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Recensione - Vittoria di Barbara Fiorio
Vittoria di Barbara Fiorio
Editore: Feltrinelli| Pagine:272 | Pubblicazione: aprile 2018 | Prezzo 15,00€| Trama Qui
Genere: narrativa contemporanea
Notizie sull'autrice
Barbara Fiorio (Genova, 1968), formazione classica, studi universitari in graphic design, un master in marketing communication, ha lavorato per oltre un decennio nella promozione teatrale ed è stata la portavoce del presidente della Provincia di Genova. Tiene corsi e laboratori di comunicazione e di scrittura, tra cui il Gruppo di Supporto Scrittori Pigri (GSSP). Ha pubblicato il saggio ironico sulle fiabe classiche C'era una svolta(Eumeswil, 2009) e i romanzi Chanel non fa scarpette di cristallo (Castelvecchi, 2011), Buona fortuna(Mondadori, 2013), Qualcosa di vero (Feltrinelli, 2015) e Vittoria (2018). I suoi libri sono tradotti in Spagna e in Germania.
Recensione
Recensione
E' trascorso un po' di tempo ma Barbara Fiorio è tornata. Alla grande direi. Con sé ha portato Vittoria e adesso ve ne parlo.
Vittoria è la protagonista e narratrice di questa storia, una donna di quarantasei anni in profonda crisi sentimentale e lavorativa. Federico, quello con cui Lei avrebbe voluto costruire un noi, colui al quale ha ceduto la stanza per gli ospiti per trasformarla in studio personale, grazie al quale ha iniziato a mangiare seitan ed è diventata un'esperta conoscitrice di pizza, l'uomo con il quale aveva rituali, ricordi, speranze...beh ha riposto le camicie in valigia e se n'è andato, ha lasciato l'appartamento per cercare se stesso altrove, frantumando tanti sogni e mettendo al tappeto un cuore. Ma Vittoria ha anche un altro problema, deve pagare le bollette, mantenere Sugo, il micio un po' invadente uscito direttamente da un cartone della Pixar, ma sopratutto ritrovare la sua creatività, perché Lei è una grande fotografa ma ha perso l'ispirazione, e se un artista non crede più in stesso, nemmeno gli altri lo faranno, sopratutto se devono investire del denaro proprio in quella creatività lì, momentaneamente latitante.
Vittoria inizialmente si trasferisce a casa dell'amica Alice, una notte diventano due, poi tre, poi una settimana e alla fine urge risolvere un problema.
Sempre un'amica le regala un mazzo di tarocchi, perché potrebbe saperli leggere, potrebbe avere un dono, solo che ancora non lo sa. E se fosse una soluzione temporanea, e se fosse uno spiraglio nel buio?
Mamma mia, ho iniziato ad amare Vittoria dalle prime pagine, perché questo personaggio è così ben costruito da entrare dentro al cuore del lettore, che si immedesima, si schiera diventando un Ultrà sfegatato, si commuove e vorrebbe lenire un dolore profondo, che si è radicato, e a differenza dell'ex fidanzato non pensa nemmeno per un istante di fare i bagagli. Ma il lettore riesce anche a sorridere e a sperare perchè Vittoria non è sola, c'è prima di tutto Alice (che diciamocelo, è una forza della natura), poi Monica, Irene e Giorgio, che credono in lei, vedono la bellezza che si nasconde dietro alle lacrime e a quegli abiti neri. Poi ci sono Loro, tutti quelli che Vittoria ha ascoltato, fotografato e ai quali ha fatto le carte. Perché diciamocela tutta, è vero che ci si salva sopratutto da soli, ma se intorno ci sono persone fidate che porgono mani e accompagnano una rinascita, la vita è migliore. E poi bisogna mettere da parte l'orgoglio e lasciare che qualcuno ci faccia sentire belli, bravi, desiderabili e sopratutto in gamba. Questo fanno gli amici, prendono l'iniziativa e proteggono, organizzano una cena, comprano biglietti per Londra, si travestono da renna e strappano una risata. Ma sopratutto gli amici credono in noi, per entrambi.
