massimo... lui è un uomo speciale, forse troppo perfetto? Ma la perfezione non piace a noi donne, noi cerchiamo le cause complicate, le persone che ci aggrovigliano la vita. Chissà se la protagonista saprà imboccare il giusto sentiero.
Sarò onesta con voi, se non avessi deciso di partecipare a questo Review Party non avrei letto un libro di questa autrice, ma proprio per ampliare i miei orizzonti mi sono ripromessa di leggere scrittori nuovi, perchè se non si cerca...non si trova. Mi ritengo soddisfatta, ho letto La piccola bottega di Parigi con piacere, regalandomi una dolce coccola. La Giorgio ha costruito un romanzo di intrattenimento, ma lo ha fatto con cura e attenzione, facendomi venir voglia di comprare la biografia di Chanel, ma sopratutto di dedicarmi un po' di più allo studio della moda (la mia ignoranza in materia è sconvolgente, ho dovuto cercare su google cosa sono le scarpe a stiletto). Per la miseria sono una donna! Almeno le basi.
Punti forti
- Le lettere scritte da nonna Anna, quelle che ci hanno permesso di conoscere parte della sua storia, sconvolgente e incredibile. Spesso durante la lettura ho pensato "quando arrivano le lettere di Anna?"
- Aver inserito Coco Chanel, nozioni di moda, e un Atelier a Parigi (città che AMO). Dovete sapere che se io potessi, aprirei una libreria indipendente a Montmartre. Banale? Non importa, i sogni sono sogni. Se è per questo scapperei anche su di un'isola tropicale, piccola e poco abitata. La fiera della banalità!
- La trama ricca. L'autrice ha costruito una buona storia, alternando presente, passato remoto e trapassato remoto. Ho apprezzato questa forma.
- La non prevedibilità.
Punti deboli
- Come ho scritto, non ho ben capito il ruolo di Bruno, che non mi ha dato nulla e più volte mi sono chiesta quale fosse il suo compito.
- Le lettere scritte da nonna Anna, quelle che ci hanno permesso di conoscere parte della sua storia, sconvolgente e incredibile. Spesso durante la lettura ho pensato "quando arrivano le lettere di Anna?"
- Aver inserito Coco Chanel, nozioni di moda, e un Atelier a Parigi (città che AMO). Dovete sapere che se io potessi, aprirei una libreria indipendente a Montmartre. Banale? Non importa, i sogni sono sogni. Se è per questo scapperei anche su di un'isola tropicale, piccola e poco abitata. La fiera della banalità!
- La trama ricca. L'autrice ha costruito una buona storia, alternando presente, passato remoto e trapassato remoto. Ho apprezzato questa forma.
- La non prevedibilità.
Punti deboli
- Come ho scritto, non ho ben capito il ruolo di Bruno, che non mi ha dato nulla e più volte mi sono chiesta quale fosse il suo compito.
Anch'io come te non sono amante dei romance (e per la maggior parte il mio sito ha solo thriller, horror e fantasy), ma ho scelto di partecipare al review per via della trama che non sembrava poi così rosa.. e infatti.. XD
RispondiEliminaAbbiamo fatto bene :-)
EliminaE' bello provare ad uscire dagli schemi e imbattersi in piacevoli sorprese.
L'ho letto anch'io e la pensiamo allo stesso modo.
RispondiEliminaLeonardo sta antipatico anche a me, ho sempre tifato per il fidanzato di Corinne.
Ritengo anch'io che i punti forti siano le lettere e il tuffo nel passato con Coco.
Anche il fatto che non segue i soliti schemi dei romanzi rosa mi ha stupita