In un periodo dove i social network hanno preso il sopravvento, dove gli amici di Facebook sanno più dettagli di quelli in carne e ossa, dove un bravo influencer su Instagram ha più probabilità di trovare lavoro di un fotografo specializzato, insomma in questo momento qui Barbara Fiorio scrive un libro sulla speranza, sui rapporti umani, sulla forza di volontà e sopratutto sul mettersi in gioco. Vittoria legge gli animi, vede in profondità le sofferenze altrui (io direi che più che una cartomante è una fine psicologa mancata) e scoprirà che la chiave sono proprio le persone e le loro storie.
Non potrete non amare questa protagonista e desidererete abbracciarla, cenare insieme a lei, conoscere Alice, saltellare e urlare con loro, iscrivervi ad un corso di yoga, festeggiare un capodanno celtico, ma sopratutto vi rammaricherete di non poterlo fare, perché questo libro finirà e voi potrete solo lasciare la copia sul comodino, nel caso vi venisse un po' di malinconia. Perché ce lo siamo detti mille volte, un buon libro è quello che non vorremmo finisse mai.
E se questa per alcune persone potrebbe essere solo una bella storia, per tanti altri potrebbe invece essere un inno alla speranza, un punto di forza, uno spunto per rimboccarsi le maniche e ricominciare a vivere, per non dimenticare i propri sogni e combattere per quello in cui si crede.
- Rinascita. Vittoria è come la fenice.
- Forza. Per rimettersi in gioco ci vogliono gli attributi e alcune volte, crogiolarsi nel dolore diventa una scusa.
- Vittoria. La storia di questo personaggio è penetrante e con delicatezza, sensibilità e ironia fa breccia nel cuore di chi legge.
- Barbara Fiorio. Ma quante cose ha dire questa donna? Si riconferma una grandissima scrittrice dalle capacità comunicative insindacabili.
Vittoria è la protagonista e narratrice di questa storia, una donna di quarantasei anni in profonda crisi sentimentale e lavorativa. Federico, quello con cui Lei avrebbe voluto costruire un noi, colui al quale ha ceduto la stanza per gli ospiti per trasformarla in studio personale, grazie al quale ha iniziato a mangiare seitan ed è diventata un'esperta conoscitrice di pizza, l'uomo con il quale aveva rituali, ricordi, speranze...beh ha riposto le camicie in valigia e se n'è andato, ha lasciato l'appartamento per cercare se stesso altrove, frantumando tanti sogni e mettendo al tappeto un cuore. Ma Vittoria ha anche un altro problema, deve pagare le bollette, mantenere Sugo, il micio un po' invadente uscito direttamente da un cartone della Pixar, ma sopratutto ritrovare la sua creatività, perché Lei è una grande fotografa ma ha perso l'ispirazione, e se un artista non crede più in stesso, nemmeno gli altri lo faranno, sopratutto se devono investire del denaro proprio in quella creatività lì, momentaneamente latitante.
Vittoria inizialmente si trasferisce a casa dell'amica Alice, una notte diventano due, poi tre, poi una settimana e alla fine urge risolvere un problema.
Sempre un'amica le regala un mazzo di tarocchi, perché potrebbe saperli leggere, potrebbe avere un dono, solo che ancora non lo sa. E se fosse una soluzione temporanea, e se fosse uno spiraglio nel buio?
Mamma mia, ho iniziato ad amare Vittoria dalle prime pagine, perché questo personaggio è così ben costruito da entrare dentro al cuore del lettore, che si immedesima, si schiera diventando un Ultrà sfegatato, si commuove e vorrebbe lenire un dolore profondo, che si è radicato, e a differenza dell'ex fidanzato non pensa nemmeno per un istante di fare i bagagli. Ma il lettore riesce anche a sorridere e a sperare perchè Vittoria non è sola, c'è prima di tutto Alice (che diciamocelo, è una forza della natura), poi Monica, Irene e Giorgio, che credono in lei, vedono la bellezza che si nasconde dietro alle lacrime e a quegli abiti neri. Poi ci sono Loro, tutti quelli che Vittoria ha ascoltato, fotografato e ai quali ha fatto le carte. Perché diciamocela tutta, è vero che ci si salva sopratutto da soli, ma se intorno ci sono persone fidate che porgono mani e accompagnano una rinascita, la vita è migliore. E poi bisogna mettere da parte l'orgoglio e lasciare che qualcuno ci faccia sentire belli, bravi, desiderabili e sopratutto in gamba. Questo fanno gli amici, prendono l'iniziativa e proteggono, organizzano una cena, comprano biglietti per Londra, si travestono da renna e strappano una risata. Ma sopratutto gli amici credono in noi, per entrambi.
In un periodo dove i social network hanno preso il sopravvento, dove gli amici di Facebook sanno più dettagli di quelli in carne e ossa, dove un bravo influencer su Instagram ha più probabilità di trovare lavoro di un fotografo specializzato, insomma in questo momento qui Barbara Fiorio scrive un libro sulla speranza, sui rapporti umani, sulla forza di volontà e sopratutto sul mettersi in gioco. Vittoria legge gli animi, vede in profondità le sofferenze altrui (io direi che più che una cartomante è una fine psicologa mancata) e scoprirà che la chiave sono proprio le persone e le loro storie.
Non potrete non amare questa protagonista e desidererete abbracciarla, cenare insieme a lei, conoscere Alice, saltellare e urlare con loro, iscrivervi ad un corso di yoga, festeggiare un capodanno celtico, ma sopratutto vi rammaricherete di non poterlo fare, perché questo libro finirà e voi potrete solo lasciare la copia sul comodino, nel caso vi venisse un po' di malinconia. Perché ce lo siamo detti mille volte, un buon libro è quello che non vorremmo finisse mai.
E se questa per alcune persone potrebbe essere solo una bella storia, per tanti altri potrebbe invece essere un inno alla speranza, un punto di forza, uno spunto per rimboccarsi le maniche e ricominciare a vivere, per non dimenticare i propri sogni e combattere per quello in cui si crede.
"Mischio le carte e ne giro una a caso, prendendola a occhi chiusi.
Il Carro.
Vittoria."
Punti Forti
- Amicizia. Questo libro per me parla di amicizia, vera, potente, stratosferica. Parla di unione, che fa la forza.- Rinascita. Vittoria è come la fenice.
- Forza. Per rimettersi in gioco ci vogliono gli attributi e alcune volte, crogiolarsi nel dolore diventa una scusa.
- Vittoria. La storia di questo personaggio è penetrante e con delicatezza, sensibilità e ironia fa breccia nel cuore di chi legge.
- Barbara Fiorio. Ma quante cose ha dire questa donna? Si riconferma una grandissima scrittrice dalle capacità comunicative insindacabili.
Uno di quei romanzi a cui chiederesti più pagine.
RispondiEliminaPiaciuto tantissimo, la settimana scorsa. :)
Ciao Michele! Allora vado a leggere la tua recensione, che ho perso, mannaggia. Comunque sì, bellissimo!!!!
EliminaAdorato!!!
RispondiEliminaSono felice che ti sia piaciuto e preparati alla mancanza di Vittoria. Un vero peccato averla dovuta lasciare :(
Quanto hai ragione, pensa che ieri sera ho iniziato il romanzo di Alice Basso e tu sai quanto io adori Vani Sarca. e comunque, se da una parte ero felice di incontrare Vani...dall'altra mi mancava Vittoria. Oh My God
EliminaProprio bello scoprire che ti è piaciuto tanto quanto è piaciuto a me!L'ho appena regalato a mia cugina e non mi fermerò a lei.
RispondiEliminaLea
Ciao Lea! LA tua recensione è superlativa, complimenti! Anche io lo regalerò, questo è uno di quei romanzi da far conoscere, da regalare alle AMICHE! Un abbraccio
EliminaÈ piaciuto molto anche a me questo libro, trovo che riporti uno spaccato di realtà da un punto di vista diverso
RispondiEliminaEsatto Chiara. Bello. Di quelli che restano
EliminaDevo ancora leggerlo ma ovviamente mi aspetto grandissime cose!!! :)
RispondiEliminaEcco! Aspettatale!!!!
Eliminaera solo in WL ma adesso mi hai convinta!! un po' di speranza in un mondo di influencer ahahah ;-)
RispondiEliminahttp://www.audreyinwonderland.it/
Ecco ah ah ah devi leggerlo Amrita, ti piacerà, ne ho la certezza
EliminaUna recensione davvero ben fatta. Devo assolutamente averlo, mi ispira tantissimo! :)
RispondiEliminaGrazie!!!! Questo libro è bellissimo! Devi assolutamente leggerlo, non solo te lo consiglio...ma proprio ti spingo a... ah ah ah Un abbraccio e a presto
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